1° parte - Udine Cultura
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74 Callochiton achatinus e Lepidopleurus Tra i gasteropodi inoltre non si possono 75<br />
cajetanus. La <strong>parte</strong> del leone tra i<br />
dimenticare alcuni nudibranchi e altri<br />
molluschi la fanno tuttavia i gasteropodi, opistobranchi che nel coralligeno sono<br />
alcuni con forme cospicue come i muricidi presenti spesso con forme<br />
Cymatium parthenopaeum, C. cutaceum, macroscopiche come Umbraculum<br />
Muricopsis cristata, forme carnivore mediterraneum, Discodoris atromaculata<br />
predatrici soprattutto di ricci, il turbinide frequente anche in ambienti sciafili più<br />
Bolma rugosa il cui opercolo, vistoso per superficiali (quali le grotte) e predatore<br />
colore e consistenza, è detto occhio di della spugna Petrosia, e le specie dei<br />
Santa Lucia, il buccinide Buccinulum generi Hypselodoris e Marionia, o con<br />
corneum, o i rari tritoni Charonia lampas e specie più minute dei generi Flabellina,<br />
Neosimnia spelta, gasteropode associato alle gorgonie<br />
Charonia lampas<br />
C. charonia, anche questi ultimi predatori<br />
che si rinvengono anche nel coralligeno<br />
profondo di piattaforma. Altri gasteropodi<br />
molto frequenti e caratteristici sono le<br />
specie dei generi Calliostoma e Clanculus<br />
che si nutrono di spugne, mentre<br />
Coralliophila, Simnia, Neosimnia e<br />
Pseudosimnia sono tipicamente associati<br />
ai gorgoniacei Eunicella spp., Paramuricea<br />
clavata e Corallium rubrum, dei quali<br />
predano i tessuti e che rappresentano<br />
alcuni dei soggetti maggiormente<br />
fotografati dai subacquei nel coralligeno.<br />
Non è raro incontrare anche alcune<br />
cipree, quali Luria lurida ed Erosaria<br />
spurca, fuori dai loro nascondigli<br />
all’interno delle micro-cavità.<br />
Molto ben rappresentate sono anche<br />
specie più minute di gasteropodi,<br />
associate a macroalghe sciafile a tallo<br />
molle o debolmente mineralizzato<br />
(Flabellia, Halimeda, Peyssonnelia), quali<br />
molti rissoidi, ceritidi, marginellidi.<br />
Flabellina<br />
Thuridilla, Coryphella, tutte legate alla<br />
presenza delle loro prede che sono in<br />
genere spugne, idroidi e gorgonie.<br />
Tra i cefalopodi si segnala, infine, il<br />
familiare polpo comune (Octopus<br />
vulgaris) che si rifugia di giorno negli<br />
anfratti del coralligeno, ed esce di notte<br />
in cerca di prede, soprattutto crostacei<br />
decapodi e molluschi.<br />
Crostacei. Una notevole <strong>parte</strong> della<br />
diversità degli organismi vagili del<br />
coralligeno è rappresentata dai crostacei,<br />
sia quelli più piccoli, come i peracaridi, sia<br />
i più macroscopici decapodi. Molti<br />
peracaridi, che comprendono soprattutto<br />
isopodi, anfipodi, e in misura minore<br />
tanaidacei e cumacei, sono associati<br />
soprattutto alle macroalghe sciafile a tallo<br />
molle che colonizzano il coralligeno,<br />
come nel caso degli anfipodi dei generi<br />
Liljeborgia, Leptocheirus, Gitana,<br />
Amphilochus, Colomastix, Iphimedia,