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MARTEDÌ 1° FEBBRAIO 2011 economia e lavoro 25<br />

SALUGGIA. (r.a.) L’assessorato<br />

Agricoltura della<br />

Regione Piemonte sta<br />

promuovendo nuove linee<br />

programmatiche per la valorizzazione<br />

dei prodotti<br />

agroalimentari piemontesi.<br />

In particolare, in collaborazione<br />

con la Provincia,<br />

intende individuare su<br />

tutto il territorio vercellese<br />

prodotti agroalimentari<br />

di particolare rilevanza,<br />

a cui attribuire il nuovo<br />

marchio di certifi cazione<br />

“Piemonte AgriQualità”.<br />

<strong>La</strong> Provincia di Vercelli<br />

ha individuato due<br />

prodotti candidabili ad<br />

ottenere questo importante<br />

riconoscimento certifi<br />

cazione regionale di<br />

qualità, che verrà riconosciuto<br />

dall’Unione Europea:<br />

il Fagiolo di Saluggia<br />

e la Toma della Valsesia.<br />

Giovedì 13 gennaio pres-<br />

Progetto a Crescentino<br />

Come raffi nare il riso<br />

con l’energia solare<br />

CRESCENTINO. Il fotovoltaico<br />

come supporto<br />

energetico per l’attività di<br />

un’azienda agricola: questa<br />

la sperimentazione realizzata<br />

da Paolo Mosca nella<br />

riseria familiare. Il giovane<br />

agricoltore crescentinese ha<br />

presentato il progetto innovativo<br />

per accedere ai fi -<br />

nanziamenti regionali per il<br />

piano di sviluppo locale per<br />

i giovani. Con un impianto<br />

da 18 kw fornisce l’energia<br />

necessaria all’impianto di<br />

raffi nazione del riso. Terminato<br />

ad agosto e messo<br />

in funzione a novembre,<br />

l’impianto ha già prodotto<br />

1 Mw; dovrebbe arrivare a<br />

produrne circa 20 all’anno.<br />

Il progetto ha raccolto i<br />

giudizi positivi non solo della<br />

Provincia, ma anche della<br />

Regione che lo ha ritenuto<br />

interessante ed altamente<br />

ecocompatibile. Inoltre, nella<br />

passata primavera, è stato<br />

selezionato per rappresentare<br />

l’utilizzo dei fondi italiani<br />

per la sperimentazione in<br />

sede europea.<br />

Il suo ideatore non si ferma<br />

ed intende proseguire<br />

con la ricerca e la sperimentazione<br />

non solo nel campo<br />

energetico, bensì in quello<br />

agronomico a tutto tondo.<br />

Silvia Baratto<br />

Elevata richiesta dall'industria<br />

Continua ad essere particolarmente<br />

intensa la domanda di risone<br />

da parte dell’industria: al 25 gennaio<br />

l’industria ha ritirato quasi il 50%<br />

del prodotto disponibile per la campagna<br />

in corsa, e nell’ultima settimana<br />

il ritirato ammonta a circa 47.000<br />

tonnellate contro le 30-35.000 tonnellate<br />

della media del periodo. I<br />

risoni maggiormente utilizzati dalle<br />

riserie sono ad oggi: Arborio (ritirato<br />

oltre il 60%), Carnaroli e Sant’Andrea<br />

(ritirato circa il 55%).<br />

Ovviamente una richiesta così elevata<br />

non può che avere degli effetti<br />

positivi sulle quotazioni e, infatti, i<br />

tondi quotano 35 euro ivati al quin-<br />

Il legume è stato individuato dalla Provincia quale candidato alla certifi cazione<br />

Il Fagiolo di Saluggia verso il marchio "Piemonte AgriQualità"<br />

<strong>La</strong> bozza di disciplinare presentata dalla Regione è stata redatta sulla base di quella approvata dal Consiglio comunale<br />

so la sala consigliare del<br />

Comune di Saluggia,<br />

alla presenza dei funzionari<br />

Gabriele Varalda<br />

(responsabile del settore<br />

Agricoltura della Provincia<br />

di Vercelli), Mariella<br />

Gimondo (funzionaria<br />

dell’assessorato Agricoltu-<br />

ra della Regione Piemonte),<br />

Michele Baudino del<br />

Creso (Consorzio di Ricerca,<br />

Sperimentazione e<br />

Divulgazione per l’Ortofrutticoltura<br />

Piemontese),<br />

i rappresentanti del Consorzio<br />

di tutela del Fagiolo<br />

di Saluggia e alcuni mem-<br />

il borsino del riso Varietà<br />

tale (oltre 35 euro per le migliori partite<br />

di Selenio), Medi e Lunghi A da<br />

parboiled sono scambiati a 40 euro,<br />

il Sant’Andrea oltre i 45 euro, Roma<br />

e Baldo a 50 euro, Arborio tra i 60 e<br />

i 65 euro, Carnaroli non meno di 70<br />

euro e i Lunghi B a 30-32 euro.<br />

a cura di Gian Luca Mascellino<br />

Consorzio Vendita Risone - Vercelli<br />

cvrmascellino@virgilio.it<br />

bri dell’Amministrazione<br />

comunale, è stato presentato<br />

dalla Regione Piemonte<br />

il progetto pilota<br />

per il riconoscimento del<br />

nuovo marchio attraverso<br />

un disciplinare di produzione<br />

e la relativa scheda<br />

di controllo.<br />

27 gennaio 2011<br />

<strong>La</strong> bozza di disciplinare<br />

di produzione presentata<br />

dalla Regione Piemonte<br />

ha seguito la traccia del<br />

disciplinare che il Consorzio<br />

di tutela del Fagiolo<br />

di Saluggia ha steso e il<br />

Consiglio comunale ha<br />

approvato l’anno scorso.<br />

In particolare sono state<br />

recepite tutte le pratiche<br />

colturali e le caratteristiche<br />

del prodotto indicate<br />

nel disciplinare comunale.<br />

Nei successivi incontri,<br />

che avverranno nelle<br />

prossime settimane, tra<br />

la Regione Piemonte,<br />

Provincia di Vercelli,<br />

Creso, Consorzio di tutela<br />

del Fagiolo di Saluggia<br />

e Comune verranno<br />

formalizzati ulteriori atti<br />

fi nalizzati all’ottenimento<br />

in tempi brevi del prestigioso<br />

marchio “Piemonte<br />

Agriqualità”.<br />

Listino<br />

Borsa Merci<br />

Vercelli<br />

prezzi euro.min e max / t<br />

Pagamento 60 giorni<br />

Andamento<br />

della settimana:<br />

mercato e prezzi<br />

(euro per q.le inclusa iva)<br />

Balilla e similari 328-336 Prezzo 35 euro<br />

Selenio e similari 318-336 Prezzo 35-37 euro<br />

Lido e Similari 337-365 Prezzo 40 euro<br />

Loto Ariete e similari 347-375 Prezzo 40 euro<br />

Augusto 357-385 Prezzo 40 euro<br />

Sant'Andrea 396-432 Prezzo 45-47 euro<br />

Roma 455-480 Prezzo 50 euro<br />

Baldo e similari 455-480 Prezzo 50 euro<br />

Arborio e similari 546-576 Prezzo 60-65 euro<br />

Carnaroli e similari 656-673 Prezzo 70 euro<br />

Thaibonnet e similari 284-290 Prezzo 30-32 euro<br />

(*) = nominale<br />

Ha 45 anni, risiede a Santhià dove conduce un'azienda risicola<br />

Paolo Dellarole nuovo presidente<br />

della Coldiretti di Vercelli e Biella<br />

Un'esposizione di fagioli di Saluggia. A destra: il marchio Dellarole (terzo da sinistra) con i dirigenti di Coldiretti<br />

Ercole (Cia): l'agricoltura piemontese<br />

è in difficoltà ma non in disarmo<br />

Negli ultimi dieci anni 15 mila aziende hanno cessato l'attività<br />

TORINO. (r.a.) «Che l’agricoltura piemontese<br />

non stia passando il periodo più felice<br />

della sua storia – afferma Roberto Ercole,<br />

presidente della Cia piemontese – è un fatto<br />

indiscutibile. Lo dimostra l’emorragia di<br />

aziende agricole nel periodo che va dal 2000<br />

al 2010: 15 mila aziende hanno cessato l’attività.<br />

L’abbandono, dovuto sopratutto alla<br />

disaffezione di molti imprenditori a causa<br />

del calo dei redditi, è stato più accentuato<br />

nelle aree marginali, dove le condizioni di<br />

lavoro sono più impegnative».<br />

«L’agricoltura piemontese non è però<br />

in disarmo e continua a rappresentare una<br />

solida realtà nelle nostra regione,<br />

con ancora 63 mila<br />

aziende iscritte alle Camere<br />

di Commercio, più della<br />

metà “professionali”, cioè<br />

esclusivamente agricole con<br />

tante produzioni tradizionali<br />

di qualità e tipiche. Nel<br />

2010, per altro, il valore<br />

della produzione in alcuni<br />

comparti ha avuto una signifi<br />

cativa ripresa. Segnali positivi sono arrivati<br />

dal vitivinicolo, dal lattiero caseario, dal cerealicolo.<br />

Buone le performance di pesche,<br />

nettarine e actinidia. Ai segnali positivi ha<br />

fatto riscontro l’andamento negativo della<br />

zootecnia bovina da carne con quotazioni<br />

in calo, aggravate dall’aumento dei costi<br />

di produzione nel secondo semestre, dovuti<br />

specialmente alle spese di alimentazione<br />

degli animali. Come se non bastasse, le stime<br />

sui consumi nazionali stanno fornendo<br />

segnali fortemente preoccupanti. Stagnazione<br />

invece per il comparto suinicolo. Meglio<br />

è andata a chi ha prodotto per l’estero. Le<br />

esportazioni dei prodotti agroalimentari<br />

sono cresciute di circa il 7% rispetto al<br />

Roberto Ercole<br />

2009». «Le aziende agricole piemontesi reagiscono<br />

alla crisi e si adoperano per consolidarsi,<br />

producendo eccellenze alimentari delle quali la<br />

nostra regione va giustamente fi era. Esse chiedono<br />

però alle Istituzioni di fornire delle risposte<br />

politiche. Solamente un vero progetto di rilancio<br />

del settore primario può aiutare l’agricoltura<br />

piemontese a superare le sue carenze strutturali».<br />

«<strong>La</strong> crescita della competitività del nostro<br />

sistema agricolo – prosegue Ercole – è fortemente<br />

connessa alla capacità dei Governi nazionale<br />

e regionale di sviluppare un’azione di<br />

lungo respiro, coerente con la scelta strategica<br />

della nostra agricoltura di<br />

orientare tutta la produzione<br />

verso l’alta qualità e l’elevato<br />

valore unitario, volta a sostenere<br />

la modernizzazione<br />

delle imprese agricole, a migliorare<br />

le infrastrutture rurali<br />

ed a favorire l’aggregazione<br />

delle produzioni. Solo aggregando<br />

la produzione si rafforza<br />

il potere contrattuale degli<br />

agricoltori all’interno delle fi liere e si evita<br />

che siano gli ‘altri’, all’esterno delle aziende<br />

agricole, a determinare i prezzi di vendita e<br />

quindi il reddito delle aziende stesse”.<br />

«Molto importante per futuro della nostra<br />

agricoltura – conclude Ercole – sarà la<br />

riforma della Pac, a cui l’Italia sta rischiando<br />

però di arrivare ancora una volta impreparata<br />

e senza una linea condivisa. In gioco,<br />

questa volta, oltre alla riforma, c’è anche il<br />

mantenimento degli aiuti dopo il 2013. Senza<br />

l’ossigeno fi nanziario di Bruxelles gran<br />

parte delle imprese agricole sarebbe costretta<br />

davvero a chiudere i battenti. E non<br />

si tratterebbe più solo dei cali fi siologici di<br />

questi anni, ma di una vera dèbacle».<br />

Workshop all'assessorato regionale<br />

OCM vino: risultati eccellenti<br />

e prospettive per il futuro<br />

TORINO. (r.a.) “OCM vino, attuazione e<br />

prospettive” è stato il tema centrale del workshop<br />

tenutosi presso l’Assessorato regionale<br />

all’Agricoltura a Torino, riunione di lavoro<br />

alla quale hanno presieduto anche rappresentanti<br />

della Commissione UE, del Ministero<br />

delle Politiche Agricole alimentari e forestali,<br />

e delle altre Regioni italiane. Un incontro nel<br />

corso del quale sono stati discussi i risultati<br />

seguiti all’attuazione del Piano nazionale di<br />

sostegno per il settore vitivinicolo nel periodo<br />

2008 – 2010. Oggetto di confronto sono poi<br />

state le prospettive per il futuro per quanto<br />

concerne un settore, quello vitivinicolo, che<br />

da sempre contraddistingue il Piemonte.<br />

Ha presenziato all’incontro anche l’assessore<br />

regionale all’agricoltura Claudio<br />

Sacchetto: “L’OCM vino si è dimostrata,<br />

in questi anni, una buona esperienza, un<br />

grande sostegno al settore vitivinicolo nel<br />

suo complesso, e continuerà ad essere uno<br />

strumento di rilevante utilità fi no al sopraggiungere<br />

della nuova riforma Pac. <strong>La</strong><br />

regione Piemonte, nel dettaglio, ha puntato<br />

molto sulla innovativa misura degli investimenti,<br />

valorizzando inoltre l’aspetto della<br />

promozione, a dimostrazione che il settore<br />

vitivinicolo della nostra Regione mantiene<br />

sempre un’eccellente vitalità. Il Piemonte<br />

negli ultimi anni ha attinto molto anche<br />

dalle opportunità messe in campo dalla<br />

misura ristrutturazioni, conseguendo ottimi<br />

risultati tangibili. Dopo uno sguardo al passato,<br />

è doveroso volgere la mente al futuro:<br />

sarà importante mantenere sempre ad alti<br />

livelli le specifi cità piemontesi per quanto<br />

concerne il vitivinicolo, nella speranza che<br />

vi sia un incremento nella fl essibilità delle<br />

misure in modo da poter contare su una<br />

maggior libertà di manovra in fase di programmazione”.<br />

VERCELLI. (r.a.) È Paolo Dellarole,<br />

classe 1966, il nuovo presidente<br />

della Coldiretti di Vercelli<br />

e Biella. Residente a Santhià in<br />

Cascina Nuova, diplomato in ragioneria,<br />

conduce un’azienda risicola<br />

di 140 ettari, in società con<br />

il cugino Stefano Bor. Giovane,<br />

ma con una lunga esperienza tra<br />

le fi la dell’associazione, inizia la<br />

sua esperienza in Coldiretti come<br />

Delegato del Movimento Giovanile<br />

(oggi Giovani Impresa) dal<br />

1990 al 1994. Successivamente<br />

ricopre il ruolo di Vice-Presidente<br />

della Coldiretti di Vercelli e<br />

Biella dal 1996 al 2000. Attualmente<br />

è consigliere comunale del<br />

Comune di Santhià, e Revisore<br />

dei Conti del Condifesa Coldiretti<br />

di Vercelli e Biella.<br />

Da sempre in prima linea durante<br />

le battaglie portate avanti<br />

dalla Coldiretti a tutti i livelli,<br />

Paolo Dellarole da sempre cerca<br />

di trasmettere il suo grande<br />

amore per l’agricoltura in generale,<br />

e il riso in particolare: «Voglio<br />

mettere la mia esperienza a<br />

servizio di questa grande associazione<br />

a cui chiederò anche<br />

aiuto per riuscire a fare bene e<br />

ad ottenere obiettivi e risultati<br />

condivisi dalla base. Il progetto<br />

per il Paese di ‘Una fi liera agricola<br />

tutta italiana’ è importante<br />

perché si tratta di un grande<br />

veicolo commerciale in cui noi<br />

dobbiamo credere, prima come<br />

associati Coldiretti e poi come<br />

imprenditori ma, per riuscire<br />

in tutto questo, dobbiamo fare<br />

sistema. Solo facendo sistema si<br />

riuscirà a crescere e lasciare alle<br />

generazioni future un’agricoltura<br />

forte e competitiva».<br />

L’assemblea, che si è svolta<br />

nella Sala Pastore della Camera<br />

di Commercio di Vercelli, è stata<br />

un momento particolarmente<br />

sentito dalla base, non vissuto<br />

come “ore importanti, sottratte<br />

all’attività aziendale”, ma come<br />

un tassello determinante della<br />

nuova Coldiretti da costruire<br />

insieme.<br />

<strong>La</strong> scelta di Paolo Dellarole<br />

è stata condivisa dalla base<br />

associata che non ha nascosto<br />

grandi aspettative e proprio dagli<br />

interventi in sala è emersa<br />

chiaramente la determinazione<br />

di promuovere tutti i settori e le<br />

loro grandi potenzialità, scopo<br />

che verrà raggiunto grazie alla<br />

nuova azione politica e alla disponibilità<br />

del sistema di servizi<br />

Coldiretti presente sul territorio.<br />

«Sarà fondamentale - dichiara<br />

il neo presidente Dellarole - far<br />

conoscere e far condividere il<br />

progetto Coldiretti, con il proposito<br />

di accompagnare le imprese<br />

agricole verso il mercato, nella<br />

direzione del progetto di ‘Una<br />

fi liera agricola tutta italiana’, attraverso<br />

gli accordi di fi liera, le<br />

vendite dirette, le forniture alla<br />

ristorazione collettiva. Tutto ciò<br />

verrà realizzato anche attraverso<br />

la creazione di specifi ci gruppi<br />

di lavoro dedicati: Riso e risorse<br />

idriche; Cereali; Ortofrutticoltura;<br />

Zootecnia; Florovivaismo;<br />

Viticoltura; Pianifi cazione territoriale<br />

(espropri, contratti di<br />

affi tto) e ambiente. Di conseguenza<br />

saranno potenziate le<br />

strutture di base, per ottenere un<br />

miglioramento delle attività di<br />

consulenza e dei servizi forniti.<br />

Tutto questo senza mai perdere<br />

di vista i concetti chiave di umiltà,<br />

coraggio, coerenza, etica e<br />

lealtà, che dovranno sempre guidare<br />

l’azione della Coldiretti».<br />

Nella stessa occasione è stato<br />

eletto il Consiglio direttivo,<br />

composto dai seguenti membri:<br />

Gianpaolo Andorno (Borgo<br />

D’Ale - suini), Piercarlo Ardissone<br />

(Arborio - riso), Matteo<br />

Baldin (Bozzolo - vino), Mauro<br />

Balegno (Cigliano - cereali), Pier<br />

Franco Balossino (Asigliano -<br />

riso), Renato Bonora (Gattinara<br />

- riso), Gianpaolo Burdisso (Livorno<br />

Ferraris - zootecnia latte),<br />

Roberto Cesale Ros (Occhieppo<br />

- zootecnia latte), Jose Garavetto<br />

(Alice Castello - cereali), Roberto<br />

Guerrini (Salussola - riso), Nicola<br />

Isopo (Varallo - miele), Roberto<br />

Mercandino (Biella - zootecnia<br />

latte), Luigi Pozzo (Cavaglià -<br />

fl orovivaismo), Federica Rosso<br />

(Vercelli - riso), Marco Ravasenga<br />

(Trino - riso).

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