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2° parte - Udine Cultura

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Studi condotti sui popolamenti ittici associati a prati a fanerogame marine (C.<br />

nodosa, N. noltii e Zostera marina) della Laguna di Venezia hanno evidenziato<br />

una situazione molto differente rispetto a quella del Golfo di Olbia. La ricchezza<br />

specifica è risultata essere dell’ordine dei 30-40 taxa associati. Le specie ittiche<br />

dominanti sono risultate essere il pesce ago di rio (Syngnathus abaster), il pesce<br />

ago cavallino, i latterini (Atherina boyeri) e il ghiozzo go (Zosterisessor ophiocephalus).<br />

Da notare che gran <strong>parte</strong> delle specie censite erano rappresentate<br />

quasi esclusivamente da esemplari adulti. I prati a fanerogame della Laguna di<br />

Venezia, da questa prospettiva, sembrano svolgere un ruolo importante in termini<br />

di habitat in cui avviene la riproduzione (soprattutto per i pesci ago e i go),<br />

mentre il ruolo di nursery pare essere trascurabile. In generale, la funzione di<br />

nursery delle fanerogame è spesso attribuita alla riduzione della mortalità da<br />

predazione dei giovanili grazie alla protezione fornita dal manto fogliare.<br />

Esistono, tuttavia, dei limiti alla complessità architetturale e alla omogeneità di<br />

habitat oltre i quali non si realizza più un bilanciamento ottimale tra la riduzione<br />

del rischio di predazione e l’ottimizzazione della attività di ricerca delle proprie<br />

prede, spesso assicurata dalla presenza di habitat di diverso tipo nelle<br />

vicinanze di quello che meglio offre protezione dai predatori. L’omogeneità dei<br />

prati a fanerogame della Laguna di Venezia rispetto ad altri habitat può essere<br />

alla base della scarsità di forme giovanili di pesci, maggiormente presenti in<br />

zone in cui le fanerogame sono disposte a chiazze su fondi incoerenti non<br />

vegetati. C’è da dire per altro che i prati a fanerogame ospitano anche abbon-<br />

danti adulti ap<strong>parte</strong>nenti a diverse<br />

specie di pesci predatori dei giovanili,<br />

come il go e i pesci ago, in grado di<br />

cibarsi sia di invertebrati vagili, sia di<br />

larve e giovanili di teleostei.<br />

Oltre alle fanerogame native del mar<br />

Mediterraneo va aggiunta un’altra specie<br />

entrata nel bacino attraverso il<br />

Canale di Suez, si tratta di Halophila stipulacea.<br />

L’unico studio condotto sulla<br />

Tordo grigio (Symphodus cinereus)<br />

fauna ittica ad essa associata è stato<br />

eseguito in Sicilia orientale, in un sito in cui il prato si sviluppava intorno ai 20 m<br />

di profondità, e ha consentito di censire 30 specie. Le specie più frequentemente<br />

osservate sono risultate essere la donzella pavonina e lo sparaglione, seguite<br />

dalla donzella, il tordo musolungo, la triglia di scoglio, il sarago fasciato, l’occhiata,<br />

la perchia e il ciarrano. In termini di abbondanza, sebbene la frequenza di<br />

osservazione non sia stata molto elevata, la salpa è risultata essere mediamente<br />

la specie più abbondante, seguita dalla donzella, l’occhiata e la triglia di scoglio.<br />

La struttura di taglia del popolamento ittico associato non ha mostrato la presenza<br />

di individui di grandi dimensioni per le specie censite, mentre per 8 specie<br />

più del 25% degli individui registrati era costituito da esemplari di piccola taglia<br />

o giovanili, in particolare per scorfano nero, occhiata e sarago fasciato.<br />

Nel complesso, così come osservato per la fauna ittica delle piccole fanerogame<br />

del Golfo di Olbia, è stata osservata una maggiore ricchezza specifica in estate e<br />

autunno, mentre i valori minimi sono stati registrati in inverno. La densità totale ha<br />

seguito un andamento stagionale simile, con valori massimi in estate-autunno e<br />

valori minimi in inverno. Questo pare essere piuttosto interessante tenuto presente<br />

che H. stipulacea mantiene una architettura strutturale elevata e comunque<br />

stabile durante l’anno, il che suggerisce che le differenze stagionali osservate siano<br />

attribuibili ad altri fattori (ad esempio la temperatura dell’acqua).<br />

La fauna ittica associata a H. stipulacea campionata nella Sicilia orientale ha<br />

rivelato similarità e differenze rispetto ai popolamenti associati ad altre specie di<br />

fanerogame. In tutti i sistemi a fanerogame risulta palese la dominanza di pesci<br />

ap<strong>parte</strong>nenti alle famiglie di labridi e sparidi. Halophila stipulacea, differentemente<br />

dalle altre fanerogame, ha mostrato una fauna ittica caratterizzata da una certa<br />

scarsità di pesci planctonofagi e dalla presenza di specie come lo scorfano di<br />

fondale (Helicolenus dactylopterus) e la bavosa ocellata (Blennius ocellaris), le<br />

quali sono specie tipiche di ambienti incoerenti più profondi. Essendo, tuttavia,<br />

l’unico studio disponibile non si può concludere se tali differenze siano realmente<br />

dovute alla presenza di H. stipulacea oppure alle caratteristiche locali del sito<br />

studiato, influenzato dalle particolari condizioni del vicino Stretto di Messina.<br />

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Tordo pavone (Symphodus tinca)

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