2° parte - Udine Cultura
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delle praterie superficiali, sono Gibbula<br />
ardens e G. umbilicalis, i trochidi Jujubinus<br />
striatus e J. exasperatus e i turbinidi<br />
Tricolia pullus, T. speciosa e T.<br />
tenuis. Si devono anche menzionare<br />
specie più ubiquiste e che compiono<br />
anche migrazioni verticali tra le foglie e<br />
i rizomi, come Bittium reticulatum, B.<br />
latreilli e Columbella rustica. Vanno<br />
inoltre considerati anche alcuni opistobranchi<br />
(gasteropodi a conchiglia<br />
ridotta) e nudibranchi (forme senza<br />
conchiglia) che si possono incontrare<br />
occasionalmente tra le foglie e che<br />
sono forme carnivore piuttosto specia-<br />
lizzate, nutrendosi di epifiti animali sessili, quali i generi Doto, Eubranchus e<br />
Cuthona che predano gli idroidi, i generi Polycera e Janolus che attingono a<br />
briozoi epifiti, mentre Goniodoris e Berthella prediligono le forme di tunicati<br />
(ascidie) coloniali, e anche forme specializzate nella predazione delle uova di<br />
altri invertebrati, quali Chauvetia mamillata e Favorinus branchialis. Tra i molluschi<br />
cefalopodi, infine, natanti a volte tra le foglie non è raro incontrare seppie<br />
(Sepia officinalis) e sepiole (Sepiola sp.) che entrano nelle praterie a scopo alimentare<br />
o come rifugio a loro volta dai predatori.<br />
I molluschi rappresentano il gruppo che meglio evidenzia una zonazione dei<br />
popolamenti caratteristica lungo la profondità a cui si accompagnano anche<br />
peculiari adattamenti morfo-funzionali delle specie (forma della conchiglia, forma<br />
del piede e locomozione, dimensioni, tipo di riproduzione, trofismo) collegati<br />
con il gradiente ambientale complessivo. In generale le porzioni più superficiali<br />
delle praterie (0-5 m) possiedono meno specie, ma più caratteristiche e di<br />
maggiori dimensioni (Gibbula, Jujubinus); nelle porzioni intermedie (10-15 m circa)<br />
si osserva la ricchezza e diversità maggiore, mentre nelle porzioni più profonde<br />
(>15-20 m circa) aumentano le specie ubiquiste e l’intrusione di specie provenienti<br />
da ambienti limitrofi (fondi molli, detritico costiero, coralligeno ecc.).<br />
Questi organismi presentano quindi una elevata biodiversità e una notevole<br />
variabilità nella composizione e struttura delle popolazioni in base all’area<br />
geografica, alla stagione, alla profondità e ad altre caratteristiche edafiche,<br />
nonché in base anche al ritmo circadiano che alcune forme possiedono. Tuttavia,<br />
i generi e alcune delle specie che abbiamo sopra indicato costituiscono un<br />
“nucleo” costante che si riscontra in varie situazioni ambientali e aree geografiche<br />
del Mediterraneo, pur con molte vicarianze. Nel complesso la maggior<br />
<strong>parte</strong> delle specie di molluschi presenta un ciclo di vita breve (1-2 anni), e un<br />
tipo di riproduzione a sviluppo diretto con deposizione di masserelle di uova e<br />
superamento degli stadi larvali all’interno dell’uovo con schiusa diretta di giovanili,<br />
una modalità che sembra comunque da mettere in relazione anche con<br />
le limitate dimensioni di questi animali nei sistemi a fanerogame.<br />
I crostacei che colonizzano lo strato fogliare sono caratterizzati in prevalenza<br />
da peracaridi nell’ambito dei quali predominano gli anfipodi, che per la loro<br />
abbondanza rappresentano una delle prede preferenziali di diversi cefalopodi<br />
e pesci costituendo un anello cruciale nella rete alimentare del sistema a posidonia<br />
che raccorda i produttori primari (pianta-epifiti vegetali) ai livelli trofici<br />
superiori. Gli anfipodi, presenti in posidonia con oltre 80 specie, rappresentano<br />
uno dei gruppi che va incontro al fenomeno di migrazione giornaliera più<br />
evidente e cospicua, con abbondanze nel manto fogliare che nelle ore notturne<br />
sono anche un ordine di grandezza superiore rispetto a quelle diurne.<br />
Anche se non esiste una comunità ad anfipodi con un corredo di specie e una<br />
struttura esclusiva di posidonia e costante nelle diverse praterie studiate, le<br />
specie che si incontrano con maggiore frequenza nello strato fogliare sono<br />
Dexamine spinosa, Apherusa chiereghinii, Aora spinicornis, Ampithoe helleri,<br />
Caprella acanthifera, Hyale schmidtii, Phtisica marina, Eusiroides dellavallei,<br />
Ampelisca pseudospinimana, Maera inaequipes. La maggior <strong>parte</strong> di queste<br />
specie sono erbivore o erbivore-detritivore, potendo utilizzare anche in questo<br />
caso diverse specie di epifiti vegetali, dalle diatomee alle macroalghe filamentose,<br />
che vengono rimosse e come spazzolate con le loro antenne munite di<br />
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Il gasteropode Tricolia tenuis che pascola<br />
su una foglia di posidonia<br />
Seppia (Sepia officinalis)