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RENDICONTO DI GESTIONE ANNUALE CERTIFICATO AL 31 ...

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all’area europea periferica è stato costantemente e progressivamente ridotto.<br />

Sulla base dell’evoluzione del quadro macroeconomico si è progressivamente aumentato il peso<br />

dei settori ciclici e di quelle società la cui generazione dei ricavi è sempre più derivante<br />

dall’andamento delle economie emergenti.<br />

Una percentuale residuale del portafoglio è stata investita direttamente in titoli corporate dei paesi<br />

emergenti.<br />

I bassi livelli di rendimento delle obbligazioni societarie e la costante ricerca di nuove fonti di<br />

rendimento ha portato a posizionarci sempre più verso categorie di classe di rating tripla BBB,<br />

cercando sempre di massimizzare la diversificazione al fine di contenere comunque il livello di<br />

rischio.<br />

Una quota marginale è stata investita in emissioni prive di rating o in titoli high-yield a scadenza<br />

ridotta. Praticamente nullo il peso dedicato ai titoli governativi.<br />

Il patrimonio netto per azione alla fine del 2010 è stato di € 115,79 per la Classe I, generando una<br />

performance annua di 2,39% a fronte di un rendimento annuo del benchmark* di 4,74% e un<br />

patrimonio netto per azione per la Classe A di € 114,60, corrispondente ad un rendimento di<br />

1,96%. Il patrimonio netto per azione della Classe D a fine anno era pari a € 102,74 per una<br />

performance d 1,62%.<br />

NEW MILLENNIUM - AUGUSTUM PAN EUROPEAN EQUITY (precedentemente Q7<br />

Pan European Equity)<br />

Nel contesto di grande decorrelazione tra i vari mercati azionari Europei la politica del gestore è<br />

stata duplice: da un lato valutare quale fosse l’esposizione più corretta da tenere; dall’altro<br />

scegliere con accuratezza non solo i settori ma anche i mercati su cui investire.<br />

Nella prima parte dell’anno, anche alla luce della debolezza del quadro macroeconomico, si è<br />

preferito mantenere una esposizione azionaria in linea con il benchmark*, per poi portarla al<br />

100% del portafoglio nella seconda parte dell’anno, quando gli indicatori macroeconomici hanno<br />

mostrato dei segnali più incoraggianti.<br />

Sul fronte settoriale il gestore ha privilegiato l’investimento in titoli del settore energetico,<br />

industriale ed automobilistico, con una netta preferenza per azioni di aziende tedesche. In tutto il<br />

corso dell’anno si è mantenuta una posizione di sottoesposizione su titoli del settore telecom e<br />

finanziario.<br />

Il patrimonio netto per azione alla fine del 2010 è stato di € 87,34 per la Classe I, generando una<br />

performance annua di 8,96% a fronte di un rendimento annuo del benchmark* di 3,91% e un<br />

patrimonio netto per azione per la Classe A di € 85,21, corrispondente ad un rendimento di<br />

7,55%.<br />

NEW MILLENNIUM - PREVIRA WORLD CONSERVATIVE<br />

Nel comparto l’ operatività sul versante obbligazionario è stata influenzata dalle penalizzazioni<br />

riscontrate nel mercato secondario dei titoli di stato a seguito delle tensioni sui paesi periferici.<br />

La strategia seguita è stata quella di concentrarsi sui Titoli di Stato italiani e, in quell’ambito, di<br />

orientarsi su quelli ritenuti più sicuri come i BTP a breve termine e i CCT. Il peso dei governativi<br />

italiani arrivava fino all’ 80% del portafoglio obbligazionario anche alla luce dei buoni risultati in<br />

termini di contenimento del deficit di bilancio e di sostenibilità del debito pubblico ottenuti dal<br />

Tesoro. Si mirava in particolare al recupero delle quotazioni dei CCT, penalizzate in una misura<br />

inusuale, arrivate a livelli storicamente molto bassi. E ritenute dunque destinate al recupero. Il<br />

che peraltro non avveniva entro la fine dell’esercizio 2010 ma nelle sedute immediatamente<br />

successive.<br />

L’ investimento in titoli di stato degli altri Paesi periferici è stato limitato: si sono assunte marginali

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