Il Tabloid del festival Time in Jazz 2008

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“Inizia lo studio dello strumento all’età di undici anni
nella Banda Musicale ‘Bernardo De Muro’ di
Berchidda, suo paese natale.” Recita così la biografia
ufficiale di Paolo Fresu, e questo è anche l’incipit
obbligatorio per chiunque voglia raccontarne le storia.
Un po’ come il “c’era una volta” delle favole. La favola
del trombettista sardo più famoso al mondo prosegue
poi con la palestra nei gruppetti pop-rock, il diploma
al conservatorio, la scoperta del jazz, i seminari di
Siena, il rapido decollo e l’irresistibile ascesa sulla
scena nazionale, europea, mondiale. E narra ancora di
300 dischi registrati, di centinaia di concerti all’anno,
di premi e riconoscimenti prestigiosi, di copertine sui
giornali, fiumi di articoli, interviste e un coro unanime
di stima e apprezzamento.
Chissà però se questa bella storia, con tutte le sue pagine
già scritte e le tante che ancora ci riserva, avremmo
potuto raccontarla se a Berchidda non ci fosse stata la
banda “De Muro”. Chissà se Paolo avrebbe mai rinunciato
a un comodo impiego per scegliere invece
l’incognita della musica. Oggi forse sarebbe dirigente
di un’importante società di telecomunicazioni. Oppure
lo troveremmo accanto al papà Lillino a curare le
vigne e scrivere poesie. Di certo sarebbe sempre quella
splendida persona che stimiamo per i suoi valori
umani. Ma il jazz, la musica, avrebbe perso tanto. E
sabato 16 agosto 2008
allora, evviva la “Bernardo De Muro”, grazie per aver
insegnato al ragazzino Fresu come muovere i primi
passi fra le note.
Lui, si sa, ha un legame insolubile con la sua
Berchidda. Un legame che si è portato appresso quando
è andato a vivere dall’altra parte del mare, a Parigi,
a Bologna, e che lo segue ogni giorno nel suo interminabile
giro del mondo in musica. A Berchidda Paolo
torna ogni volta che può, perché qui ritrova una parte
di se stesso, la più profonda. E quando torna, quando
può, c’è tempo anche per una rimpatriata con la banda.
Anche stavolta, nell’ultima giornata del festival, la
mattina del 16 (intorno alle 11) nel cortile della casa di
C’era una volta
una banda e un ragazzino
con la tromba
Paolo Fresu ritrova in concerto la “Bernardo De Muro”
con cui ha mosso i primi passi nella musica
riposo “Maria Bambina”. Per l’occasione la “Bernardo
De Muro” si tira a lucido e, sotto la bacchetta di
Antonio Meloni (anche lui trombettista) che la dirige
da sei anni, propone un repertorio all’altezza del prestigioso
“ospite”: brani di George Gershwin
(“Summertime”), Louis Armstrong (“What a wonderful
world”), Miles Davis (“So what”), Sidney Bechet
(“Petit fleur”), Ennio Morricone (“Nuovo Cinema
Paradiso”), degli stessi Paolo Fresu (“Yatra”) e
Antonio Meloni (“B.B.D. Blues”), oltre al “tormentone”
dello scorso Time in Jazz, quel “Berchidda Blues”
portato in dote al festival da Nick The Nightfly.
Anche l’organico si rimodula per la circostanza, assu-
La banda Bernardo De Muro con un giovanissimo Paolo Fresu (il primo a sinistra della seconda fila)
mendo la fisionomia di una vera e propria big band:
Manuela Mutzu al flauto traverso, Stefania Modde al
quartino, Stefania Brianda, Raffaele Apeddu, Francesca
Chirigoni, Rita Delrio, Giuseppe Casu e Francesco Fois
ai clarinetti, Antonella Nieddu al sax soprano, Rossella
Fois al contralto e Armando Sannitu al tenore; Agostino
Casu, Domenico Delrio, Ezio Desole, Fabio Aini e
Marco Dente alle trombe, Gianni Crasta e Davide
Laconi ai flicorni; Giovanni Addis e Piero Fresu ai
tromboni, Luciano Demuru, Giuseppe Casula e
Graziano Desole ai baritoni, Nino Sini e Marco Pudda
ai bassi, Sergio Meloni, Francesco Sini e Ninnio Fresu
alle percussioni. A rinforzare i ranghi, alcuni musicisti
Paolo Fresu con la banda di Berchidda (Festa della Musica del 2004)
attivi in importanti progetti (come la band dei Frizzanti,
Gatto Panceri e il Funky Project): Marcello Zappareddu
alla chitarra, Giantore Budroni alle tastiere, Alfideo
Farina al basso e Roberto Pitzoi alla batteria.
Intitolata al grande tenore Bernardo De Muro, la banda
musicale di Berchidda è stata fondata nel 1914. A
un’intensa attività concertistica, interrotta solo durante
la seconda guerra mondiale, affianca da sempre un
prezioso impegno didattico, indispensabile per garantire
un continuo ricambio nelle sue file e sviluppare
talenti: come quello di un certo Paolo Fresu, che a
undici anni iniziava a suonare la tromba nei suoi ranghi.
C’era una volta...