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Il Tabloid del festival Time in Jazz 2008

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SEGUE DA PAGINA 38<br />

38<br />

Architetture<br />

“ecosostenibili”?<br />

“Edifici ricoperti di foglie,…rifugi mimetizzati nel<br />

verde o sotto il suolo… design <strong>in</strong>tegrato con l’ambiente<br />

….la città abbandona il cemento e si trasforma <strong>in</strong> una<br />

foresta artificiale, per un nuovo ecologismo”<br />

Dal museo agli edifici pubblici,dall’albergo alla<br />

microabitazione è tutto un fiorire di progetti verdissimi:<br />

il Musée du Quai Branly <strong>del</strong> francese<br />

Jean Nouvel con la sua facciata lunga duecento<br />

metri completamente verde curata dal Botanico ed<br />

artista Patrick Blanc con cento c<strong>in</strong>quanta specie<br />

arboree diverse provenienti da tutto il mondo e<br />

così la Fondation Cartier e poi Emilio Ambaz,<br />

precursore di questo tipo di <strong>in</strong>terventi con la sua<br />

teoria “green over the grey” e lo spettacolare edificio<br />

<strong>del</strong>la Prefectural International Hall di<br />

Fukuoka, e ancora gli elvetici Herzog & de<br />

Meuron autori <strong>del</strong> Ricola Market<strong>in</strong>g Build<strong>in</strong>g a<br />

Laufen <strong>in</strong> Svizzera con la sua pensil<strong>in</strong>a vegetale.<br />

L’architettura copia la natura e cattura le sue<br />

forme per adattarsi meglio al paesaggio: i progetti<br />

<strong>del</strong>l’architetto Manuelle Gautrand per le autostrade<br />

francesi o il centro culturale J.M. Tjbaou a<br />

Noumea <strong>in</strong> Nuova Caledonia di Renzo Piano.<br />

Anche <strong>in</strong>torno a noi molte architetture verdi!!! Un<br />

verde un po’ diverso da quello dei grandi progetti<br />

“verdi” <strong>del</strong> mondo ma che ci <strong>in</strong>duce a riflettere a<br />

quelli che sono gli effetti o che potrebbero essere<br />

<strong>del</strong>l’applicazione di normative o mode “verdi” a<br />

tessuti già compromessi da un r<strong>in</strong>novamento edilizio<br />

a volte poco garbato che ha stravolto <strong>in</strong>teri<br />

centri storici <strong>del</strong>la Sardegna <strong>in</strong> barba ad un progetto<br />

verde bellissimo, “Pergolati di vite” di<br />

Costant<strong>in</strong>o Nivola degli anni c<strong>in</strong>quanta per Orani.<br />

La natura crea opere di rara poesia che l’uomo<br />

non dovrebbe scordare <strong>in</strong>tervenendo a recuperare<br />

e a rendere “eco” le case e i centri abitati.<br />

Vic<strong>in</strong>o all’Isola ecologica di Green <strong>Jazz</strong> una piccola<br />

<strong>in</strong>stallazione per riflettere sul senso di<br />

“architettura verde”…… Green Pulse/Case dal<br />

cuore verde. Maria Paola Cau<br />

Green <strong>Jazz</strong><br />

<strong>Jazz</strong> è nero,<br />

no jazz è verde!<br />

L’associazione <strong>Time</strong><br />

<strong>in</strong> <strong>Jazz</strong> <strong>in</strong><br />

collaborazione con<br />

l’amm<strong>in</strong>istrazione e<br />

quanti contribuiscono<br />

alla gestione <strong>del</strong>la<br />

tutela <strong>del</strong>l’ambiente e<br />

dei rifiuti a<br />

Berchidda, nei giorni<br />

<strong>del</strong> Festival contribuisce<br />

con una<br />

“riflessione pratica”<br />

sul tema <strong>del</strong>la raccolta<br />

dei rifiuti che riguarda non solo i giorni <strong>del</strong> Festival,<br />

ma la vita di tutti i giorni.<br />

“Riuso e riciclo” nell’ accezione corrente significa<br />

ridurre la quantità di “spazzatura” cioè l’ultimo stadio<br />

dei rifiuti che f<strong>in</strong>isce <strong>in</strong> discarica o ad un <strong>in</strong>ceneritore<br />

evitando di contribuire alle emissioni nocive <strong>in</strong> atmosfera,<br />

che come sappiamo è un grande affare.<br />

Dopo il Protocollo di Kyoto chi ha crediti di emissione<br />

di CO² come i paesi <strong>in</strong> via di sviluppo, può<br />

rivenderli a chi supera i limiti (da “<strong>Il</strong> carbonio è un<br />

grande affare” pubblicato sul Sole 24 Ore <strong>del</strong> 10<br />

marzo <strong>2008</strong>).<br />

La direttiva europea sui rifiuti, varata tre anni fa, def<strong>in</strong>isce<br />

quello che è spazzatura e quello che non lo è, e<br />

da le l<strong>in</strong>ee guida cui i governi possono attenersi per<br />

regolare il loro operato.<br />

La situazione <strong>in</strong> Campania ha portato davanti ai<br />

media un campionario di comportamenti umani che<br />

non possiamo def<strong>in</strong>ire “lontani” o estranei a noi.<br />

Napoli, nell’immag<strong>in</strong>ario collettivo, è il caos dei rifiuti<br />

ma ricordiamo anche durante l’emergenza l’opera<br />

creativa di numerosi writers, “l’Urlo di Munch” dietro<br />

un montagna di spazzatura.<br />

E l’area portuale di<br />

Napoli è anche il centro<br />

di raccolta, smistamento<br />

e preparazione<br />

al riuso di tonnellate<br />

di vestiti usati che dal<br />

Nord Europa partono<br />

per l’Africa, così<br />

come mostrato <strong>in</strong> un<br />

cortometraggio andato<br />

<strong>in</strong> onda a tarda serata<br />

su Rai 3,“Viaggio di<br />

una maglietta”.<br />

E questo ci avvic<strong>in</strong>a a quello che nel resto <strong>del</strong> mondo<br />

è un approccio al “riuso e riciclo” molto diverso dal<br />

nostro, certo non regolamentato da leggi, ma da bisogni<br />

primari: ricordiamo i bamb<strong>in</strong>i <strong>del</strong>le discariche di<br />

Phon Phenn, Nairobi, Lagos, i cartoneros di Buenos<br />

Aires, Rio, San Paolo e i carretti con i campanelli di<br />

C<strong>in</strong>a, India e così via, ma anche i giocattoli di latta<br />

riciclata dei bamb<strong>in</strong>i <strong>del</strong> Burk<strong>in</strong>a Faso, i sandali fatti<br />

con i copertoni <strong>del</strong>le nostre auto, prodotti <strong>in</strong> Marocco<br />

ma <strong>in</strong> vendita anche nelle nostre spiagge.<br />

Crediamo che la strada aff<strong>in</strong>ché le “regole” possano<br />

essere <strong>in</strong>teriorizzate, sia partire dai piccoli gesti, da<br />

quelli che sembrano piccoli disturbi: portare i rifiuti<br />

che abbiamo prodotto f<strong>in</strong>o al primo contenitore utile<br />

può essere un disagio, perché spesso (e la vita di tutti<br />

i giorni ce lo <strong>in</strong>segna) non è sotto casa.<br />

Al Festival <strong>Time</strong> <strong>in</strong> <strong>Jazz</strong>, quest’anno, piccole isole<br />

ecologiche per differenziare saranno dislocate nel<br />

centro storico, frutto di una collaborazione tra<br />

l’amm<strong>in</strong>istrazione comunale, gli esercenti, gli addetti<br />

alla gestione dei rifiuti e l’associazione <strong>Time</strong> <strong>in</strong> <strong>Jazz</strong>.<br />

<strong>Jazz</strong> è verde?<br />

Pensiamo di sì se verde è il nostro cuore… M.P.C.

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