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316 - cappelli - Medik.Net

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CAPPELLI LA RIABILITAZIONE DELLE DIFFICOLTÀ LINGUISTICHE IN ESITO A TRAUMA CRANIOENCEFALICO: UN CASO DI AFASIA OTTICA<br />

Tabella I. – Protocollo di valutazione.<br />

Aree valutate Prove Abbreviazione<br />

Livello cognitivo CPM _<br />

Linguaggio Comprensione lessicale - CL (Basso)<br />

batteria Basso<br />

Comprensione lessicale di CLPsa (Basso)<br />

parole semanticamente affini<br />

– batteria Basso<br />

Comprensione nomi - batteria BADA CN (BADA)<br />

Comprensione della lettura Clettura<br />

Comprensione morfosintattica - CM (T.T.)<br />

Token test<br />

Comprensione morfosintattica – CM (BADA)<br />

batteria BADA<br />

Produzione lessicale denominazione PLDs (Basso)<br />

sostantivi Basso<br />

Produzione lessicale denominazione PLDs (BADA)<br />

sostantivi BADA<br />

Produzione lessicale PLDdv (BADA)<br />

denominazione su descrizione<br />

verbale BADA<br />

Produzione lessicale denominazione PLDa (Basso)<br />

azioni Basso<br />

Produzione lessicale denominazione PLDa (BADA)<br />

azioni BADA<br />

Memoria Test delle 15 parole di REY r.i. TRey r.i.<br />

Test delle 15 parole di REY r.d. TRey r.d.<br />

Funzioni esecutive Fluenze fonetiche e categoriali Ffc<br />

– intervento di impianto di sensore parenchimale per il monitoraggio<br />

della pressione intracranica,<br />

– riduzione e stabilizzazione delle fratture mandibolari,<br />

– intervento di PEG e tracheotomia.<br />

La ventilazione meccanica si era protratta fino al 20 Novembre 2005.<br />

Successivamente al trasferimento presso la UOC di Neuroriabilitazione<br />

Pediatrica è stato elaborato un progetto riabilitativo personalizzato<br />

riguardante: le funzioni di base, le abilità neuropsicologiche e<br />

le problematiche psicologiche relative al vissuto della famiglia. Il<br />

ricovero per il trattamento riabilitativo si è protratto fino al 2 Febbraio<br />

2007 ed è stato articolato in diverse fasi di intervento ognuna<br />

riferita ad un progetto-programma periodicamente modificato relativamente<br />

all’evoluzione del quadro clinico.<br />

Possiamo considerare momenti particolarmente significativi nella<br />

storia clinica:<br />

– marzo 2006: TC di controllo, nessuna modificazione rispetto ai<br />

precedenti controlli,<br />

– giugno 2006: chiusura della tracheostomia,<br />

– luglio del 2006: comparsa dei primi segnali verbali e somministrazione<br />

del primo protocollo di valutazione neuropsicologica (si<br />

veda il paragrafo successivo),<br />

– ottobre 2006: RM, si documenta: ‘evidente e diffusa riduzione dell’iperintensità<br />

a livello dei giri fronto-parieto-occipitali. Residuano delle<br />

piccole aree di iperintensità in sede fronto-temporale ed una parziale<br />

riduzione delle cavità ventricolari. Lievemente meno apprezzabile<br />

l’ipointensità in corrispondenza dei peduncoli cerebellari’.<br />

Materiali e metodi<br />

Valutazione neuropsicologica ed ipotesi diagnostiche.<br />

Nel Luglio del 2006 viene somministrato il primo protocollo di<br />

valutazione volto ad indagare le seguenti aree: livello cognitivo, linguaggio,<br />

memoria, funzioni esecutive. Il protocollo è composto di<br />

15 prove riportate nella Tabella I.<br />

Emergono difficoltà in tutte le aree esplorate e prevalenti nell’area<br />

linguistica, dove si evidenzia un disturbo di tipo afasico con particolare<br />

compromissione della denominazione di oggetti e figure. Qualitativamente<br />

gli errori di denominazione interessano sia il sistema<br />

semantico sia aspetti legati al riconoscimento visivo; infatti quando<br />

gli oggetti vengono esplorati con modalità tattile o ne viene proposto<br />

il gesto d’uso la denominazione è più corretta. Si ipotizza, dunque,<br />

un quadro assimilabile ad una afasia ottica. Tale ipotesi diagnostica è<br />

suffragata dal quadro RM ed in particolare dalla lesione parietale<br />

posteriore sinistra, frontale destra e dello splenio del corpo calloso.<br />

Nelle successive somministrazioni del protocollo (eseguite ad<br />

Ottobre 2006 e Gennaio 2007) si riscontrano ancora evidenti problemi<br />

nella denominazione di oggetti e figure, in particolare intracategoriali<br />

(frutta, animali, colori e città).<br />

L’evoluzione del quadro linguistico si caratterizza inoltre per un<br />

miglioramento del linguaggio spontaneo a livello dei contenuti, dell’accuratezza<br />

lessicale e dell’espressione verbale spontanea. Si segnalano<br />

ancora difficoltà di coordinazione pneumo-fonica. La strutturazione<br />

sintattica risulta adeguata e M. è in grado di riassumere oralmente<br />

brevi testi. Nella figura 1 sono riportati i risultati in percentuale<br />

delle tre somministrazioni del protocollo.<br />

Un incremento significativo delle prestazioni in ogni area è evidenziabile<br />

dall’osservazione del Grafico e dal confronto tra le due<br />

somministrazioni (Fig. 2).<br />

Nota. Valori prossimi allo 0 indicano una prestazione costante tra<br />

le due somministrazioni, valori superiori allo 0 indicano un incremento<br />

nella prestazione, valori inferiori indicano un peggioramento<br />

nella prestazione.<br />

Abilità cognitive: non risultano particolarmente compromesse fin<br />

dalla prima somministrazione del protocollo, ed a sei mesi di distanza<br />

si osserva un leggero miglioramento nella prestazione al CPM.<br />

Area linguistica: si apprezza un incremento consistente nella comprensione<br />

di lettura (prova non eseguita nella prima somministrazione<br />

ed eseguita adeguatamente nella terza). Miglioramenti emergono<br />

anche, nell’ordine, nella denominazione di azioni, descrizione verbale,<br />

comprensione morfosintattica, denominazione di sostantivi e comprensione<br />

di parole semanticamente affini. Nelle altre prove si osserva<br />

una lieve variazione positiva. Si osserva un live peggioramento<br />

nelle denominazione di sostantivi della batteria B.A.D.A.<br />

Abilità di memoria e funzioni esecutive: si apprezzano miglioramenti:<br />

la prova di fluenza fonetica e categoriale non era stata eseguita nella<br />

prima somministrazione e viene eseguita adeguatamente nella terza.<br />

Trattamento Riabilitativo<br />

Nel corso del ricovero la paziente è stata seguita relativamente agli<br />

aspetti comunicativi, linguistici e neuropsicologici con trattamenti quotidiani<br />

mirati a raggiungere obiettivi coerenti all’evoluzione del quadro<br />

clinico riabilitativo. Tale percorso può essere suddiviso in quattro fasi.<br />

Fase uno (febbraio-maggio 2006): si è cercato di promuovere il mantenimento<br />

del contatto visivo, di evocare risposte si/no non verbali e<br />

di prolungare i limitati tempi di reazione. Contemporaneamente è iniziato<br />

un intervento mirato all’avvio dell’alimentazione per OS e di stimolazione<br />

bucco-facciale (il training fono-articolatorio iniziato in questa<br />

fase è continuato anche nelle fasi successive).<br />

Fase due (giugno-luglio 2006): a livello neurovisivo si è cercato<br />

di migliorare l’inseguimento e la localizzazione con particolare<br />

riguardo all’emispazio destro. A tal fine è stata sfruttata l’integrazione<br />

audio-visiva utilizzando lo strumento G.P.S., tramite il quale sono<br />

state inizialmente presentate nell’emispazio destro delle sequenze di<br />

stimoli luminosi e sonori e successivamente solo delle sequenze<br />

luminose (si veda anche Frassinetti et al., 2005). Le attività riguardanti<br />

lo sguardo sono sempre state inserite in contesti di azioni<br />

caratterizzati da una marcata rilevanza del raggiungimento del target<br />

2 EUROPA MEDICOPHYSICA October 2008

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