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La chiusura della tracheostomia in soggetti con grave ... - Medik.Net

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<strong>La</strong> <strong>chiusura</strong> <strong>della</strong> <strong>tracheostomia</strong> <strong>in</strong> <strong>soggetti</strong><br />

<strong>con</strong> <strong>grave</strong> cerebrolesione: importanza del <strong>con</strong>trollo<br />

tracheoscopico nello screen<strong>in</strong>g delle complicanze<br />

Introduzione<br />

L’ipossia cerebrale è uno dei pr<strong>in</strong>cipali fattori implicati nell’alto<br />

tasso di mortalità dei <strong>soggetti</strong> <strong>con</strong> <strong>grave</strong> cerebrolesione acquisita<br />

(GCLA). <strong>La</strong> ventilazione meccanica è <strong>in</strong> grado di ridurre tale fattore<br />

di rischio. Oltre a ridurre l’ipossia cerebrale e la pressione endocranica,<br />

il supporto ventilatorio è opportuno per la protezione delle vie<br />

respiratorie, per il <strong>con</strong>trollo e la riduzione delle eccessive secrezioni<br />

tracheo-bronchiali e per la scarsa efficacia <strong>della</strong> respirazione spontanea.<br />

Tuttavia, una <strong>in</strong>tubazione oro-tracheale prolungata è associata<br />

ad un elevato rischio di traumatismi alla lar<strong>in</strong>ge ed alla trachea, oltre<br />

a richiedere l’uso di sedativi per problemi <strong>soggetti</strong>vi di tollerabilità1,2 .<br />

<strong>La</strong> <strong>tracheostomia</strong> ha un ruolo importantissimo nella gestione delle<br />

vie aeree e <strong>della</strong> respirazione di tali pazienti3 :<br />

– realizza una comunicazione diretta tra aria ambiente e vie aeree<br />

<strong>in</strong>feriori, superando eventuali ostacoli presenti nel cavo orale o a<br />

livello far<strong>in</strong>geo-lar<strong>in</strong>geo;<br />

– riduce l’entità dello spazio morto anatomico, portandolo da 150 a<br />

50 ml e migliorando così la ventilazione alveolare;<br />

– <strong>con</strong>sente un’accurata pervietà delle vie aeree permettendo una<br />

valida toilette tracheo-bronchiale<br />

– stabilisce una netta e completa separazione tra le vie aeree e le<br />

vie digestive, impedendo <strong>in</strong> tal modo le <strong>in</strong>alazioni di materiale<br />

presente nella cavità orale;<br />

– rende possibile un corretto e sicuro collegamento del paziente ad<br />

un respiratore automatico, per una ventilazione artificiale di durata<br />

variabile;<br />

– dim<strong>in</strong>uisce le resistenze al flusso di gas respiratori, riducendo i<br />

gradienti pressori <strong>in</strong>tratoracici <strong>in</strong>spiratori ed espiratori;<br />

– permette, nei pazienti coscienti, la ripresa di una normale alimentazione<br />

per via orale4 .<br />

Quando il paziente <strong>con</strong> GCLA supera la fase dell’emergenza e<br />

viene avviato al reparto di riabilitazione <strong>in</strong>tensiva, diviene importante<br />

un programma di rimozione <strong>della</strong> cannula tracheale e di <strong>chiusura</strong><br />

del <strong>tracheostomia</strong>5,6 , al f<strong>in</strong>e di prevenire l’<strong>in</strong>sorgenza delle possibili<br />

complicanze7,8 :<br />

– granulomi;<br />

– <strong>in</strong>fezioni dello stoma;<br />

– <strong>in</strong>fezioni tracheo-bronchiali;<br />

– stenosi tracheale;<br />

– tracheomalacia;<br />

– fistola tracheo-esofagea;<br />

– erosione dell’arteria <strong>in</strong>nom<strong>in</strong>ata9-11 .<br />

Tali complicanze possono verificarsi anche dopo un adeguato e<br />

puntuale nurs<strong>in</strong>g <strong>della</strong> tracheotomia. È qu<strong>in</strong>di importante verificare<br />

EUR MED PHYS 2008;44(Suppl. 1 to No. 3)<br />

L. MONTI BRAGADIN, A. VOLTAZZA, T. LIVA, T. GIORGINI, P. DI BENEDETTO<br />

Istituto di Medic<strong>in</strong>a Fisica e Riabilitazione, ASS n. 4, Ud<strong>in</strong>e<br />

l’eventuale presenza di tali <strong>con</strong>dizioni al momento di cambiare il<br />

tipo di cannula e prima di procedere alla <strong>chiusura</strong> dello stoma.<br />

Nel presente lavoro abbiamo voluto verificare la percentuale dei<br />

<strong>soggetti</strong> <strong>con</strong> GCLA portatori di <strong>tracheostomia</strong> affetti da complicanze<br />

durante la degenza presso un reparto di riabilitazione <strong>in</strong>tensiva.<br />

Materiali e metodi<br />

Del presente studio fanno parte 91 pazienti affetti da GCLA, 59<br />

uom<strong>in</strong>i e 32 donne di età compresa tra 12 e 75 anni (media: 48<br />

anni), ricoverati presso l’Istituto di Medic<strong>in</strong>a Fisica e Riabilitazione<br />

“Gervasutta” di Ud<strong>in</strong>e negli anni 2003-2007. Tali <strong>soggetti</strong>, provenienti<br />

da reparti per acuti, all’<strong>in</strong>gresso presso questo Istituto erano portatori<br />

di <strong>tracheostomia</strong>.<br />

Nel <strong>con</strong>testo del programma di <strong>chiusura</strong> <strong>della</strong> <strong>tracheostomia</strong>, al<br />

momento <strong>della</strong> sostituzione <strong>della</strong> cannula (<strong>con</strong> tipo meno <strong>in</strong>vasivo)<br />

o <strong>della</strong> rimozione def<strong>in</strong>itiva <strong>della</strong> stessa, tali <strong>soggetti</strong> sono stati sottoposti<br />

a <strong>con</strong>trollo tracheo-broncoscopico per il <strong>con</strong>trollo delle eventuali<br />

complicazioni. Nel caso di ris<strong>con</strong>tro di compicazioni, queste<br />

venivano trattate endoscopicamente nel corso <strong>della</strong> stessa seduta;<br />

nei casi più impegnativi veniva programmato un <strong>in</strong>tervento risolutore<br />

a posteriori.<br />

Risultati<br />

In una gran parte dei pazienti sottoposti a tracheo-broncoscopia,<br />

si sono osservati fenomeni flogistici tracheali e peristromali. <strong>La</strong> frequenza<br />

di tali fenomeni, la variabilità dei giudizi espressi dagli operatori,<br />

ma soprattutto l’assenza di <strong>in</strong>dicazioni terapeutiche specifiche<br />

non <strong>con</strong>sentono di esprimere una sicura percentuale rispetto al totale<br />

delle tracheostomie. Tali <strong>con</strong>dizioni, qu<strong>in</strong>di, potrebbero rientrare<br />

nel novero delle <strong>con</strong>dizioni comunemente associate a <strong>tracheostomia</strong>,<br />

pur senza assurgere all’entità di vere e proprie complicanze.<br />

In 78 dei <strong>soggetti</strong> esam<strong>in</strong>ati non sono state reperite complicanze<br />

di entità tale da necessitare di trattamento: <strong>in</strong> 24 (17 uom<strong>in</strong>i e 7 donne)<br />

si sono osservate m<strong>in</strong>ime granulazioni peristomali che, peraltro,<br />

non hanno impedito la prosecuzione e la <strong>con</strong>clusione del programma<br />

di <strong>chiusura</strong> <strong>della</strong> <strong>tracheostomia</strong>, senza che si verificasse alcuna<br />

complicanza locale o respiratoria.<br />

Vol. 44 - Suppl. 1 to No. 3 EUROPA MEDICOPHYSICA 1


MONTI BRAGADIN LA CHIUSURA DELLA TRACHEOSTOMIA IN SOGGETTI CON GRAVE CEREBROLESIONE: IMPORTANZA DEL CONTROLLO...<br />

In un uomo di 63 anni si è osservato un edema delle corde vocali;<br />

la complicanza ha richiesto un trattamento medico (aerosolico e<br />

per via generale) adeguato.<br />

Un ragazzo di 16 anni presentava un piccolo granuloma a carico<br />

di una corda vocale, trattato <strong>con</strong> successo <strong>con</strong> il laser.<br />

In tre uom<strong>in</strong>i, di 66, 56 e 42 anni, sono stati reperiti dei piccoli<br />

granulomi <strong>in</strong> sede peristomale, che sono stati asportati <strong>con</strong> il laser;<br />

la <strong>tracheostomia</strong> è stata chiusa senza ulteriori sequele.<br />

In una donna di 27 anni è stato reperito un granuloma soprastomale<br />

che riduceva il lume tracheale di circa il 50%; tale complicanza<br />

è stata rimossa <strong>con</strong> laser. Dopo tale trattamento, la cannula tracheale<br />

è stata rimossa e non si sono osservate ulteriori complicazioni.<br />

Un’altra donna, di 50 anni, ha presentato un importante granuloma<br />

tracheale che ha richiesto l’asportazione chirurgica dello stesso.<br />

Dopo tale <strong>in</strong>tervento si è chiusa la <strong>tracheostomia</strong>.<br />

Un uomo di 55 anni, oltre a piccole granulazioni peristomali, presentava<br />

pure un anello tracheale fratturato; dopo un trattamento <strong>con</strong><br />

il laser è stato comunque possibile procedere alla <strong>chiusura</strong> <strong>della</strong> <strong>tracheostomia</strong><br />

senza ulteriori problemi.<br />

In un ragazzo di 17 anni si sono osservati dei granulomi peristomali<br />

che hanno richiesto un <strong>in</strong>tervento di tracheoplastica.<br />

In un uomo di 62 anni (GCLA da trauma cranio-encefalico) si è<br />

reperita una stenosi tracheale da granuloma peristomale; si è provveduto<br />

alla rimozione chirurgica <strong>della</strong> lesione ed alla <strong>chiusura</strong> <strong>della</strong><br />

<strong>tracheostomia</strong>. Tuttavia, ad un <strong>con</strong>trollo tracheoscopico effettuato<br />

dopo due settimane, persistenza una stenosi tracheale da granuloma,<br />

che ha richiesto un ulteriore trattamento chirurgico.<br />

Un ragazzo di 18 anni presentava una stenosi <strong>con</strong>centrica <strong>della</strong><br />

trachea da granulomi. Per tale motivo è stata applicata una protesi di<br />

Dumon (18 x 50 mm); ciò nonostante, sono comparsa <strong>in</strong> regione<br />

sottoprotesica delle granulazioni che hanno richiesto elettroterapia.<br />

Ad un <strong>con</strong>trollo successivo è stata evidenziata tracheomalacia, che<br />

ha reso necessaria una tracheotomia <strong>con</strong> cannula di Rush 10; <strong>in</strong><br />

seguito, è stata applicata una Shiley n. 8. Ad un <strong>con</strong>trollo successivo,<br />

si sono osservate abbondanti granulazioni sovrastimali, che sono state<br />

trattate <strong>con</strong> laser; <strong>in</strong> tale occasione si è dovuto applicare un tubo<br />

Montgomery. <strong>La</strong> comparsa di un sangu<strong>in</strong>amento nei giorni immediatamente<br />

successivi ha richiesto una nuova tracheo-broncoscopia: si è<br />

reperito, oltre ad una stenosi tracheale da granulazioni, una erosione<br />

del tronco anonimo che ha <strong>con</strong>dotto il paziente d’urgenza <strong>in</strong> sala<br />

operatoria, ove è stato applicato uno stent-graft. Il tubo Montgomery<br />

è stato rimosso ed è stata applicata nuovamente una Shiley, pur <strong>in</strong><br />

presenza di una <strong>grave</strong> stenosi tracheale. A tal punto il paziente, che<br />

dal punto di vista motorio era ormai autonomo, non è più stato<br />

seguito presso il nostro Istituto; solo due anni dopo è stato possibile<br />

chiudere def<strong>in</strong>itivamente la <strong>tracheostomia</strong>.<br />

Conclusioni<br />

Dal presente studio emerge come <strong>in</strong> 35 <strong>soggetti</strong> su 91 (38%) si<br />

siano osservate delle complicazioni <strong>della</strong> <strong>tracheostomia</strong>; tuttavia,<br />

solo <strong>in</strong> 11 <strong>soggetti</strong> (12%) è stato necessario un <strong>in</strong>tervento di rimozione<br />

delle complicanze, seguito da ulteriori <strong>con</strong>trolli. Da segnalare<br />

come un caso abbia presentato una complicanza severa (erosione<br />

del tronco anonimo e tracheomalacia), tale da richiedere un <strong>in</strong>tervento<br />

chirurgico d’urgenza12-13 . Si può anche rilevare come ben il<br />

44% <strong>della</strong> componente maschile presentasse una qualche complicazione,<br />

<strong>con</strong>tro il 22% delle donne.<br />

<strong>La</strong> percentuale elevata di complicanze osservate suggerisce la<br />

necessità di sottoporre a <strong>con</strong>trolli tracheoscopici i <strong>soggetti</strong> portatori<br />

di <strong>tracheostomia</strong> <strong>in</strong> <strong>con</strong>seguenza a GCLA, al momento <strong>della</strong> sostituzione<br />

<strong>della</strong> cannula ed alla <strong>chiusura</strong> dello stoma. Tale <strong>con</strong>trollo deve<br />

qu<strong>in</strong>di rientrare nel programma di gestione delle vie respiratorie,<br />

come il <strong>con</strong>trollo <strong>della</strong> saturazione parziale di ossigeno del sangue e<br />

le manifestazioni legate a disfagia, <strong>con</strong> l’obiettivo <strong>della</strong> def<strong>in</strong>itiva<br />

<strong>chiusura</strong> <strong>della</strong> <strong>tracheostomia</strong>.<br />

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2 EUROPA MEDICOPHYSICA October 2008

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