e Civita Castellana - Campo de'fiori
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40<br />
di Sandro Anselmi<br />
Un torrido Agosto, quello del 1985, con le<br />
sue lunge giornate piene di sole, da desiderare<br />
costantemente la frescura della<br />
sera che non arrivava mai.<br />
Molta gente era partita per le ferie, ma<br />
molta altra era tornata al paese per villeggiare<br />
e trascorrere le vacanze con i suoi.<br />
Carlo, proprio in quei giorni, s’era aggravato!<br />
Aveva affrontato per tanto tempo il<br />
male, con la forza e la lucidità necessarie<br />
per conviverci, ma aveva sopportato, oramai,<br />
troppe prove e la sua forte tempra<br />
era stata irreparabilmente provata. Quella<br />
mattina era sembrato addirittura migliora-<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
re, tant’è che aveva<br />
avuto, dai medici<br />
dell’ospedale, il permesso<br />
di poter passare<br />
il ferragosto in<br />
famiglia, e invece……<br />
Carlo lo avevo conosciuto<br />
perchè mio<br />
fratello Mauro, suo<br />
coetaneo ed amico,<br />
me lo aveva presentato<br />
in un giorno di<br />
primavera quando<br />
erano venuti a trovarmi<br />
mentre studiavo<br />
appena dietro<br />
casa, in una piccola<br />
valle piena di sole e<br />
riparata dal vento.<br />
Io la chiamavo la<br />
Valle del Tramonto e<br />
a Carlo questo nome<br />
era immediatamente<br />
piaciuto, tanto che vi<br />
tornavamo spesso<br />
insieme.<br />
Da quell’incontro l’amicizia<br />
era cresciuta<br />
di giorno in giorno e<br />
scoprivamo di avere<br />
tanti interessi in comune: la natura, la<br />
poesia, la musica e lo sport e cullavamo<br />
così i nostri verdi sogni.<br />
Passavamo tanto tempo ad ascoltare le<br />
poesie dello zio Nazzareno, che ce le<br />
Una “Fa<br />
Personaggi, storie e im<br />
L’amico Ca<br />
declamava mentre, magari, proseguiva il<br />
lavoro dei campi, e noi, dietro, per non<br />
perderne neanche un passo.<br />
Parlavamo della mia “carriera” artistica di<br />
cantante ed era sicuramente il mio primo,<br />
più grande e sincero estimatore. Ci cimentavamo<br />
nelle corse campestri e lui, molto<br />
più giovane di me, non faticava a starmi<br />
dietro e poi, con il tempo, a raggiungermi.<br />
Ti giuro Carlo che non ho mai provato invidia<br />
per la tua eccellente forma fisica, ma<br />
ho ben ragione di credere che anche tu<br />
non l’abbia mai fatto nei miei confronti.<br />
Era la nostra un’amicizia sana, pura, spontanea,<br />
rara, che non chiedeva nulla, proprio<br />
nulla, in cambio. Venivi spesso a casa<br />
mia, e quando dopo cena ti fermavi a parlare<br />
con Mauro, papà e nonno Lisandro,<br />
trovavi sempre l’argomento adatto al loro<br />
modo di vedere ed alla loro età; ma questo<br />
non t’era difficile, ti veniva spontaneo,<br />
grazie alla tua esemplare, profonda educazione<br />
e a me faceva immenso piacere<br />
vederti così in sintonia.<br />
Eri un amico del quale ci si poteva vantare<br />
in ogni situazione, perché ne eri sempre