18.06.2013 Views

e Civita Castellana - Campo de'fiori

e Civita Castellana - Campo de'fiori

e Civita Castellana - Campo de'fiori

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

6<br />

Il gettone telefonico,<br />

scomparso<br />

dalla circolazione<br />

da qualche lustro,<br />

è tornato improvvisamente<br />

a<br />

nuova vita, grazie<br />

alle ricerche di<br />

molti interessati<br />

ora a collezionarlo.<br />

di Alfonso Tozzi I calculofili (termine<br />

un po’ bruttino<br />

con cui il collezionismo indica gli amatori<br />

dell’oggetto) – dal latino calculus (pezzetto<br />

di metallo usato come moneta, “gettone”)<br />

- contrariamente a quanto potrebbe<br />

sembrare, non rappresentano una ristretta<br />

élite di stravaganti ed originali, ma una<br />

folta schiera di persone curiose ed entusiaste,<br />

tutte protese alla ricerca dell’amato<br />

dischetto con la speranza, fondata e rara<br />

per un collezionista, di poter completare la<br />

raccolta in quanto esiste la possibilità teorica<br />

di reperire sul mercato tutti gli esemplari<br />

coniati, così come è riuscito a realizzare<br />

già qualcuno.<br />

Nato nel 1927, emesso dalla società STI-<br />

PEL, il primo gettone telefonico italiano,<br />

del costo di 60 centesimi, si presenta in<br />

ottone con due scanalature e la scritta<br />

“Stipel-1927-anno V” su di un verso, ed<br />

una scanalatura con la scritta “Società<br />

Telefonica Interregionale Piemontese e<br />

Lombarda” sul recto, e debuttò in occasione<br />

della prima Fiera Campionaria di Milano<br />

utilizzato, però, solo negli otto apparecchi<br />

all’uopo predisposti.<br />

Successivamente, ogni società consorziata<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Collezionare Ge<br />

Detronizzati dalle telecarte, eliminati dai cellulari, vivono una n<br />

Anni ‘80 uno dei pochi<br />

apparecchi telefonici a<br />

gettone e moneta<br />

alla STIPEL: TIMO (Società Telefonica<br />

Italiana Medio Oriente), TELVE (Società<br />

Telefonica delle Tre Venezie), TETI<br />

(Società Telefonica Tirrena), SET (Società<br />

Esercizi Telefonici), ebbe un proprio gettone.<br />

A produrre la fiches metallica si avvicendarono,<br />

fino al 1980, ultimo anno di coniazione:<br />

1959-1979 Emilio Senesi Medaglie<br />

di Milano (ESM), 1971-1980 L’Industria<br />

Politecnica Meridionale di Arzano (IPM) e<br />

l’URMET Costruzioni Elettrotelefoniche di<br />

Torino, 1976-1980 le Costruzioni Minuterie<br />

Metalliche di Catania (CMM).<br />

Un gettone abbastanza curioso è quello<br />

coniato nei primi anni Cinquanta, denominato<br />

“pesante” in quanto aveva il valore di<br />

dieci gettoni normali e veniva usato soltanto<br />

negli apparecchi per telefonate<br />

extraurbane.<br />

Dal 1959 si ha il gettone unificato caratterizzato<br />

da un elemento di riconoscimento:<br />

il gruppo anno-mese. Infatti, in un ovale al<br />

di sotto della scritta “gettone telefonico”,<br />

viene inciso un numero di quattro cifre nel<br />

quale le prime due indicano l’anno e le<br />

altre due il mese, ad esempio 7107 sta per<br />

1971 (anno) e 07 (luglio).<br />

Molto richiesti e di difficile reperimento<br />

sono i gettoni telefonici coniati dallo Stato<br />

Vaticano, quelli in ottone con una scanalatura<br />

su ogni verso e la scritta S.C.V.<br />

Il gettone telefonico, nel suo lungo periodo<br />

di esistenza, è passato dai 60 centesimi<br />

del 1927 alle Lire: 2,50 (1945), 4,00<br />

(1946), 6-10,00 (1947), 15,00 (1948),<br />

20,00 (1953), 25,00 (1955), 30,00 (1959),<br />

45,00 (1964), 50,00 (1972), 100,00<br />

(1980) e 200,00 (1984).<br />

E’ opportuno far conoscere che, nel periodo<br />

di massimo utilizzo del gettone in Italia,<br />

si raggiunse una circolazione di 527 milioni<br />

di pezzi con più di 440 mila apparecchi<br />

telefonici installati.<br />

E’ appena il caso di segnalare che molti<br />

collezionisti allargano il loro interesse ai<br />

gettoni telefonici di altri paesi, se non<br />

addirittura a tutti i tipi di dischetti metallici<br />

“incisi”: Juke-box, mezzi di trasporto, di<br />

ricorrenza, di giochi vari, di supermercati<br />

etc., fra questi, ricercatissimi, sono i gettoni<br />

tranviari di Milano e Torino, coniati in<br />

ottone all’inizio del 1920 dalle aziende<br />

municipali che rappresentavano vere e<br />

proprie tessere da valere per una corsa.<br />

Non era però infrequente il caso che questi<br />

gettoni, come del resto quelli telefonici,<br />

venissero dati ed accettati quale resto<br />

nelle minute contrattazioni, tanto che il<br />

popolino milanese, abituato ad utilizzarli a<br />

fini monetari, li soprannominò “sesterzi<br />

Buscaglione” (Assessore ai Trasporti) o<br />

“moneta Caldara” (Sindaco), autorità del<br />

tempo.<br />

Fra i molti collezionisti italiani: Mario<br />

Bresciani di Cesate (MI), Silvano Battaglini<br />

di Camerana (AN), Mario Politano di Sarre<br />

(AO), Roberto Meciani di Milano il quale<br />

ricerca solamente i gettoni di flipper, tanto<br />

per citarne alcuni.<br />

Il gettone telefonico, come tutte le collezioni<br />

che si rispettano, ha anche il suo<br />

catalogo con le relative valutazioni di rarità,<br />

opera di Franco e Vincenzo Rapposelli,<br />

edito dal Centro Programmazioni Editoriale<br />

di Modena, pubblicato nel 2001.<br />

Per finire qualche curiosità sull’argomento:<br />

la prima telefonata in Italia fu effettuata il<br />

30 Dicembre 1877 dalla caserma dei Vigili

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!