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Appunti di Storia Esame di Maturità - <strong>Svizzera</strong> I<br />

Appunti vari per l’esame<br />

(sarebbe buona cosa dare un’occhiata al libro di storia delle medie (Storia della <strong>Svizzera</strong>) e<br />

riprendere le cartine e i documenti)<br />

<strong>La</strong> <strong>Svizzera</strong> e la Rivoluzione Francese<br />

<strong>La</strong> Rivoluzione francese (R.F.) è un momento storico di importanza fondamentale per la storia<br />

della Confederazione svizzera.<br />

Vecchia Confederazione dei XIII cantoni (1513-1798)<br />

Repubblica elvetica (1798)<br />

Atto di Mediazione (1803): si aggiungono 5 cantoni (TI, SG, GR, AG, TG)<br />

Patto federale (1815): si aggiungono altri 3 cantoni (NE, GE, VS)<br />

<strong>La</strong> Vecchia Confederazione era una vera e propria Confederazione di Stati Indipendenti con i<br />

propri governi. Questi cantoni si riunivano nella Dieta (da 1 a 3 volte all’anno) a Baden (sede<br />

ufficiale) o a Brunnen, Lucerna.<br />

Dieta federale: assemblea consultiva<br />

• Si discutevano i problemi comuni<br />

• Discussioni per lo più lente<br />

Cantoni sovrani (vedi cartina): Soletta, Basilea, Friburgo,Berna, Lucerna, Obvaldo/Nidvaldo, Uri,<br />

Glarona, Zugo, Zurigo, Sciaffusa, Appenzello esterno/interno, Svitto<br />

7 cantoni cattolici: Friburgo, Lucerna, Svitto, Uri, Zugo, Untervaldo (cioè Obvaldo e Nidvaldo),<br />

Appenzello interno<br />

Alleati: città-stato di GE, VS (non tutto), GR (Tre leghe grigie), San Gallo (territorio dell’abateconte),<br />

Principato di NE<br />

Baliaggi di un singolo cantone: Leventina (di Uri), Vaud, Argovia<br />

Baliaggi comuni (al massimo di 12 cantoni): Ticino (Valle Maggia, Lugano, Locarno, Mendrisio),<br />

Turgovia, territorio di Baden<br />

Estate 1798: le truppe del Direttorio invadono la Confederazione dei 13 cantoni (oligarchia<br />

conservatrice) sotto il comando del generale Brun


Appunti di Storia Esame di Maturità - <strong>Svizzera</strong> II<br />

Motivi dell’invasione:<br />

• Tattico – militari (1.)<br />

• Economici (2.)<br />

• Ideologici (esportare la R.F.)<br />

1. Motivi tattico – militari<br />

1797: la Francia, nel suo disegno di esportare la R.F., aveva attaccato i territori occupati dagli<br />

austriaci del lombardo-veneto per distogliere gli austriaci e i prussiani dal confine sul Reno<br />

Generale Bonaparte => Campagna d’Italia<br />

- aveva bisogno di cambi, rifornimenti, truppe fresche: si desidera una via di comunicazione più<br />

diretta dalla Francia all’Italia, ovvero il Sempione<br />

- occupano militarmente la CH<br />

2. Motivi economici<br />

<strong>La</strong> Confederazione era considerata ricca si poteva prendere un bottino di guerra, si pensava<br />

soprattutto alla ricca Berna (tesori del duca di Borgogna)<br />

Casus belli: la rivolta di Vaud contro Berna negli anni ’90 (sotto il periodo giacobino)<br />

- Sono delle rivolte simili alla Grande Paura del 1789: i contadini vodesi bruciano castelli e<br />

le carte signorili vengono chiamati “brûle papier” (“brucia carta”)<br />

- Berna si prepara a smorzare la rivolta nel 1798, così i rappresentanti vodesi chiedono<br />

aiuto al Direttorio, che accetta ben volentieri.<br />

A Parigi ci sono degli svizzeri filorivoluzionari che avevano fondato la Società Elvetica: club di<br />

esuli svizzeri che erano andati nel Paese della Rivoluzione, il presidente più importante sarà il<br />

basilese Peter Ochs sarà la Società Elvetica a richiedere aiuto al Direttorio.<br />

I francesi entrano dalla parte occidentale della CH (da NE)<br />

Nel 1798 sconfiggono le truppe bernesi (vera e propria resistenza)<br />

Autunno 1798: la F dichiara decaduta la Vecchia Confederazione dei 13 cantoni e proclama la<br />

Repubblica Elvetica<br />

I francesi ottengono i tesori di Berna e anche gli orsi (fino al 1803 sono stati tenuti a Parigi,<br />

Napoleone li ridà alla CH)<br />

Estate 1798: cade Berna<br />

Settembre 1798: Zurigo si arrende, senza neppure combattere


Appunti di Storia Esame di Maturità - <strong>Svizzera</strong> III<br />

<strong>La</strong> <strong>Svizzera</strong> diviene una repubblica unitaria del Direttorio dal 1798<br />

Viene amministrata da poteri simili a quelli francesi, un parlamento diviso in due parti:<br />

Camera e Senato<br />

Camera => rappresenta il popolo svizzero<br />

Senato => assemblea che rappresenta i vari dipartimenti (non più cantoni)<br />

Il governo è costituito da un Direttorio, il suo capo è Peter Ochs di Basilea<br />

Ci sono dei cambiamenti di tipo territoriale!!! (vedi cartina)<br />

- SH, SO, ZH, BS, LU, FR: non vengono modificati<br />

- BE: viene diviso in 3: BE e Oberland (questi appartengono ancora alla CH) + Giura<br />

(ceduta alla F)<br />

UR, NW, OW, ZG, SZ: vengono fusi in un unico dipartimento Waldstätten<br />

GL => Linth (tutti questi cantoni hanno subito modifiche perché si sono opposti ai<br />

francesi)<br />

- AI + parte di SG: Säntis<br />

- Alleati (VS, GR): diventano dipartimenti<br />

- Tutti i baliaggi diventano dipartimenti [VD, AG, TG, Baden, Bellinzona (ex Leventina,<br />

Blenio, Riviera e Bellinzona *), Lugano (ex Valle Maggia, Lugano, Locarno, Mendrisio<br />

**)].<br />

* ex baliaggi di 1 o 3 cantoni<br />

** ex baliaggi di 12 cantoni (Appenzello non faceva parte della gestione dei baliaggi<br />

- NE e GE: divengono francesi<br />

Solo divisioni amministrative! Non ci sono più dogane interne.<br />

Repubblica Elvetica: 1798-1803<br />

Sono anni particolarmente difficili<br />

Gli svizzeri non erano abituati ad essere repubblicani => malcontento<br />

Sorge un dibattito (scontri politici) tra unitari (sostenuti da F e ex Società Elvetica) e<br />

federalisti (maggior indipendenza fra i dipartimenti) => in 5 anni il governo cambia 4 volte<br />

Ci sono rischi di secessione, ma non ci sono vere rivolte solo per la presenza dei francesi<br />

Anche in Francia il Direttorio è sotto pressione, ci sono ancora rigurgiti giacobini<br />

Tutto viene risolto grazie al colpo di Stato di Napoleone del 18 Brumaio (novembre) 1799, il<br />

quale conquista il potere<br />

Napoleone si interesserà alla <strong>Svizzera</strong> solo dal 1802<br />

C’è un forte rischio di guerra civile nel 1802 in CH


Appunti di Storia Esame di Maturità - <strong>Svizzera</strong> IV<br />

Napoleone invia una lettera agli svizzeri (ultimatum) per cercare di placare gli animi, questa<br />

lettera è stata inviata dal castello di Saint Cloud => Proclama di Saint Cloud (30.09.1802)<br />

(vedi dispensa)<br />

I senatori si recano immediatamente a Parigi e continuano a discutere davanti a Napoleone<br />

per alcuni mesi senza concludere nulla<br />

19.02.1803: Napoleone convoca ancora una volta tutti i senatori al castello di Fontaineblau e<br />

consegna loro la Costituzione della <strong>Svizzera</strong> già pronta Atto di Mediazione<br />

Napoleone si rende conto che la <strong>Svizzera</strong> difficilmente potrà essere unitaria, così si ritorna a<br />

dare maggiore potere ai cantoni (non si chiamano più dipartimenti): prevale il federalismo<br />

Atto di Mediazione<br />

È la Costituzione che reggerà la <strong>Svizzera</strong> per 12 anni (fino al 1815)<br />

È una raccolta delle 19 costituzioni (una per cantone)<br />

Struttura:<br />

• Preambolo (“io ho difeso la CH,ecc.”)<br />

• 19 costituzioni cantonali (in ordine alfabetico, da AP a ZH)<br />

• Atto federale:organizzazione degli organismi centrali che reggono la <strong>Svizzera</strong><br />

Il territorio subisce delle modifiche (vedi cartina):<br />

• I vecchi 13 cantoni vengono ristabiliti<br />

• Il Vallese diventa francese<br />

• Ci sono 6 nuovi cantoni: Vaud, San Gallo, Grigioni, Argovia, Turgovia e Ticino<br />

Filmato: “L’emancipazione (del Ticino)”<br />

- Lugano: si stampava un giornale filo-rivoluzionario (tipografia Agnelli)<br />

- 1796: la F assale l’Austria da 2 parti<br />

- Napoleone costituisce la repubblica Cisalpina, un satellite della F<br />

- Popolazione ostile ai Cisalpini: il grano arrivava irregolarmente dalla Lombardia e c’era il<br />

contrabbando<br />

- 15.02.1798: i Cisalpini assalgono Lugano, ma i volontari svizzeri hanno la meglio<br />

- Mendrisiotto: prevalse per un momento un atteggiamento filo-cisalpino<br />

- Napoleone: i cantoni italiani sarebbero stati annessi alla CH quando la CH sarà<br />

rivoluzionata<br />

- Dopo il 1799: W i russi, M i giacobini<br />

- 20.05.1805: si insediano le autorità a Bellinzona<br />

- Bisognava organizzare il cantone (poverissimo)<br />

- 1810: Napoleone fa invadere il Ticino dalle truppe franco-italiane perché i ticinesi<br />

continuavano a contrabbandare dall’Italia


Appunti di Storia Esame di Maturità - <strong>Svizzera</strong> V<br />

Divisione delle costituzioni:<br />

1. Divisione del territorio e stato politico dei cittadini<br />

2. Poteri pubblici<br />

3. Modo di elezione e condizione di eleggibilità<br />

4. Disposizioni generali<br />

Firme per il Ticino: Sacchi, Rusconi, Franzoni, Frasca e altri<br />

Ticino:<br />

• Legislativo: Gran Consiglio di 110 deputati eletti dal popolo (domiciliati nel cantone,<br />

devono avere 20 anni se sposati, 30 anni se single e proprietari di uno stabile del valore di<br />

almeno 200 Fr. (una bella somma per quei tempi)<br />

• Esecutivo: 9 scelti tra i 110 deputati del legislativo; Piccolo Consiglio (Consiglio di<br />

Stato)<br />

Oggi sono eletti direttamente dal popolo e sono fuori dal legislativo, inoltre sono soltanto<br />

5<br />

• Tribunali: uno per circolo (distretto) prima istanza, seconda istanza, d’appello (1 per<br />

cantone)<br />

• Non c’era una chiara divisione dei poteri e il Gran Consiglio ha le mani un po’<br />

dappertutto<br />

• Atto di Mediazione: riduce al minimo il potere centrale senza ricostituire i baliaggi<br />

Atto federativo:<br />

- vengono aboliti i dazi e i pedaggi tra i cantoni<br />

- restano le monete cantonali ma il loro valore viene unificato<br />

- Art. VII: serve a Napoleone come pretesto per invadere la CH nel 1810<br />

- <strong>La</strong> Dieta non si svolge più a Baden -> non si prendono più provvedimenti<br />

- <strong>La</strong> Dieta si riunisce in uno dei cantoni dirigenti (FR, BE, SO, ZH, LU, BS), il<br />

rappresentante del quale diventa il landamano (capo di Stato -> presidente della<br />

Confederazione) => il mandato dura 1 anno<br />

- Si riunisce il primo lunedì di giugno per non più di un mese<br />

- Compiti: vedi foglio “Atto federativo” -> Art. XXXI, XXXII, XXXIII<br />

- Napoleone voleva soldi e uomini dalla <strong>Svizzera</strong>


Appunti di Storia Esame di Maturità - <strong>Svizzera</strong> VI<br />

<strong>La</strong> <strong>Svizzera</strong> dopo il 1815<br />

- dal 1815 la CH è sotto l’influenza del Congresso di Vienna<br />

- la CH, poiché è uno stato cuscinetto, è ritenuta importante<br />

- la CH viene ufficialmente dichiarata neutrale<br />

- 1815: Patto federale -> 22 cantoni (19 + GE, VS, NE)<br />

- la CH torna ad essere un paese conservatore (per le istituzioni), mentre all’interno<br />

manifesta idee liberali<br />

- nascono dei gruppi politici con idee liberali-radicali<br />

- essi chiedono una rigenerazione, cioè il ritorno e il trionfo delle idee liberali<br />

- l’ideologia della rigenerazione attecchisce solo in certi cantoni<br />

- vi è una lotta clericale e anticlericale<br />

- la guerra civile del Sonderbund è stata la prima e unica<br />

- dopo la guerra si ha lo Stato federale<br />

Nota: la differenza tra confederazione e federazione<br />

Una confederazione è un‘unione tra stati che restano indipendenti ma si propongono alcuni<br />

obiettivi comuni, soprattutto, anche se non esclusivamente, nel campo della politica estera. Una<br />

confederazione ha un organo centrale, il quale non può prendere alcuna decisione che non sia<br />

pienamente accettata da tuti gli stati confederati (grappolo d‘uva).<br />

Una federazione, invece, è un‘unione tra stati che stabiliscono tra di loro rapporti più stretti di<br />

quelli che esistono in una confederazione. L‘organo centrale di una federazione può prendere<br />

decisioni senza prima consultarsi con i governi degli stati federali almeno in alcuni campi, come<br />

nella politica estera e nell‘imposizione delle tasse. Il principio fondamentale su cui si fonda uno<br />

stato federale è l‘esistenza di diversi centri di potere, uno centrale e gli altri periferici: quello<br />

centrale garantisce l‘unità politica ed economica dell‘intero territorio della federazione e la sua<br />

difesa dai nemici esterni; quelli periferici assicurano l‘autonomia dei singoli stati in tutti i campi<br />

che non riguardano le competenze fondamentali del governo centrale. Ogni parte del territorio e<br />

ogni individuo di uno stato federato è perciò sottoposto sia al potere centrale sia a quello<br />

periferico (melograno).


Appunti di Storia Esame di Maturità - <strong>Svizzera</strong> VII<br />

Paragrafo che sore si è dimenticato di fotocopiarci, tratto da “Storia della <strong>Svizzera</strong>”:<br />

3 L’impossibile revisione del Patto e la guerra civile<br />

I liberali che hanno conquistato il potere in vari cantoni, mirano a anche la<br />

Confederazione. Si scontrano così con i conservatori, che voglio preservare il più possibile la<br />

sovranità cantonale e si oppongono al rafforzamento dei legami federali e alla creazione di un<br />

potere centrale forte. Così i due tentativi di revisione del Patto federale del 1815 falliscono nel<br />

1832 e nel 1833.<br />

Nota: cattolici=conservatori; protestanti=liberali eccezione: il Ticino, cantone cattolico, è<br />

governato dai liberali radicali e non dai conservatori)<br />

Il movimento liberale è ben presto superato da una corrente che ne riprende le idee e le sviluppa<br />

in funzione di una cambiamento della Confederazione. Talvolta fortemente<br />

anticlericale, il radicalismo (ala estrema del movimento politico liberale che opera con<br />

determinazione per la revisione del Patto del 1815 e per un rafforzamento del potere federale)<br />

risveglia la diffidenza dei cantoni cattolici. Le tensioni religiose rendono ancora più difficile la<br />

revisione del Patto.<br />

Negli anni Quaranta la prova di forza tra conservatori e liberali-radicali appare sempre più<br />

inevitabile. A Zurigo, a Lucerna, nel Vallese e in Argovia scoppiano dei disordini. In quest’ultimo<br />

cantone una revisione costituzionale sfavorevole ai cattolici provoca un’agitazione popolare. Il<br />

governo argoviese, in contrasto con l’articolo 12 del Patto del 1815, decreta la soppressione dei<br />

conventi (conflitto con implicazioni clericali e anticlericali).<br />

<br />

Il governo lucernese risponde a questa provocazione chiamando i gesuiti a dirigere le scuole del<br />

cantone. Questi religiosi hanno la reputazione di essere nemici acerrimi delle idee liberali. I<br />

radicali di vari cantoni tentano allora senza successo di rovesciare con la forza il governo<br />

conservatore lucernese.<br />

Minacciati dai radicali, i cantoni cattolici (Lucerna, Uri, Svitto, Untervaldo, Zugo, Friburgo e<br />

Vallese) sottoscrivono nel 1845 una lega separata (il ) per salvaguardare la<br />

propria sovranità. In contrasto con l’articolo 6 del Patto del 1815, prendono contatto con alcune<br />

potenze straniere.<br />

<br />

Nel luglio del 1847, la Dieta, a maggioranza liberale e radicale, dichiara il <br />

incompatibile con il Patto del 1815. I cattolici rifiutano di accettare tale decisione. Dopo il<br />

fallimento di vari tentativi di riconciliazione la Dieta decide di sciogliere la Lega con le armi. Il<br />

generale Dufour guida l’esercito federale che, dopo una breve campagna, costringe il Sonderbund<br />

alla capitolazione: questa è stata la prima e unica guerra civile del nostro paese. Nel novembre del<br />

1847, quando le potenze straniere chiedono spiegazioni alla Dieta, il è già<br />

sciolto e non ci sono più ostacoli per una revisione del Patto federale.<br />

Sonderbund= “alleanza contraria” (al regime vigente, ai liberali)


Appunti di Storia Esame di Maturità - <strong>Svizzera</strong> VIII<br />

Osservazione sui cantoni cattolici:<br />

1531 (13 cantoni) - cantoni cattolici: Uri, Svitto, Untervaldo, Lucerna, Zugo, Friborgo, Soletta<br />

1848 (22 cantoni) - cantoni cattolici: Uri, Svitto, Untervaldo, Lucerna, Zugo, Friborgo, Vallese<br />

nel 1848 ci sono meno cantoni cattolici rispetto a quelli protestanti (anche se si<br />

comprende il Ticino)<br />

Parentesi sui generali svizzeri :<br />

sono stati finora tre, come le guerre (Sonderbund, I e II guerra mondiale)<br />

Guerra del Sonderbund => generale Dufour, ginevrino<br />

I guerra mondiale => generale Ulrich von Wille, zurighese<br />

II guerra mondiale => generale Henri Guisan, vodese<br />

Il grado di generale, in <strong>Svizzera</strong>, viene accordato solo in caso di guerra dall’Assemblea federale<br />

(assemblea formata dai rappresentanti del consiglio nazionale e dal consiglio degli stati -> si<br />

raduna a dicembre (solo una volta) per eleggere il nuovo presidente).


Appunti di Storia Esame di Maturità - <strong>Svizzera</strong> IX<br />

<strong>La</strong> Rivoluzione industriale in <strong>Svizzera</strong><br />

- L’urbanizzazione non è così forte come in Gran Bretagna, non esistono fabbriche enormi, ci<br />

sono ancora piccole industrie<br />

- chi non fa parte della popolazione attiva: bambini piccoli, invalidi, i miserabili, le donne<br />

(hanno solo doveri, niente diritti); gli anziani invece non rientrano in questa cerchia (l’AVS ci<br />

sarà dal 1948)<br />

⇒ in totale la popolazione inattiva è di più di quella attiva.<br />

I settori importanti in CH: tessile, alimentare, orologiero<br />

<strong>La</strong> <strong>Svizzera</strong> si rivolge soprattutto verso il settore cotoniero, ma non manca la seta.<br />

Le industrie alimentari sono il settore “trainante”:<br />

- Cioccolata (Lindt, Tobler, Cailler): riserva di calorie<br />

- Concentrato di brodo (dado): Knorr → sono importanti, è un’invenzione geniale !!!<br />

Il settore orologiero: era già presente nel ‘700 in forma artigianale. Il “boom” di impieghi c’è tra il<br />

1800 e il 1850 (da 9000 a 32500 operai). → Mercier, Jägger<br />

- Il settore chimico nasce soltanto nella seconda metà dell’Ottocento ma diverrà presto un<br />

settore molto importante.<br />

- Settore delle arti grafiche (tipografia, stampa): nel ‘400 c’era la prima tipografia a Basilea. <strong>La</strong><br />

Orel-Füsli si è distinta nelle cartine geografiche e nella tipografia.<br />

- <strong>La</strong>voro a domicilio: si riceveva la materia prima che veniva poi lavorata in casa<br />

(Verlagsystem).<br />

- Piccole industrie: opifici con 15-20 operai; non presenti in modo così capillare in GB.<br />

- Fabbriche da 1’000 operai (1800) a 180’000 (1888).<br />

<strong>La</strong>voro del cotone in CH (1857):<br />

- filatori di cotoni: 14400<br />

- tessitori: 48900<br />

- indienneursie (tessuti di tipo indiano): 12000 → VD, GE<br />

- ricamatori: 16000 → SG<br />

- totale: 91300 operai nel settore tessile<br />

- 1769: invenzione della macchina a vapore


Appunti di Storia Esame di Maturità - <strong>Svizzera</strong> X<br />

- 1803: Napoleone aggiunge dei cantoni alla CH. Per quali motivi?<br />

- evitare possibili ostilità<br />

- storici, di “identità”<br />

- corridoio politico ed economico<br />

- 1806: blocco continentale napoleonico contro l’Inghilterra: Napoleone vuole strangolare la<br />

GB; nessun europeo, nessun suddito di Napoleone può più commerciare con la GB.<br />

⇒ ne approfitta la <strong>Svizzera</strong>: c’è una proliferazione di filande nell’Altopiano.<br />

- Alla fine, l’unica vera vincitrice su Napoleone sarà l’Inghilterra.<br />

- 1834: Unione doganale → primo passo verso l’unificazione della Germania, ancora dominata<br />

dall’Impero austriaco e dal Regno di Prussia. Dal punto di vista economico la Germania si<br />

unisce. In <strong>Svizzera</strong> bisognerà aspettare fino al 1848.<br />

- 1836: rapporto Browning sull’industria svizzera; un economista inglese viene inviato dalla GB<br />

a verificare l’industria in <strong>Svizzera</strong>. Il rapporto è positivo; unico difetto (dal loro punto di<br />

vista): la CH ruba le idee.<br />

- 1823: prima legge sulla obbligatorietà scolastica in Ticino.<br />

- Già nell’Ottocento la <strong>Svizzera</strong> aveva un settore alberghiero in Egitto.<br />

- In GB non c’è una protoindustria né Verlagsystem; si passa subito dal mondo agricolo alla<br />

fabbrica.<br />

- In GB: ampio settore di decollo → tessile, metallurgia<br />

- In GB: fabbriche lontane dai corsi d’acqua (≠ CH)<br />

- I cantoni al Nord delle Alpi temevano la concorrenza dei baliaggi ⇒ l’industria non è<br />

presente in Ticino, nonostante i tentativi.<br />

Tabella delle caratteristiche delle tre rivoluzioni industriali, vista più volte a lezione:<br />

I R.I. II R.I. III R.I.<br />

Epoca (~) 1770-1870 1870-1950 1950…<br />

Energia vapore elettricità<br />

nucleare (o energie<br />

alternative)<br />

Materia prima carbone petrolio silicio<br />

Prodotto industriale ghisa (ferro) acciaio, chimica<br />

acciaio, alluminio,<br />

leghe speciali<br />

Comunicazione telegrafo, giornali cinema, radio televisione, internet


Appunti di Storia Esame di Maturità - <strong>Svizzera</strong> XI<br />

Introduzione<br />

Una panoramica generale della <strong>Svizzera</strong> nei secoli XVIII e XIX<br />

(fonte: www.swissworld .org)<br />

Il XVIII secolo fu un periodo di relativa pace e prosperità, fino alla sua ultima decade, quando le<br />

truppe rivoluzionarie francesi invasero la <strong>Svizzera</strong> e distrussero il vecchio sistema politico.<br />

Durante il XVIII secolo furono raggiunti importanti progressi nell’ambito dell’agricoltura<br />

scientifica e nacquero nuovi rami industriali come l’orologeria e l’industria tessile.<br />

In tutto il paese nacquero società dotte e patriottiche. Intellettuali svizzeri discutevano nuovi<br />

argomenti scientifici e idee filosofiche con i loro interlocutori all’estero. Allo stesso tempo<br />

promossero lo spirito nazionale svizzero superando le strette frontiere cantonali.<br />

<strong>La</strong> nuova elite di industriali e di intellettuali iniziò a sfidare le classi dirigenti consolidate.<br />

A seguito della Rivoluzione francese e della seguente guerra contro le monarchie europee il<br />

secolo si chiuse con disordini e sommosse in tutta Europa.<br />

Nel 1798 i soldati francesi invasero la <strong>Svizzera</strong>, togliendo il potere alle elite dirigenti e creando la<br />

Repubblica Elvetica centralistica.<br />

Per la prima ed unica volta nella loro storia, gli Svizzeri furono obbligati ad abbandonare la loro<br />

neutralità e a fornire soldati per aiutare la Francia.<br />

Il XIX secolo è il periodo in cui furono gettate le fondamenta della <strong>Svizzera</strong> moderna.<br />

L’evento più importante fu senza dubbio l’adozione della Costituzione del 1848, che diede al<br />

paese un governo centralizzato e creò un’area economica singola al posto delle rivalità cantonali<br />

che fino ad allora avevano rallentato lo sviluppo.<br />

Tra le azioni del nuovo governo ci furono l’abolizione dei tassi doganali interni, l’unificazione di<br />

pesi, misure e moneta, e la presa in carico del sistema postale.<br />

Questi atti resero possibile lo sviluppo di molte delle industrie e dei servizi che sono tuttora alla<br />

base della prosperità svizzera, quali la chimica, l’ingegneria, l’industria alimentare e le banche.<br />

Per contro, le condizioni di vita di molti continuavano ad essere difficili. <strong>La</strong> povertà, la fame e la<br />

mancanza di prospettive di lavoro incoraggiarono un’emigrazione su larga scala per tutto il corso<br />

del XIX secolo, soprattutto verso l’America settentrionale e meridionale.<br />

Prima della Rivoluzione francese<br />

Cambiamenti economici<br />

Gli sviluppi economici e sociali avvenuti durante il secolo XVIII avvantaggiarono alcuni settori<br />

della società e ne svantaggiarono altri.<br />

L’agricoltura divenne un’attività più commerciale basata su criteri razionali ed economici. <strong>La</strong><br />

spartizione graduale del terreno comune portò all’emarginazione dei contadini più poveri. I<br />

contadini privi di terra furono obbligati a svolgere altri lavori complementari per assicurare la loro<br />

esistenza.<br />

Molti contadini furono costretti a svolgere lavoro a domicilio, soprattutto nell’industria tessile e<br />

orologiera. Gli imprenditori fornivano gli strumenti e la materia prima e i lavoratori svolgevano la<br />

loro attività a casa piuttosto che nelle fabbriche (Verlagsystem).<br />

Alla fine del secolo XVIII, la <strong>Svizzera</strong> era il paese più industrializzato di tutto il continente<br />

europeo.<br />

<strong>La</strong> <strong>Svizzera</strong> svolse un ruolo attivo nel sistema economico europeo. I beneficiari maggiori furono i<br />

banchieri, che aiutarono a finanziare il commercio oltreoceano, e la manifattura tessile, i cui<br />

prodotti costituivano una parte del cosiddetto “commercio triangolare”. Il cotone prodotto in


Appunti di Storia Esame di Maturità - <strong>Svizzera</strong> XII<br />

<strong>Svizzera</strong> veniva scambiato con schiavi africani, che venivano venduti nelle Americhe e i prodotti<br />

ricavati dal loro lavoro venivano esportati per essere venduti in Europa.<br />

Strutture amministrative messe in questione<br />

Durante tutto il XVIII secolo in <strong>Svizzera</strong> il potere ferreo esercitato dalla classe dirigente, che<br />

disponeva di un’esile base, era ormai destinato ad essere messo in questione. Le classi dirigenti si<br />

opposero fortemente a tutto ciò che minacciava la conservazione del loro potere.<br />

<strong>La</strong> Società elvetica<br />

<strong>La</strong> Società Elvetica, fondata nel 1762, radunò pensatori di tutto il paese, riformatori e cattolici,<br />

per promuovere “amicizia e amore, unione e concordia tra i Confederati”. <strong>La</strong> società propagò un<br />

forte senso dell’identità svizzera. L’amore per la patria veniva strettamente collegato alla<br />

promozione dei valori comuni piuttosto che agli ideali astratti o agli interessi delle classi<br />

dominanti.<br />

Durante quest’epoca si formarono anche gruppi di discussione, circoli letterari e altri tipi di<br />

società. Essi contribuirono alla divulgazione delle idee sovversive di alcuni pensatori come<br />

Diderot, Voltaire e Rousseau.<br />

<strong>La</strong> Rivoluzione francese, Napoleone e le conseguenze per la <strong>Svizzera</strong><br />

<strong>La</strong> Rivoluzione francese<br />

<strong>La</strong> Rivoluzione francese e le successive guerre napoleoniche cambiarono la faccia dell’Europa.<br />

L’invasione di Napoleone fu un momento decisivo nella storia della <strong>Svizzera</strong>.<br />

<strong>La</strong> Francia e la Confederazione <strong>Svizzera</strong> avevano coltivato rapporti molto stretti durante quasi tre<br />

secoli. Durante tale periodo i cantoni svizzeri fornivano mercenari per difendere la monarchia<br />

francese (molte guardie svizzere furono uccise al Palazzo delle Tuilieries nell’agosto del 1792<br />

quando cercarono d’impedire l’arresto della famiglia reale).<br />

In Francia non erano attivi solo i soldati Svizzeri. Parigi, centro culturale, aveva attratto da molto<br />

tempo ogni sorta di cittadini svizzeri, molti dei quali furono influenzati dalle idee rivoluzionarie.<br />

Il più famoso rivoluzionario svizzero fu Jean-Paul Marat, originario di Neuchâtel, ma che viveva a<br />

Parigi già dal 1777. Fondò il giornale radicale "L'Ami du Peuple" ed era membro dell’Assemblea<br />

nazionale francese che era a favore dell’esecuzione capitale del re. Marat fu ammazzato nella sua<br />

vasca da bagno nel 1793.<br />

L’occupazione francese<br />

<strong>La</strong> Rivoluzione francese divulgava nuove idee sui concetti di libertà, fraternità ed uguaglianza,<br />

accolte con notevole entusiasmo in molte parti della <strong>Svizzera</strong>, particolarmente nelle regioni<br />

sottomesse. All’inizio degli anni Novanta vi furono diverse ribellioni contro le autorità in<br />

differenti parti della <strong>Svizzera</strong>.<br />

Solo nell’anno 1797 i cambiamenti in Francia ebbero delle notevoli ripercussioni sulla situazione<br />

svizzera.<br />

In quel periodo la Francia cercò di creare attorno a sé delle bastioni contro le monarchie europee<br />

che intentavano restaurare il vecchio regime. <strong>La</strong> <strong>Svizzera</strong>, in quanto paese limitrofo, si vide<br />

coinvolta nei piani francesi.<br />

L’esercito francese prese prima possesso di alcune regioni periferiche alleate della vecchia<br />

Confederazione. Una parte della diocesi di Basilea fu annessa dalla Francia nel 1793 e nel 1797<br />

Napoleone incorporò il territorio della Valtellina, che sottostava ai Grigioni, nella nuova<br />

Repubblica Cisalpina che aveva appena creato (nella regione che è oggi parte dell’Italia del nord).<br />

Nel gennaio del 1798 il canton Vaud fece appello alla Francia per liberarsi dai reazionari bernesi<br />

ai quali erano sottomessi. I Francesi sfruttarono questa richiesta come pretesto per invadere il<br />

territorio della Confederazione. Berna fu l’unico cantone ad opporre resistenza armata agli


Appunti di Storia Esame di Maturità - <strong>Svizzera</strong> XIII<br />

invasori francesi. Ma dopo alcuni successi iniziali i soldati bernesi furono sconfitti a marzo nella<br />

battaglia di Grauholz.<br />

<strong>La</strong> sconfitta di Berna segnò la fine della vecchia Confederazione.<br />

<strong>La</strong> Repubblica elvetica<br />

I francesi abolirono ogni tipo di governo e di costituzione e ristrutturarono completamente il<br />

territorio.<br />

Nonostante la maggior parte dei cittadini dei territori sottomessi fu contenta della disfatta del<br />

vecchio regime, molte persone sperarono che quest’ultimo fosse sostituito da una confederazione<br />

di tipo analogo, ma nella quale il potere sarebbe stato distribuito in maniera più equa e nel quale<br />

tutte le regioni avrebbero goduto degli stessi diritti.<br />

Ma ciò che avvenne non corrispose alle speranze dei cittadini. I rivoluzionari svizzeri istituirono<br />

con l’aiuto dei francesi una costituzione per una Repubblica Elvetica centralistica, che fu adottata<br />

nell’aprile del 1798.<br />

<strong>La</strong> distinzione tra cantoni, territori sottomessi e signorie fu abolita, ma i confini amministrativi<br />

furono riorganizzati senza tener conto delle premesse storiche. <strong>La</strong> Dieta fu sciolta e sostituita da<br />

un parlamento con due camere, i membri delle quali venivano eletti indirettamente, e dal<br />

Direttorio, formato da cinque persone, che rappresentava il governo.<br />

Nonostante il governo fosse in mani svizzere, il paese fu obbligato ad accettare alcune misure<br />

impopolari imposte dai Francesi. Tra queste vi erano la garanzia di vitto e alloggio per le truppe<br />

francesi, il che costituiva una grossa spesa per i comuni cittadini, ma anche il permesso di usare la<br />

<strong>Svizzera</strong> come paese di transito.<br />

<strong>La</strong> <strong>Svizzera</strong> fu anche costretta ad accettare un trattato di alleanza con la Francia, abbandonando<br />

così la tradizionale neutralità della Confederazione.<br />

<strong>La</strong> <strong>Svizzera</strong> e Napoleone<br />

Una volta entrata nella sfera d’influenza francese, la <strong>Svizzera</strong> non riuscì ad evitare la guerra che<br />

avrebbe coinvolto l’Europa per i prossimi 16 anni. Nel 1799 la <strong>Svizzera</strong> fu involontariamente<br />

teatro della battaglia tra la Francia e le truppe austriache e russe, quando queste ultime tentarono<br />

invano di scacciare i francesi. <strong>La</strong> presenza di un gran numero di truppe straniere impoverì<br />

ulteriormente il paese.<br />

<strong>La</strong> Repubblica elvetica si dimostrò ingovernabile, poiché il parlamento era diviso in due correnti,<br />

quella federalista e quella centralista. Il paese slittò verso una guerra civile e Napoleone fu<br />

costretto ad intervenire in quanto “mediatore della Repubblica elvetica.”<br />

Nel marzo del 1803 entrò in vigore l’Atto di mediazione, il quale conservava poco della<br />

repubblica centralistica. L’atto ristaurò il vecchio sistema cantonale, ma elevò le precedenti<br />

regioni sottomesse allo stato dei cantoni.<br />

Il risultato fu la fondazione di sei nuovi cantoni (Argovia, Grigioni, San Gallo, Turgovia, Ticino e<br />

Vaud). Si trattava del primo cambiamento nella composizione della Confederazione dal 1513.<br />

<strong>La</strong> nuova costituzione riconosceva implicitamente la neutralità svizzera, ma gli svizzeri erano<br />

tutt’ora obbligati a fornire soldati per l’esercito francese. Quest’ultima disposizione era<br />

estremamente impopolare. Nonostante la diminuzione dei soldati da 18,000 a 12,000, molti<br />

svizzeri morirono combattendo per la Francia.<br />

<strong>La</strong> più famosa impresa di questi soldati è costituita dalla battaglia svoltasi al fiume Beresina, dopo<br />

il ritiro di Napoleone dalla sfortunata campagna russa nel 1812. Per un giorno intero, 1300 soldati<br />

svizzeri riuscirono a difendersi da 40,000 russi, mentre il resto dell’esercito (o ciò che ne era<br />

rimasto) attraversava il fiume su pontoni. Il numero dei caduti fu molto alto, solo 300 soldati<br />

sopravissero, ma i francesi furono salvati dalla sconfitta totale.<br />

I cambiamenti territoriali<br />

Tra il 1798 e il 1815, la forma della <strong>Svizzera</strong> cambiò varie volte, sia per questioni politiche sia in<br />

base agli esiti delle guerre.


Appunti di Storia Esame di Maturità - <strong>Svizzera</strong> XIV<br />

Nel 1798 le città alleate Ginevra e Mulhouse furono annesse alla Francia. Nel 1802 il Vallese si<br />

separò dalla Repubblica Elvetica, per rimanere indipendente alcuni anni, ma nel 1810 Napoleone<br />

lo annesse alla Francia come dipartimento del Sempione. Con la separazione del Vallese dalla<br />

<strong>Svizzera</strong> i francesi s’impossessarono di due valichi importanti: il Sempione e il Gran San<br />

Bernardo. Non ebbero perciò più bisogno di chiedere il permesso di passare per il territorio<br />

svizzero.<br />

Ma anche la <strong>Svizzera</strong> ottenne un nuovo territorio: il Fricktal (prima sotto dominio austriaco)<br />

situato sul Reno, ad est di Basilea, fu invaso dai francesi nel 1799, ma entrò a far parte della<br />

Repubblica Elvetica come cantone separato nel 1802. Questa situazione fu tuttavia di breve<br />

durata: dopo l’Atto di Mediazione il Fricktal divenne parte del nuovo cantone Argovia, di cui fa<br />

tutt’ora parte.<br />

Tra il 1799 e il 1800 i Grigioni passarono varie volte dalla Francia all’Austria e viceversa. Infine i<br />

francesi nei uscirono vincitori e nel 1801 Napoleone dichiarò i Grigioni il 16esimo cantone della<br />

<strong>Svizzera</strong>. Ai Grigioni non vennero però riconsegnati i loro precedenti territori sottomessi che<br />

Napoleone avevo annesso alla Repubblica Cisalpina nel 1797.<br />

Dopo la caduta di Napoleone<br />

Situazione svizzera in seguito alla caduta di Napoleone<br />

In seguito al fallimento della campagna di Russia del 1812, iniziò la caduta di Napoleone e gli<br />

alleati – guidati dall’Austria – cercarono di minare l’influenza della Francia in <strong>Svizzera</strong>.<br />

Le autorità pre-rivoluzionarie presero di nuovo il controllo alla fine del 1813, e le vecchie<br />

costituzioni cantonali, con tutte le loro disuguaglianze politiche e sociali, furono restaurate. Ma,<br />

nonostante la dura opposizione di alcuni ex signori, i nuovi cantoni non furono aboliti.<br />

In base al nuovo Patto Federale firmato nell’agosto 1815, i cantoni recuperavano la loro sovranità<br />

in tutti i campi con l’eccezione della politica estera.<br />

Vallese, Neuchâtel e Ginevra si unirono alla Confederazione nel 1815. Il territorio della diocesi di<br />

Basilea – situato nel Giura – fu preso alla Francia e dato in larga parte a Berna. Questo fu l’ultimo<br />

significativo cambiamento dei confini della <strong>Svizzera</strong>.<br />

<strong>La</strong> Restaurazione (1815-1830)<br />

Nonostante i successi ottenuti da aristocratici e corporazioni nel restaurare i propri privilegi, a<br />

lungo termine, il sistema era destinato al fallimento.<br />

<strong>La</strong> restaurazione dell’autonomia cantonale rappresentava un ostacolo allo sviluppo economico.<br />

Ogni cantone aveva ripreso a coniare le proprie monete, ad applicare balzelli e tasse doganali ed<br />

aveva il proprio sistema di pesi e misure. Il commercio tra cantoni era altrettanto complicato<br />

quanto quello con i paesi stranieri. Lo sviluppo era ulteriormente rallentato dal fatto che alla<br />

popolazione non era concesso stabilirsi in un cantone che non fosse quello di origine.<br />

Le grandi potenze europee – Francia e regno Austro-ungarico – facevano pressione sulla <strong>Svizzera</strong><br />

perché mantenesse un ordine sociale di tipo conservativo.<br />

Tra i liberali, che si opponevano a questa situazione, aumentò lo spirito patriottico e tutti i<br />

sostenitori del cambiamento fondarono numerose società in cui gli svizzeri di vari cantoni<br />

avevano l’opportunità di conoscersi e cementare la coscienza di una comune “svizzeritudine”.<br />

<strong>La</strong> Rigenerazione (1830-1848)<br />

<strong>La</strong> Rivoluzione del 1830 che portò alla deposizione del re francese Carlo X, innescò il movimento<br />

di Rigenerazione in <strong>Svizzera</strong>. Molti dei cantoni conservatori istituirono dei governi rappresentativi<br />

e stabilirono la libertà di stampa, di commercio e industria.<br />

Ma nonostante la crescente accettazione delle idee progressiste, ogni tentativo di revisione o<br />

abolizione del patto del 1815 fallì a causa dell’opposizione dei cantoni conservatori e delle


Appunti di Storia Esame di Maturità - <strong>Svizzera</strong> XV<br />

potenze europee. Il patto era parte del sistema di accordi europei e pertanto ogni modifica<br />

doveva essere approvata da tutti i firmatari.<br />

L’alleanza del Sonderbund<br />

Le divergenze tra progressisti e conservatori aumentarono sempre di più negli anni successivi al<br />

1840. <strong>La</strong> disputa maggiore riguardava il ruolo e il potere della Chiesa cattolica, ed in particolare<br />

quello dei gesuiti.<br />

Nel 1844 Lucerna creò costernazione tra i progressisti di gran parte del paese invitando i gesuiti a<br />

prendersi carico della gestione dell’educazione superiore. Sebbene la mossa fosse perfettamente<br />

legale da un punto di vista costituzionale, i radicali vi videro la lunga mano del Papa, e ci furono<br />

addirittura dei tentativi di far cadere il governo con la forza.<br />

Come risposta, sette cantoni conservatori – Svitto, Uri, Untervaldo, Lucerna, Zugo, Friborgo e<br />

Vallese – formarono segretamente il famoso Sonderbund (“lega separata”), per proteggere i loro<br />

diritti. Si rivolsero anche alle potenze straniere per ottenere sostegno. Quando l’accordo venne<br />

alla luce, nel 1845, i liberali ne richiesero lo scioglimento. Ma si dovette attendere il 1847 perché<br />

alla Dieta federale ci fossero abbastanza cantoni liberali da cambiare l’esito della votazione. <strong>La</strong><br />

Dieta dichiarò quindi il Sonderbund illegale in quanto violazione del Patto federale.<br />

<strong>La</strong> guerra del Sonderbund<br />

Nel novembre 1847, dopo una guerra breve e senza grossi spargimenti di sangue, il Sonderbund<br />

venne definitivamente sconfitto. Le truppe federali, guidate dal conservatore Dufour, erano<br />

ansiose di agire prima che le potenze europee potessero intervenire. <strong>La</strong> battaglia principale ebbe<br />

luogo a Lucerna. Dopo questa vittoria federale anche gli altri membri del Sonderbund si arresero.<br />

Allarmati dal successo dei liberali, i regimi conservatori di Francia, Austria e Prussia non volevano<br />

che la <strong>Svizzera</strong> cambiasse la sua costituzione unilateralmente. Ma per fortuna degli svizzeri,<br />

all’inizio del 1848, una potente ondata rivoluzionaria spazzò i paesi confinanti.<br />

Quando la situazione europea si fu rischiarata, la federazione svizzera era ormai troppo<br />

istituzionalizzata perché i conservatori riuscissero a ritornare al passato.<br />

<strong>La</strong> costituzione del 1848<br />

<strong>La</strong> bozza della nuova costituzione venne redatta all’inizio del 1848 e, dopo l’approvazione della<br />

Dieta, passò ai 22 cantoni.<br />

Lo scopo della nuova costituzione era di dare alla <strong>Svizzera</strong> un governo più centralizzato, che si<br />

prendesse carico di molti diritti e doveri fino ad allora appartenuti ai cantoni.<br />

<strong>La</strong> rimozione delle barriere interne che avevano impedito il libero flusso di persone, merci e<br />

monete, aprì il paese allo sviluppo economico.<br />

Le innovazioni più importanti furono l’istituzione di un’Assemblea Federale a camera doppia con<br />

membri eletti e di un Consiglio Federale – il governo – i cui sette Consiglieri si alternano nel<br />

ruolo di Presidente.<br />

<strong>La</strong> nuova costituzione diede ai cittadini molti diritti e libertà, inclusa la libertà di stampa, la libertà<br />

di religione e il diritto di scelta del luogo di residenza.<br />

Un’altra innovazione fu quella che diede ai cittadini la possibilità di cambiare la costituzione<br />

tramite votazione popolare.<br />

Comunque, come nel resto del mondo all’epoca, il diritto di voto era consentito solo agli<br />

uomini.<strong>La</strong> nuova Assemblea Federale si riunì per la prima volta il 6 Novembre 1848, con una<br />

schiacciante maggioranza di Liberali.<br />

L’Assemblea elesse il primo governo, Jonas Furrer ebbe la prima presidenza e Berna fu designata<br />

capitale della <strong>Svizzera</strong> con il nome ufficiale di Città Federale.<br />

Negli anni successivi l’Assemblea passò una serie di leggi mirate a centralizzare ed unificare<br />

l’amministrazione. <strong>La</strong> Federazione si assunse la gestione del servizio postale, unificò la moneta e<br />

il sistema di pesi e misure. Abolì anche il sistema interno di tasse doganali che aveva fatto da<br />

grosso freno al commercio intercantonale.


Appunti di Storia Esame di Maturità - <strong>Svizzera</strong> XVI<br />

<strong>La</strong> politica estera della Repubblica federale<br />

L’istituzione dello stato federale coincise con un’ondata rivoluzionaria che toccò quasi tutta<br />

l’Europa, ma già nel 1850 i vecchi regimi conservatori europei avevano in gran parte<br />

riconquistato il potere.<br />

Nei primi anni del decennio del 1850, le relazioni con l’Austria erano particolarmente tese. Gli<br />

italiani, in lotta per l’indipendenza contro il dominio austriaco, usavano il Ticino come rifugio,<br />

trovando l’appoggio generale della popolazione locale. E gli austriaci violavano frequentemente i<br />

confini del territorio svizzero per dare la caccia ai ribelli, in barba alle proteste di Berna. L'Austria<br />

arrivò ad espellere circa 6000 ticinesi dalla Lombardia e ad imporre un blocco economico che<br />

non fece che aumentare gli stenti in un'area già impoverita.<br />

<strong>La</strong> neutralità permise alla <strong>Svizzera</strong> di sviluppare un ruolo umanitario permettendo ai cittadini di<br />

agire in modo imparziale nei conflitti di altri popoli.<br />

Durante la guerra franco-prussiana (1870-1871), mentre Strasburgo si trovava sotto stretto<br />

assedio e costanti bombardamenti, una delegazione privata svizzera persuase i prussiani a lasciare<br />

evacuare tre convogli di anziani, donne e bambini dalla città.<br />

Qualche mese più tardi, nel febbraio 1871, allo sconfitto esercito francese del generale Bourbaki<br />

venne concesso di attraversare il confine svizzero e consegnare le armi. Le truppe furono<br />

internate nel paese con quella che fu poi considerata la prima azione umanitaria su larga scala di<br />

questo tipo.<br />

Aspetti politici, economici e sociali<br />

Sviluppi politici nella seconda metà del XIX secolo<br />

Il sistema politico dei partiti svizzeri iniziò a prendere gradualmente forma nel XIX secolo.<br />

Dopo la caduta di Napoleone, la linea di divisione tra le due fazioni era chiaramente marcata. Da<br />

una parte i conservatori e gli aristocratici che volevano tornare al sistema oligarchico in vigore<br />

prima del 1798, dall’altra i progressisti (i Freissinige, “pensatori liberi”) che credevano in uguali<br />

diritti per tutti. Inoltre, i conservatori erano in favore di un’autorità cantonale, i progressisti<br />

volevano invece uno stato federale.<br />

Ma ancora prima del 1848 era emersa una divisione tra i Freisinnige sulla maniera in cui diritti e<br />

libertà dovessero essere bilanciati. Tra i progressisti si crearono tre correnti di pensiero: Liberali,<br />

Radicali e Democratici.<br />

I Liberali, che rappresentavano gli industriali imprenditori, credevano nella libera impresa senza<br />

alcuna interferenza dello stato e difendevano i diritti degli uomini d’affari.<br />

I Radicali, che avevano una politica più sociale e credevano che lo stato dovesse giocare un suo<br />

ruolo nell’economia.<br />

I Democratici, nati nel decennio successivo al 1860, che erano in favore della “democrazia pura”<br />

e credevano che le decisioni politiche dovessero essere prese dall’elettorato intero, piuttosto che<br />

da rappresentanti eletti.<br />

Fu solo nell’ultimo decennio del 1800 che le tre fazioni si divisero ufficialmente. I Radicali<br />

formarono il proprio partito nel 1894, il Freisinnig Demokratische Partei (FDP), che è uno dei<br />

partiti che ancora oggi siedono in governo. (Il nome italiano è Partito Liberale Radicale)<br />

I lavoratori, che erano malamente organizzati, vedevano i loro problemi sovente ignorati. Ogni<br />

forma di protesta veniva repressa e severamente punita. Ciò nonostante, a partire dal 1830 si<br />

formarono dei gruppi di auto-aiuto sotto l’influenza dei rifugiati politici tedeschi.<br />

Il Partito Socialista fu fondato nel 1888 per rappresentare gli interessi dei lavoratori.<br />

Nonostante la sconfitta subita nella guerra del Sonderbund, i conservatori cattolici non sparirono<br />

dalla vita politica. Sebbene molto deboli a livello federale, godevano di considerevole supporto<br />

nei cantoni cattolici. Fino al 1912 il loro partito portava il nome di Partito Popolare Cattolico.<br />

Nel contesto svizzero, il conservativismo significava la difesa delle culture e delle strutture locali<br />

in opposizione alla forza del centro liberal-radicale. In quanto tale, il conservativismo oltrepassava


Appunti di Storia Esame di Maturità - <strong>Svizzera</strong> XVII<br />

le divisioni religiose: non tutti i cattolici erano conservatori, e non tutti i conservatori erano<br />

cattolici.<br />

Dopo molti anni in cui rimasero in disparte a livello federale, i conservatori cattolici riuscirono<br />

pian piano a riaffermarsi. Nel 1891, ottennero l’elezione di uno dei loro membri in Consiglio<br />

Federale.<br />

Economia: l’industrializzazione<br />

L’industrializzazione iniziò presto in <strong>Svizzera</strong> – già circa nel 1800 era uno tra i paesi più<br />

industrializzati del mondo – e continuò a svilupparsi rapidamente nel corso del XIX secolo.<br />

L’industria pesante era comunque molto ridotta e la maggioranza dei lavoratori continuava a<br />

lavorare nelle case piuttosto che in fabbrica.<br />

L’importante industria del cotone fu la prima ad essere meccanizzata. I filatoi meccanici<br />

apparsero in <strong>Svizzera</strong> nel 1801, quando venne aperta a San Gallo la prima filanda; entro il 1814, la<br />

pratica della filatura manuale era praticamente scomparsa in tutto il paese. I numerosi fiumi<br />

svizzeri fornivano l’energia necessaria al funzionamento dei macchinari.<br />

I tessuti erano la specialità del nord e dell’est del paese. Nel Giura di lingua francese, dove il<br />

lavoro veniva svolto nei villaggi piuttosto che nelle fabbriche, si concentrava invece la<br />

fabbricazione di orologi.<br />

<strong>La</strong> meccanizzazione dell’industria tessile e le conoscenze degli orologiai si unirono per dare vita<br />

all’industria delle macchine utensili. Il bisogno di coloranti per tessuti diede inizio all’industria<br />

chimica, e l’industria chimica pose a sua volta le basi per lo sviluppo dell’industria cartiera in un<br />

momento in cui la domanda di carta era in costante aumento.<br />

Alcune famose industrie alimentari svizzere sorsero in risposta all’industrializzazione e agli effetti<br />

disastrosi che essa ebbe sulla nutrizione degli operai e delle loro famiglie. Le donne lavoratrici<br />

non trovavano il tempo di cucinare e non avevano abbastanza denaro per acquistare cibo di<br />

buona qualità, di conseguenza le malattie abbondavano e la mortalità infantile era alta.<br />

L’azienda Nestlé fu fondata da un rifugiato politico tedesco, Henri Nestlé, che, negli anni<br />

successivi al 1860, sviluppò un sistema per combinare farina e latte per i neonati le cui madri non<br />

potevano allattare. <strong>La</strong> Maggi (oggi parte della Nesté) venne lanciata dopo il 1880, quando il<br />

mugnaio Julius Maggi in collaborazione con l’ispettore di fabbrica Fridolin Schuler, sviluppò<br />

brodi istantanei dalle alte qualità nutrizionali.<br />

Economia: i lavoratori<br />

I benefici della crescente prosperità del paese non erano visibili ovunque. Le condizioni degli<br />

operai delle fabbriche erano dure. Le ore di lavoro lunghe. E, così come negli altri paesi, il lavoro<br />

minorile era largamente diffuso.<br />

Ciò nonostante, gradualmente, vennero introdotti dei miglioramenti. Alcuni cantoni imposero un<br />

limite legale all’orario lavorativo e proibirono l’impiego di bambini. Nel 1877, gli elettori svizzeri<br />

approvarono con una leggera maggioranza la prima legge nazionale sulle fabbriche, nonostante la<br />

campagna di minacce degli industriali che vedevano nella legge una “seria minaccia alla patria”. <strong>La</strong><br />

legge limitò la settimana lavorativa a 65 ore.<br />

Alcuni datori di lavoro introdussero un proprio sistema di benefici sociali, tra i quali la casa, una<br />

mensa aziendale e polizze di assicurazione malattia.<br />

Economia: l’agricoltura<br />

I grandi cambiamenti che si ebbero sul fronte dell’agricoltura la resero più efficiente, ma allo<br />

stesso tempo molta gente si vide costretta ad abbandonare le campagne.<br />

Con l’impiego dei nuovi metodi di coltivazione, i campi dove tradizionalmente la comunità<br />

lasciava pascolare gli animali furono recintati, diventando proprietà privata.<br />

L’arrivo della ferrovia verso la metà del secolo consentì di importare grano a basso costo e di<br />

conseguenza i contadini si dedicarono ad attività più lucrative e meno faticose, come<br />

l’allevamento di animali da latte. Migliaia di lavoranti senza terra furono costretti a cercare


Appunti di Storia Esame di Maturità - <strong>Svizzera</strong> XVIII<br />

impiego altrove, migrando verso le fabbriche di città o emigrando.<br />

Verso il 1850 quasi il 60% della popolazione svizzera lavorava nell’agricoltura, ma per l’inizio del<br />

1888 la loro percentuale era scesa al 36% per raggiungere il 24% nel 1914. Solo la Gran Bretagna<br />

aveva una proporzione inferiore di occupati in agricoltura.<br />

Economia: il commercio ed i servizi<br />

I primi anni del secolo videro un grosso miglioramento della rete viaria, con l’apertura dei passi<br />

principali ai trasporti su ruota.<br />

Ma lo sviluppo economico del XIX secolo non sarebbe potuto avvenire senza le ferrovie. <strong>La</strong><br />

prima linea svizzera fu costruita nel 1847. Tra il 1854 e il 1864 la lunghezza della rete ferroviaria<br />

passò da 38 a 1300 km, costruita e gestita da aziende private.<br />

Nonostante l’importanza e la popolarità dei treni, molte delle imprese ferroviarie private<br />

incorsero in difficoltà finanziarie. Lo stato acquisì le principali tra queste e, nel 1902, nacquero le<br />

Ferrovie Federali Svizzere.<br />

Lo sviluppo del sistema bancario<br />

Gli sviluppi economici e sociali del XIX secolo richiesero grandi cambiamenti anche al sistema<br />

bancario.<br />

<strong>La</strong> costruzione delle ferrovie, la rete elettrica e l’espansione industriale che necessitarono di<br />

enormi investimenti, diedero grosso impulso allo sviluppo di banche e compagnie di<br />

assicurazioni. Le grandi banche industriali nacquero nella seconda metà del secolo proprio con lo<br />

scopo di finanziare tali progetti ricorrendo al capitale di azionisti privati.<br />

Per soddisfare i bisogni di contadini e artigiani sorsero le cooperative e le casse di risparmio dato<br />

che le nuove banche industriali non erano interessate alla concessione di prestiti di piccole<br />

somme.<br />

L’educazione<br />

L’educazione per tutti era un obiettivo dei liberali ancora prima del 1848. Già nel 1830, molti<br />

comuni avevano scuole elementari, sebbene l’idea non godesse di popolarità unanime.<br />

L’opposizione proveniva da diverse parti: da genitori e proprietari di fabbriche che per ragioni<br />

differenti volevano far lavorare i bambini, e dalla chiesa (sia quella cattolica, sia quella protestante)<br />

che diffidava dell’educazione secolare. Alcuni comuni erano inoltre contrari a spendere soldi per<br />

le scuole.<br />

L’educazione elementare gratuita, gestita dai cantoni senza alcuna interferenza della chiesa, venne<br />

resa obbligatoria con la costituzione del 1874.<br />

Alcuni tentativi di istituire un sistema scolastico a livello nazionale fallirono a causa<br />

dell’opposizione dei cantoni.<br />

Anche i progetti per un’educazione superiore divisero il paese. I Radicali volevano istituire<br />

un’università federale che avrebbe nutrito lo spirito nazionale secondo i pensieri radicali.<br />

L’opposizione provenne da due parti: i Conservatori recepirono l’idea come una provocazione,<br />

mentre i sostenitori del federalismo nella svizzera francese temettero che l’università avrebbe<br />

consolidato il dominio della maggioranza di lingua tedesca. <strong>La</strong> soluzione di compromesso fu il<br />

politecnico di Zurigo che aprì nel 1855.<br />

L’emigrazione<br />

<strong>La</strong> crescita della popolazione e la carestia furono i due importanti fattori che, nel corso del XIX<br />

secolo, costrinsero centinaia di migliaia di svizzeri ad emigrare. In particolare si registrarono tre<br />

ondate migratorie significative: nel 1816-17, dal 1845 al 1855, e dal 1880 al 1885.<br />

<strong>La</strong> gran parte degli emigranti partì per l’America del nord, ma colonie svizzere si formarono un<br />

po’ ovunque nel mondo.<br />

Non tutti gli svizzeri che vivevano all’estero vi si erano recati per sfuggire alla povertà. Alcuni


Appunti di Storia Esame di Maturità - <strong>Svizzera</strong> XIX<br />

erano partiti per portare le loro conoscenze in altri paesi, a volte invitati dagli stessi governi, a<br />

volte di propria iniziativa.<br />

L’immigrazione<br />

Il flusso verso l’estero degli svizzeri fu in qualche modo bilanciato da un afflusso di stranieri, in<br />

particolar modo tedeschi, italiani e austriaci.<br />

Alcuni degli immigranti erano rifugiati politici e molti erano in possesso di un elevato livello<br />

d’istruzione. <strong>La</strong> prima grande ondata si ebbe dopo il crollo dei movimenti rivoluzionari che<br />

coinvolsero i paesi vicini alla <strong>Svizzera</strong> nel decennio successivo al 1830. Una seconda ondata seguì<br />

la sconfitta delle rivoluzioni del 1848. In particolare, molti tedeschi trovarono un’occupazione<br />

come insegnanti. Quando fu fondata l’Università di Zurigo nel 1833, tutte le cattedre erano di<br />

professori tedeschi. I rifugiati tedeschi insegnavano comunque anche in altre scuole e università.<br />

Altri rifugiati portarono conoscenze industriali e imprenditoriali. <strong>La</strong> maggioranza degli<br />

immigranti, in particolare gli italiani, furono accolti come forza lavoro per alcuni dei grandi<br />

progetti ingegneristici svizzeri quali la costruzione della galleria ferroviaria del San Gottardo.<br />

Gli esclusi<br />

Sebbene le grosse ineguaglianze tra gli svizzeri dei vari cantoni vennero ridimensionate<br />

dall’invasione francese alla fine del XVIII secolo, in alcune comunità continuavano a mancare<br />

diritti politici e sociali.<br />

Ebrei: i diritti degli ebrei erano stati limitati per secoli, e gli stessi erano a volte stati perseguitati<br />

dalla Confederazione (così come in molte altri parti dell’Europa occidentale). Dalla metà dal XIV<br />

secolo gli ebrei non avevano accesso alle città, e più tardi si videro addirittura confinati ad aree<br />

appositamente designate.<br />

Nel XVII secolo vennero ancora più limitati: potevano vivere in solo due villaggi dell’odierno<br />

canton Argovia.<br />

Durante la Repubblica Elvetica del 1798, acquisirono il diritto di scegliere il luogo di residenza e<br />

anche la professione, ma altre restrizioni furono imposte nel 1803 dopo l’Atto di Mediazione. Gli<br />

ebrei dovettero aspettare oltre il 1860 per ottenere il diritto di voto e il diritto di scegliere dove<br />

abitare e dove lavorare. Nel 1874, con la nuova costituzione, fu infine concessa loro anche la<br />

libertà di religione.<br />

I senza patria (Heimatlosen): i cosiddetti “Heimatlosen” erano persone che non risultavano registrate<br />

come cittadini di nessun comune, e che in generale erano costretti ad una vita senza fissa dimora.<br />

Le ragioni per cui queste persone avevano perso il diritto di appartenenza ad un comune<br />

potevano essere diverse: avere trascurato i figli, vivere “in peccato” (e cioè con un partner senza<br />

essere uniti in matrimonio), avere disertato l’esercito o per ragioni politiche o religiose.<br />

Nel 1850, una legge sui senza patria fu fatta al fine prevenire il nomadismo e dare a tutti la<br />

cittadinanza. Poiché la legge obbligava i comuni a fornire assistenza a tutti i mendicanti presenti<br />

sul loro territorio al fine di evitare che mendicassero altrove, prima della sua entrata in vigore i<br />

comuni cercarono di scacciare qualsiasi persona senza patria che si ritrovassero tra i confini.<br />

<strong>La</strong> costituzione del 1874<br />

Il successo dell’opposizione democratica nei cantoni (specialmente a Zurigo) all’introduzione di<br />

un più alto grado di democrazia diretta condusse a richieste di cambiamenti simili da apportare<br />

anche alla costituzione federale.<br />

Anche il mondo degli affari voleva una revisione della costituzione per centralizzare la<br />

legislazione in merito alle attività economiche.<br />

<strong>La</strong> costituzione rivista fu approvata nel 1874. <strong>La</strong> nuova costituzione enunciò il principio secondo<br />

il quale, se un numero sufficiente di cittadini lo richiedono, tutte le nuove leggi possono essere<br />

messe al voto nazionale del popolo. Questo principio è tutt’oggi un fondamento del sistema<br />

politico svizzero.

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