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Vol. 3 – Anno 2012 – Numero 3 Fratello, amico o nemico? <strong>Fogli</strong> <strong>Campostrini</strong><br />

sospetti terroristi detenuti a Guantanamo bay, ma anche <strong>il</strong> rifiuto, da parte dei media<br />

statunitensi, di esprimere cordoglio per le vittime irachene dei bombardamenti americani e<br />

per le vittime palestinesi delle rappresaglie dell’esercito israeliano. A essere esibite sulla<br />

stampa degli USA sono state soltanto immagini delle vittime americane o israeliane, «quei<br />

corpi che devono essere compianti» 28 al fine di giustificare la guerra. A questa<br />

disumanizzazione del nemico, Butler contrappone un’etica non-violenta fondata sulla<br />

consapevolezza della vulnerab<strong>il</strong>ità che accomuna ogni essere umano. In Precarious Life<br />

Butler approda a questa etica attraverso <strong>il</strong> recupero delle riflessioni di Emmanuel Lévinas 29<br />

sul concetto di responsab<strong>il</strong>ità; in seguito, in Giving an Account of Oneself (2005) 30 , Butler<br />

arricchisce le proprie riflessioni confrontandosi con la critica della violenza di Theodor<br />

Wiesengrund Adorno 31 . Lévinas sostiene che <strong>il</strong> desiderio di uccidere è <strong>il</strong> primo impulso che<br />

un essere umano avverte quando incontra la vulnerab<strong>il</strong>ità dell’altro e che «l’ingiunzione<br />

etica consiste precisamente nel combattere questo primo impulso» 32 . La scelta morale tra<br />

la tentazione di uccidere o <strong>il</strong> desiderio di pace è quindi una decisione di cui siamo sempre<br />

responsab<strong>il</strong>i, di cui cioè dobbiamo sempre rispondere all’altro. Questo vale, per Lévinas,<br />

anche quando siamo di fronte a una minaccia di morte violenta: a suo avviso infatti<br />

«l’autoconservazione non è mai una condizione sufficiente per una giustificazione etica<br />

della violenza», e quindi «uccidere in nome dell’auto-conservazione non è [mai]<br />

giustificato» 33 . Butler, che è ebrea e statunitense, fa valere questo insegnamento tanto per<br />

gli ebrei dopo la Shoah, quanto per gli americani dopo l’11 settembre. Paradossalmente,<br />

per Lévinas e per Butler le situazioni in cui maggiormente siamo istituiti come soggetti<br />

responsab<strong>il</strong>i non sono quelle in cui siamo accusati di aver commesso un atto violento, ma<br />

quelle in cui siamo vittime di violenza. Anche Adorno sostiene, del resto, che «<strong>il</strong> modo in<br />

28 Precarious Life cit., ed. it. p. 178.<br />

29 Di Lévinas Butler prende in considerazione soprattutto: Totalité et Infini, La Haye, Nijoff, 1961, trad. it.<br />

Totalità e Infinito, M<strong>il</strong>ano, Jaca Book, 1980; Étique et infini: Dialogues avec Ph<strong>il</strong>ippe Nemo, Paris, Fafard,<br />

1982, trad. it. Etica e infinito, Roma, Città Nuova, 1982; Alterité et trascendance, Saint Clément, Fata<br />

Morgana, 1995, trad. it. Alterità e trascendenza, Torino, Rosemberg & Sellier, 1996. L’interpretazione che<br />

Butler fornisce di Lévinas, come lei stessa riconosce, è fortemente debitrice verso la riflessione di Adriana<br />

Cavarero. Sul rapporto tra le due f<strong>il</strong>osofe, su cui purtroppo in questa sede non ho spazio per d<strong>il</strong>ungarmi, mi<br />

permetto di rimandare a Bernini L. e Guaraldo O. (a cura di) Differenza e relazione: L’ontologia dell’umano nel<br />

pensiero di Judith Butler e Adriana Cavarero, Verona, ombre corte, 2009.<br />

30 Giving an Account of Oneself, New York, Fordham University Press, 2005; ed. it. Critica della violenza etica,<br />

M<strong>il</strong>ano, Feltrinelli, 2006.<br />

31 In particolare Butler si confronta con l’Adorno di Probleme der Moralph<strong>il</strong>osophie, Frankfurt am Main,<br />

Suhrkamp, 1963. Per Adorno ogni imposizione di norme universali che non tenga conto delle realtà particolare<br />

a cui si applicano (Butler fa l’esempio dell’“esportazione della democrazia” nel mondo arabo praticata<br />

dall’amministrazione Bush) è necessariamente violenta.<br />

32 Precarious cit., ed. it., p. 166.<br />

33 Ivi, p. 165.<br />

Rivista online della <strong>Fondazione</strong> <strong>Centro</strong> Studi <strong>Campostrini</strong> ‐ Verona – Italy<br />

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