scarica il Notiziario S.I.M. - Società Italiana di Malacologia
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Vita sociale 12<br />
Autore: Maria Ludovica Muto<br />
Facoltà: Scienze Naturali<br />
Dipartimento: Zoologia<br />
Data: 27 maggio 2005<br />
Relatore: Prof. Antonio Pietro Ariani<br />
Correlatore: Dott. Nicola Maio<br />
Tutors: Massimo Cretella per la classificazione delle specie.<br />
Dopo che, nel 1994, <strong>il</strong> Museo Zoologico dell’Università<br />
<strong>di</strong> Napoli Federico II è stato riaperto al pubblico, si è resa<br />
necessaria una revisione delle collezioni, nonché una<br />
ricostruzione dettagliata della loro storia. Scopo principale<br />
della presente tesi <strong>di</strong> laurea è stato quello <strong>di</strong> ricatalogare<br />
i reperti <strong>di</strong> Bivalvi del Museo Zoologico, con particolare<br />
riferimento alla collezione della malacofauna<br />
napoletana e me<strong>di</strong>terranea. A tal fine, è stata effettuata<br />
una approfon<strong>di</strong>ta indagine storica ed archivistica, intesa<br />
a colmare varie lacune, oltre ad una dettagliata revisione<br />
della determinazione delle specie <strong>di</strong> tutti i reperti<br />
esistenti nel Museo. Un’altra importante fonte <strong>di</strong> informazioni<br />
per ricostruire la storia dei vari reperti è rappresentata<br />
dai vari tipi <strong>di</strong> cartellini ut<strong>il</strong>izzati dai <strong>di</strong>versi<br />
<strong>di</strong>rettori e da raccolte <strong>di</strong> privati. A parte l’informazione<br />
scritta sul cartellino è stato determinante per la ricerca <strong>il</strong><br />
riconoscimento della <strong>di</strong>versa tipologia <strong>di</strong> cartellinatura<br />
e della <strong>di</strong>versa grafia, che ha consentito, in mancanza <strong>di</strong><br />
altre informazioni, una datazione del reperto, seppure<br />
relativa ad un intervallo temporale e <strong>il</strong> riconoscimento<br />
della collezione <strong>di</strong> origine. In tal modo sono stati acquisiti<br />
interessanti dati su alcune specie rare o minacciate,<br />
quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> in<strong>di</strong>scusso interesse scientifico.<br />
Lo stu<strong>di</strong>o della collezione dei Bivalvi è risultato strettamente<br />
collegato con la storia della malacologia e quin<strong>di</strong><br />
con gli stu<strong>di</strong>osi del Museo Zoologico, a tale scopo è stata<br />
redatta una breve storia delle ricerche sulla malacologia<br />
a Napoli e dell’Italia meri<strong>di</strong>onale per meglio inquadrare<br />
<strong>il</strong> contesto storico in cui si è operato.<br />
Si è ritenuto opportuno, infine, inserire nella tesi notizie<br />
’<br />
Vita sociale<br />
Tesi <strong>di</strong> laurea sperimentale in museologia naturalistica:<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Napoli Federico II<br />
I Bivalvi del Museo Zoologico dell’università <strong>di</strong> Napoli Federico II.<br />
Catalogo sistematico aggiornato e ragionato della collezione con note storiche<br />
generali sulla biologia dei Bivalvi e sull’intero phylum<br />
dei Molluschi.<br />
Risultato finale della ricerca è stata la redazione del catalogo<br />
sistematico ragionato ed aggiornato dei reperti.<br />
Dall’analisi dei dati è risultato che la collezione dei<br />
Bivalvi del Museo Zoologico <strong>di</strong> Napoli è la fusione <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>verse collezioni minori che, nel corso <strong>di</strong> circa due secoli,<br />
sono confluite nell’unica grande Collezione Malacologica.<br />
Questo incremento è avvenuto nel tempo senza<br />
una vera programmazione e senza un criterio corretto<br />
<strong>di</strong> catalogazione. Inoltre nel dopoguerra la collezione<br />
è stata oggetto <strong>di</strong> trafugamenti e manomissioni, e negli<br />
ultimi 20 anni è stata esposta all’incuria e alle cattive<br />
con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> conservazione: per questa ragione lo stu<strong>di</strong>o<br />
dei reperti conservati è risultato molto complesso e<br />
delicato. La Collezione dei Bivalvi è attualmente composta<br />
da 453 reperti, ripartiti in 9 or<strong>di</strong>ni, 56 famiglie,<br />
per un totale <strong>di</strong> 273 specie.<br />
In seguito a un’accurata revisione della determinazione<br />
dei reperti della collezione malacologica e alla revisione<br />
tassonomica dei taxa descritti dagli zoologi napoletani<br />
o che hanno lavorato con <strong>il</strong> Museo Zoologico, i, reperti<br />
sicuramente più importanti sono risultati <strong>il</strong> lectotipo <strong>di</strong><br />
Parthenope formosa Scacchi, 1833, e i tre sintipi <strong>di</strong> Erycina<br />
pisum Scacchi, 1836, tutti appartenenti alla fauna del<br />
Golfo <strong>di</strong> Napoli. Sono inoltre elencati e revisionati 3 generi<br />
e 10 specie <strong>di</strong> Bivalvi istituiti da Arcangelo Scacchi,<br />
che un tempo conservate nella collezione, oggi non sono<br />
più presenti. Tra i reperti più importanti dal punto<br />
<strong>di</strong> vista faunistico, è presente in collezione un esemplare<br />
<strong>di</strong> Unio mancus raccolto nel Fiume Calore che rappresenta<br />
la prima segnalazione <strong>di</strong> questa specie per la<br />
Provincia <strong>di</strong> Avellino. In collezione figurano inoltre reperti<br />
appartenenti a specie minacciate e protette da leggi<br />
internazionali. La collezione pur non avendo un elevatissimo<br />
numero <strong>di</strong> esemplari, raccoglie comunque<br />
specie provenienti da tutto <strong>il</strong> mondo (dalla Norvegia<br />
all’Antartide), sia marine che dulciacquicole.