scarica il Notiziario S.I.M. - Società Italiana di Malacologia
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Contributi 28<br />
Mangelia in<strong>di</strong>stincta (Monterosato, 1875: Pleurotoma)<br />
Monterosato, cui <strong>il</strong> nome è dovuto, non la descrisse minimamente, ma coniò questo nome<br />
su un esemplare figurato da Appelius (1869) come varietà <strong>di</strong> M. caerulans, per cui <strong>il</strong><br />
nome è dubbio, almeno in quanto a contenuti. Il <strong>di</strong>segno a lato è quello originale <strong>di</strong><br />
Appelius. Stando alla descrizione <strong>di</strong> Nordsieck (1977) sembrerebbe essere una delle moltissime<br />
forme <strong>di</strong> M. unifasciata, mentre è considerata sinonimo <strong>di</strong> M. caerulans = M. bertran<strong>di</strong><br />
da Bodon M. et al. (1995). In ogni caso sembra proprio non sia specie valida. Il<br />
CLEMAM, tuttavia, la riporta come tale e considera suo sinonimo Mang<strong>il</strong>ia ossea Pallary,<br />
1920.<br />
Mangelia jerbaensis Della Bella & Spada in Chirli, 1997<br />
Protoconca paucispirale. L’abbiamo inserita tra quelle prive <strong>di</strong> scultura spirale, anche se<br />
questo è vero solo in parte come si deduce dal breve sunto della <strong>di</strong>agnosi originale che<br />
riportiamo. Conchiglia biconica e affusolata con trasparenza alabastrina. Teleoconca<br />
composta da 4/5 giri <strong>di</strong> spira. Protoconca <strong>di</strong> circa 1,5 giri lisci luci<strong>di</strong>, bianco ialini. Prof<strong>il</strong>o<br />
dei giri arrotondato per la sutura profonda. Ultimo giro con zona c<strong>il</strong>indrica centrale corta,<br />
canale sifonale <strong>di</strong>stinto anche se breve. Scultura formata da 9/12 coste assiali, strette e<br />
flessuose. Spazi intercostali uguali o più larghi delle coste, lisci o debolmente striati dalle<br />
linee <strong>di</strong> accrescimento. In alcuni esemplari compaiono tre sott<strong>il</strong>i cordoni orizzontali sui<br />
primi 2 o 3 giri <strong>di</strong> teleoconca. Questa tenue scultura coincide con strisce <strong>di</strong> color chiaro<br />
messe in r<strong>il</strong>ievo dall’abrasione delle zone interposte ed è più evidente in esemplari detriti.<br />
In prossimità del canale sifonale ci sono da 8/10 cingoli piatti, obliqui rispetto all’asse.<br />
L’apertura è pari a circa <strong>il</strong> 38% dell’altezza totale, <strong>di</strong> forma lanceolata. Labbro esterno con<br />
una varice. Seno posteriore ben marcato, al <strong>di</strong> sotto del quale si nota un nodo calloso.<br />
Nota solo per la Tunisia. L’esemplare della foto proviene da Djerba, Tunisia, H = 4,4 mm.<br />
Mangelia mult<strong>il</strong>ineolata (Deshayes, 1835: Pleurotoma)<br />
Protoconca paucispirale, teleoconca liscia. Si riconosce per la forma slanciata con coste<br />
assiali sinuose <strong>di</strong> larghezza circa pari agli interspazi e scultura spirale assente. Ne esiste<br />
anche una sottospecie pus<strong>il</strong>la caratterizzata da un maggior numero <strong>di</strong> coste assiali e colorazione<br />
<strong>di</strong>versa dal tipo. È specie infralitorale, abbastanza comune in tutto <strong>il</strong> Me<strong>di</strong>terraneo.<br />
L’esemplare della foto proviene da Trapani, spiaggia, H = 8,2 mm.<br />
Mangelia nuperrima (Tiberi, 1855: Pleurotoma)<br />
Questa specie ha una storia assai tormentata per la sua attribuzione generica, tanto che<br />
sino a pochi anni orsono era ascritta al genere Raphitoma. In effetti alcune sue caratteristiche<br />
morfologiche la allontanano abbastanza dalle altre Mangelia. Esistono esemplari con<br />
la scultura spirale <strong>di</strong> entità paragonab<strong>il</strong>e a quella della scultura assiale, così che la superficie<br />
assume un aspetto cancellato. La protoconca è multispirale e presenta una scultura<br />
caratteristica, generalmente tipica <strong>di</strong> Turridae <strong>di</strong> acque profonde, quali le Pleurotomella.<br />
Inoltre i cordoncini spirali sono molto fitti e fittamente granulosi per l’intersezione con le<br />
strie <strong>di</strong> accrescimento, così che l’intera superficie presenta una microgranulosità.<br />
Distribuita in tutto <strong>il</strong> Me<strong>di</strong>terraneo, si rinviene generalmente oltre i 70 m <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà.<br />
L’esemplare della foto proviene da Ancona, dragato a – 85 m, H = 8,9 mm.