Jozef Cíger-Hronský | Mária Ďuríčková | Klára Jarunková | Jaroslava ...
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Tomáš Janovic<br />
E quando si vergognò, si chiuse nella sua stanza.<br />
E quando finalmente aprì la porta, uscì dalla stanza un papà<br />
completamente diverso. Uscì un papà tutto di legno.<br />
Anche la testa aveva di legno, anche le mani, anche le gambe.<br />
Addirittura anche il naso e le orecchie erano di legno.<br />
“Cos’è quello sguardo fosco?”<br />
esalta la mamma,<br />
“non andremo più nel bosco.<br />
Mica è un dramma:<br />
faremo le nostre gite<br />
dalla poltroncina.<br />
Che profumo! Lo sentite?<br />
Come a Cortina!”<br />
Eh, la nostra mamma spera<br />
di trovare ogni sera<br />
sue figlie: Mara, Mina<br />
e un tronco che cammina.<br />
Se lo tolga dalla mente!<br />
perché questo grande pino,<br />
voglio dire: il papino,<br />
sarà nostro. Solamente.<br />
Farà con noi delle spese<br />
- il portaborse legnoso.<br />
E abbiamo le pretese:<br />
che non sia lagnoso.<br />
TOMÁŠ JANOVIC (1937),<br />
eccellente scrittore satirico della generazione<br />
di mezzo. Terminata la scuola superiore a<br />
Košice studia lo slovacco e la storia presso la<br />
Facoltà di Filosofia dell’Università Comenio<br />
di Bratislava. Laureatosi entra a far parte<br />
della redazione della rivista satiricoumoristica<br />
Roháč, dove opera fino al 1990.<br />
Attualmente vive a Bratislava e si dedica<br />
alla produzione letteraria. I suoi variegati<br />
interessi comprendono poesia e prosa<br />
satirica per adulti, bambini e adolescenti,<br />
testi di canzoni, sceneggiati per la radio e<br />
scenari per programmi televisivi con musica<br />
e divertimento. Ha pubblicato diverse<br />
raccolte di poesie; dopo il 2000 sono uscite<br />
Inizia a ragionare (Dostal rozum, 2001),<br />
Amami (Maj ma rád, 2005) – raccolta che<br />
l’ha portato a vincere il premio Dominik<br />
Tatarka – e Non te la prendere (Neber to<br />
osobne, 2009); la produzione per l’infanzia<br />
comprende invece opere come Mestoli<br />
fiabeschi (Rozprávkové varechy, 1975),<br />
Gli animali del cortile (Zvieratká na dvore,<br />
Anno 14, Numero 1<br />
Se ci vuole sopportare<br />
dovrà farsi molto forte<br />
- questo tronco famigliare<br />
duro come cassaforte.<br />
Già ci portò tanta sfiga.<br />
Che guardate come persi?<br />
Poi di notte lui si sbriga<br />
a scrivere dei versi.<br />
Foto © Peter Procházka<br />
1975), Dín e Dán (Dín a Dán 1977), Il papà<br />
di legno (Drevený tato, 1979), Cervovisore<br />
(Jeleňvízor, 1982), Il papà di legno e i suoi<br />
mestoli fiabeschi (Drevený tato a jeho<br />
rozprávkové varechy, 1982), Chi non gioca<br />
è eliminato (Kto sa nehrá, z kola von, 1986),<br />
L’allegro libricino al primo banco (Veselá<br />
knižka do prvej lavice, 2001). Per quanto<br />
riguarda la produzione per l’infanzia, nel<br />
1980 è stato insignito del premio della<br />
casa editrice Mladé letá. I mezzi artistici<br />
delle sue opere sono il gioco, l’humour,<br />
| 15<br />
Dunque, così passò la prima giornata, la seconda giornata, ma al<br />
terzo giorno sentivamo che ogni sera quest’ albero, cioè questo<br />
papà tutto di legno, ci accarezzava in un modo un po’ strano.<br />
In un modo … che non sapeva di niente. In un modo…<br />
legnoso. Come se ci accarezzasse con un bastone.<br />
Quindi gli dicemmo: “Papà, papà, ma tu non sei proprio<br />
legnoso!” E lo ripetevamo in continuazione, finché ci credette.<br />
E quando ci credette, sorrise. E quando sorrise, entrò nella<br />
sua stanza.<br />
E quando finalmente aprì la porta, uscì dalla stanza un<br />
papà… il nostro papà di una volta. Non aveva la testa di<br />
legno, né le mani, né le gambe erano di legno.<br />
E tutti stavamo di nuovo così bene come una volta, anche se<br />
il papà<br />
non ha mai riparato la lavatrice,<br />
non ha mai cucinato una pernice,<br />
nemmeno i conti sapeva fare<br />
e non parliamo di rammendare.<br />
Traduzione di Darina Šestáková e Giacomo Vit<br />
la fantasia e l’instaurazione di un rapporto<br />
di collaborazione tra autore-narratore e<br />
bambini nell’ambito di una sintonizzazione<br />
lirica; è così che Janovic riesce ad unire la<br />
tensione drammatica a racconti pieni di<br />
arguzia. Le sue opere per bambini figurano<br />
tra quelle che hanno riscosso maggiore<br />
successo sul mercato del libro. L’autore ha<br />
il senso dell’alta cultura poetica con una<br />
capacità molto sensibile di captare la giusta<br />
misura e le scorciatoie della poesia. In tutta<br />
la sua produzione scorgiamo semplicità<br />
e limpidezza senza complicate astrazioni.<br />
L’effetto emotivo viene raggiunto mediante<br />
semplici giustapposizioni di parole e fatti. I<br />
suoi scritti sono caratterizzati dal rapporto<br />
con tutto ciò che rende l’uomo umano e<br />
dal rifiuto di tutto ciò che divide le persone.<br />
L’autore reagisce anche alle problematiche<br />
della vita moderna nel contesto di ciò che<br />
accade nel mondo. Dal punto di vista<br />
artistico i suoi testi sono molto persuasivi.<br />
Ci pone davanti a uno specchio, senza darci<br />
però alcuna lezione.<br />
RIVISTA DI LETTERATURA SLOVACCA<br />
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