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Ad Afragola un settantasettenne non è riuscito ad avere aiuto dal 118<br />

Proteste per la mancanza di un posto di primo soccorso<br />

ad Afragola. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è<br />

stata la mancanza di assistenza a un anziano settantaseienne<br />

di Afragola ferito e sanguinante alla testa e rimasto<br />

senza assistenza anche se era nei pressi dell’Asl di via De Gasperi.<br />

Ma andiamo ai fatti. L'anziano, A.C, settantaseienne<br />

pensionato di Afragola, mentre si stava recando, a piedi, in<br />

farmacia al corso Alcide de Gasperi, anche per colpa di una<br />

pioggia battente che impediva di camminare con sicurezza,<br />

urta con la testa contro una pensilina di un furgone di un<br />

<strong>com</strong>merciante ambulante. Sulla testa si forma una ferita sanguinante.<br />

L'ambulante, oltre a scusarsi con l'anziano, gli<br />

chiede se vale la pena chiamare un’ambulanza. L'anziano, sapendo<br />

che nelle vicinanze vi sarebbe un posto di primo soccorso,<br />

si è rifiutato ed è andato via, con la mano sulla testa<br />

nel tentativo di fermare il sangue, cercando di raggiungere al<br />

più presto possibile la sede. Giunto fuori al cancello, vede<br />

uscire un ambulanza. Chiede agli infermieri presenti nel<br />

mezzo di fare qualcosa per la sua ferita. Ma niente da fare. I<br />

sanitari gli <strong>com</strong>unicano che il centro è chiuso, e pertanto<br />

non si presta assistenza a nessuno. E’ una disposizione dell’Asl<br />

che non possono violare. Il povero anziano gli chiedeva,<br />

sempre sotto una pioggia torrenziale, <strong>com</strong>e fare. “Si rechi<br />

ad un pronto soccorso” gli hanno detto gli infermieri mentre<br />

andavano via. Sic<strong>com</strong>e l'anziano era a piedi e sotto la<br />

pioggia, recarsi al pronto soccorso, ad Acerra o a Frattamaggiore,<br />

era impossibile. Con la testa rotta e abbandonato a se<br />

stesso, ha cercato di capire se nella struttura qualcuno gli po-<br />

CR ONACA ‹‹<br />

Ferito, ma non assistito<br />

Gli infermieri dell’ambulanza costretti a non curarlo perché non possono farlo<br />

di Francesco Celardo<br />

tesse dare aiuto. Ma niente da fare. Nemmeno i dipendenti<br />

del vicino ambulatorio dell'Asl di Afragola hanno potuto fare<br />

nulla. Alcuni cittadini si sono fermati per prestare aiuto e<br />

sono <strong>com</strong>inciate le lamentele e le proteste.<br />

“E' un indecenza. Una persona ferita per strada, anche per<br />

una lieve sutura deve per forza correre al pronto soccorso.<br />

Da quando è stato chiuso il posto di primo soccorso di Afragola<br />

siamo costretti ad andare o all'ospedale di Frattamaggiore,<br />

oppure a Napoli anche per piccole cose. E veramente<br />

vergognoso” ha detto una signora.<br />

L'anziano settantaseienne è stato poi ac<strong>com</strong>pagnato a casa.<br />

A medicarlo ci ha pensato la moglie.<br />

Non è la prima volta che i cittadini di Afragola hanno<br />

protestato per la chiusura del posto di primo soccorso di<br />

Afragola. E non mancano neanche le proteste ufficiali di<br />

Sindacati e associazioni.<br />

Tutto inutile. La direzione dell’Asl sembra irremovibile e<br />

sembra che non tenga nella necessaria considerazione il sovraffollamento<br />

dell’ospedale di Frattamaggiore. Al pronto<br />

soccorso del San Giovanni di Dio, infatti, arrivano ogni<br />

giorno centinaia di persone provenienti da tutta l’area a<br />

Nord di Napoli e anche da alcuni <strong>com</strong>uni della provincia casertana.<br />

Facile quindi immaginare il caos che si crea e i problemi<br />

che nascono per la gestione dei casi più pericolosi a<br />

cui, spesso, non si può prestare la necessaria attenzione perché<br />

medici e infermieri devono fare i conti anche con interventi<br />

di poco conto che potrebbero essere gestiti in maniera<br />

veloce ed efficace in un posto di primo soccorso.<br />

Anno XX - numero 335 - Sabato 11 maggio 2013 Cogito • 17

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