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Capitolo IV. Uno dei centosessanta - Dott. Faustino Nazzi

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quarant'anni sotto il sinistro nome fascista di "Gladio", la corta spada <strong>dei</strong> gladiatori, simbolo<br />

delle Brigate Nere di Salò» (TOMPKINS 1995, p. 173).<br />

15. La X Mas<br />

Nel novembre del '44 era giunta nella Venezia Giulia la X Mas a dar man forte ai tedeschi<br />

contro il IX Korpus sloveno per «liberare dai partigiani le retrovie alle spalle delle linee<br />

tedesche fortificate che si iniziavano a costruire in tutto il territorio sloveno ed anche<br />

nell'attiguo territorio italiano» (FERENC 1972, p. 122). Al seguito delle divisioni tedesche<br />

partecipa al grande rastrellamento sulle montagne della destra Tagliamento (MORETTI 1975, p.<br />

126). I tedeschi sapevano che le finalità della X Mas erano quelle di formare «un potere nel<br />

Litorale Adriatico, per ristabilire l'italianità di questo territorio». A tal fine tentò degli<br />

approcci con la Marina italiana (JAKSETICH 1975, p. 193). La X Mas si trasferisce in Friuli alla<br />

fine di gennaio, col comando a Cividale, dove pure tiene una scuola per sottufficiali ed<br />

ufficiali (FERENC 1978, p. 53).<br />

Se le urgenze di Bolla, per la salvaguardia dell'italianità <strong>dei</strong> tenitori orientali della<br />

provincia di Udine, erano così esagitate, non fa meraviglia che potesse trovarsi più in sintonia<br />

con i fascisti che con gli slavi e, dati i rapporti trasversali tenuti dagli americani nonché dal<br />

governo del Sud, poteva essere interessato per lo meno ad intrattenere rapporti meno<br />

conflittuali: cioè ad ottenere un trattamento militare e non da banditi (Acau, Ms. 810, Carron ad<br />

Alvensleben, 24-12-1944).<br />

Come nella notturna tenzone ariostesca tra Clorinda e Tancredi gli infelici amanti si<br />

accorgono solo al sorgere del sole dell'amore che li legava, anche qui è logico che spunti, sia<br />

pure tardi, la volontà di un'intesa attendista piuttosto che proseguire in un cieco confronto<br />

all'ultimo sangue a tutto vantaggio degli slavi sornioni.<br />

Colloqui con i capi della X Mas si erano già avuti nella zona di Andreis, fra la contrarietà<br />

della popolazione (CANDOTTI 1977, p. 216 n. 19).<br />

Ma è tutta l'azione dell'arcivescovo Nogara, improntata alla salvaguardia delle popolazioni<br />

dalle rappresaglie nemiche, costante per tutto il periodo della resistenza, «all'unico scopo... di<br />

umanizzare il più possibile la lotta» (DE CILLIA 1995, p. 148) che lo porta, passo dopo passo, al<br />

tradimento! Il 26 novembre del '44 è in missione speciale a Portogruaro «per un affare di<br />

grande importanza», come si esprime il permesso concessogli dall'autorità di polizia tedesca<br />

(Acau, Ms. 810, 21-11-'44).<br />

Deve contattare mons. Ludovico Giacomuzzi, rettore del locale Collegio Marconi,<br />

portavoce di una proposta di conciliazione tra repubblichini e partigiani dell'Osoppo. Secondo<br />

l'autore gran parte <strong>dei</strong> fascisti e <strong>dei</strong> partigiani è costituita da giovani nobili e ardenti i quali<br />

combattono sostanzialmente per un'Italia che sia veramente libera da ogni servitù verso lo<br />

straniero in genere e in specie verso le plutocrazie occidentali che ci negano respiro e giuste<br />

soddisfazioni, perché siamo un popolo proletario. Fa la proposta di costituire una Guardia<br />

Civica che gestisca il passaggio alla fine della guerra (Ivi, settembre '44).<br />

Siamo alla vigilia della famosa lettera della fine di novembre del '44, di smobilitazione<br />

partigiana:<br />

«I partigiani rientrati non verranno prelevati per essere deportati in Germania; non saranno obbligati<br />

ad arruolarsi nell'esercito germanico, né repubblicano; non saranno personalmente obbligati al servizio<br />

del lavoro. A garanzia di quanto sopra ciascuno riceverà un documento personale» (Ivi, 30-11-1944).<br />

Moretti, in una testimonianza al processo di Brescia del 1950, depone: «Infatti gliela<br />

suggerì (la lettera) un tenente di amministrazione tedesca certo dott. Salza della Slesia - zona<br />

sovietica - che era un ex allievo <strong>dei</strong> Gesuiti segretamente e sicuramente a lui raccomandato e<br />

che era deciso antinazista. Egli aveva molte altre volte fatto prevenire con le sue informazioni<br />

grandi guai e molti arresti. Quando appena capì l'Arcivescovo che il suggerimento era errato,<br />

ritirò la lettera, come noto» (Apo, doc. n. 3, Memoria di don A. Moretti, del 19-1-1950).

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