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Stiamo Insieme - n. 32 - Dicembre 2011 - CentroMarca Banca

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LITA’<br />

Facciamo una breve chiacchierata<br />

con Andrea Menegazzi del Servizio<br />

Finanza di <strong>CentroMarca</strong><br />

<strong>Banca</strong>, su alcuni temi centrali riguardanti<br />

economia e mercati finanziari,<br />

con focus sul debito italiano. Tutti temi<br />

al centro della cronaca di questi giorni.<br />

Per cominciare, ci può aggiornare<br />

sulla situazione italiana, con riferimento<br />

al nostro debito sovrano?<br />

“La situazione italiana attualmente<br />

sta condizionando i mercati finanziari<br />

mondiali. Alle condizioni attuali e con<br />

le attuali previsioni di crescita della<br />

nostra economia, i mercati giudicano<br />

il nostro debito difficilmente<br />

sostenibile. Lo spread con il debito<br />

tedesco, il Paese più virtuoso d’Europa,<br />

deve rientrare al di sotto dei 4 punti<br />

percentuali e allora tornerà la tranquillità<br />

nei mercati.”<br />

Ci può spiegare in termini semplici<br />

cosa significa spread?<br />

“Per spread con il debito tedesco, si<br />

intende il differenziale di rendimento<br />

dei nostri titoli di Stato rispetto a quelli<br />

tedeschi. Lo stato italiano, per indebitarsi,<br />

deve pagare mediamente il 5%<br />

in più rispetto a quanto paga lo stato<br />

tedesco, a parità di durata. Tra gli addetti<br />

ai lavori il differenziale viene misurato<br />

in punti base: il 5% corrisponde<br />

a 500 punti base. L’Italia deve paga-<br />

Dati di base (fonte: Confcommercio)<br />

Reddito<br />

disponibile<br />

STIAMOinsieme dicembre <strong>2011</strong> | 10<br />

1990 1995 2000 2007 2008 2009 2010<br />

518,667 678,682 794,782 1,020,280 1,042,861 1,015,554 1,028,756<br />

Consumi 399,437 550,040 709,830 901,671 922,979 906,095 928,508<br />

Risparmio 119,230 128,642 84,952 118,609 119,753 110,166 100,248<br />

Investimenti in<br />

Abitazioni<br />

Propensione<br />

al consumo<br />

Propensione<br />

al risparmio<br />

Popolazione<br />

residente<br />

29,756 39,304 45,0<strong>32</strong> 67,506 67,844 61,337 54,830<br />

77,00% 81,00% 89,30% 88,40% 88,50% 89,20% 90,30%<br />

23,00% 19,00% 10,70% 11,60% 11,50% 10,80% 9,70%<br />

56,751 56,844 56,942 59,375 59,8<strong>32</strong> 60,193 60,463<br />

N° famiglie 19.781 20.670 21.621 24.282 24.641 24.905 24.134<br />

Deflatore<br />

dei consumi<br />

2010=1<br />

“La crisi è una conseguenza di trent’anni di politiche economiche<br />

sbagliate, che hanno portato a un’eccessiva utilizzazione<br />

della leva del debito ”<br />

Risparmio, patrimonio e avanzo. Le tre<br />

roccaforti del sistema economico italiano<br />

La crisi come occasione per fare piazza pulita delle idee sbagliate.<br />

0,53 0,70 0,80 0,95 0,99 0,99 1<br />

re di più perché ha più debito della<br />

Germania e un’economia che<br />

cresce meno della Germania. È<br />

pertanto giudicata meno capace di<br />

onorare i debiti e di conseguenza deve<br />

pagare a chi gli presta denaro un maggiore<br />

premio di rischio (cioè un maggiore<br />

tasso di interesse). La relazione<br />

tra queste due grandezze di valori, debito<br />

e prodotto interno lordo, è appunto<br />

la misura prevalentemente usata per<br />

valutare il merito di credito di un Paese<br />

sovrano. Attualmente il nostro rapporto<br />

debito/pil ha raggiunto il 120%<br />

(il debito copre 1,2 volte l’intero pro-<br />

dotto interno realizzato in Italia in un<br />

anno), contro l’80% di quello tedesco.”<br />

Ma il nostro debito ce l’abbiamo da<br />

un bel po’, come mai solo in questi<br />

mesi il mercato lo giudica così negativamente?<br />

“È vero, il fardello del debito ce lo trasciniamo<br />

ormai da più di trent’anni. Fino<br />

a maggio di quest’anno pagavamo<br />

interessi ragionevoli, non più del 2% di<br />

differenziale con la Germania, e le aste<br />

dei nostri titoli di Stato ricevevano prenotazioni<br />

tre, quattro volte in più delle

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