Abaco morfologico paesaggio - Comune di CASTIONE DELLA ...
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PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> <strong>DELLA</strong> PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
dalle coltivazioni, là dove le macchine non passano. […] Tra questi frammenti <strong>di</strong> <strong>paesaggio</strong> nessuna<br />
somiglianza <strong>di</strong> forma. Un solo punto in comune: tutti costituiscono un territorio <strong>di</strong> rifugio per la <strong>di</strong>versità.<br />
Ovunque, altrove, questa è scacciata. Questo rende giustificabile raccoglierli sotto un unico termine.<br />
Propongo Terzo <strong>paesaggio</strong>, terzo termine <strong>di</strong> un’analisi che ha raggruppato i principali dati osservabili<br />
sotto l’ombra da un lato, la luce dall’altro”<br />
(GILLES CLÉMENT, Manifesto del Terzo <strong>paesaggio</strong>, Quodlibet, Macerata 2005, pagg. 10-11)<br />
Così Gilles Clément, nel suo Manifesto del Terzo <strong>paesaggio</strong>, introduce il concetto <strong>di</strong> “Terzo <strong>paesaggio</strong>”: un<br />
<strong>paesaggio</strong> che non appartiene alle categorie osservate fino ad ora e spesso non viene considerato, che<br />
racchiude al suo interno <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> forma, <strong>di</strong>mensione e statuto ma con la caratteristica comune<br />
<strong>di</strong> essere un <strong>paesaggio</strong> in cui l’attività umana è sospesa.<br />
È un modo per tentare <strong>di</strong> affinare il nostro sguardo, vedere gli spazi che stanno “tra” e che non hanno una<br />
definizione precisa, per rendere questi spazi manifesti.<br />
Non è più sufficiente pensare alla bio<strong>di</strong>versità nelle sole aree protette; è necessario estendere la cura ed il<br />
progetto della bio<strong>di</strong>versità anche alle aree marginali, che possono essere piccole emergenze vegetali tra i<br />
muri, isole <strong>di</strong> natura lungo i fiumi urbani, comunità <strong>di</strong> uccelli che vivono nei parchi o nei giar<strong>di</strong>ni, suoli<br />
non coltivati, interstizi non curati, ritagli tra le linee infrastrutturali ecc.<br />
Conseguente alla presa <strong>di</strong> coscienza <strong>di</strong> questa ricchezza, l’uomo non deve applicare al Terzo <strong>paesaggio</strong> i<br />
principi comuni dell’organizzazione del territorio, ma elevare la “non azione”, o un’azione minima, come<br />
possibile forma <strong>di</strong> rispetto nei confronti dei tempi e dei mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> crescita che appartengono agli esseri <strong>di</strong><br />
questa <strong>di</strong>versità.<br />
L’invito <strong>di</strong> Clément, che il PGT cerca <strong>di</strong> accogliere, è quello <strong>di</strong> mantenere l’identità degli spazi ver<strong>di</strong><br />
residuali prodotti dalla razionale organizzazione del territorio, spazi privati <strong>di</strong> funzione, le aree <strong>di</strong> scarto,<br />
<strong>di</strong> margine che costituiscono un territorio <strong>di</strong> rifugio per la <strong>di</strong>versità.<br />
Spazi <strong>di</strong> Terzo <strong>paesaggio</strong> possono trovarsi, ad esempio, lungo strade extraurbane, nei recessi <strong>di</strong>menticati<br />
da antropizzazioni e costituiscono aree che devono la loro esistenza al fatto <strong>di</strong> essere uno spazio in<br />
attesa <strong>di</strong> destinazione, rimasto per caso privo <strong>di</strong> urbanizzazione per una <strong>di</strong>fficoltà che rende lo<br />
sfruttamento <strong>di</strong>fficile e costoso.<br />
Data la sua natura minuta, spontanea e volatile, non è stato possibile creare una mappatura del Terzo<br />
Paesaggio a Castione della Presolana.<br />
Tuttavia il PGT, tenendo in considerazione queste zone residuali come importanti corridoi per la continuità<br />
della bio<strong>di</strong>versità, mira a preservare a verde le fasce <strong>di</strong> contesto alle strade urbane e extraurbane, le aree<br />
a verde incolte o senza una specifica destinazione agronomica, i ritagli ver<strong>di</strong> rinaturalizzati all’interno del<br />
tessuto e<strong>di</strong>ficato e tutte quelle aree in attesa <strong>di</strong> destinazione che possono essere ricondotte al concetto <strong>di</strong><br />
“Terzo <strong>paesaggio</strong>”.<br />
ABACO MORFOLOGICO E PAESAGGISTICO<br />
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