parte seconda - Ministero dell'Interno - Libertà civili e immigrazione
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Gli imprenditori africani in Italia: luci e ombre di un fenomeno in crescita<br />
d’Italia con più aziende attive (giugno del 2008). Seguono Piemonte (7.593), Emilia<br />
Romagna (7.386), Veneto (4.094), Toscana (3.937), Lazio (3.881), Calabria (2.783),<br />
Marche (1.223) e Puglia (860). La scelta di aprire un’impresa nel Nord Italia riguarda tutte<br />
le collettivià presenti, mentre man mano che si scende verso Sud molte collettività non<br />
sono rappresentate. In Calabria e in Sicilia, ad esempio, non sono registrate imprese etiopi,<br />
mentre in Puglia non ci sono aziende somale.<br />
Se analizziamo nel dettaglio le imprese africane vediamo che sono distribuite principalmente<br />
nel Nord del Paese e che la scelta della Regione in cui aprire un’attività varia da<br />
nazionalità a nazionalità: la Lombardia è il luogo più scelto da egiziani e algerini (rispettivamente<br />
con 5.072 e 1.501 imprese attivate), i tunisini investono soprattutto in Emilia<br />
Romagna (2.721), i marocchini scelgono il Piemonte (5.115), mentre somali, etiopi e nigeriani<br />
preferiscono il Lazio (107 aziende somale, 55 etiopi e 758 nigeriane).<br />
L’imprenditoria marocchina è senza dubbio quella maggiormente diffusa. L’incidenza<br />
percentuale sul totale delle imprese a titolarità straniera raggiunta in Piemonte è la più<br />
alta: il 67,3%, in maggior <strong>parte</strong> concentrati nella città e nella Provincia di Torino.<br />
ITALIA. Titolari d’impresa di cittadinanza africana. Graduatoria prime dieci Regioni di attività<br />
(31.05.2009)<br />
Paese Titolari d’impresa africani<br />
Lombardia 13.597<br />
Piemonte 7.593<br />
Emilia Romagna 7.386<br />
Veneto 4.094<br />
Toscana 3.937<br />
Lazio 3.881<br />
Calabria 2.783<br />
Sicilia 2.624<br />
Marche 1.223<br />
FONTE: Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes. Elaborazioni su dati CNA<br />
Imprenditoria al femminile: dal focolare domestico all’azienda<br />
Nel mondo dell’imprenditoria africana in Italia la componente femminile riveste un<br />
ruolo minoritario, rappresentando l’11,3% dei titolari d’impresa. Le donne, in alcune comunità,<br />
sono comunque il motore dell’imprenditoria. La Nigeria, ad esempio, ha per il 53,2%<br />
titolari d’impresa donne, impegnate soprattutto nel settore del commercio. Se è vero che<br />
le donne costituiscono il 55,9% della presenza nigeriana sul territorio italiano, questo dato<br />
da solo non basta a spiegare l’importante vocazione al lavoro autonomo delle nigeriane. È<br />
utile, infatti, ripercorrere, seppur brevemente, la storia migratoria di queste ultime. Alla<br />
fine degli anni ’80 il nostro Paese conosce l’arrivo di molte giovani nigeriane con una bassa<br />
scolarizzazione, in cerca di risorse economiche per vivere e vittime, spesso, della tratta e<br />
della prostituzione. Ragazze che nel corso degli anni si sono affrancate da situazioni precarie<br />
o di semi schiavitù e hanno iniziato a creare associazioni per offrire assistenza alle<br />
connazionali in difficoltà. L’emigrazione nigeriana è, infatti, molto cambiata in questi ultimi<br />
anni, sia per il livello di scolarizzazione più alto e sia per il fatto che sono molte le<br />
A FRICA – ITALIA. SCENARI MIGRATORI