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parte seconda - Ministero dell'Interno - Libertà civili e immigrazione

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Africa e rimesse<br />

costi molto bassi. La condizione minima per l’efficacia di tale sistema è la presenza capillare di<br />

sportelli ATM nel luogo dove vive colui che ha in mano la carta.<br />

I migranti africani presenti in Italia si distinguono per un acuto ed intraprendente senso<br />

organizzativo, che, molto spesso, permette la stesura di progetti trasnazionali e quindi a rilevanza<br />

continentale.<br />

Su questo piano si colloca l’idea della costituenda Banca Etica della diaspora africana, detta<br />

anche Unicontinentalbank, che nel corso del 2008 è stata presentata in vari contesti 3 . Questo<br />

progetto si pone tra gli obiettivi quello di operare affinché i migranti africani possano disporre<br />

di propri meccanismi di sostegno finanziario a progetti imprenditoriali rivolti all’Africa e della<br />

possibilità di fornire garanzie al mondo finanziario italiano e internazionale.<br />

In alte parole, Unicontinentalbank si propone di costruire automatismi e strumenti per favorire<br />

l’integrazione finanziaria della popolazione africana in Italia (e in Europa) e, al tempo stesso,<br />

di promuovere e facilitare il ritorno produttivo nel proprio Paese di origine; costituisce, quindi,<br />

un progetto di assoluto rilievo.<br />

Altro fattore importante da rilevare è quello dell’alto tasso di bancarizzazione dei migranti<br />

africani. Una ricerca in materia 4 evidenzia - tra l’altro - che un senegalese su tre ha rapporti con<br />

una banca e che i ghanesi adoperano molto gli strumenti di monetica e sono tra i primi a ricorrere<br />

ai prestiti bancari.<br />

In conclusione, la situazione intorno al migrant banking che coinvolge i migranti africani<br />

presenti nella Penisola sembra ben canalizzata ed avviata; in questa poche righe abbiamo cercato<br />

di rappresentare una situazione generale che comunque appare ben impostata e, cosa più<br />

importante, finalizzata al cosviluppo.<br />

Conferenza Internazionale di Roma sulle rimesse degli immigrati. Si è svolta a Roma il 9<br />

novembre 2009, presso la sede del <strong>Ministero</strong> degli Affari Esteri, la Conferenza Internazionale<br />

sulle rimesse, organizzata dal governo italiano in collaborazione con la Banca Mondiale nell’ambito<br />

della Presidenza italiana del G8.<br />

L’incontro è seguito al vertice dei capi di Stato del G8 de L’Aquila con il fine di intraprendere<br />

misure attuative per l’obiettivo del “5x5”: la diminuzione del costo medio di invio delle rimesse<br />

di 5 punti percentuali in 5 anni.<br />

Nel vertice abruzzese infatti, i capi di Stato hanno dichiarato questa misura come fondamentale<br />

per favorire il flusso di rimesse anche in tempo di crisi e per contribuire allo sviluppo<br />

dei Paesi di origine, in particolare nel continente africano.<br />

Secondo stime della Banca Mondiale, la diminuzione dei costi di transazione porterebbe ad<br />

un aumento di reddito dei Paesi riceventi pari a 13-15 miliardi di dollari. Attualmente, secondo<br />

l’Istituto mondiale, “il costo medio per gli invii è del 9,7% e raggiunge picchi del 25% in aree<br />

con poca concorrenza, come l’Africa”.<br />

L’incontro tecnico svoltosi alla Farnesina ha tracciato una road map per definire tempi e<br />

modi di una “riduzione significativa” dei costi. Individuando i fattori che determinano la competitività<br />

nel mercato delle rimesse in due grandi comparti, le infrastrutture finanziarie dei Paesi<br />

riceventi e la concorrenza del mercato creditizio e dei tassi di cambio nei Paesi di origine dei<br />

flussi, il vertice ha proposto alcune misure significative in entrambi i settori.<br />

Per le infrastrutture i governi si sono impegnati a promuovere partnership tra gli istituti di<br />

credito dei diversi Paesi, a sfruttare meglio le opportunità tecnologiche e a favorire l’ingresso<br />

A FRICA – ITALIA. SCENARI MIGRATORI

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