Principi evangelici
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Capitolo 26<br />
ciò disse: «Una cosa ti manca ancora; vendi tutto ciò che hai, e distribuiscilo<br />
ai poveri, e tu avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguitami».<br />
Quando il giovane ebbe udite queste cose, si rattristò. Egli era<br />
molto ricco e amava ciò che aveva. (Vedere Luca 18:18–23; vedere<br />
anche l’immagine in questo capitolo).<br />
Il giovane era una brava persona; ma quando fu messo alla prova,<br />
non si trovò disposto a sacrificare i suoi possedimenti terreni.<br />
Al contrario, i discepoli del Signore, Pietro e Andrea, furono disposti<br />
a sacrificare ogni cosa per il bene del regno di Dio. Quando<br />
Gesù disse loro: «Venite dietro a me… essi… lasci[arono] prontamente<br />
le reti, [e] lo seguirono» (Matteo 4:19–20).<br />
Come quei discepoli, possiamo offrire le nostre attività quotidiane<br />
quale sacrificio per il Signore. Possiamo dire: «Sia fatta la tua<br />
volontà». Abrahamo lo fece. Egli visse sulla terra prima di Cristo, ai<br />
tempi in cui erano ancora richiesti sacrifici cruenti e olocausti. Per<br />
mettere alla prova la sua obbedienza, il Signore gli comandò di<br />
offrirGli in sacrificio il figlio Isacco, che era l’unigenito di Abrahamo<br />
e di Sara. Il comandamento ricevuto di offrirlo in sacrificio era una<br />
cosa estremamente dolorosa per Abrahamo.<br />
Tuttavia, egli e Isacco fecero un lungo viaggio per raggiungere il<br />
Monte Moria, dove doveva compiersi l’olocausto. Essi viaggiarono<br />
per tre giorni. Immagina i pensieri e il dolore di Abrahamo. Suo<br />
figlio doveva essere sacrificato al Signore. Quando arrivarono al<br />
Monte Moria, Isacco portò la legna e Abrahamo preparò il fuoco e<br />
il coltello nel luogo in cui dovevano edificare l’altare. Isacco disse:<br />
«Padre mio… ecco il fuoco e la legna; ma dov’è l’agnello per l’olo-<br />
gnello<br />
per l’olocausto». Poi Abrahamo costruì un altare e ci sistemò<br />
sopra la legna, legò Isacco e lo pose sulla legna. Allora prese il coltello<br />
per uccidere Isacco. In quel momento un angelo del Signore<br />
lo fermò dicendo: «Abrahamo… non metter la mano addosso al<br />
ragazzo, e non gli fare alcun male; poiché ora so che tu temi Iddio,<br />
giacché non m’hai rifiutato il tuo figliuolo, l’unico tuo» (vedere<br />
Genesi 22:1–14).<br />
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