Numero 1 – OTTOBRE 2012 Il Bartolomeo - Liceo Classico B. Zucchi
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ATTUALITA’<br />
<strong>Il</strong> malavitoso dietro casa<br />
Tra il 5 e il 20 Ottobre ha avuto luogo il<br />
“Progetto Legalità”, finalizzato a sensibilizzare<br />
tutti ( e non solo giovani ) sul tema della Mafia in<br />
Brianza, oggi più che mai acceso e vivo,<br />
nonostante non se ne parli quanto dovuto.<br />
Cerchiamo di capire i trascorsi: l'ultimo 11<br />
Novembre, durante la sentenza delle operazioni<br />
“Infinito” in cui sono state arrestate 110 persone,<br />
il gup ( giudice per l’udienza preliminare), Roberto<br />
Arnaldi, disse che “la ’ndrangheta in Lombardia è,<br />
da almeno tre generazioni, un fenomeno<br />
autonomo rispetto all’associazione mafiosa<br />
calabrese” e che “sono avvenuti numerosi eventi<br />
intimidatori e di violenza sul territorio”. Già solo a<br />
metà del 2010 infatti vennero scoperti due casi di<br />
lupara bianca (indica l'uccisione di una persona e<br />
la conseguente sparizione del cadavere), 130<br />
incendi, 70 avvertimenti messi a segno con<br />
esplosivi e armi e tre arsenali di armamentario<br />
dislocati per tutta la provincia: purtroppo da<br />
allora i casi non sono certo diminuiti.<br />
La preoccupazione è grande, soprattutto in vista<br />
dell'Expo 2015 di Milano, poiché grandi opere<br />
(facili bersagli per la mafia) dovranno esser<br />
costruite in regione e sul territorio brianzolo. <strong>Il</strong><br />
calcolo è rapido per un malavitoso: maggiore è il<br />
cemento da versare per costruire, maggiore è il<br />
guadagno possibile. Anche per questo le forze<br />
dell'ordine tentano tuttora di ostacolare le<br />
cosiddette 'ndrine (dislocamenti della<br />
'ndrangheta fuori dalla Calabria) compiendo da<br />
anni indagini e accertamenti che portano<br />
all'arresto di malavitosi calabresi, ma anche<br />
brianzoli e milanesi oltre che alla confisca di beni<br />
mafiosi per milioni di euro.<br />
L'operazione “Infinito” conclusasi nel Novembre<br />
scorso ne è la dimostrazione: 158 arresti sono<br />
stati effettuati sul territorio: si parla di comuni<br />
relativamente vicini come Desio e Seregno per<br />
citare i più importanti. Tra gli imputati però non ci<br />
sono solo membri di associazioni a stampo<br />
mafioso o imprenditori: si hanno anche nomi di<br />
politici e, addirittura, di carabinieri condannati<br />
per corruzione e favoreggiamento. Le infiltrazioni<br />
nelle forze dell'ordine sono infatti reali e<br />
rappresentano un problema grave.<br />
In un recente interrogatorio Antonino Belnome<br />
(una volta era un vero e proprio “padrino” qui in<br />
Brianza, nel giussanese, ora pentito) fa capire<br />
che un informatore, la cui famiglia aveva contatti<br />
con i carabinieri già da una generazione, rivelava<br />
ogni cosa in cambio di favori. Dice: “Se c’era<br />
un’operazione a Seregno poteva intercedere per<br />
far chiudere un occhio” e “La Brianza? Ha molte<br />
infiltrazioni, perché c'è la possibilità di costruire”.<br />
Insomma il quadro generale, tenendo conto che<br />
probabilmente questa è solo la punta del<br />
iceberg, è davvero terrificante. Ma non è sempre<br />
così. Capi della polizia, carabinieri, guardia di<br />
finanza, magistrati si impegnano per garantirci<br />
che prima o poi tutto ciò avrà fine; non solo loro<br />
ma anche i privati cittadini e i comuni danno un<br />
contributo importante: prendiamo come<br />
esempio il “Progetto Legalità” che è il più attuale<br />
e recente, ma non è l'unico perché ne sono già<br />
stati fatti molti di incontri simili: esso viene<br />
organizzato dai comuni di Olgiate, Merate,<br />
Casatenovo e Oggiono (a soli 25 minuti di<br />
macchina dal centro di Monza) in collaborazione<br />
con piccole realtà del luogo come ditte e<br />
associazioni della zona e sono incontri tesi a<br />
spiegare la situazione, a far capire come stanno<br />
andando le cose e come possono migliorare<br />
attraverso il contributo di tutti.<br />
In fondo il primo strumento di difesa che ogni<br />
persona può avere è l'informazione. Qui, non<br />
meno e non più che nel resto d'Italia, il problema<br />
della mafia è ugualmente grande. Serviranno<br />
uomini altrettanto grandi al servizio dello Stato<br />
per affrontarlo, ma a noi, da giovani cittadini<br />
quali siamo, per ora non resta che aprire gli<br />
occhi, per essere pronti ad affrontare il problema<br />
quando avremo l'età e la facoltà di agire in modo<br />
significativo.<br />
Andrea Talarico IC<br />
<strong>Numero</strong> 1 - <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2012</strong><br />
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