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Numero 1 – OTTOBRE 2012 Il Bartolomeo - Liceo Classico B. Zucchi

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RACCONTI<br />

La galassia di Andromeda illuminava il viso sottile<br />

di Ellen, che brillava di un bianco quasi latteo, etereo<br />

comunque. Teneva gli occhi chiusi, le ciglia umide si<br />

confondevano con il viola della notte. L'aria<br />

profumava di muschio, l'erba le solleticava le cosce,<br />

attorno a lei solo silenzio. Aprì i due grandi occhi sul<br />

viso e quello piccolo sulla schiena, che risero<br />

illuminati dalla luce delle stelle. Si alzò in piedi e tirò<br />

fuori dalla tasca un pezzo di carta, trasformandolo in<br />

un aereoplanino, poi lasciò che fosse portato dal<br />

vento. - E' così -, si disse, - anch' io andrò chissà<br />

dove, un giorno... - Sovrappensiero si diresse verso<br />

casa.<br />

***<br />

- Svegliati che devi andare a scuola! -<br />

- Sì mamma arrivo! - Ellen si strofinò gli occhi<br />

assonnati e diede una carezza a Palla, il suo morbido<br />

gattino terrestre che tutte le sante notti si ficcava<br />

sotto le coperte del letto. - Forza Palla, dobbiamo<br />

alzarci eh! -, il micio la guardò di sottecchi con<br />

quell'aria indolente che solo i gatti hanno e aprì la<br />

bocca in un muto miagolio. Sembrava che le dicesse<br />

- Ma che vuoi? Alzati tu! -.<br />

Ellen sbuffò - Ecco perchè ti ho chiamato Palla, sei<br />

così pigro e ciccione che potrei usarti per giocare a<br />

calcio! -.<br />

Lo prese in braccio e lo mise in giardino - Vai a fare<br />

una passeggiatina -, gli disse, ma quello si stese<br />

supino sull'erba e senza degnarla di uno sguardo si<br />

addormentò di nuovo. - Bene, fai pure quello che<br />

vuoi, così peserai troppo persino per salire sul letto -<br />

borbottò la ragazza.<br />

- Allora Ellen, vieni o no? - le urlò la madre.<br />

- Uffa arrivo! - rispose lei, e si precipitò in cucina.<br />

Diede uno sguardo all'orologio in salotto e saltò in<br />

aria - Cavolo! E' tardissimo! - esclamò. Si ficcò in<br />

bocca un biscotto, corse in bagno, afferrò i vestiti del<br />

giorno prima, si vestì alla velocità della luce, prese lo<br />

zaino, ci mise i libri tralasciandone un paio e si<br />

catapultò fuori dalla porta con i capelli spettinati a<br />

mo' di cespuglio incolto e la faccia da morto vivente.<br />

- Prendi il para acqua e portati le chiavi! - le urlò la<br />

madre, ma Ellen era già fuori, e aveva dimenticato<br />

entrambi. Camminava da pochi<br />

minuti quando cominciò a piovere. - Oh no... - si<br />

lamentò, - mi ero dimenticata che oggi ci sarebbe<br />

stata la pioggia rossa! -. Corse verso la fermata<br />

<strong>Numero</strong> 1 - <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2012</strong><br />

Buoni propositi nei<br />

pressi di Andromeda<br />

dell'aereobus più veloce che potè, ma quando lo<br />

prese era già fradicia e sporca.<br />

- Capita a tutti ogni tanto, - si disse per consolarsi,<br />

ma in realtà non ne era molto convinta. Arrivata a<br />

scuola si dovette beccare le occhiate stranite dei<br />

compagni, - Cavoli, è il primo giorno dopo le lunghe<br />

vacanze del grande gelo e già faccio figuracce, -<br />

pensò abbassando il viso imbarazzata. Mentre con la<br />

coda tra le gambe si dirigeva nella grande sala per la<br />

cerimonia d' apertura, sentì una voce familiare<br />

chiamarla per nome. Sollevata corse verso Ariel con il<br />

disastroso intento di abbracciarla, e così fece,<br />

macchiando di rosso anche la sua migliore amica.<br />

- Sei la solita pasticciona! - esclamò Ariel alzando il<br />

sopracciglio con aria di disappunto. - Scusami, -<br />

sussurrò Ellen rabbuiandosi. Ariel sorrise. - Non<br />

importa, sono troppo felice di rivederti per sgridarti,<br />

e ora... un altro abbraccio! - Così dicendo le saltò<br />

addosso. Ellen amava gli occhi verdi di Ariel, le sue<br />

orecchie piccole e senza peli, la pelle rosea, i capelli<br />

stranamente morbidi... era tanto diversa da lei, ma<br />

stupenda. Le aveva promesso che un giorno<br />

avrebbero visitato la Terra insieme.<br />

- Chissà com'è bello il pianeta da dove viene Ariel, -<br />

fantasticava spesso Ellen. Purtroppo prima di essere<br />

libere e di poter viaggiare nell'Universo dovevano<br />

laurearsi. - Studierò molto quest'anno! - dichiarò<br />

Ellen all'amica. Quella si portò teatralmente la mano<br />

al viso. - Ah, ci risiamo, i buoni propositi di inizio<br />

anno che presto andranno a farsi friggere. - Prima<br />

che Ellen potesse ribattere abbandonò la testa<br />

all'indietro e scoppiò in una sonora risata.<br />

Francesca Corno IID<br />

e Alessandra Mansueto II E<br />

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