Numero 1 – OTTOBRE 2012 Il Bartolomeo - Liceo Classico B. Zucchi
Numero 1 – OTTOBRE 2012 Il Bartolomeo - Liceo Classico B. Zucchi
Numero 1 – OTTOBRE 2012 Il Bartolomeo - Liceo Classico B. Zucchi
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
RIFLESSIONI ZUCCHINE<br />
Oggi esiste un re.<br />
Un re che regna sotto il consenso del popolo da<br />
diversi secoli.<br />
Questo re, prima ancora che fosse tale, in<br />
gioventù andava promettendo al popolo che un<br />
giorno tutti avrebbero raggiunto una felicità<br />
perfetta, una volta che egli stesso fosse divenuto<br />
re. Nessuno avrebbe più sofferto.<br />
Da quel momento il popolo, desideroso di fare<br />
affidamento su qualcuno, iniziò a credere che il<br />
futuro re sarebbe stato la chiave di tutti i<br />
problemi. Come le chiavi di S. Pietro, sapete,<br />
quelle che "portano al Paradiso"...<br />
Passato un po' di tempo il giovine divenne re. Un<br />
re che, per le testimonianze a noi giunte, viveva<br />
del necessario, quasi in povertà e si prodigava<br />
per il popolo.<br />
La gente trovava in lui un punto di riferimento,<br />
un sostegno nelle controversie e nelle difficoltà<br />
della vita. Egli affermava che la volontà divina<br />
impartiva questo e che lui non era che un<br />
semplice pastore.<br />
Trascorsero diversi anni durante i quali il giovane<br />
chiedeva al popolo contributi in denaro per la<br />
gente povera. <strong>Il</strong> re infatti distribuiva equamente<br />
le risorse acquisite.<br />
E poi qualcosa cambiò.<br />
Dicono che a partire dal XII e XIII secolo in poi<br />
l'abitazione del re divenne una vera e propria<br />
reggia (prima infatti era un semplice castello<br />
dismesso). Addirittura sappiamo che egli fece<br />
chiamare i migliori artisti e architetti dell'epoca<br />
per costruirla. Si circondò di molti collaboratori e<br />
vestì loro e se stesso di abiti costosi e lussuosi. <strong>Il</strong><br />
denaro non arrivava più ai poveri. La gente<br />
moriva di fame. <strong>Il</strong> re e i suoi collaboratori<br />
operavano solo per favorire se stessi e i propri<br />
familiari, a cui vendevano cariche che sarebbero<br />
spettate a persone competenti. Nepotismo e<br />
corruzione regnavano sotto il potere di quel re.<br />
Questo cambiamento destò grande turbamento<br />
nel popolo, al cui interno iniziarono a crearsi<br />
movimenti pauperistici che chiedevano un<br />
ritorno alle origini. Un ritorno all'iniziale<br />
rettitudine del re.Ma la protesta cadde nel vuoto.<br />
Un' ardita richiesta<br />
<strong>Numero</strong> 1 - <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2012</strong><br />
Infatti col passare dei secoli la situazione<br />
peggiorava: coloro che si opponevano alla linea di<br />
pensiero del re e dei suoi collaboratori venivano<br />
tacciati come eretici e uccisi. Crearono addirittura<br />
un nuovo tipo di tribunale in cui condannare le<br />
persone.<br />
Se per un certo periodo questo re aveva detenuto<br />
il monopolio sul suo popolo, successivamente non<br />
ci riuscì più, perché la società cambiava,<br />
cambiavano le esigenze e le ideologie. Così la<br />
reggia di quel re divenne una delle tante<br />
istituzioni dello Stato e rischiava di divenire<br />
isolata, allora chiese scusa per le malefatte,<br />
procurandosi un suo seguito di sostenitori, direi<br />
ampio, e un certo potere. Ma il denaro rimase in<br />
quella reggia, sempre grande, sempre ricchissima.<br />
E giù in basso, a guardare, quella reggia c'è ancora<br />
la povera gente, di cui il re dice di occuparsi, ma<br />
che in verità rimane sempre povera.<br />
Allora, studiando questa storia, mi sorge alla<br />
mente che può o che potrà esserci un giorno una<br />
qualsiasi persona che abbia il coraggio di chiedere<br />
il perché di tutto ciò. Allora mi immagino un uomo<br />
completamente nudo che si dirige privo di ogni<br />
cosa verso quella reggia e si presenti al re. Penso<br />
che quest'uomo potrebbe azzardarsi a fare una<br />
richiesta non poi così bizzarra, dati gli iniziali<br />
propositi di quel re... e immagino che gli chieda: "<br />
Dammi tutto quello che hai".<br />
Allora il re e i suoi collaboratori guardandosi così<br />
vestiti, così ricchi e vedendo lui così nudo, così<br />
povero, si domanderebbero forse chi tra loro sia il<br />
più misero.<br />
O forse lo taccerebbero di essere matto.<br />
Non posso continuare con la narrazione. Non<br />
posso andare oltre perché non ho risposte.<br />
Questa è una grande questione, alla quale sono<br />
giunta attraverso una metafora (un po' ermetica,<br />
sì),perché persino io ho un certo timore o forse<br />
dovrei dire freno che mi impedisce di esplicitare e<br />
denunciare le contraddizioni di questa reggia.<br />
Aspetteremo un proseguimento della storia.<br />
Aspetteremo che qualcuno ponga l'ardita<br />
richiesta.<br />
Alice Pennino IID<br />
8