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Rituale per il Sublime Areopago dei Cavalieri Kadosh

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Esonet – La Tradizione Iniziatica tra Oriente e Occidente<br />

http://www.esonet.org<br />

Fino a prova contraria, si deve tuttavia ammettere che gli storici moderni hanno avuto<br />

ragione di non attribuire tale dottrina all’Ordine propriamente detto. Non è provato che<br />

esistesse altro Statuto al di fuori della Regola ufficiale, la quale è <strong>per</strong>fettamente ortodossa.<br />

Oli sforzi riuniti di Clemente V e di F<strong>il</strong>ippo <strong>il</strong> Bello non ebbero la forza di condurre <strong>il</strong><br />

Conc<strong>il</strong>io a pronunciare la condanna dell’Ordine. Sarebbe andata così, se fosse stato possib<strong>il</strong>e<br />

stab<strong>il</strong>ire la sua convivenza con le dottrine <strong>dei</strong> Catari e <strong>dei</strong> Mussulmani?<br />

Condannati individualmente in Francia, in Ingh<strong>il</strong>terra, a Cipro, i <strong>Cavalieri</strong> del Tempio<br />

furono assolti da sinodi provinciali in Portogallo, Germania, Spagna, Italia, ecc.<br />

Questa differenza di giustizia ecclesiastica sembrerebbe indicare che vi furono <strong>dei</strong> casi<br />

parziali di eresia; ma che l’Ordine, come tale, vi era estraneo.<br />

Tutt’al più certi Capitoli avranno potuto dare a queste eresie, una organizzazione<br />

collettiva, sotto <strong>il</strong> segreto della quale si circondavano con cura durante i loro lavori. È<br />

evidente che i dissidenti, se esistevano nell’Ordine, dovevano cercare di aggrupparsi, di<br />

proteggersi, di riconoscersi servendosi di segni convenzionali o di simboli appropriati.<br />

Questa è l’opinione anche di Grouvelle che, nelle sue Memorie storiche, suppone l’esistenza<br />

nell’Ordine di una seconda ed anche di una terza professione. Lea, nella sua magistrale Storia<br />

dell’Inquisizione, contrasta questa ipotesi di una seconda iniziazione osservando che la<br />

rinnegazione della Croce e del Cristo, avveniva al momento stesso dell’ammissione<br />

nell’Ordine. Si potrebbe rispondere che gli iniziatori del secondo grado ne avevano fatto<br />

senza dubbio una prova preventiva e che si limitavano a scoprire la loro dottrina soltanto a<br />

coloro che si erano prestati a compiere tale formalità senza obiezioni, nello stesso modo che,<br />

presso gli Ismaeliti, <strong>il</strong> Dais, o reclutatori della setta, si astenevano di ammettere ai gradi<br />

su<strong>per</strong>iori coloro che, al momento della prima iniziazione, avevano mostrato qualche<br />

ripugnanza, qualche scrupolo.<br />

Le alterazioni che certi cappellani apportavano al canone della messa, l’omissione di<br />

formule consacranti l’ostia, l’assoluzione <strong>dei</strong> peccati conferita al di fuori della confessione<br />

regolare, costituiscono un gruppo di fatti che scaturiscono dall’insieme delle deposizioni.<br />

In quanto alle dottrine eterodosse, mi sembra che Matter riassuma tutte le testimonianze<br />

che si produssero nel corso dell’inchiesta, allorché egli formula le conclusioni seguenti;<br />

1. Che i Templari - sarebbe più esatto <strong>il</strong> dire: una parte <strong>dei</strong> Templari - ebbero <strong>dei</strong> rapporti<br />

«più intimi che non convenisse» con i Maomettani e le dottrine dissidenti <strong>dei</strong> loro tempi;<br />

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