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Rituale per il Sublime Areopago dei Cavalieri Kadosh

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Esonet – La Tradizione Iniziatica tra Oriente e Occidente<br />

http://www.esonet.org<br />

Bafometo o Maometto dato alla testa barbuta, che i Templari erano accusati di adorare, fa<br />

pensare ad una setta semi-maomettana che non avrebbe ripudiato <strong>il</strong> culto delle immagini.<br />

Le intese <strong>dei</strong> Templari con i principi mussulmani fu una delle principali accuse formulata<br />

a carico dell’Ordine. Secondo una deposizione fatta nella inchiesta di Lione, era una diceria<br />

assai divulgata quella di un Gran Maestro che essendo stato catturato dai Mussulmani,<br />

avrebbe ottenuta la libertà dietro promessa di introdurre nell’Ordine certe dottrine<br />

«detestab<strong>il</strong>i». I Templari di Palestina conclusero, in diverse riprese, <strong>dei</strong> trattati con <strong>il</strong> Vecchio<br />

della Montagna; <strong>dei</strong> cristiani soggiornarono alla sua corte; degli Ismaeliti risiedettero, come<br />

prigionieri o come ospiti, nei castelli fortificati dell’Ordine.<br />

I cavalieri, che avevano soggiornato lungamente in Palestina, parlavano correntemente<br />

l’arabo, vi erano del resto Saraceni al servizio dell’Ordine ed <strong>il</strong> segretario d’uno degli ultimi<br />

Gran Maestri era di origine araba. Da tutti questi contatti, dati i costumi cavallereschi<br />

dell’epoca, dovevano nascere in tempo di pace o di semplice armistizio, delle relazioni di<br />

cortesia ed anche di reciproca stima che contribuivano certamente alla penetrazione delle<br />

dottrine. Si rimproverò ad un cavaliere inglese d’aver detto: «Le credenze degli infedeli<br />

valgono bene le nostre». Occorre notare che dopo la proscrizione dell’Ordine un certo<br />

numero di cavalieri passarono sotto gli stendardi mussulmani.<br />

Un fatto al quale non è stata, forse, prestata troppa attenzione, è <strong>il</strong> cambiamento che verso<br />

la metà del XIII secolo si era introdotto nella Regola dell’Ordine. La Regola di S. Bernardo<br />

proibiva ai Templari di frequentare gli scomunicati, la Regola posteriore, pubblicata da<br />

Chambure, ordinava ai Templari di cercare le reclute fra gli scomunicati. Quando <strong>il</strong> Gran<br />

Maestro conosceva qualche cavaliere in tale situazione doveva invitarlo ad entrare<br />

nell’Ordine e, s’egli accettava, l’Ordine sollecitava, <strong>per</strong> <strong>il</strong> suo nuovo membro, un’assoluzione<br />

che doveva venire accordata dal Vescovo della provincia.<br />

Si vede da quante fessure le credenze eterodosse potevano entrare nell’Ordine del<br />

Tempio. Il Cavaliere che aveva combattuto i Moreschi di Spagna, o soggiornato fra gli<br />

Albigesi, nelle comanderie di Provenza, ritrovava le stesse tesi in Sic<strong>il</strong>ia, alla Corte di<br />

Federico II ed in Siria, fra i principi mussulmani. A tutte queste possib<strong>il</strong>i fonti altra se ne<br />

aggiunge: è la tradizione che ricollega la dottrina segreta dell’Ordine ad una setta joanita i<br />

patriarchi della quale pretendevano rimontare a Zebede, <strong>il</strong> successore leggendario di San<br />

Giovanni di Efeso. Si deve notare che tale tradizione si ritrova al di fuori della Massoneria<br />

propriamente detta, fra i Templari francesi del XVIII secolo. Verso <strong>il</strong> 1705 – cioè dodici anni<br />

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