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Fathi Hassan

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14 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 10 FEBBRAIO 2013<br />

Caratteri Narrativa italiana<br />

Educazioni sentimentali<br />

di ERMANNO PACCAGNINI<br />

Per certi aspetti lo spunto per il romanzo<br />

Tentativi di botanica degli<br />

affetti che Beatrice Masini dichiara<br />

nella Nota conclusiva, ossia<br />

vicende da brefotrofio lievitate<br />

dalla consultazione archivistica, finisce<br />

persino per sviluppare un effetto frenante<br />

quando si dà come vicenda a sé. E questo a<br />

differenza di quando invece quelle vicende<br />

di orfananza propongono persone su<br />

cui far lievitare una storia. Di qui un romanzo<br />

dal titolo affascinante, che si dipana<br />

tra due toni, due temi, due contrapposte<br />

modalità stilistiche. E la riprova sta nel<br />

fatto che lo stesso prologo da abbandono<br />

di neonati è subito dimenticato quando entri<br />

nella più propria invenzione narrativa<br />

della Masini, che ha quale protagonista la<br />

ventenne Bianca Pietra assunta da un poeta<br />

di chiara fama perché con la sua abilità<br />

di acquarellista ritragga il ricco patrimonio<br />

botanico del suo giardino. Entrano così<br />

in scena luoghi, personaggi e tempi ben<br />

riconoscibili: perché, negli abitanti della<br />

villa di Brusuglio e della casa milanese di<br />

via Morone, rivedi in donna Clara Giulia<br />

Beccaria, in donna Julie Enrichetta Blondel,<br />

in don Titta, il Poeta, Alessandro Manzoni,<br />

circondati da un Tommaso Reda (ossia<br />

Grossi) e dai figli della celebre coppia<br />

coi nomi reali.<br />

Quanto al tempo, anche se si parla d’un<br />

romanzo di prossima stampa (il che suggerirebbe<br />

i mesi tra 1824-25), il riferimento a<br />

una visita del bel personaggio di Innes,<br />

londinese amico di famiglia, a Silvio Pellico,<br />

in Pavia, riporta la vicenda al biennio<br />

1819-20. Una vaghezza temporale, questa<br />

dell’anno o poco più in cui si sviluppa la<br />

Debutti<br />

di IDA BOZZI<br />

La tentazione, davanti a un romanzo<br />

dedicato al calcio, è quella<br />

di rintracciare vicinanze in altri<br />

autori che hanno cantato<br />

l’epica sportiva: il tifo popolare<br />

di Febbre a 90 di Nick Hornby, ma anche<br />

le mitologie di Gianni Brera, le occasioni<br />

di critica sociale e politica di Manuel<br />

Vázquez Montalbán, o ancora la metafora<br />

esistenziale di Osvaldo Soriano, o infine<br />

il romanzo di formazione dei piccoli<br />

sportivi nella provincia di Spinato o nei<br />

quartieri metropolitani di Roth. La felice<br />

prova d’esordio di Marco Marsullo, Atletico<br />

Minaccia Football Club, in ogni caso,<br />

non è un romanzo «di calcio e niente<br />

altro» (sebbene parli di calcio dalla prima<br />

all’ultima riga), ma un testo letterario<br />

di buona compattezza che ritrae senza<br />

parere il territorio, i linguaggi, le vite<br />

di un’ultraprovincia bisognosa di sogni.<br />

In breve un accenno di trama. L’allenatore<br />

Vanni Cascione, reduce da annate di<br />

disastri a fondo classifica che non hanno<br />

spento la sua fede nell’avventura sportiva<br />

— complice una venerazione per José<br />

Mourinho che lo assiste nei momenti di<br />

sconforto e lo indurrà, entro la fine del<br />

romanzo, a brizzolarsi i capelli come lui<br />

— è chiamato ad allenare una squadra<br />

ad appena un mese dall’inizio del campionato.<br />

Anzi la squadra del girone d’Eccellenza,<br />

l’Atletico Minaccia, è tutta da fare.<br />

Ed ecco che a partire dal precampionato,<br />

in strutture, campi di allenamento,<br />

i<br />

BEATRICE MASINI<br />

Tentativi<br />

di botanica degli affetti<br />

BOMPIANI<br />

Pagine 324, e 17,50<br />

i<br />

MARCO MARSULLO<br />

Atletico Minaccia<br />

Football Club<br />

EINAUDI STILE LIBERO<br />

Pagine 224, € 17<br />

Soglie<br />

di Franco Manzoni<br />

L’abisso in una stanza<br />

{Come fosse un’azione teatrale in forma di<br />

dialogo tra l’Ego e un tu ignoto e cangiante,<br />

sull’orlo dell’abisso dei sensi si sviluppa la<br />

silloge «Ultima stagione» di Letizia<br />

Dimartino (Giuliano Ladolfi editore,<br />

pp. 174, € 15). Nel dolore dell’assenza, in<br />

una tormentata eppur dolcissima solitudine,<br />

l’autrice si libra nella prigione di una stanza<br />

verso un esausto eterno, che a tratti ricorda<br />

la tensione di Rebora e della Dickinson.<br />

Le classificazioni naturalistiche non funzionano con la vita degli esseri umani. Lo mostra<br />

la prova di Beatrice Masini, costruita alludendo alla cerchia del grande letterato<br />

Oltre il giardino (di casa Manzoni)<br />

storia, che ben si sposa col cambio dei nomi:<br />

perché, pur se donna Clara e donna Julie<br />

rispecchiano la propria realtà storica,<br />

non si tratta d’un romanzo sulla «famiglia<br />

Manzoni», come dicono annotazioni su<br />

don Titta, ora burbero e introverso, come<br />

dalle cronache; ora disposto alla danza e a<br />

giocare coi bambini o alla rivoluzione.<br />

Un universo umano nel quale si muovono<br />

anche Minna e Pia, due orfane assunte<br />

con compiti diversi: più da serva la prima,<br />

circondata da particolari riguardi la seconda.<br />

Ciò che insospettisce Bianca, che inizia<br />

a immaginare una paternità extraconiugale<br />

di don Titta, indagando in questa direzione.<br />

È questo (pagina 187) il punto di<br />

svolta del romanzo: ossia il passaggio da<br />

un racconto in punta di lapis, verrebbe da<br />

dire «in acquerello», a un romanzo dai<br />

tratti appendicistici e più melodrammatici,<br />

che ne attenuano il fascino. Pur nella<br />

ville di padroncini che sorgono qua e là<br />

in un Cilento di cui nessun aspetto prefabbricato<br />

e pacchiano viene taciuto, lo<br />

scrittore Marsullo ci accompagna nella<br />

campagna acquisti: conosciamo Mimì, il<br />

factotum monumentale la cui parlata via<br />

via più incomprensibile si fa capire benissimo;<br />

il cialtronesco (sembra un «venditore<br />

di pentole») dirigente sportivo Lucio<br />

Magia con «i capelli unticci color petrolio<br />

tutti tirati all’indietro»; il colitico<br />

attaccante Ciro Pallina, il centravanti quarantenne<br />

Peppe Sogliola che all’ingaggio<br />

risponde «ma manco se mi uccidete!» (e<br />

poi accetta), l’anziano capitano Antonio<br />

Pisapia, «più che navigato, naufrago», il<br />

traslocatore Mario Busta, il meccanico<br />

Giovanni Bazzallo, e gli altri improbabili<br />

e assai verosimili eroi di quest’epica del<br />

suburbio.<br />

La commedia sportiva però non cade<br />

Marie McKenzie,<br />

«Garden»,<br />

installazione<br />

con 500 fiori<br />

in ceramica<br />

(particolare,<br />

Toronto, 2009)<br />

coscienza che tale seconda<br />

parte è l’altra<br />

faccia del senso del romanzo,<br />

incarnata in<br />

quella Bianca che<br />

«prova un immenso,<br />

inesausto piacere nella<br />

classificazione siste-<br />

matica di inclinazioni e sentimenti altrui;<br />

difficile dire se ciò le discenda dall’abitudine<br />

a considerare la vita vegetale nel suo ordine<br />

complesso, a sentirsi rassicurata dalle<br />

divisioni in famiglie e sotto famiglie che<br />

rendono tutto evidente all’occhio, o se sia<br />

invece un capriccio dell’età, un pezzo di<br />

fanciulla che crede di saperla lunga sul<br />

mondo e invece non sa nemmeno riconoscersi<br />

allo specchio. Fatto sta che la botanica<br />

degli affetti è la scienza inesatta che le è<br />

più cara al momento». Ed è nel primo lemma<br />

del titolo che il romanzo trova il pro-<br />

nei toni della farsa,<br />

perché l’autore tiene<br />

serrati i ranghi della<br />

scrittura: mentre si ride,<br />

si attraversano descrizioni<br />

e momenti<br />

d’azione manovrati<br />

con abilità dal giova-<br />

ne Marsullo, classe 1985, bravo a rendere<br />

l’intreccio linguistico e a far scorrere sullo<br />

sfondo un degrado territoriale e sociale<br />

che richiama gli orizzonti di Niccolò<br />

Ammaniti, o le periferie del primo Hornby<br />

con il loro slang popolare, dialettale<br />

e politicamente scorretto.<br />

Cascione e Magia scovano a uno a uno<br />

i calciatori dell’Atletico Minaccia (le altre<br />

squadre si chiamano Pianura United,<br />

Cuzzone Scampia, Robur Marcianise)<br />

mentre palleggiano nei parcheggi («aveva<br />

trovato un’ammaccatura disumana<br />

prio significato: perché quella Bianca insieme<br />

forte e delicata, che aspira a sentirsi ed<br />

essere una «creatura libera e completa»,<br />

tutta tesa a divenire una donna indipendente,<br />

pur nel dubbio che qualcosa le sfugga,<br />

continuamente interrogante quanto la<br />

circonda, si tratti di persone, natura, la città<br />

stessa di Milano, deve alfine prender atto<br />

che quei «tentativi» di penetrare le interiorità<br />

altrui cozzano con le certezze classificatorie<br />

botaniche. Perché non tutto si<br />

può classificare: e ancor meno sentimenti<br />

ed emozioni.<br />

È però proprio questo puntare sull’interiorità<br />

di Bianca che investe anche gli altri<br />

personaggi, grandi e piccini, sui quali il<br />

suo sguardo si riflette. È l’incontro con<br />

quella «materia sconosciuta» che è la vita;<br />

è l’affrontare le voci del mondo che la fa<br />

crescere anche artisticamente e professionalmente.<br />

Grazie a Pia, cui sente a questo<br />

punto di dover rendere una vita diversa, riscoprendole<br />

i suoi genitori. Ma è quando<br />

sguardo e pensieri di Bianca divengono<br />

azione che il romanzo conosce un abbassamento<br />

di tono, cade nel mélo (indagini sui<br />

genitori; schiaffo di Bianca alla presunta<br />

madre di Pia; Bianca violata e incinta). Risentendone<br />

anche la scrittura, che cede il<br />

tono evocativo di felice leggerezza a una dimensione<br />

più narrativa e cronachistica.<br />

Non ne risentono fortunatamente i personaggi,<br />

in particolare femminili, si tratti delle<br />

figure storiche e ancor più delle fanciulle<br />

(Minna e Pia). Quanto al versante maschile,<br />

risalta soprattutto Innes, rispetto a<br />

un altalenante don Titta, allo sfocatamente<br />

antipatico Tommaso, al manierato, quasi<br />

pariniano, contino Bernocchi, il cui ruolo<br />

nel romanzo resta al lettore da scoprire.<br />

Stile<br />

Storia<br />

Copertina<br />

Marco Marsullo pone un improbabile allenatore di calcio al centro della fiction<br />

ambientata nel Cilento. Avventure picaresche e una riuscita galleria di personaggi<br />

Epica di un Mourinho di periferia<br />

James Boswell,<br />

«Football» (1953,<br />

particolare).<br />

L’artista inglese<br />

era originario della<br />

Nuova Zelanda<br />

(1906-1971)<br />

sulla fiancata») o mentre si nascondono<br />

perché stranieri senza permesso di soggiorno,<br />

o mentre sono a fine contratto<br />

presso qualche altra squadra, o tra gli<br />

amici e i conoscenti (il meccanico promette<br />

«assistenza gratuita in cambio di<br />

questa opportunità»), in una serie di capitoli<br />

che fanno ricordare l’esilarante<br />

The Commitments di Roddy Doyle, con<br />

una squadra al posto della band.<br />

Il libro è lieve, divertente, velocissimo,<br />

e la struttura della storia è quella inossidabile<br />

del romanzo d’avventura, con Cascione<br />

e Magia al posto di eroe e picaro.<br />

Tanto più che a fronteggiare il Bene, in<br />

campo, ci si mette pure il Male, non l’avversario,<br />

cioè, ma la camorra, che pare<br />

minacciare fino all’ultimo l’entusiasmo<br />

degli Atletici. Perfino a non masticare di<br />

calcio, o magari a detestarlo, il lettore arriva<br />

pieno di attesa alle partite dell’Atletico<br />

Minaccia, che riservano alcune delle<br />

pagine migliori del romanzo: non si tratta<br />

di telecronache stereotipate ma di lotte<br />

individuali, in cui spunta la nostalgia<br />

di un’epica antica. E con l’epica anche il<br />

mito, sgangherato anch’esso; poiché i<br />

giocatori, secondo l’iperbolica visione di<br />

Cascione, sono «portatori di un messaggio<br />

sacro, da tramandare nei secoli».<br />

Così si comprende anche l’icona resa<br />

comica di Mou, che scruta il povero Cascione<br />

dalla fotografia ritagliata e appiccicata<br />

allo specchio, e parrà quasi voler<br />

intervenire in campo, a regalare un miracolo.<br />

Calcistico e comico, ma pur sempre<br />

miracolo.<br />

Stile<br />

Storia<br />

Copertina<br />

© RIPRODUZIONE RISERVATA<br />

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