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“Ul Feron de Ugion” - Comune di Oggiono

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Fiera <strong>di</strong> Sant’Andrea 2011<br />

<strong>Oggiono</strong> <strong>di</strong> ieri e <strong>di</strong> oggi<br />

Grazie a numerosi ritrovamenti, tra cui varie tombe, anfore, arnesi <strong>di</strong> ferro avvenute soprattutto nella necropoli trovata<br />

nel Luglio <strong>de</strong>l 1948 in Via Vittorio Veneto, possiamo affermare che il nostro paese ha origini romane. I romani<br />

stabilirono per molto tempo il loro accampamento militare sull’area che oggi è occupata dal centro storico.<br />

La “Via Principalis” (Via I Maggio) univa le due estremità <strong>de</strong>l campo, la “Via Quintana” (Via Giacinto Longoni) invece<br />

era la via che univa le ten<strong>de</strong> <strong>de</strong>lle due legioni, da cui era formato l’esercito romano, e aveva anche la funzione <strong>di</strong><br />

mercato.<br />

La “Porta Decumana” (Via Lazzaretto) era la via che immetteva nel “Forum” (Piazza Manzoni) dove si trovavano il<br />

“pretorio” per la tenda <strong>de</strong>l Capitano e il “Tribunale” dalla forma semicircolare sulla quale saliva il tribuno e le varie<br />

autorità quando si esercitavano funzioni pubbliche e lo spazio religioso per i sacrifici. Sulla parte libera, unite da <strong>di</strong>verse<br />

vie, si trovavano gli alloggi <strong>de</strong>lle truppe, <strong>de</strong>gli ufficiali, le legioni, le scu<strong>de</strong>rie, ecc…<br />

L’origine <strong>de</strong>lla “Pieve” (da Plebes = gente) oggionese, con molta probabilità risale all’epoca longobarda (584 – 774).<br />

Si <strong>de</strong>ve alla regina Teodolinda il prosciugamento <strong>di</strong> alcuni ampi e profon<strong>di</strong> acquitrini che esten<strong>de</strong>vano nella zona <strong>de</strong>l<br />

Laguccio e <strong>de</strong>l Peslago. All’epoca <strong>de</strong>i Franchi, <strong>Oggiono</strong> apparteneva al contado <strong>di</strong> Milano ed era governata da un<br />

feudatario, sembra che fosse uno <strong>de</strong>i “Capitanei <strong>de</strong> <strong>Oggiono</strong>” che si fece costruire il “Castellazzo” dove oggi sorge<br />

Villa Sironi.<br />

Nell’età comunale (XII secolo) gli oggionesi combatterono al fianco <strong>de</strong>i Milanesi contro il Barbarossa a Legnano.<br />

Nel 1183, dopo la pace <strong>di</strong> Costanza, nelle lotte fra i comuni e le opposte fazioni, guelfi e ghibellini, gli oggionesi si<br />

schierarono con i Visconti, signori <strong>di</strong> Milano. Sia i Visconti e poi gli Sforza concessero molti privilegi ed esenzioni alla<br />

città <strong>di</strong> <strong>Oggiono</strong>, poiché dovevano tenerla come alleata, così la “pieve” Oggionese entrò a far parte <strong>de</strong>l Monte <strong>di</strong><br />

Brianza, inserito nel Contado <strong>de</strong>lla Martesana, zona che vantava un particolare regime fiscale con una certa in<strong>di</strong>pen<strong>de</strong>nza<br />

economica.<br />

Nel 1475 nacque Marco d’<strong>Oggiono</strong> che oltre ad essere l’artista più importante <strong>de</strong>lla Brianza è stato un <strong>di</strong>scepolo <strong>de</strong>l<br />

gran<strong>de</strong> Leonardo da Vinci.<br />

Dopo la morte <strong>di</strong> Francesco Sforza, <strong>Oggiono</strong> fu sottoposta alla dominazione spagnola, in quegli anni ci furono lunghi<br />

perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> pace ma gli oggionesi dovettero sopportare gravi imposizioni fiscali e la giustizia era esercitata dai potestà<br />

e dai vicari per conto <strong>de</strong>l feudatario. La se<strong>de</strong> <strong>de</strong>l governo spagnolo era situata nel Palazzo Prina (<strong>di</strong> fronte alla vecchia

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