LE INFEZIONI
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LE INFEZIONI
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-irradiazione dell’infiammazione lungo le vie linfatiche( linfangite), con arrossamento delle stazioni<br />
linfatiche superficiali e ingrossamento dei Iinfondi che drenano il sito di lesione.<br />
-perdita della funzione<br />
-malessere generale con iperpiressia.<br />
Serie di immagini sulle infezioni proiettate dalla dottoressa Noli<br />
1. Paziente punto con una spina di rosa e non trattato. L’infezione ha determinato una<br />
compromissione caratterizzata da tumefazione, rossore, edema, impotenza funzionale perché<br />
ha interessato anche l’articolazione (artrite settica) e addirittura compromissione delle<br />
superfici ossee. Il trattamento consiste innanzitutto nel drenaggio dell’infezione per<br />
effettuare il quale si seguono delle regole chirurgiche ben precise, ad es. se il drenaggio è da<br />
fare a livello di un dito bisogna effettuare un’incisione a zig-zag per evitare con la<br />
guarigione lo sviluppo di retrazioni. In seguito laviamo abbondantemente il tessuto in sala<br />
operatorio dopo che abbiamo effettuato il drenaggio ma lasciare in sede un catetere che<br />
permetta il lavaggio continuo. I lavaggi seguenti verranno effettuati in reparto con scadenze<br />
dipendenti dalla gravità dell’infezione.<br />
2. Tipica infezione da stafilococco a livello di un dito; presenza di materiale purulento.<br />
Rimozione di tutto il tessuto necrotico e posizionamento di un catetere a permanenza che<br />
arrivi fino al polso: da qui si effettuano lavaggi ogni ora con soluzione fisiologica di modo<br />
che i germi vengano eliminati. Immobilizzazione dell’arto per evitare un ritardo della<br />
guarigione.<br />
3. Piccola puntura sul polpastrello; si forma una raccolta che non viene evacuata, cosa che<br />
invece normalmente bisognerebbe effettuare, evitando quindi lo sviluppo dell’infezione.<br />
4. Infezione periungueale. Se non trattata può causare gravi danni con ostiomelite fino<br />
all’amputazione dell’arto. Questo può succedere non solo nel paziente anziano o defedato,<br />
ma anche nell’adulto sano, se non trattato tempestivamente.<br />
Il problema delle infezioni a livello delle dita è la presenza di vie preferenziali di diffusione, quali le<br />
guaine tendinee, che consentono una rapida diffusione del germe al dito, mano, avambraccio. Il<br />
problema di questa zona e in generale delle estremità è anche una limitata vascolarizzazione,<br />
aggiungendo poi che il paziente ad esempio è fumatore o con problemi metabolici o diabete, avremo<br />
una diminuzione dell’apporto di sostanze immunocompetenti e quindi la rapida diffusione<br />
attraverso le guaine tendinee.<br />
L’iter da seguire nel paziente che arriva in pronto soccorso con una ferita è:<br />
1. valutazione del paziente; se è un adulto in buono stato di salute, o se è una vecchietta<br />
debilitata, nel qual caso l’intervento dovrà essere pronto e importante.<br />
2. si disinfetta e si pulisce la parte compromessa<br />
3. si cerca il corpo estraneo, ad esempio con l’Rx, o con occhiali per ingrandire<br />
4. si indaga la presenza di allergie a farmaci, o la concomitante assunzione di altri farmaci che<br />
potrebbero interagire negativamente con il trattamento attuale<br />
5. la presenza di altre malattie croniche (diabete) o concomitanti (febbre) che potrebbero<br />
ritardare la guarigione<br />
6. ad un paziente generico non si nega mai l’antibiotico<br />
7. somministrazione di antibiotico a largo spettro, a meno che si sia punto conqualche cosa di<br />
specifico (corallo), o con qualche cosa di estremamente sporco (coltello con il quale si stava<br />
facendo un altro lavoro)<br />
8. è meglio immobilizzare la zona colpita (anche se il movimento può evitare la rigidità), e se è<br />
a livello della mano, tenerla in elevazione<br />
9. rivedere il paziente il giorno seguente, cosi da evitare che l’infezione si diffonda; se poi il<br />
pz sta bene, lo si rivedrà dopo una settimana