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Le Virosi Cutanee

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02/05/2003<br />

<strong>Le</strong>zione di Dermatologia Sbobinatore : Andrea Giampreti<br />

<strong>Le</strong> <strong>Virosi</strong> <strong>Cutanee</strong><br />

<strong>Le</strong> virosi cutanee sono patologie virali che possono coinvolgere principalmente la cute.<br />

Non ci sono tantissime patologie virali cutanee ma, quelle che ci sono, possono essere<br />

di un certo interesse soprattutto per la loro TENDENZA a RECIDIVARE , per il loro<br />

aspetto EPIDEMIOLOGICO poiché sono patologie di comunità e per la presenza di<br />

POTENZIALITA' ONCOGENETICHE (alcuni virus cutanei in determinate condizioni<br />

sono in grado di causare tumori cutanei).<br />

PAPILLOMAVIRUS (HPV)<br />

<strong>Le</strong> verruche normali sono legate all' HPV 1-2.<br />

<strong>Le</strong> verruche dei macellai sono legate all'HPV 4-7<br />

L'HPV 13 è legato al carcinoma linguale, l'HPV 16-18 sono cause più frequenti di tumori<br />

cutanei delle zone periorifiziali ( papulosi Bowenoide), l'HPV 16 è anche causa del CIN,<br />

neoplasia della cervice uterina.<br />

<strong>Le</strong> verruche in sede mucosa vengono chiamate condilomi; i condilomi genitali sono<br />

causati da HPV 6-11 ( questi non hanno potenzialità oncogenetiche).<br />

Quando ci sono quadri di papillomatosi è sempre importante andare a curare il<br />

sottotipo di HPV coinvolto ( lo fanno i dermatologi ma anche i ginecologi e gli urologi<br />

negli MTS ( centri per le malattie a trasmissione sessuale).<br />

TIPI DI VERRUCHE<br />

• VERRUCA VOLGARE (HPV2) o PORRO volgarmente detto<br />

Singola lesione ipercheratosica localizzata sul dorso delle mani<br />

• VERRUCHE PALMOPLANTARI ( HPV 1-2)<br />

Come le verruche volgari però in sede palmoplantare<br />

• CONDILOMI ACUMINATI (HPV 6-11)<br />

Verruche in sede mucosa o pseudomucosa. Vengono detti acuminati per<br />

distinguerli da quelli piani che insorgono nelle stesse sedi ma come lesioni<br />

secondarie della sifilide<br />

<strong>Le</strong> virosi cutanee 02 maggio 2003 1


• VERRUCHE FILIFORMI<br />

Verruche in sede nasale, sublinguale……….sono allungate, molto sottili con un<br />

modesto peduncolo di impianto<br />

• VERRUCHE PIANE ( HPV 3-10 )<br />

Difficili da riconoscere se non si ha un minimo di pratica. Sono legate ad HPV<br />

non oncogeni ( a differenza dell'HPV 16-18-31-33 che sono sottotipi coinvolti<br />

nella patogenesi di neoplasie della cervice uterina e dei carcinomi<br />

periorifiziali della zona genitale in entrambi i sessi)<br />

I NB. Quando vedete un soggetto che ha tante verruche (150-200) non potete<br />

pensare bene!<br />

Il virus della verruca infatti è controllato dal sistema immunitario ( linfociti T<br />

CD4 e CD8 ) e quando c'è riduzione del sistema immunitario (soggetti<br />

trapiantati, AIDS, leucemia….) le verruche aumentano di numero. In condizioni<br />

quindi di immunodeficienza e/o di immunosoppressione che determinano una<br />

carenza T linfocitaria si può avere l'insorgenza di numerose verruche o<br />

condilomatosi che vanno viste sempre con sospetto a meno di una condizione<br />

specifica tipo quella del macellaio.<br />

Spesso si riscontrano quadri di verruche multiple o condilomatosi recidivanti<br />

dopo sospensione del trattamento in soggetti HIV+.<br />

Se non ci sono ragioni specifiche che possono giustificare un quadro multiplo va<br />

sempre indagato il sistema immunitario.<br />

II NB.<strong>Le</strong> verruche plantari, a differenza di quelle volgari che tendono a<br />

crescere all'esterno con aree ipercheratosiche, si presentano come lesioni<br />

tondeggianti a limiti netti puntinate con tanti piccoli capillari trombizzati ( punti<br />

neri). Un'altra caratteristica che permette di differenziare la verruca plantare<br />

dal callo è la interruzione del disegno cutaneo (dermatoglifi) in corrispondenza<br />

della verruca; nel callo invece i dermatoglifi si vedono quasi più del normale.<br />

Casi dubbi possono essere rappresentati dal tiloma callosità presente nelle zone<br />

di pressione in cui il disegno cutaneo può essere parzialmente interrotto. La<br />

verruca rispetto al tiloma è però vascolarizzata.<br />

III NB <strong>Le</strong> verruche filiformi sono delle papillomatosi ritrovabili anche nel<br />

frenulo linguale, ricordano condilomi ritrovabili nel cavo orale anziché a livello<br />

genitale<br />

‘ Quello che si può dedurre è che, acquisito che l'HPV tende ad infettare gli<br />

strati superficiali della cute, si potranno manifestare lesioni cliniche differenti<br />

a seconda di quanto spessa è l'epidermide e di conseguenza di quanto è favorito<br />

il virus nella crescita<br />

<strong>Le</strong> virosi cutanee 02 maggio 2003 2


TRATTAMENTO<br />

• CRIOTERAPIA :eradica la lesione a livello della giunzione dermoepidermica<br />

• LASERTERAPIA ( con un termocoagulatore ) :necrotizza tutta la zona<br />

ritenuta infetta<br />

• STIMOLAZIONE RISPOSTA IMMUNITARIA (linfocitaria e macrofagica)<br />

al fine di creare una risposta antivirale locale.<br />

1. E' il tipo di trattamento cui si ricorre nel caso in cui ci siano<br />

numerose verruche (100-200).<br />

La stimolazione della risposta immune si può fare formalmente con<br />

la vitamina C che, poiché da sola non fa quasi nulla, si associa<br />

spesso alla cimetidina ( è nata come preparato antiulcera ma ha<br />

anche un'azione stimolante del sistema immunitario, può dare una<br />

sregolazione della prolattina, parametro che va monitorato<br />

soprattutto nel maschio) alla dose di 3-4 compresse da 400 mg al<br />

giorno per 40-60 giorni.<br />

2. Un'altra strategia però meno utilizzata soprattutto per il costo è<br />

l'utilizzo dell'IMICHIMOD (è un immunostimolatore locale), viene<br />

utilizzato sempre in condizioni di condilomatosi multiple importanti<br />

o che recidivano. Questo preparato è un gel che si può mettere<br />

nella zona genitale ma anche in viso.<br />

3. L'immunostimolazione locale si può ottenere anche con i retinoidi<br />

che sono cheratolitici e immunostimolanti. I retinoidi per via<br />

sistemica vanno utilizzati in pazienti in buone condizioni generali.In<br />

quanto potenti inibitori della produzione di sebo vengono utilizzati<br />

anche nell'acne grave. Pazienti che prendevano l'acido cis-retinoico<br />

per l'acne vedevano scomparire le loro verruche nell'arco di 15<br />

giorni.<br />

N.B. L'IMICHIMOD è un preparato costoso ( 80 euro al tubetto)così come per i<br />

retinoidi, per cui queste non sono terapie né di prima né di seconda linea ma<br />

di terza (IMICHIMOD) e quarta (retinoidi): Vengono comunque prima della<br />

chirurgia. Se pensate di avere a che fare con un paziente normale tutto ciò<br />

che è stato detto sulla immunostimolazione non serve : sono sufficienti le<br />

tecniche di couretage, ma se pensate di avere a che fare con un paziente<br />

trapiantato siete già autorizzati a partire dalla cimetidina.<br />

<strong>Le</strong> virosi cutanee 02 maggio 2003 3


• CHIRURGIA TRADIZIONALE :non è la soluzione migliore per una infezione<br />

superficiale..pensate ad un intervento chirurgico a livello plantare….il<br />

paziente non può camminare per 20 giorni, deve togliere i punti, ha un<br />

esito di cicatrice chirurgica……insomma la chirurgia viene tenuta come<br />

ultima possibilità! ( tenendo comunque presente che non si può<br />

eradicare chirurgicamente un'infezione).<br />

• TRATTAMENTO CON COURETTE :(tipo una lametta da barba): si fa un<br />

Grattamento superficiale che elimina l'epidermide ( ci si ferma al<br />

primo sanguinamento ).<br />

Una volta raggiunto lo stato basale viene coagulato utilizzando acqua<br />

ossigenata concentrata concentrata ( a 120 volumi) oppure utilizzo<br />

nitrato d'argento.<br />

E' un trattamento abbastanza doloroso che viene fatto in anestesia<br />

locale ( anche no se sono 1-2 verruche). Per le verruche piane è il<br />

trattamento elettivo!<br />

• TRATTAMENTO CON ACIDI :unica terapia alternativa al couretage.<br />

Intuitivamente gli acidi che si utilizzano sui piedi o sulle mani sono<br />

diversi e a diverse concentrazioni da quelli che si usano in viso. Si<br />

utilizzano degli unguenti in cui l'olio di vaselina fa da eccipiente e poi si<br />

aggiunge Acido Salicilico al 5-10% non di più ( acidi più potenti<br />

potrebbero causare degli esiti importanti che non sono accettabili<br />

soprattutto in viso).<br />

Un'alternativa all'Acido Salicilico è l'acido retinoico che è cheratolitico<br />

( si usa a concentrazioni dello 0,05%) ed è utile nella cura e prevenzione<br />

delle verruche piane. L'utilizzo di questi acidi va fatto sempre dopo che<br />

la verruca è stata decappata con una lametta. In generale non vanno<br />

utilizzati in viso perché possono dare esiti cicatriziali e discromie<br />

NB: L'applicazione di questi acidi può essere fatta sulla ferita a scopo<br />

antivirale anche dopo trattamento con courette per circa 20 giorni.<br />

Questi acidi favoriscono una più veloce risoluzione della lesione poiché<br />

hanno anche una azione pro-infiammatoria locale, in quanto irritanti.<br />

In generale l'unica cosa che si guadagna a togliere le verruche è di far brutta figura!<br />

Infatti le verruche possono guarire da sole, se guariscono non è merito del medico e<br />

possono recidivare indipendentemente dalla terapia che si instaura.<br />

Ci sono pazienti con 50 verruche sotto la pianta del piede e che utilizzano cerotti<br />

all'acido salicilico al 20% senza risultato, utilizzano immunostimolatori per 2-3 mesi<br />

senza risultato, smettono la terapia e 10 giorni dopo non hanno più niente. L'unica<br />

grande soddisfazione è che se devono andare via vanno via; sono patologie a cui si deve<br />

stare " addosso" perché alla fine ne avrete ragione ma non chiedete perché alcuni<br />

pazienti rispondono più ad una forma di terapia che all'altra. Quindi :<br />

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VERRUCHE PALMO-PLANTARI<br />

• Terapia 1^linea : cerotto callifugo ( acido salicilico al 20%)<br />

• Terapia 2^linea: se non guarisce in 20-40 giorni si può pensare alla<br />

crioterapia ( solo sul palmo della mano o sulla pianta del piede, non sul viso)<br />

Poiché sono patologie virali superficiali benigne ricordate che nessuno accetta<br />

conseguenze, il paziente non è disposto a stare male per la vostra terapia su di una<br />

verruca!<br />

Ci sono alcuni condilomi in cui si utilizza la podofillina( è un acido)per poche ore poi<br />

deve essere lavata via altrimenti si gonfia tutto, si può usare l'IMICHIMOD ma prima<br />

la laser terapia : con questo non voglio dire che si può fare la laser-terapia in viso<br />

(rimane la cicatrice) ma la si fa per esempio in sede mucosa dove rimangono esiti ma<br />

meno visibili ( regione genitale, sublinguale….).<br />

Sono patologie assolutamente benigne, non sono gravi a meno che non ci sia uno stato<br />

di immunosoppressione.<br />

La terapia quindi va da quella medica (dal semplice cerotto callifugo agli<br />

immunostimolanti) a quella chirurgica ( dal semplice couretage alla laser-crio-terapia<br />

alla chirurgia tradizionale con i punti di sutura che è comunque l'ultima scelta).<br />

Inoltre la terapia medica ha 2 vie:<br />

• Sistemica (Vitamina C,cimetidina,retinoidi)<br />

• Locale (retinoidi e IMICHIMOD)<br />

La terapia deve essere proporzionata alla situazione clinica e più semplice possibile.<br />

MORBO DI BOWEN (HPV 16)<br />

Il virus papilloma può causare il morbo di Bowen. E' un carcinoma in situ che all'inizio<br />

ha l'aspetto macroscopico di una verruca un po’ modificata. Con il tempo si possono<br />

determinare delle atipie cellulari che si traducono in neoplasia. Se si facesse una<br />

ricerca in situ con tecniche di estrazione del DNA ( tipo PCR) si potrebbe identificare<br />

il DNA dell'HPV 16 ( più frequentemente coinvolto) oppure dell'HPV 31-33.<br />

Gli HPV che si ritrovano in queste lesioni vanno ad integrarsi nel DNA cellulare<br />

alterando qualche oncogene; quindi nel tempo le cellule vanno incontro ad una<br />

sregolazione del loro ciclo cellulare con tendenza alla tumorigenesi.<br />

La papula bowenoide presenta un collaretto, può essere confuso con altri epiteliomi<br />

però la sua caratteristica, quando associato all'HPV, è la localizzazione perianale.<br />

Il Bowen come carcinoma intraepiteliale può insorgere anche in una zona un po’ più<br />

esposta però in questo caso l'alterazione si pensa indotta dalla luce solare non più<br />

dall'HPV.<br />

Nel Bowen si presentano irregolarità cellulari all'interno dell'epitelio che comunque<br />

non è completamente sovvertito, mentre in un epitelioma vero e proprio l'epitelio è<br />

completamente sovvertito per cui non c'è più lo strato corneo che risulta racchiuso in<br />

speci di cisti cornee disperse all'interno dell'epitelio stesso in cui ci sono cellule<br />

normali e cellule francamente atipiche.<br />

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VIRUS DEL MOLLUSCO CONTAGIOSO ( MCV )<br />

L'MCV non è particolarmente importante però produce queste piccole lesioni che<br />

vengono caratterizzate come papule con una ombelicatura centrale e con un<br />

corpuscolo bianco che viene chiamato corpuscolo del mollusco ed è la zona in cui viene<br />

internalizzato il mollusco nella papula, per cui quando eliminate la papula viene fuori il<br />

corpuscolo che è una pallina bianca.<br />

Purtroppo vanno eliminati ad uno ad uno, si localizzano spesso sul volto o nella zona<br />

genitale e non sono 1 o 2 ma decine-centinaia.<br />

Il discorso circa la numerosità è analogo a quello fatto per le verruche. Quando un<br />

paziente si presenta in un centro MTS con decine di molluschi contagiosi ed è in età<br />

giovane gli suggeriamo di fare anche il test per l'HIV. Se il soggetto si rifiuta gli si fa<br />

la conta dei CD4 e si vede se questi sono soppressi. Tutto sommato per le patologie<br />

virali cutanee basterebbe fare un esame per la sottopopolazione linfocitaria (LyT<br />

CD4, CD8, LyB, per i NK marcatore CD16, anche CD19, CD20, CD3, CD5 in particolare<br />

per escludere leucemie o patologie autoimmuni).<br />

In generale quando vedete troppi molluschi contagiosi così come quando vedete troppe<br />

verruche indagate sempre il sistema immunitario.<br />

Ci sono delle situazioni in cui anziché avere la singola papula ombelicata si formano dei<br />

noduli in cui ci sono dentro 30-40 corpuscoli del mollusco e spesso vengono scambiati<br />

per tumori poiché sono noduli pseudocistici a crescita rapida.<br />

Una sede tipica in cui si aggregano è il naso!E' una lesione benigna a partenza dagli<br />

annessi cutanei ( ghiandole sebacee…..).<br />

Si possono ritrovare anche sul collo, possono andare facilmente incontro a flogosi<br />

anche se tendono ad autorisolversi. Vengono trattati ad uno ad uno con courette.<br />

Una terapia alternativa al couretage è l'uso dell'IMICHIMOD che potenziando la<br />

risposta infiammatoria locale dovrebbe portare la lesione a risoluzione; in realtà nel<br />

90% dei casi le lesioni protrudono all'esterno e allora è sufficiente schiacciarle<br />

eliminando il corpuscolo bianco, Bisogna sottolineare che a differenza delle<br />

verruche, i molluschi hanno una superficie liscia.<br />

Quando la lesione è grande è difficile da riconoscere, non c'è la depressione centrale<br />

e forma come un piccolo granuloma (diametro 1-1,5 cm),potrebbe essere<br />

termocoagulato ma è sufficiente il couretage.<br />

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HERPES VIRUS (HHV)<br />

Ci sono tanti tipi<br />

• Herpes simplex 1-2<br />

• Varicella-Zoster ( tipo 3 )<br />

• Citomegalovirus ( tipo 5 )<br />

• Epstein-Barr ( tipo 4 )<br />

• Human Herpes Virus tipo 6-7 coinvolti in esantemi cutanei non<br />

caratteristici<br />

• Human Herpes Virus tipo 8 correlato ai linfomi ( a grandi<br />

cellule B, associati ad essudati pleurici importanti) e anche al<br />

Sarcoma di Kaposi<br />

In generale alla microscopia elettronica gli Herpes Virus si vedono a livello<br />

extracellulare quando attivati mentre ritornano all'interno della cellula in fase di<br />

quiescenza.<br />

I virus possono essere attivati anche dalla semplice esposizione al sole (soprattutto<br />

nei soggetti con herpes recidivante) : infatti i raggi solari, da un lato bloccano la<br />

funzionalità delle cellule epiteliali, dall'altro inibiscono la produzione di fattori simili<br />

all'interferone _ che hanno una funzione antivirale naturale. Dopo l'esposizione al<br />

sole , se provaste a marcare le cellule epiteliali per l'interferone _ notereste che<br />

all'interno della cellula non ce n'è più; quindi quando le sostanze antivirali della cellula<br />

si abbassano di livello si può avere la recidiva della infezione virale.<br />

Nelle recidive in un soggetto normale il virus viene riconosciuto dal sistema<br />

immunitario per cui si può mettere al massimo un antivirale locale per arginare<br />

l'infezione ( comunque in 48-72 ore si ha una buona risposta cellulo-mediata<br />

sufficiente ad eliminare la lesione erpetica).<br />

Bisogna ricordare che nel bambino la prima infezione erpetica può essere molto seria.<br />

La prima infezione erpetica a livello labiale è comune nel bambino ( contatti<br />

interpersonali…), per cui HSV1 è presente praticamente in tutti, poi ci sono soggetti<br />

che sviluppano un'immunità tale da non manifestarlo mai e soggetti che lo manifestano<br />

ogni 2-3 mesi.<br />

Nel bambino in cui il sistema immunitario non è ancora totalmente sviluppato si<br />

possono avere delle gengivostomatiti, cheratocongiuntiviti,delle forme genitali<br />

erpetiche molto gravi ( le forme genitali sono più frequenti in età fertile).Sempre nel<br />

bambino si possono sviluppare anche delle encefaliti erpetiche a partenza da<br />

gengivostomatiti o cheratocongiuntiviti in cui il virus dissemina in condizioni di<br />

debilitazione immunitaria.<br />

Questo è un caso da trattare con acyclovir per via endovenosa altrimenti si rischia la<br />

disseminazione del virus nel sangue viremia). ( Nelle recidive successive alla prima<br />

infezione, a meno che non ci sia il sistema immunitario a zero come in un soggetto con<br />

AIDS, la lesione viene contenuta spontaneamente nel giro di qualche giorno poiché<br />

riparte la memoria delle cellule T, riparte la anticorpo-poiesi.<br />

<strong>Le</strong> virosi cutanee 02 maggio 2003 7


Usando l'antivirale si limita il danno locale e si evita il danno estetico : infatti quando<br />

la reazione è molto violenta, potrebbe anche formarsi una cicatrice.<br />

La lesione erpetica ha la tendenza a formarsi sempre negli stessi punti per cui la<br />

recidivanza va vista anche come fattore favorente esiti cicatriziali nella cute.<br />

Vanno viste con un certo riguardo le infezioni erpetiche primitive nelle sedi tipiche (<br />

labiale…..) : con questo non voglio dire che una infezione erpetica primitiva a livello<br />

genitale sia piacevole ma poiché si riscontra in un adulto in questo caso il suo sistema<br />

immunitario è completo e la risposta immunitaria è più vivace.<br />

• Immagine di lesioni estese da HSV in regione vicina all'occhio, si presentano<br />

raggruppate come vescicole un po’ crostose un po’ ematiche<br />

• Immagine di lesione erpetica primitiva sul dito che è spesso sede di contatto<br />

interpersonale anche se non è una sede frequente<br />

• Immagine di lesione erpetica necrotica: la necrosi normalmente non si verifica<br />

e se si verifica o è in un bambino o è in un soggetto con immunodeficit<br />

importante<br />

• Immagine di herpes labiale abbastanza tipico, ricoperto da una squamo-crosta;<br />

può succedere che un herpes in questa sede possa essere scambiata con una<br />

PIODERMITE ( infezione da streptococco della barba) o viceversa:<br />

La piodermite è per certi aspetti simile alla lesione erpetica ma non esordisce<br />

con prurito e successivo gonfiore come nel caso della lesione da HSV.<br />

La piodermite si può anche sovrapporre , anzi è la patologia più semplice che si<br />

può sovrapporre ad un sottostante quadro di infezione erpetica. In questo<br />

caso si dà l'antibiotico per bocca e l'antivirale localmente: si possono dare<br />

entrambi localmente alternando l'uno all'altro ma è meglio la prima soluzione.<br />

• Immagine di herpes genitale da HSV2<br />

Un paziente con dermatite atopica in fase di attività purtroppo va incontro,<br />

con una certa facilità,a infezioni batteriche o virali.<strong>Le</strong> patologie da T-helper 2<br />

facilitano le infezioni al contrario delle patologie da T-helper 1 (tipo psoriasi)<br />

in cui le cellule dell'infiltrato tendono a produrre sostanze citotossiche che<br />

difendono fin troppo bene: quindi una psoriasi non si infetta mai, un eczema si<br />

infetta spesso determinando nel paziente atopico quello che viene chiamato<br />

ECZEMA ERPETICUM ( cioè l'herpes si è diffuso seguendo la distribuzione<br />

dell'eczema).<br />

Calcolate che ciò può succedere in un bambino che ha meno di un anno ed è<br />

pure atopico ( l'atopia può iniziare verso il 3°-6° mese) ed in questo caso la<br />

patologia può essere confusa per un semplice eczema ed il rischio di<br />

disseminazione e di infezione sistemica è ancora più elevato.<br />

L'herpes in questo caso può quindi esso stesso sovrapporsi ad altre patologie,<br />

tipicamente a quella atopica.<br />

<strong>Le</strong> virosi cutanee 02 maggio 2003 8


Come si poterebbe individuare una lesione erpetica?<br />

• Si fa un esame citologico che consiste in una colorazione con Giemsa e seguente<br />

visualizzazione di cellule "grandi" legate all'effetto citopatico dell'infezione<br />

virale<br />

• Oppure con anticorpi monoclonali applicati sul vetrino in cui è stato strisciato il<br />

fondo di queste lesioni<br />

• Oppure si fa uno studio con PCR<br />

N.B. Sono indagini che non si fanno quasi mai poiché la diagnosi è quasi sempre clinica<br />

ma in casi dubbi o che non sono responsivi all'acyclovir si fa un esame cito-diagnostico<br />

oppure si mette il virus in coltura.<br />

HERPES ZOSTER ( HHV 3 )<br />

E' abbastanza caratteristico,si manifesta dopo la varicella. Il soggetto fa la varicella,<br />

si immunizza ma il virus rimane latente a livello dei gangli nervosi.<br />

Quando sussiste una situazione di stress immunologico-citochimico che favorisce una<br />

infezione virale, il virus si può riattivare dando una eruzione normalmente locoregionale<br />

che segue esattamente la distribuzione di un metamero nervoso.<br />

Per questo è facilmente riconoscibile perché ci sono le vescicole che seguono il<br />

percorso del nervo.<br />

Dal punto di vista pratico quella che vedete (Immagine) è una localizzazione a<br />

partenza da una zona sacrale e glutea lungo la coscia di una serie di lesioni molto simili<br />

tra loro (vescicole).<br />

Purtroppo l'herpes zoster tende a lasciare una neuropatia sensitiva residua,<br />

soprattutto quando interviene con una certa violenza in soggetti immunodefedati.<br />

Bisogna quindi considerare che in questa patologia ci può essere all'inizio ma anche<br />

residuare una neuropatia sensitiva.<br />

Ci sono soggetti che lamentano per 15 giorni dolore al petto e solo in un secondo<br />

momento si manifestano le lesioni cutanee e questo per dire che talvolta la neuropatia<br />

può precedere la manifestazione cutanea. Ci sono delle situazioni in cui c'è dolore ma<br />

non c'è la manifestazione cutanea.<br />

L'eruzione cutanea può interessare anche il volto (è un problema) tipo il terreno<br />

trigeminale, l'occhio, la lingua, l'orecchio; il problema maggiore è correlato alla elevata<br />

velocità di insorgenza tanto da rendere l'eruzione non prevedibile (il paziente con la<br />

varicella oggi ha due puntini,la sera dopo è coperto dalla testa ai piedi).<br />

Ogni vescicola può poi trasformarsi in un'escara necrotica (nelle forme gangrenose<br />

con esiti cicatriziali permanenti e sintomatologia dolorosa sempre più marcata; in<br />

questo caso la probabilità di neuropatia residua è maggiore.<br />

Essendo una patologia legata in modo intrinseco al sistema immunitario è classico il<br />

quadro di riattivazione dell'herpes zoster nel malato neoplastico trattato con<br />

<strong>Le</strong> virosi cutanee 02 maggio 2003 9


chemioterapia ( la polichemioterapia può determinare immunosoppressione e anche<br />

danno neuronale diretto favorendo l'eventuale riattivazione dell'herpes zoster).<br />

N.B.1 Quando coinvolge il trigemino bisogna prendere seri provvedimenti<br />

N.B.2 Viene chiamato FUOCO DI S.ANTONIO perché il danno neuronale consiste in<br />

una iperestesia che conferisce sensazione di bruciore sulla cute.<br />

Trattamento antivirale con acyclovir, per la neuropatia si tende a dare vitamina B1-B6<br />

o comunque altri antinevritici o farmaci che facilitino la riparazione del nervo. Alla<br />

fine è come impostare una terapia del dolore. E' importante intervenire subito, dare<br />

subito l'antivirale poiché prima si interviene bloccando l'attività virale minori saranno<br />

le conseguenze.<br />

• Immagine di una eruzione varicelliforme seguente ad una eruzione localizzata; se<br />

un paziente ha l'herpes zoster e poi si fa la varicella bisogna pensare ad un<br />

paziente defedato /.immunosoppresso o in chemioterapia<br />

In questi pazienti si somministrano dosi di acyclovir che vanno dai 2 ai 4 grammi per<br />

os al giorno ( 2g /die per HSV e 4g /die per H zoster); quando si è di fronte a<br />

quadri importanti con viremia si ricorre alla terapia antivirale per via endovenosa (<br />

circa 1,5 grammi) a somministrazione continua, La terapia quindi va impostata in<br />

funzione del quadro clinico ( in generale è per os però nei quadri con viremia si<br />

ospedalizza il paziente e si fa una terapia endovenosa continua).<br />

La durata della terapia è di circa 5-7 giorni per l'herpes simplex e fino anche a 2<br />

settimane per il varicella zoster ( le vescicole dell'herpes zoster regrediscono dopo<br />

20 giorni mentre l'herpes simplex labiale dopo 2-3 giorni ha la tendenza a guarire<br />

spontaneamente ) per cui essendo la patologia un po’ differente la terapia dovrà<br />

essere adeguata in termini di dosi e tempi.<br />

Nel varicella -zoster c'è comunque da prevenire la neuropatia che è pressochè<br />

certa ( ciò non vuol dire che un herpes simplex non possa lasciare una neuropatia,<br />

non capita quasi mai, ma in malati neoplastici chemiotrattati ciò si può verificare).<br />

• Immagine di una sezione congelata di tessuto in cui, tramite l'utilizzo di<br />

anticorpi monoclonali e tecniche di immunofluorescenza si mettono in evidenza<br />

le cellule cutanee in cui è contenuto il virus varicella-zoster che si vede colorato<br />

in verde.<br />

Quindi per la diagnostica del varicella-zoster vale lo stesso discorso fatto<br />

precedentemente:<br />

Ë Esame citologico<br />

Ë Immunofluorescenza indiretta su escreato<br />

Ë Immunofluorescenza diretta su sezione di tessuto<br />

Ë Ricerca in PCR<br />

Ë Coltura<br />

<strong>Le</strong> virosi cutanee 02 maggio 2003 10


EPSTEIN BARR VIRUS ( EBV )<br />

Caratteristica nei pazienti con AIDS la manifestazione come area di leucoplachia nel<br />

cavo orale ( macchie biancastre ai lati della lingua).<br />

La leucoplachia può precedere carcinomi / spinaliomi in sede mucosa ( così come la<br />

cheratosi solare precede gli epiteliomi)<br />

Questa patologia inizialmente era stata attribuita all'HPV per la presenza di<br />

papillomatosi (attenzione che i tumori delle guance spesso sono da HPV dando un<br />

quadro di pseudopapillomatosi, spesso nei soggetti trapiantati : quindi l'HPV 13 può<br />

dare carcinomi della lingua e tumori delle guance); poi si vide che anche l'EBV può<br />

essere coinvolto nei tumori del cavo orale.<br />

Ci sono diversi sottotipi di EBV, alcuni coinvolti nella linfomagenesi, altri nella<br />

cancerogenesi.<br />

L'aspetto biancastro della lesione è dovuto all'effetto "ballonizzante" dell'EBV sulle<br />

cellule dell'epitelio della mucosa.<br />

Si può utilizzare un anticorpo monoclonale coniugato con fluorescina che identifica le<br />

cellule ripiene di EBV.<br />

Si può utilizzare una sonda ( è una sequenza del virus)che viene messa sulla sezione<br />

inclusa in paraffina e poi fissata in formalina, tramite una prova istochimica si nota<br />

che la cellula mutata si riempie a livello nucleare di materiale rosso ( è l'enzima che<br />

precipita) (NON E' MOLTO CHIARA QUESTA PARTE SULLA SONDA !)<br />

PITIRIASI ROSEA DI GIBERT<br />

E' una patologia di cui purtroppo non se ne sa più di tanto: E' stata da sempre<br />

interpretata come una patologia a probabile eziologia virale, in realtà non se ne sa<br />

molto!<br />

Insorge con una chiazza unica, poi si ha un'eruzione al tronco, poi l'eruzione tende a<br />

coinvolgere la radice degli arti.<br />

Questa pitiriasi da lontano viene spesso scambiata con una micosi. La differenza è che<br />

la micosi (o pitiriasi versicolor )presenta chiazze sul rosa- marrone, invece la pitiriasi<br />

di Gibert presenta chiazze anulari che tendono ad allargarsi, al centro desquamano<br />

assumendo un colore rosa. La pitiriasi rosa si localizza al tronco e alla radice degli arti<br />

e mai in altre sedi, la pitiriasi versicolor si localizza pure alle ascelle e non è mai<br />

simmetrica.<br />

Alcuni studiosi hanno evidenziato che in presenza di questo tipo di eruzione cutanea<br />

(pitiriasi rosa) si poteva ritrovare una viremia da parte dello Human Herpes Virus di<br />

tipo 6-7. Questo non è però stato confermato nel 100% dei casi, noi valutiamo questo<br />

tipo di esantema come sospetto su base virale; solitamente dura 30-40 giorni e poi si<br />

risolve .<br />

In alcuni può recidivare. Il problema maggiore è che non si riesce a dimostrare a che<br />

cosa sia collegata questa patologia tutt'altro che rara.<br />

<strong>Le</strong> virosi cutanee 02 maggio 2003 11


• Immagine di lesioni di pitiriasi rosa, queste lesioni non vanno mai sotto la<br />

regione inguinale e mai sopra il collo.<br />

<strong>Le</strong> chiazze sono avalari / anulari con tendenza ad autorisolversi al centro. La chiazza<br />

con cui può insorgere la patologia può essere al ginocchio, al viso, dovunque, mentre<br />

tutte le altre nella regione compresa tra collo e inguine.<br />

<strong>Le</strong> chiazze del tronco sono piccole e scambiabili con la pitiriasi versicolor. La chiazza<br />

di insorgenza può essere confusa per una micosi tipo tigna. Spesso il paziente arriva<br />

già trattato con un antimicotico.<br />

Tutte le lesioni, anche quelle più piccole, desquamano verso il centro lasciando un<br />

bordo con eritema; questo processo dura settimane e ,anche se non dà prurito né<br />

fastidio, sono centinaia di lesioni che preoccupano il paziente.<br />

E' difficile dire quale terapia si possa fare anche se sembra che alcuni soggetti<br />

migliorino con eritromicina e/o tetraciclina. Il miglioramento è dovuto al loro effetto<br />

antinfiammatorio più che antibatterico ed in particolare all'effetto antineoangiogenico<br />

delle tetracicline (motivo per cui vengono utilizzate anche per certe<br />

patologie autoimmuni e per certi tumori).<br />

Nel caso le lesioni non siano tipiche ma crostose, essudanti, pruriginose allora si può<br />

utilizzare un emolliente o uno steroide locale ( quando stabilito che non c'è un quadro<br />

infettivo). Lo steroide per via sistemica si può dare ma raramente anche perché è<br />

inutile in una patologia benigna autorisolutiva.<br />

MORBO DI KAPOSI<br />

Il morbo di Kaposi endemico come può essere da noi quello mediterraneo , in genere si<br />

localizza alle estremità: gambe, talvolta alle mani, soprattutto agli arti inferiori.<br />

Quando si presenta un paziente con Kaposi disseminato rispecchia il quadro che si<br />

presentava nei soggetti con AIDS prima della terapia antiretrovirale ed è quello che<br />

si può presentare ancora oggi nei pazienti trapiantati ( non nei pazienti trapiantati di<br />

midollo in cui il problema può essere il rigetto).<br />

I soggetti portatori du HHV hanno un virus promuovente questa patologia che non è<br />

però la causa diretta.<br />

Il soggetto per avere il Kaposi non deve essere HIV+, deve avere l'HHV8.<br />

L'HHV8 è il più grosso dei virus erpetici ed è stato identificato abbastanza<br />

recentemente. All'inizio si pensava ad un citomegalovirus più grande. Una volta<br />

identificato si è visto che tutti i Kaposi si associano alle proprietà dell'HHV8 ( tipo di<br />

infezione delle cellule fusate, tipo di anticorpi, tipo di viremia, sede di lesione ).<br />

Quindi l'HHV8 è promuovente il Kaposi quando in un soggetto compare<br />

immunosoppressione ( HHV8 produce sostanze proangiogenetiche, antiapoptotiche).<br />

Quando è nato il problema dell'AIDS i soggetti infetti hanno avuto uno sviluppo rapido<br />

di Kaposi, mentre quando la terapia antiretrovirale ha ricondotto alla norma i<br />

parametri immunitari il Kaposi non si è più visto ( non è che non ci sia !).<br />

Il Kaposi guariva come effetto indiretto della terapia antiretrovirale.<br />

<strong>Le</strong> virosi cutanee 02 maggio 2003 12


Sono stati fatti degli studi per vedere se alcuni antiretrovirali hanno qualche effetto<br />

diretto anche sull'HHV8 anche perché un sarcoma viene trattato con la<br />

polichemioterapia e in questo contesto il virus può avere anche un vantaggio, per cui la<br />

patologia potrebbe migliorare temporaneamente per poi recidivare una volte<br />

interrotta la terapia ( sarà anche un sarcoma a bassa malignità che può anche<br />

regredire ma nell'AIDS può avere una disseminazione nodale,intestinale,……).<br />

N.B. Un paziente trapiantato di rene con sarcoma di Kaposi, se riportato in dialisi ha<br />

una regressione del tumore!<br />

Per le patologie da citomegalovirus e da HHV8 viene utilizzato ilGancyclovir: se lo<br />

utilizzo in soggetti in cui l'immunosoppressione ha giocato un ruolo importante<br />

nell'insorgenza del sarcoma , il Gancyclovir può portare ad una certa remissione<br />

completa ma temporanea mentre in un soggetto che non ha altri problemi il<br />

Gancyclovir non serve a niente.<br />

• Immagine con Kaposi a localizzazione mucosa nel cavo orale, in questo caso<br />

bisogna pensare ad una localizzazione gastroenterica<br />

Diagnosi:si ricercano anticorpi circolanti, virus nel sangue (viremia), virus nella<br />

cute, esame istologico (i vasi aumentano, inizialmente dilatati poi proliferano)<br />

Facendo marcaggio con anticorpi che marcano solo i vasi maturi vengono<br />

evidenziati i vasi normali, in tal modo si delineano indirettamente i vasi tumorali<br />

(non marcati).<br />

Da qui sono nati tutti i discorsi sulle terapie antitumorali antineoangiogenetiche.<br />

• Immagine di colorazione istochimica: in verde cellule immunitarie, in rosso<br />

cellule tumorali.<br />

• Immagine di cellule linfomatose in coltura contenentiHHV8,vengono colorate<br />

con il siero del paziente. Il problema dell'HHV8 è che si tratta di un virus<br />

inquinante nel senso che dopo un po’ i referti del laboratorio tendono ad<br />

essere tutti positivi, anche quelli negativi.<br />

ACRODERMATITE INFANTILE<br />

E' uno di quegli esantemi infantili di cui non si può determinare il virus in causa, in<br />

genere interessa il distretto cefalico, gli arti e risparmia il tronco che viene coinvolto<br />

solo in un secondo tempo.<br />

E' relativamente importante perché correlato all'epatite B ma anche ad altre forme<br />

virali.<br />

E' una malattia eruttiva costituita da lesioni che insorgono rapidamente e tutte allo<br />

stesso stadio evolutivo.<br />

<strong>Le</strong> lesioni sono papule che possono diventare vescicole fino a bolle. Il prurito è tipico<br />

quando c'è la bolla ,la papula in genere non è associata a nessun sintomo.<br />

MANI, PIEDI, BOCCA<br />

Patologia legata al coxsackie virus (il poco che c'è fatelo sul libro)<br />

<strong>Le</strong> virosi cutanee 02 maggio 2003 13


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<strong>Le</strong> virosi cutanee 02 maggio 2003 14

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