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2° parte - Udine Cultura

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142 4. Suddivisione della classe in cinque gruppi, diversi dai precedenti (scambio<br />

Glareofite migranti<br />

Suddivisione delle piante che vivono nei detriti in base alle forme di crescita<br />

Utilizzano lunghi polloni infilati nella ghiaia<br />

(Campanula cochlearifolia,<br />

Thlaspi rotundifolium, Viola calcarata)<br />

Glareofite striscianti<br />

Piccoli polloni foliati poggiati sui detriti<br />

(Arenaria biflora, Linaria alpina,<br />

Silene glareosa)<br />

Glareofite fissanti<br />

Mostrano polloni che si allungano ed<br />

estendono dritti dentro la copertura detritica<br />

(Doronicum, Hieracium intybaceum,<br />

Oxyria digyna)<br />

Glareofite coprenti<br />

Radicano sui detriti e formano<br />

coperture estese<br />

(Dryas octopetala, Gypsophila repens,<br />

Saxifraga oppositifolia)<br />

Glareofite sbarranti<br />

Cuscinetti e mazzi particolarmente<br />

resistenti con sottili radici<br />

(Androsace alpina, Carex firma,<br />

Ranunculus glacialis)<br />

di informazioni sugli adattamenti individuati e approfonditi). Sintesi su tabelloni<br />

(ad esempio formato 100x70 cm) illustrati da disegni, schemi e immagini<br />

della suddivisione delle piante, sulla base delle forme di crescita, in: glareofite<br />

migranti, striscianti, fissanti, coprenti e sbarranti.<br />

5. Illustrazione, semplificata, del concetto di evoluzione dell’ambiente e di<br />

vegetazione climax. Esame del ruolo della vegetazione nel consolidamento dei<br />

ghiaioni.<br />

6. Individuazione, con la guida naturalistica e gli accompagnatori, di un itinerario<br />

adatto dal punto di vista naturalistico, oltre che di facile raggiungibilità e<br />

impegno non eccessivo (limitare il tempo del cammino ad 1 ora e mezza circa,<br />

anche a seconda dell’allenamento dei ragazzi alle camminate in montagna).<br />

Concordare le finalità con la guida, evitando l’eccesso di nomenclatura scientifica.<br />

ESCURSIONE<br />

7. Osservazione guidata, nel gruppo classe, dell’ambiente di montagna, dell’habitat<br />

di ghiaione (riflessione sui fattori limitanti attesi).<br />

8. Individuazione delle piante più rilevanti dal punto di vista degli adattamenti,<br />

delle specie rare, delle specie significative dal punto di vista dell’evoluzione<br />

della vegetazione. Osservazioni sul campo, individuali o a gruppi, assieme alla<br />

guida naturalistica. Ripresa di immagini fotografiche.<br />

CONCLUSIONE DEL LAVORO IN CLASSE<br />

9. Sintesi delle conoscenze acquisite. Dopo la stampa delle fotografie, attribuzione<br />

della pianta ad una delle categorie individuate nel lavoro preliminare,<br />

completamento dei cartelloni con le immagini maggiormente significative.<br />

10.Dibattito in classe sulle peculiarità di questo habitat, sulle esigenze di preservazione<br />

e conservazione.<br />

Nota: Se accanto alle finalità e agli obiettivi enunciati si mira ad avvicinare i<br />

ragazzi alla fotografia naturalistica è necessario fornire loro alcune indicazioni<br />

fondamentali sulle riprese fotografiche (sempre che non sia possibile organizzare<br />

un mini-corso).<br />

In montagna in particolare si dovrebbe:<br />

● Utilizzare macchine fotografiche di tipo reflex con obiettivi diversi: 50 mm,<br />

teleobiettivo, grandangolare e macro per i fiori (le più moderne macchine digitali<br />

riuniscono discretamente tutte queste funzioni).<br />

● Con il teleobiettivo usare tempi non troppo brevi, per mettere a fuoco tutto<br />

il fiore, e diaframmi chiusi.<br />

● Preferire la luce diffusa dell’alba e del tramonto.<br />

● Utilizzare filtri UV per evitare l’eccesso di radiazione ultravioletta<br />

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