Periodico dell'Unasca - Poste Italiane SpA - Il Tergicristallo
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16<br />
CONGRESSO NAZIONALE<br />
situazione globale: “È crollato il comunismo<br />
reale e il capitalismo puro<br />
ha manifestato tutti i suoi limiti. La<br />
globalizzazione è avvenuta in maniera<br />
troppo turbolenta, troppo rapida,<br />
si sono aperti i mercati di miliardi di<br />
persone che sino a dieci anni fa non<br />
On. Enrico La Loggia:<br />
“Non può continuare<br />
ad esserci una confusione<br />
di ruoli, di funzioni,<br />
di competenze tra<br />
pubblico e privato.“.<br />
facevano parte del mercato globale.<br />
Non sono fenomeni indiff erenti,<br />
rispetto alla impostazione di una<br />
politica economica di un popolo, di<br />
una nazione, di un insieme di nazioni<br />
IL TERGICRISTALLO<br />
DICEMBRE 2008<br />
come siamo all’interno dell’Unione<br />
Europea, di un sistema occidentale<br />
di equilibrio economico del sistema<br />
fi nanziario economico, del rapporto<br />
dollaro euro, della stabilità interna<br />
dei governi e delle nazioni e quindi<br />
dell’economia dei Paesi. Non sono<br />
problemi trascurabili o sottovalutabili.<br />
Allora, forse un po’ di autocritica da<br />
parte di tutti occorrerebbe per dire:<br />
forse non abbiamo valutato in pieno<br />
l’impatto di tutto questo rispetto al<br />
nostro presente e soprattutto rispetto<br />
al nostro futuro. Nessuno si può<br />
tirare fuori da questa responsabilità.<br />
Tutti, governi, cittadini, imprese, sindacati,<br />
categorie e rappresentanza.<br />
Perché? Perché l’informazione vera<br />
sui singoli aspetti di ciò che stava<br />
accadendo e ancora prima che accadesse<br />
non sono stati suffi cientemente<br />
spiegati e chiariti”.<br />
L’on. La Loggia ha spiegato quanto<br />
tutto ciò abbia attinenza con i problemi<br />
che Forneris e Pignoloni hanno<br />
illustrato. “Perché – ha detto - quando<br />
sento e leggo soprattutto: ‘pubblico<br />
da una parte e privato dall’altra con<br />
chiarezza’. Questa semplice frase, che<br />
pure leggo nella relazione di Pignoloni,<br />
è esattamente la sintesi di tutto<br />
quello che ho detto sino ad ora. Se<br />
non c’è chiarezza sul chi fa che cosa<br />
e sul chi paga che cosa a chi per ottenere<br />
un servizio, il nostro sistema,<br />
quello al quale siamo abituati, nel<br />
quale siamo vissuti dal dopoguerra<br />
in poi, dal miracolo economico degli<br />
anni sessanta in poi, questo sistema<br />
non tiene più, puramente e semplicemente.<br />
Non può continuare ad esserci<br />
una confusione di ruoli, di funzioni,<br />
di competenze tra pubblico e privato<br />
perché porta questo necessariamente<br />
ad una duplicazione se non a una<br />
triplicazione della spesa a danno dei<br />
cittadini e degli imprenditori che vogliono<br />
operare in qualunque settore<br />
si incroci il pubblico con il privato”.<br />
“E allora – ha continuato il parlamen-