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IN UMILE SERVIZIO In margine al Convegno O.S.M. sulla cura del creato eMOZIONI, IMPreSSIONI, PeNSIerI SU UN VIAggIO eD UN INCONtrO A SOrPreSA… “Perché proprio a me e non ad altri?” (Seppure faccio parte dell’Unifasi). E’ stata la mia prima reazione quando Madre Emanuela mi ha proposto di partecipare dal 7 al 14 luglio 2010 al Convegno internazionale della Famiglia Servitana a Rio De Janeiro (Brasile) sul tema “I SERVI DI MARIA E LA CURA DEL CREATO. In un primo momento, la proposta mi è sembrata troppo grande e mi ha un po’ spaventata, tanto che ho voluto attendere fino a sera prima di dare una risposta positiva. Mi sosteneva il pensiero che il Brasile è la terra dove mio fratello P. Antonio (Cesio) ha trascorso i suoi 30 anni di vita sacerdotale condividendo con i più poveri ed umili sofferenze, gioie, speranze promuovendo con fermezza la giustizia e l’amore. Appena ho deciso di accettare questa missione, si è creato in me un filo diretto con lui, certa del suo sorriso dal Cielo e del suo aiuto, anche se, nel profondo di me stessa avevo molti timori ed insorgevano gli interrogativi più strani: “Ce la farò!? E se mi sentissi male? E se l’aereo…?” Questi ed altri pensieri mi tenevano in ansia spingendomi a raccomandarmi alla protezione di tutti i Santi. Finalmente è arrivato il 7 luglio. Non c’era più da attendere, tutto era pronto, persino il mio animo era più sereno: avrei viaggiato con altre quattro Suore Serve di Maria e mi aspettava una bellissima avventura. In aereo ho pregato tanto, ho letto, tremato, dormito: ho fatto di tutto… Tredici ore e mezzo non passano velocemente!!! Ed eccoci alle 17 dello stesso giorno a Rio de Janeiro, proprio all’ora del tramonto. Là è inverno e fa buio presto. In Italia, invece, l’orologio segnava le 22! Ad attenderci all’aeroporto c’erano un giovane professo OSM brasiliano, e l’autista del pulmino incaricato di portarci al Centro Estudos Do Sumarè, sede del Convegno. A noi, poi, si sono uniti P. Ettore Turrini, vecchio missionario, roccia OSM dell’Amazzonia, ed alcune Sorelle OSSM, provenienti dall’Acre, che per raggiungere Rio avevano anch’essi viaggiato tutto il giorno. Dopo quaranta minuti fra palazzi e favelas, siamo arrivati a destinazione. Lì ci aspettava una calorosa accoglienza da parte del Padre Generale, P. Angel, di Sr. Elizabeth, segretaria Unifas, e di tanti partecipanti già presenti. Alcuni volti, specie tra gli Italiani, mi erano noti, altri no. Tuttavia mi sono sentita subito a mio agio. Nonostante nazionalità e lingue diverse, si è creata un’intesa veramente grande fra tutti, fin dal primo momento. Fraternità ed amicizia, che è andata aumentando man mano che trascorrevano i giorni. Ogni partecipante ha dato il meglio di sé contribuendo a rendere piacevoli i vari incontri, dalla colazione del mattino all’appuntamento serale delle 20 (ora del tè o piuttosto della camomilla). 12 Particolarmente significativa è stata la sfilata delle bandiere dei diversi Paesi dove operano i Servi, seguita dalla foto di gruppo. Ciascuna bandiera era diventata la bandiera di tutti, (almeno per me), tanto ci si sentiva uniti come un’unica famiglia. Il tutto ben preparato: Liturgia quotidiana in varie lingue, dove nessuno era escluso, perché trovava la possibilità di esprimersi; encomiabile l’organizzazione delle uscite al Santuario Nazionale De Aparecida, al Monte Pào De Acùcar, al Cristo Redentor (Corcovado), alla Santa Messa nella Parrocchia dei Servi “Vergine Addolorata” di Rio e alla serata carnevalesca nei locali della medesima parrocchia. I frati brasiliani si sono dati molto da fare perché tutto funzionasse a perfezione. Disponibilità e gratuità, fatta di tanti piccoli gesti incredibili, erano all’ordine del giorno. Il tema trattato, cominciando dalle parole di apertura del Priore Generale, è stato affascinante. Le relazioni di Sr. Elizabeth A. Johnson, professoressa di Teologia all’Università FORDHAM a New York e di Fra Clodovis M. Boff OSM, su problemi ecologici e la difesa del creato, e la presentazione di alcune realtà a livello mondiale
all’interno della nostra Famiglia, hanno allargato i nostri orizzonti, suscitando immenso stupore ed accrescendo in ciascuno la consapevolezza della necessità di mettere in atto tutte le nostre energie per divenire I VERI CUSTODI DEL GIARDINO DI DIO. Non sono mancate le riflessioni personali e di gruppo, da cui è scaturito il messaggio finale rivolto oltre che alle autorità civili competenti, all’intera Famiglia dei Servi, con particolare riferimento alla “Salvaguardia della foresta amazzonica, nella difesa della vita e nel sostegno degli abitanti indigeni della foresta”. Aver partecipato a questo Convegno è stata davvero un’esperienza meravigliosa! Mi porto nel cuore i tanti volti di fratelli e sorelle incontrati, insieme alla viva gioia di appartenere alla Famiglia dei Servi, grande non tanto per numero, quanto per il CUORE CHE VI VIBRA DEN- TRO. Grazie ancora, Sr. Emanuela e sorelle tutte, per avermi donato questa bellissima opportunità. Sr. M. Artemia Civiero “Deve rimanere qualcuno che più tardi possa testimoniare che Dio è vissuto anche in quest’epoca. E perchè non dovrei essere io questo testimone? Etty Hillesum SILVIA MeMOrIAL FOUNDAtION Una giornata indimenticabile Ricordo che, quando la Balikuddenbe Primary School di Kisoga decise di istituire un “Memorial Day” in ricordo di Silvia, fu per me un momento di grande commozione. “Silvia vivrà sempre qui con noi, in mezzo a noi.” Queste parole, pronunciate da chi vive una realtà dove la morte prematura è così quotidianamente presente da sembrare un evento normale e quasi scontato, dove, inevitabilmente, il senso della vita e della morte è concepito in modo così diverso dal nostro, mi colpirono particolarmente. E quando, il 12 agosto, anniversario della scomparsa di Silvia, ha avuto luogo la prima commemorazione, ho capito che la gente di Kisoga mi aveva fatto un dono incredibilmente prezioso. 13 ANNO XXXI N° 3 - 2010 E’ stata un’emozione indescrivibile vedere centinaia di bambini indossare quella maglietta azzurra con il ritratto di Silvia e la scritta “With god all is possible” … E Silvia era lì con noi, con i suoi dolci occhi azzurri, con il suo sorriso … Ettore Conti
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