Clicca qui o sull'immagine per scaricare l'ultimo ... - Mantellate.Org

L’ereDItà DI UN grANDe CrIStIANO
La recente beatificazione di John
Henry Newman, convertitosi
dall’anglicanesimo e divenuto cardinale,
decisa e realizzata da Benedetto
XVI, grande ammiratore
del teologo inglese, ha richiamato
l’attenzione di tutta la chiesa su
una eccezionale figura di pensatore
cristiano e sulla preziosa eredità
che egli ha lasciato a tutta la chiesa.
In particolare, di lui si devono
ricordare le concezioni relative al
primato della coscienza (“Prima la
coscienza, poi il Papa”), al rapporto
fra fede e ragione o fra teologia
e filosofia (particolarmente vivo
nell’insegnamento del Papa Benedetto
XVI) e alla coraggiosa dottrina
sul laicato (attualissima nel
momento in cui la chiesa sta riflettendo
sui documenti del concilio
Vaticano II, di cui Newman può
essere tranquillamente considerato
come un profetico anticipatore).
Un dono di Dio che ci raggiunge
nel tempo insieme difficile e fecondo
del nostro cammino ecclesiale.
Che ci raggiunge e ci incoraggia.
La grande stima manifestata dal
Papa nei riguardi di un pensiero
originalissimo che, proprio per
questo, ha trovato nel passato (e
anche nel presente) difficoltà e critiche,
fa ben sperare per il nostro
futuro. A meno che le celebrazioni
non vogliano essere fine a se stesse
e trascorrere su di noi come l’acqua
sull’impermeabile..
Nelle sue accuratissime e documentatissime
ricerche storiche, Newman
aveva scoperto la funzione
sostanzialmente determinante del
pensiero dei fedeli in un momento
(secolo quarto) in cui la gerarchia
inclinava paurosamente verso le
eresie di tipo ariano.
Col suo sensus fidei, il popolo cristiano,
questa volta inteso nel senso
di complesso dei semplici fedeli,
aveva salvato la chiesa riportandola
sulle sicure strade dell’orto-
dossia, autorevolmente indicate
dai primi concili ecumenici. Un
episodio significativo, se vogliamo
perfino strano, comunque, almeno
apparentemente, straordinario, che
si è poi ripetuto altre volte nella
storia della chiesa, anche in tempi
recenti.
E’ dalla storia che il teologo inglese
trae fuori la sua incandescente teologia.
Il popolo cristiano, popolo
di battezzati, totalmente inabitato
dalla presenza dello Spirito Santo,
ha un suo peso importante nella
stessa elaborazione del pensiero anche
dogmatico della chiesa. Anche
se l’ultima parola appartiene alla
gerarchia, la parola e il pensiero dei
laici hanno la loro funzione specifica,
di cui la chiesa non può e non
deve fare a meno.
E’ così che Newman affermava
conseguentemente che i laici dovevano
essere interpellati sempre,
addirittura anche prima della proclamazione
di un dogma. Per esempio,
aggiungeva, per quello che poi
diventerà il dogma dell’infallibilità
pontificia.
Furono proprio i laici , guidati dal
Duca di Norfolk, a chiedere la porpora
per il grande innovatore e
Leone XIII glie la concesse, superando
i non pochi ostacoli che incontrò
nella chiesa del tempo e in
particolare nella curia romana.
Un raggio di luce che arrivava dalla
brumosa terra di Albione, dove
Newman, dopo aver vagato qua e
là, aveva fissato la sua residenza.
Proprio a Birmingham, la sua città,
si è recato di persona Benedetto
XVI per proclamarlo beato e così
imporlo all’ammirazione e all’imitazione
di tutti i cristiani.
I laici dovrebbero ora proclamarlo
loro patrono.
Giordano Frosini
19
ANNO XXXI N° 3 - 2010
Preghiera
Guidami, Luce gentile,
in mezzo al buio che mi avvolge
guidami Tu!
La notte è scura e io sono lontano
da casa,
guidami Tu!
Dirigi il mio cammino;
io non ti chiedo di vedere
l’orizzonte lontano, un solo passo mi
basta.
Non sempre sono stato così,
né Ti pregavo
che fossi Tu a condurmi.
Amavo scegliere e vedere io stesso la
mia strada,
ma ora sii Tu la mia guida!
Amavo la luce splendente,
sprezzavo i pericoli,
e l’orgoglio reggeva la mia volontà:
non ricordare gli anni passati!
Per tanto tempo la tua forza mi ha
protetto.
Sono certo che ancora mi guiderai
per lande e steppe,
per dirupi e torrenti,
finchè la notte sia passata;
e all’alba mi sorridano quei volti di
angeli
dapprima a lungo amati,
e per un poco perduti.
Card. John Henry Newman