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formativo, a mio parere le scuole<br />
italiane sono nettamente migliori.<br />
La preparazione che ti danno in Italia<br />
è molto superiore. Inoltre una cosa<br />
che ho scoperto è che in Francia<br />
(come nel resto d’Europa) quasi tutte<br />
le verifiche sono scritte; l’orale come<br />
forma di valutazione è una pratica<br />
prettamente italiana. Di conseguenza<br />
i ragazzi non sono molto abituati<br />
a parlare. Per questi motivi infatti gli<br />
italiani sono molto ben voluti nelle<br />
scuole e nelle università.<br />
Cosa pensano i francesi della<br />
propria classe politica?<br />
I francesi sono molto attenti alla<br />
propria società. E appena qualcosa<br />
non va bene, fanno subito sciopero,<br />
chiamato da loro “grève”. Ci tengono<br />
molto per i loro diritti e quindi si fanno<br />
sentire. Inoltre sono molto fiscali,<br />
molto formali. La macchina statale è<br />
morto forte, controllando in maniera<br />
molto precisa <strong>il</strong> cittadino. Un esempio<br />
che mi salta in mente è <strong>il</strong> sistema<br />
sanitario, dove ogni farmaco deve<br />
essere prescritto. Oppure per esempio,<br />
anche per avere una semplice<br />
scheda telefonica, bisogna stipulare<br />
obbligatoriamente un contratto, per<br />
<strong>il</strong> quale è necessario <strong>il</strong> possesso di un<br />
conto corrente attivo. In definitiva,<br />
quasi tutto funziona e quindi non<br />
c’è un malcontento cosi manifestato<br />
come in Italia, dove per sentire qualche<br />
lamentela sui disservizi oppure<br />
sulla nostra classe dirigente, basta<br />
semplicemente scendere in strada<br />
ed ascoltare.<br />
E quindi per l’appunto, cosa<br />
pensano i francesi degli italiani<br />
e della politica italiana?<br />
Berlusconi è completamente deriso.<br />
Io sono partita prima delle elezioni<br />
per discutere la tesi di laurea, e<br />
le persone mi prendevano in giro<br />
auspicando una nuova vittoria del<br />
cavaliere. Ah, giusto per informazione,<br />
la pratica del Bunga Bunga ha<br />
superato le Alpi. I francesi hanno<br />
una cattiva opinione anche di Beppe<br />
Gr<strong>il</strong>lo, considerandolo una sorta di<br />
saltimbanco, che agita le folle senza<br />
però poter offrire validi contenuti.<br />
In generale, nonostante ciò, hanno<br />
una buona opinione dell’Italia. Purtroppo<br />
però solo di una parte. Infatti<br />
anche in Francia possiedono una<br />
brutta immagine del sud del nostro<br />
paese, percependolo come più arretrato<br />
rispetto al nord. La colpa, secondo<br />
me, è dei media che monopolizzano<br />
l’attenzione riguardante <strong>il</strong><br />
sud solo per notizie spiacevoli. Nello<br />
specifico, per quanto riguarda Napoli<br />
si parla solo di mafia (per loro non<br />
c’è differenza tra camorra, mafia o<br />
‘ndragheta) e spazzatura (notizia che<br />
è arrivata con molto scalpore in Francia).<br />
Uno dei compiti a me assegnato<br />
infatti è proprio quello di rompere<br />
questi stereotipi.<br />
Hai in mente di tornare in Italia?<br />
Quando?<br />
Il mio contratto scade <strong>il</strong> 30 apr<strong>il</strong>e<br />
e ancora non ho deciso cosa fare.<br />
Perché nonostante ami la mia città<br />
e <strong>il</strong> mio paese, la situazione lavorativa<br />
francese è molto migliore e sono<br />
indecisa quindi se tornare in Italia<br />
o restare in Francia per un avvenire<br />
migliore.<br />
NO PASA NADA<br />
<strong>Impatto</strong>» Il Mondo» pag. 41<br />
L’obiettivo della rubrica "No pasa nada" è quello di concedere un punto<br />
di vista innovativo e critico sulla società che ci circonda. Di settimana in<br />
settimana, tratteremo argomenti sim<strong>il</strong>i o molto diversi tra loro, proponendo<br />
una panoramica a 360 gradi. Politica interna, cronaca, costume e società,<br />
politica estera o guerre. A volo d'uccello, ci muoveremo dai grandi temi globali<br />
come la fame del mondo, ai problemi di una realtà circoscritta come quella<br />
napoletana. Vi racconteremo cosa succede nel nostro parlamento, parleremo<br />
di economia o di scienze. Il f<strong>il</strong>o rosso che collegherà tutti questi argomenti<br />
sarà la loro importanza contrapposta al s<strong>il</strong>enzio più o meno condiviso<br />
dell'opinione pubblica, oppure dell'assenza di risposte delle istituzioni nazionali<br />
o sovranazionali messe in discussione. Esempi lampanti possono esser <strong>il</strong><br />
disinteresse totale del mondo occidentale verso la miseria della realtà africana,<br />
con gli appelli della Fao sugli altissimi dati di mortalità che vengono però<br />
lasciati nel vuoto. L'infinito conflitto ebraico-palestinese con i continui soprusi<br />
dell'esercito israeliano e lo stato decennale d'assedio in cui versa la striscia di<br />
Gaza, con gli abitanti che vivono al limite delle condizioni di decenza umana,<br />
nella totale passività dell'Onu che neanche riconosce questo stato di cose.<br />
Oppure temi di nascita più recente, come la guerra civ<strong>il</strong>e in Siria che imperversa<br />
ormai da quasi due anni, con l'ultimo massacro di giovedì scorso di più di 70<br />
persone (tra cui bambini) da parte delle m<strong>il</strong>izie fedeli al presidente nella città<br />
di Aleppo. Il titolo della nostra rubrica infatti, proveniente da un espressione<br />
tipica della lingua spagnola che significa "non fa niente", lascia intendere<br />
l'approccio a questi problemi con la logica tutta occidentale del lasciar passare<br />
inosservato questi temi che in realtà sono gravi e pericolosi per <strong>il</strong> nostro vivere.<br />
Temi attuali, passati e probab<strong>il</strong>i scenari futuri che meritano la dovuta attenzione.<br />
Racconteremo per fare notizia. E per far si che per cose di gravità colossali, non<br />
possa valere più l'espressione "No pasa nada". Giorgio Nugnes