N. 3 marzo
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1 0 Internazionale<br />
I "punti" di Carta Fedeltà Coop sono diventati anc<br />
Emergency è segno<br />
di nuova fratellanza<br />
Nata nei giorni dei massacri in Ruanda, ha curato decine<br />
di migliaia di vittime civili della guerra. Per le donne afghane<br />
una cooperativa di lavoro finanziata dai soci Coop<br />
di Ketty Agnesani<br />
Era il maggio 1994 quando<br />
a Milano nasceva<br />
Emergency con uno scopo<br />
molto preciso: portare<br />
assistenza medico-chirurgica<br />
gratuita e specializzata<br />
alle vittime civili<br />
delle guerre.<br />
Gino Strada, che già da<br />
anni lavorava come chirtirgo<br />
per il Comitato Internazionale<br />
della Croce<br />
Rossa, aveva visto come,<br />
nei paesi dove aveva<br />
operato, fossero sempre<br />
più numerosi i civili<br />
colpiti dalle guerre e<br />
sempre meno frequenti<br />
le attività di assistenza<br />
chirurgica specializzata.<br />
Così, per poter far fronte<br />
a questa esigenza, si<br />
è costituita Emergency<br />
ed è stata effettuata la<br />
prima raccolta fondi: 12<br />
milioni di lire (raccolte<br />
tra un gruppo di amici)<br />
che hanno permesso l'avvio<br />
della prima missione.<br />
Erano i giorni del conflitto<br />
in Ruanda, uno dei<br />
più atroci che si possano<br />
ricordare, centinaia<br />
di migliaia di morti uccisi<br />
a uno a uno col machete,<br />
innumerevoli i feriti,<br />
milioni i profughi,<br />
pochi gli aiuti.<br />
Così un team medico di<br />
Emergency si è recato a<br />
Kigali, capitale del piccolo<br />
stato africano, e ha<br />
riaperto l'ospedale pubblico<br />
e il reparto maternità.<br />
Nei 4 mesi successivi<br />
oltre 600 persone sono<br />
state operate e 2000<br />
donne assistite durante<br />
il parto.<br />
Sono passati quasi sette<br />
anni da quel periodo,<br />
e ora Emergency è pre-<br />
• I NUMERI<br />
DI EMERGENCY<br />
In questi sette anni di lavoro,<br />
Emergency ha curato<br />
oltre 150.000 vittime<br />
di guerra. Nel gennaio<br />
2001 sono iniziati i lavori<br />
di costruzione del settimo<br />
ospedale di Emergency, in<br />
Sierra Leone. Complessivamente,<br />
in questi sette<br />
anni, sono stati spesi circa<br />
30 miliardi di lire. I costi<br />
amministrativi ammontano<br />
al 7% circa.<br />
• I DATI<br />
DI EMERGENCY<br />
Associazione umanitaria<br />
italiana per la cura e la<br />
riabilitazione delle vittime<br />
delle guerre e delle mine<br />
antiuomo Via Bagutta<br />
12 - 20121 Milano<br />
tel. 02/76001104 -<br />
fax 02/76003719<br />
www.emergency.it<br />
e mail:<br />
info@ernergency.it<br />
conto corrente postale n°<br />
28426203 intestato a<br />
Emergency<br />
sente con centri chirurgici<br />
e di riabilitazione nei<br />
paesi dove la situazione<br />
è più tragica, dove la<br />
guerra è più dura, dove<br />
le mine antiuomo impediscono<br />
di fatto la fine<br />
dei combattimenti, dove<br />
gli aiuti sono più scarsi.<br />
NEL KURDISTAN<br />
IRACHENO<br />
Nel 1995 è iniziato l'intervento<br />
di Emergency<br />
nel Kurdistan iracheno,<br />
dieci milioni di mine antiuomo<br />
per una popolazione<br />
di 3,5 milioni di<br />
abitanti, un conflitto interna<br />
tra i due partiti locali<br />
che dura da anni, frequenti<br />
incursioni dell'esercito<br />
di Bagdad che<br />
vuole il controllo sulla<br />
regione.<br />
Qui Emergency ha costruito<br />
dapprima un Centro<br />
Chirurgico per vittime<br />
di guerra a Sulaimaniya,<br />
poi un Centro<br />
Riabilitazione, Protesi e<br />
EMERGENCY<br />
Surgicel Centre for War Victims<br />
Reintegrazione sociale<br />
per gli amputati da mina<br />
(nel paese sono migliaia).<br />
Successivamente un secondo<br />
Centro Chirurgico<br />
è stato realizzato ad<br />
Erbil, la capitale (con-<br />
trollata dal partito avversario<br />
a quello che controlla<br />
Sulaimaniya), e in<br />
questi giorni è in corso<br />
la costruzione di un Centro<br />
Riabilitazione sempre<br />
in quest'area.Ai centri<br />
si affiancano 15 posti<br />
di primo soccorso, per le<br />
cure più urgenti e per i<br />
trattamenti ambulatoriali.<br />
LE VITTIME<br />
DI GUERRA<br />
"Vittima di guerra" non<br />
vuol dire solo ferito da<br />
arma da fuoco o da mina<br />
antiuomo, ma è un<br />
concetto più vasto, che si<br />
riferisce a tutti coloro<br />
che, a causa della guerra<br />
e delle sue conseguenze,<br />
subiscono dei<br />
danni fisici.<br />
In situazione di conflitto<br />
vengono a mancare<br />
tutte le risorse essenziali,<br />
le medicine, le vaccinazioni,<br />
un'adeguata alimentazione<br />
e le conseguenze,<br />
spesso a distanza<br />
di tempo, sono drammatiche<br />
per la popolazione.<br />
Così i Centri di Emergency<br />
in Kurdistan ampliano<br />
la loro attività e<br />
aprono reparti per gli<br />
ustionati pediatrici e<br />
unità spinali per la riabilitazione<br />
di paraplegici<br />
e tetraplegici, interventi<br />
di chirurgia ricostruttiva<br />
peri casi di polio,<br />
laboratori di formazione<br />
professionale per<br />
consentire il reinserimento<br />
sociale.<br />
EMERGENCY<br />
IN CAMBOGIA<br />
Dopo il Kurdìstan,<br />
Emergency allarga il suo<br />
intervento alla Cambogia,<br />
dove viene realizzato<br />
il Centro Chirurgico<br />
per vittime di guerra<br />
di Battambang (intitolato<br />
a Ilaria Alpi): qui,<br />
oltre ai feriti da arma<br />
da fuoco e da mina antiuomo,<br />
vengono opera-<br />
ti ragazzi colpiti da polio<br />
e da altre malformazioni.<br />
Va sottolineato che i 20<br />
anni di conflitti che si<br />
sono susseguiti non hanno<br />
consentito vaccinazioni<br />
e le malformazioni<br />
congenite sono aumentate<br />
in modo esponenziali,<br />
soprattutto nelle<br />
generazioni più giovani.<br />
Bambini e ragazzi che<br />
non avevano mai potuto<br />
camminare ritrovano<br />
l'uso degli arti grazie alla<br />
chirurgia ortopedica<br />
ricostruttiva che il Centro<br />
di Emergency fornisce.<br />
Ecco che di nuovo<br />
l'intervento di Emergency<br />
si applica a quelle<br />
che sono, indirettamente,<br />
vittime di una<br />
guerra ormai finita.<br />
A far continuare questa<br />
guerra ci pensano anche<br />
molti milioni di mine antiuomo,<br />
sparse nella zona<br />
nord-ovest del paese,<br />
dove Emergency ha<br />
il suo centro chirurgico<br />
affiancato da 5 posti di<br />
primo soccorso, che funzionano<br />
come veri presidi<br />
sanitari, trattando<br />
anche i numerosissimi<br />
casi di malaria.<br />
NUOVI<br />
PROGETTI<br />
Nel 1999 E mergency avvia<br />
il suo intervento umanitario<br />
in Afghanistan,<br />
forse il paese più drammaticamente<br />
colpito dalle<br />
guerre, il più povero,<br />
il più distrutto.<br />
E nel 2000 viene avvia.to<br />
un progetto di assistenzamedico-chirurgica<br />
in Sierra Leone, che<br />
prevede la costruzione di<br />
un ospedale a Freetown.<br />
Offri una speranza di futuro alle donne afghane<br />
Oltre vent'anni ininterrotti di<br />
guerre hanno ridotto il paese<br />
m una situazione disastrosa.<br />
Alle bombe e ai proiettili del<br />
conflitto ora in corso vanno aggiunti<br />
10 milioni di mine antiuomo.<br />
Gli aiuti umanitari sono<br />
pressoché inesistenti e comunque<br />
insufficienti per le necessità<br />
di una popolazione ridotta<br />
allo stremo. Nel Nord del<br />
paese, nella Valle del Panshir,<br />
il villaggio di Anabah ospita un<br />
Centro Chirurgico per Vittime<br />
di Guerra costruito e gestito<br />
da EMERGENCY. Si tratta dell'unico<br />
centro specializzato e<br />
gratuito che presta assistenza<br />
alle vittime di questo conflitto.<br />
In un anno e mezzo di presenza<br />
costante nel Paese,<br />
EMERGENCY si è resa conto<br />
che a pagare il prezzo più alto<br />
qui sono le donne. Senza arrivare<br />
alle leggi estreme e crudeli<br />
nei loro confronti imposte<br />
dai Talebani, anche nel Pan-<br />
shir la condizione femminile è<br />
difficile: la guerra ha reso quest'area<br />
di una povertà estrema,<br />
di fatto isolata dal resto<br />
del mondo, e la struttura della<br />
società afghana non lascia<br />
molti spazi per lo sviluppo della<br />
donna come persona. Molte<br />
sono le vedove, spesso con una<br />
famiglia numerosa a carico.<br />
Il progetto:<br />
"La cooperativa<br />
di lavoro femminile"<br />
Scopo principale di EMER-<br />
GENCY è portare soccorso alle<br />
vittime della guerra, ed è<br />
parso doveroso intervenire in<br />
favore di queste donne, che sono<br />
vittime sia della guerra che<br />
del sistema.<br />
Verrà realizzata una cooperativa<br />
di lavoro di donne afghane<br />
in una costruzione messa a<br />
disposizione del governo locale,<br />
vicino all'ospedale di EMER-<br />
GENCY.<br />
Si tratta di effettuare i lavori<br />
di ristrutturazione e adeguamento<br />
necessari ad equipaggiarla<br />
dei macchinari occorrenti,<br />
fornire personale per la<br />
formazione, organizzare corsi<br />
di alfabetizzazione, dotare la<br />
cooperativa delle materie prime<br />
necessarie.<br />
Inizialmente verranno prodotti<br />
lavori di sartoria, tessuti, tappeti<br />
e artigianato tipico locale;<br />
in seguito verrà ampliata<br />
anche la produzione.<br />
Coop Lombardia<br />
ha aderito a questo<br />
progetto, con un<br />
contributo<br />
di 100 milioni.<br />
Se vuoi aiutare<br />
anche tu le donne afghane,<br />
ecco come farlo:<br />
scaricando dalla tua Carta Sociocoop<br />
500 punti raccolti, li<br />
trasformerai in un contributo<br />
di L. 20.000 a favore del progetto.<br />
Riceverai in cambio un grazioso<br />
segnalibro. Tramite il<br />
giornale mensile di Coop Lombardia,<br />
EMERGENCY aggiornerà<br />
sull'avanzamento dei lavori<br />
e sull'utilizzo dei fondi.