di Cuneo - Rivista IDEA

zione della moto. Solo per la benzina
servono 4-5 mila euro!».
E come hai fatto con la tua vita
di tutti i giorni?
«Ho dismesso tutto: ho dato via
l’appartamento che avevo in af -
fitto, ho cessato l’attività e mi
sono messo in gioco. Quando tornerò,
ripartirò da zero. L’im por -
tante è fare questa esperienza, a -
desso. Poi vedremo se si apriranno
altre porte».
Chi ti sta accanto e ti vuol bene
come l’ha presa?
«Sono contenti e se lo aspettavano,
anche la mia compagna, a cui
ho detto del mio progetto fin
dall’inizio e già quando mi ha co -
nosciuto sapeva che avevo questa
passione. È logico: da parte
loro un minimo di timore per
quello che mi aspetta c’è, ma io
sono tranquillissimo».
Hai previsto qualche contatto?
«Si può seguire il mio viaggio in
tempo reale sul sito internet
www.mwtadventuredream.com,
dove la mia posizione è sempre
aggiornata, oppure su Facebook».
Chi si avventura in queste im -
prese in genere lo fa o per fuggire
da qualcosa, fosse solo la
routine quotidiana, o per cercare
qualcosa, come il senso di sfi da
ai propri limiti. Nel tuo caso?
«Mi pesa tantissimo lasciare qui
amici e fidanzata, però voglio fa -
re questa esperienza perché
quan do partivo per le classiche
4-8 settimane in moto a un certo
punto mi rendevo conto che era
già ora di tornare indietro. Vole -
vo partire e non dover tornare
sulla stessa strada dell’andata. È
una cosa che mi sento dentro da
una vita, il sogno che avevo fin
da bambino. Se tutto va bene tra
un anno sarò di ritorno con un
bagaglio di esperienze grandissimo,
avrò fatto quello che volevo
e potrei mettermi a disposizione
di altri che volessero intraprendere
viaggi simili».
Sarete tu e la tua Yamaha...
«Nel 2010 ho avuto la fortuna di
essere selezionato da parte di
“Yamaha motor Europe” per il
“Super Ténéré ride for life”,
durante il quale ho potuto testare
la nuova XT1200Z Super Té né -
ré. La moto mi è piaciuta subito e
così l’ho acquistata. In un me se
ho percorso 7.000 chilometri».
Che rapporto si crea tra moto e
centauro?
«Alla fine con la moto ci parli, lei
si deve fidare di te e tu di lei. Se la
rispetti è quasi impossibile che ti
tradisca».
Come ci si prepara a passare
365 giorni in sella?
«Fisicamente è da un anno
che vado in palestra, seguito
da un personal trainer. Se
stai via un mese puoi anche
un po’ “massacrarti”, ma un
anno è lungo. Devi avere a
posto schiena, gambe e
braccia. Nel viaggio
potranno in sorgere
altri problemi esterni
quindi, per quanto
riguarda me e il
mio fisico, volevo es -
sere al me glio. Per il resto,
ho voglia di an dare, ma non di
strafare. Dovrò fare un bel po’ di
strada ogni giorno. La media è di
260 chilometri al giorno: ci sono
parti, come quella iniziale in Eu -
ropa, più agevoli e altre meno,
come l’attraversamento della
Federazione Rus sa, per raggiungere
il Giappone. In Siberia può
capitare di percorrere 500 chi -
lometri senza trovare una sola
anima viva».
Quanti hanno già compiuto
un’im presa del genere?
«Di italiani molto pochi. Io so di
un ragazzo di Valenza Po che l’ha
fatta nel 2004 in senso antiorario,
tralasciando però l’Africa, e
ci ha messo nove mesi».
Buon viaggio, Davide!
Sopra: Davide Biga,
(a destra) immortalato
con l’amico Davide
Peruzzi, anch’egli
appassionato
motociclista
e componente dell’Mwt
adventure team, il quale
segue la parte logistica
del viaggio. Sotto
è in posa con la sua
compagna d’avventura,
la Yamaha XT1200Z
Super Ténéré
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