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316 ENNIO FERRAGLIO<br />
[<strong>10</strong><br />
(cioè che arrivasse a raccontare le vicende di Brescia dal 1332<br />
al 1432: all’incirca la sezione mancante nel manoscritto trovato<br />
dall’Averoldi) del Chronicon.<br />
Giovanni Andrea Astezati, monaco benedettino, si rivelò<br />
essere un collaboratore di straordinaria efficacia, nonostante<br />
la sostanziale esiguità del carteggio giunto fino a noi, che oggi<br />
appare costituito da sole tredici lettere spedite a Muratori<br />
nel biennio 1728-29. Infaticabile riordinatore di archivi monastici<br />
(S. Giulia, S. Eufemia, S. Faustino di Brescia, l’Ospedale<br />
di S. Maria della Campagna di Piacenza e del monastero<br />
di S. Giacomo di Pontida – di cui fu anche abate nel 1740) prestò<br />
il proprio aiuto, oltre che nel lavoro preparatorio dell’edizione<br />
del Malvezzi, anche nella segnalazione, continua e puntuale,<br />
di antichi documenti inediti riguardanti la storia dei diversi<br />
cenobi di cui era stato a capo. Muratori favorì a sua volta<br />
la pubblicazione, nel 1728, di un testo dell’Astezati a sostegno<br />
dell’originalità di tre documenti appartenenti alla storia<br />
del monastero bresciano di S. Giulia<strong>10</strong> .<br />
Come già accennato, costantemente presenti all’interno della<br />
cerchia dei rapporti epistolari del modenese – e in molti casi<br />
determinanti per l’esito di alcune ricerche – furono i due<br />
fratelli Gagliardi, Giulio Antonio e Paolo. Persone eminenti<br />
della cultura bresciana nel secolo dei Lumi, essi rappresentarono<br />
forse meglio di chiunque altro i corrispondenti ideali di<br />
Muratori: uomini di grande cultura, studiosi acuti, possessori<br />
di ricche biblioteche, frequentatori assidui di archivi. Paolo in<br />
particolare, il minore fra i due, canonico della Cattedrale di<br />
Brescia e accademico della Crusca, fu in contatto epistolare<br />
con molti fra gli esponenti più in vista della cultura del suo<br />
<strong>10</strong> Si tratta dell’ultimo atto di un bellum diplomaticum, che vide affrontarsi<br />
l’Astezati con il confratello Giovanni Gaspare Beretti, a sua volta<br />
amico e collaboratore di Muratori; l’opera dell’Astezati si intitola Difesa di<br />
tre documenti antichi dell’Archivio del Real monistero di Santa Giulia di<br />
Brescia accusati di falso (Brescia 1728). Fu lo stesso Beretti a segnalare a Muratori<br />
la pubblicazione, agli inizi del 1728, del Commentariolum di Evangelista<br />
Manelmo con commento dell’Astezati.