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9] Dalle anticaglie d’archivio all’Istoria<br />

315<br />

vagamente impressa, ma soprattutto uniforme all’ortografia<br />

dell’originale di Modena e netto da tutti gli errori, come ben<br />

conviensi a un’opra di stil sì purgato; e in oltre a lei ne spedirò<br />

quel numero di copie che potranno esserle in grado. Questa<br />

mia inchiesta nello stesso tempo che l’avanzo al beneficentissimo<br />

core di V. S. illustrissima, la sottometto altresì al pesatissimo<br />

di lei giudizio, come pure al di lei merito umilio per fine<br />

i miei più profondi rispetti, dichiarandomi …<br />

Si andava in tal modo consolidando il rapporto con il Rizzardi,<br />

grazie anche agli accordi per la vendita in città del Trattato<br />

della carità del prossimo, che il libraio-editore bresciano<br />

aveva messo in vendita a Brescia dopo averlo richiesto all’editore<br />

Soliani di Modena, il quale l’aveva stampato a sue spese9 .<br />

Il contributo più importante dato dagli intellettuali bresciani<br />

agli studi muratoriani tra il secondo e il terzo decennio<br />

del secolo risiede, senza dubbio, nel complesso lavoro preparatorio<br />

dell’edizione del Chronicon Brixiense del Malvezzi. La<br />

questione del reperimento di un esemplare sufficientemente<br />

attendibile e completo dell’opera dell’antico autore tenne occupati<br />

per più di tredici anni gli storici locali. Nel 1716 l’Averoldi<br />

fece avere a Muratori la propria copia manoscritta dell’opera<br />

del Malvezzi, avanzando nel contempo delle riserve<br />

intorno alla correttezza filologica del testo. Alcuni anni dopo,<br />

nel 1727, il manoscritto da cui l’Averoldi aveva ricavato<br />

la sua trascrizione, di proprietà del nobile bergamasco Giovan<br />

Giacomo de Tassis, venne acquisito da Filippo Argelati e<br />

nuovamente trascritto. L’anno successivo, nel 1728, Muratori<br />

iniziò ad avvalersi dell’aiuto dell’archivista e paleografo bresciano<br />

Giovanni Andrea Astezati, il cui contributo è riassumibile<br />

nell’opera di minuzioso scrutinio, all’interno di biblioteche<br />

pubbliche e private e di archivi, al fine di rintracciare<br />

l’esemplare più antico e al tempo stesso più completo<br />

9 L. A. MURATORI, Epistolario, edito e curato da M. Campori, VI, Modena,<br />

Società Tipografica Modenese, 1903, p. 2366, lettera di Muratori a Paolo<br />

Gagliardi del 13 gennaio 1724.

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