Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
308 ENNIO FERRAGLIO<br />
[2<br />
trinale e dogmatico – assistettero al rapido scemare di interessi<br />
comuni motivo di scontro, all’incrinarsi dei rapporti e al silenzio<br />
epistolare, salvo poi riaffermare, alla fine, la comune appartenenza<br />
all’ideale Repubblica delle Lettere.<br />
È sostanzialmente attraverso l’opera di Muratori che la storia<br />
di Brescia antica e medievale (quella storia fatta fino a quel<br />
momento di cronache, di spunti, di brandelli di discorsi narrativi<br />
e storiografici, di documenti inediti, di tabularia monastici<br />
pressoché inesplorati) si affermò finalmente con una<br />
dignità storico-culturale di alto livello, non più toccato dopo<br />
la luminosa ma quasi isolata esperienza editoriale di inizio<br />
Cinquecento riguardante la Chronica de rebus brixianorum<br />
di Elia Capriolo.<br />
L’interesse per le cose bresciane era ispirato da un contesto<br />
di generale risveglio per gli studi storici. I viaggi letterari compiuti<br />
in Italia dal Mabillon nel 1685-86 e dal Montfaucon tra<br />
il 1699 e il 1702, provocarono, tra gli intellettuali della penisola,<br />
ampi consensi ma anche forti contrasti, rinfocolando una<br />
sorta di rivalità intellettuale tra italiani e francesi che aveva visto,<br />
nel corso del tempo, accesi sostenitori da una parte e dall’altra.<br />
La pubblicazione dell’Iter e del Museum Italicum nel<br />
1687 e del Diarium Italicum nel 1702, che venivano a focalizzare<br />
l’attenzione sulla ricchezza di libri delle biblioteche<br />
italiane e sui numerosi tesori manoscritti che ancora giacevano<br />
sepolti in esse provocò, per la prima volta a livello nazionale,<br />
un deciso moto di reazione. Tra le voci più autorevoli<br />
fra quelle che si alzarono in favore dello sviluppo delle ricerche<br />
storiche in Italia vi era quella del Muratori il quale, scrivendo<br />
nel 1708 la seconda parte delle sue Riflessioni sopra il<br />
buon gusto, non si tratteneva dall’esprimere senza mezzi termini<br />
quella che era un’opinione ampiamente condivisa ma non<br />
confessata:<br />
Dirò francamente, che gli eruditi nostri dovrebbono con più<br />
diligenza scuotere la polvere delle antiche librerie, e visitar meglio<br />
la gran copia de’ manuscritti, che fortunatamente fra noi<br />
si conservano, risparmiando ad alcuni letterati oltramontani più