Rischio da agenti chimici - Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ...
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36 G Ital Med Lav Erg 2011; 33:3, Suppl 2<br />
http://gimle.fsm.it<br />
RC 08<br />
RISCHIO CHIMICO ED ESPOSIZIONE A INTERFERENTI<br />
ENDOCRINI NEI LUOGHI DI LAVORO<br />
C. Fiumalbi, A. Citroni, M. Giannelli, B. Papaleo1 ASL 10 Firenze Dipartimento <strong>di</strong> Prevenzione, UF <strong>di</strong> PISLL zona sud est<br />
1 Inail ex ISPESL - Roma<br />
Corrispondenza: Dr.ssa Carla Fiumalbi - Dirigente me<strong>di</strong>co UF <strong>di</strong><br />
PISLL zona fiorentina sud est, Dipartimento <strong>di</strong> Prevenzione ASL 10<br />
Firenze, Via Chiantigiana 37, 50126 Firenze - Tel. 0556534723, Fax<br />
055/6532383, E-mail: carla.fiumalbi@asf.toscana.it<br />
RIASSUNTO. L’articolo riporta il tentativo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare una metodologia<br />
utile a valutare tra i rischi occupazionali, quelli <strong>da</strong> sostanze<br />
chimiche potenziali interferenti endocrini (I.E: inquinanti ambientali e/o<br />
occupazionali correlati con effetti sulla capacità riproduttiva e sul sistema<br />
endocrino), integrando le informazioni <strong>di</strong> matrici <strong>di</strong> esposizioni,<br />
banche <strong>da</strong>ti MATline, INAIL e ASL. Lo stirene è stato in<strong>di</strong>viduato come<br />
I.E. occupazionale su cui intervenire e in nessuna <strong>del</strong>le aziende, oggetto<br />
<strong>di</strong> intervento, in<strong>di</strong>viduate con potenziale esposizione, vi era la conoscenza<br />
<strong>del</strong>la caratteristica <strong>di</strong> potenziale interferente endocrino <strong>del</strong>lo stirene<br />
e/o dei plastificanti utilizzati.<br />
La metodologia può essere applicata per la mappatura <strong>di</strong> esposizioni<br />
ad altre sostanze chimiche I.E. e i risultati ottenuti possono rappresentare<br />
un possibile punto <strong>di</strong> partenza per la programmazione degli interventi.<br />
Parole chiave: salute dei lavoratori, interferenti endocrini, rischio<br />
chimico occupazionale.<br />
INTRODUZIONE<br />
Gli stu<strong>di</strong> sperimentali iniziano a <strong>del</strong>ineare la correlazione tra inquinanti<br />
ambientali e/o occupazionali con la capacità riproduttiva e alcune<br />
patologie endocrine. Tali sostanze sono definite come interferenti endocrini<br />
(I.E.). In letteratura sono citate alcune matrici <strong>di</strong> esposizione lavorativa<br />
(JEM: job exposure matrices) elaborate allo scopo <strong>di</strong> contribuire a<br />
chiarire la relazione tra l’esposizione a questi composti <strong>chimici</strong>, presenti<br />
talvolta in ambiente <strong>di</strong> lavoro, e gli effetti sulla salute. Gli I.E. infatti<br />
sono spesso ubiquitari e vi è la necessità <strong>di</strong> identificare eventuali fattori<br />
<strong>di</strong> confon<strong>di</strong>mento che potrebbero incidere nelle valutazioni <strong>del</strong>le esposizioni<br />
e dei relativi <strong>da</strong>nni occupazionali. L’obiettivo <strong>del</strong> nostro intervento<br />
è stato quello <strong>di</strong> sperimentare una metodologia utile ad in<strong>di</strong>viduare e valutare<br />
tra i rischi occupazionali, quelli <strong>da</strong> sostanze chimiche potenziali<br />
interferenti endocrini, utilizzando le matrici <strong>di</strong> esposizioni.<br />
MATERIALI E METODI<br />
Sono state in<strong>di</strong>viduate le sostanze chimiche potenziali I.E. occupazionali<br />
sulla base <strong>del</strong>le JEM <strong>di</strong>sponibili in letteratura; l’utilizzo integrato<br />
<strong>di</strong> banche <strong>da</strong>ti MATline e la consultazione <strong>del</strong>l’archivio unità produttive<br />
INAIL per prevedere il numero degli occupati esposti e per mappare la<br />
loro <strong>di</strong>stribuzione sul territorio fiorentino sud est. Tramite MATline è<br />
stato ottenuto l’elenco <strong>del</strong>le lavorazioni; <strong>da</strong>ll’archivio unità produttive <strong>di</strong><br />
fonte INAIL per ogni attività lavorativa si è ottenuto il numero <strong>di</strong> <strong>di</strong>tte e<br />
<strong>di</strong> addetti. Ulteriori informazioni si sono ottenute <strong>da</strong>gli archivi Ditte <strong>del</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Prevenzione. Alle aziende in<strong>di</strong>viduate è stato inviato per<br />
posta e/o <strong>di</strong>rettamente uno specifico questionario e acquisita la documentazione<br />
utile a valutare la reale esposizione all’I.E. in<strong>di</strong>viduato, la tipologia<br />
<strong>di</strong> lavorazione, i lavoratori esposti, il programma <strong>di</strong> sorveglianza<br />
sanitaria e gli eventuali <strong>da</strong>ti <strong>di</strong> monitoraggio biologico effettuati <strong>da</strong>l me<strong>di</strong>co<br />
competente azien<strong>da</strong>le.<br />
RISULTATI<br />
In questa prima fase è stato in<strong>di</strong>viduato lo stirene come I.E. <strong>di</strong> interesse.<br />
Le informazioni sulle esposizioni sono state raccolti a step: presenza<br />
si/no <strong>del</strong>le sostanze chimiche <strong>di</strong> interesse (resine stireniche, plastificanti,<br />
coloranti e pigmenti), schede <strong>di</strong> sicurezza, campionamenti, monitoraggi<br />
biologici, documento <strong>di</strong> valutazione <strong>del</strong> rischio (DVR) e sopralluoghi.<br />
Le lavorazioni in<strong>di</strong>viduate sono state prevalentemente: materie<br />
plastiche, produzione <strong>di</strong> inchiostri - vernici lacche - coloranti. Tra le<br />
101 aziende in<strong>di</strong>viduate nel territorio <strong>di</strong> competenza con possibile uti-<br />
lizzo <strong>di</strong> stirene come materia prima e/o ad<strong>di</strong>tivo nel ciclo produttivo, per<br />
10 aziende (8%) per un totale <strong>di</strong> 130 addetti si è confermato l’utilizzo <strong>di</strong><br />
stirene e/o prodotti che lo contengono. Solo in 4 (40%) aziende (87 addetti)<br />
era stato in<strong>di</strong>cato lo stirene e/o i composti che lo contengono nella<br />
valutazione <strong>del</strong> rischio con le relative schede <strong>di</strong> sicurezza ed effettuato<br />
<strong>da</strong>l Me<strong>di</strong>co Competente il monitoraggio biologico. In nessun caso vi era<br />
la conoscenza <strong>del</strong>la caratteristica <strong>di</strong> potenziale interferente endocrino<br />
<strong>del</strong>lo stirene e/o dei plastificanti utilizzati.<br />
DISCUSSIONE<br />
Questa esperienza è un esempio <strong>di</strong> come l’uso integrato <strong>del</strong>le JEM e<br />
<strong>del</strong>le banche <strong>da</strong>ti permetta la mappatura <strong>di</strong> lavorazioni con possibile<br />
esposizione a sostanze chimiche I.E. e la previsione <strong>del</strong> numero <strong>di</strong> lavoratori<br />
esposti. L’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> esposizioni non note e/o misconosciute<br />
ha permesso <strong>di</strong> promuovere sia idonee valutazioni <strong>del</strong> rischio<br />
(DVR) per la salute dei lavoratori che interventi <strong>di</strong> prevenzione mirati.<br />
La metodologia può essere applicata per la mappatura <strong>di</strong> esposizioni ad<br />
altre sostanze chimiche I.E. e i risultati ottenuti possono rappresentare un<br />
possibile punto <strong>di</strong> partenza per gli operatori <strong>del</strong>la prevenzione impegnati<br />
nella pianificazione dei programmi <strong>di</strong> intervento.<br />
BIBLIOGRAFIA<br />
1) Pera A, Caporossi L, De Rosa M, Vita I, Bastianelli C, Papaleo B.<br />
Stu<strong>di</strong>o degli effetti biologici degli endocrine. Disrupters chemicals<br />
(EDC) sulla salute riproduttiva. G Ital Med Lav Erg 2006;<br />
http://gimle.fsm.it<br />
2) Comitato Nazionale Biosicurezza e Biotecnologie (2007). La Sorveglianza<br />
<strong>del</strong>l’esposizione a interferenti endocrini. http://www.iss.it/<br />
binary/inte/cont/interferenti_endocrini.<br />
3) Papaleo B, Caporossi L, De Rosa M, Chiovato L, Ferrari M, Imbriani<br />
M, Signorini S, Pera A. Esposizione professionale a <strong>di</strong>struttori<br />
endocrini: stato <strong>del</strong>l’arte. G Ital Med Lav Erg 2004; 26 (3): 171-179.<br />
http://gimle.fsm.it<br />
RC 09<br />
ESPOSIZIONE A STIRENE ED ALTERAZIONI EMATOLOGICHE<br />
IN LAVORATORI DELLA VETRORESINA<br />
Daniele Giantomasi, Elisabetta Strafella, Massimo Bracci, Sara<br />
Staffolani, Lory Santarelli<br />
Me<strong>di</strong>cina <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong>, Facoltà <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina e Chirurgia, Università<br />
Politecnica <strong>del</strong>le Marche, Ancona<br />
RIASSUNTO. Lo stirene, un solvente organico largamente utilizzato<br />
nelle lavorazioni <strong>del</strong>la vetroresina, è attualmente definito <strong>da</strong>lla<br />
IARC come possibile cancerogeno per l’uomo (gruppo 2B). Stu<strong>di</strong> epidemiologici,<br />
condotti su lavoratori <strong>del</strong>l’industria plastica, hanno associato<br />
l’esposizione allo stirene ad una maggiore incidenza <strong>di</strong> tumori linfocitari<br />
ed ematopoietici ma anche ad alterazioni non neoplastiche <strong>del</strong> sistema<br />
immunitario.<br />
Scopo <strong>di</strong> questo stu<strong>di</strong>o è stato quello <strong>di</strong> verificare, nei lavoratori<br />
<strong>del</strong>la vetroresina, la presenza <strong>di</strong> alterazioni ematologiche in associazione<br />
ai biomarkers <strong>di</strong> esposizione a sostanze organiche volatili ed ai <strong>di</strong>versi<br />
fattori in<strong>di</strong>viduali e lavorativi.<br />
Lo stu<strong>di</strong>o ha previsto un prelievo ematico, la raccolta <strong>di</strong> un campione<br />
<strong>di</strong> urine a fine turno ed una raccolta anamnestica e patologica in un<br />
gruppo <strong>di</strong> 91 lavoratori operanti in un’azien<strong>da</strong> <strong>del</strong>la cantieristica navale<br />
<strong>da</strong> <strong>di</strong>porto in vetroresina.<br />
Dai nostri <strong>da</strong>ti emerge che una significativa percentuale <strong>di</strong> soggetti<br />
addetti alla lavorazione <strong>del</strong>la vetroresina presenta un’inversione <strong>del</strong>la<br />
formula leucocitaria generata <strong>da</strong> una linfocitosi assoluta. Questo fenomeno<br />
è prevalente nel gruppo dei soggetti <strong>di</strong> razza asiatica ed africana e<br />
nel gruppo dei soggetti con la mansione specifica <strong>di</strong> carrozziere.<br />
Tali significatività persistono all’analisi multivariata. Nonostante<br />
non si sia rilevata una associazione significativa tra alti livelli <strong>di</strong> biomarkers<br />
e presenza <strong>di</strong> inversione <strong>del</strong>la formula, non si può escludere una<br />
correlazione <strong>di</strong> quest’ultima con i rischi specifici legati alla lavorazione<br />
<strong>del</strong>la cantieristica navale e in particolare alla presenza <strong>di</strong> molteplici<br />
<strong>agenti</strong> <strong>chimici</strong> utilizzati nel ciclo industriale, soprattutto nella mansione