Rischio da agenti chimici - Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ...
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40 G Ital Med Lav Erg 2011; 33:3, Suppl 2<br />
http://gimle.fsm.it<br />
ganoclorurati in particolare). In corso <strong>di</strong> sorveglianza sanitaria, a seguito<br />
<strong>del</strong> riscontro occasionale <strong>di</strong> una componente monoclonale all’esame elettroforetico,<br />
è stata posta <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> MGUS in un lavoratore <strong>di</strong> un industria<br />
chimica, potenzialmente esposto a pestici<strong>di</strong> <strong>di</strong> sintesi (molinate,<br />
atrazina, promazina, simazina) e a vapori <strong>del</strong>le materie prime impiegate<br />
(cloroetano, bromoetano, tetrafluoroetilene, toluene, ecc.). Il soggetto era<br />
<strong>di</strong> giovane età (anni 41) e lavorava <strong>da</strong> 15 anni nella stessa azien<strong>da</strong> con la<br />
mansione <strong>di</strong> manutentore meccanico. Nessun altro caso <strong>di</strong> MGUS è stato<br />
mai <strong>di</strong>agnosticato tra i colleghi <strong>di</strong> lavoro negli anni precedenti. Partendo<br />
<strong>da</strong>lla considerazione che, nell’ambito <strong>del</strong>la eziopatogenesi <strong>di</strong> malattie per<br />
le quali l’effetto stocastico conseguente all’esposizione, anche a bassi livelli,<br />
a specifici <strong>agenti</strong> <strong>di</strong> rischio presenti nell’ambiente <strong>di</strong> lavoro può<br />
avere un ruolo eziologico rilevante, sono stati valutati il significato ed il<br />
possibile ruolo <strong>del</strong>l’esposizione a pestici<strong>di</strong> per l’insorgenza <strong>di</strong> MGUS nel<br />
caso oggetto <strong>del</strong> nostro stu<strong>di</strong>o, soprattutto in relazione alla giovane età <strong>di</strong><br />
osservazione <strong>del</strong>l’alterazione ematologica. I quesiti emersi sono stati <strong>di</strong>versi<br />
e relativi in primo luogo alla reale probabilità causale che l’esposizione<br />
occupazionale a pestici<strong>di</strong> possa essere implicata nell’eziologia<br />
<strong>del</strong>la MGUS, in secondo luogo correlati alla possibilità che la con<strong>di</strong>zione<br />
<strong>di</strong>agnosticata possa essere inquadrata e gestita come patologia <strong>di</strong> sospetta<br />
origine professionale, in terzo luogo relativi alle misure <strong>di</strong> prevenzione<br />
primaria e secon<strong>da</strong>ria che possono e devono essere messe in atto sul<br />
luogo <strong>di</strong> lavoro per il lavoratore affetto <strong>da</strong> MGUS. La letteratura scientifica<br />
non offre in<strong>di</strong>cazioni sull’argomento. Dall’analisi <strong>del</strong>l’attività <strong>di</strong> lavoro<br />
svolta <strong>da</strong>l lavoratore e sulla base dei <strong>da</strong>ti <strong>di</strong> monitoraggio ambientale<br />
effettuati nel corso degli anni e che evidenziano valori <strong>di</strong> esposizione<br />
assolutamente trascurabili, appare ragionevole ipotizzare l’assenza <strong>di</strong> un<br />
rapporto causale con l’insorgenza <strong>di</strong> MGUS. In merito al secondo quesito<br />
riteniamo non sussistano i presupposti per sospettare la MGUS come<br />
malattia <strong>di</strong> origine professionale. Infatti, la MGUS non è <strong>di</strong> per sé è inquadrabile<br />
come una malattia vera e propria ma piuttosto e più correttamente<br />
come una con<strong>di</strong>zione subclinica che solo in un numero limitato <strong>di</strong><br />
casi evolve verso il mieloma multiplo. L’abbattimento <strong>di</strong> ogni possibile<br />
fonte occupazionale <strong>di</strong> esposizione deve essere ottenuto prima me<strong>di</strong>ante<br />
l’adozione <strong>di</strong> misure <strong>di</strong> prevenzione collettiva, sia <strong>di</strong> carattere organizzativo<br />
che <strong>di</strong> carattere tecnico, e successivamente attraverso l’adozione <strong>di</strong><br />
misure <strong>di</strong> prevenzione/protezione in<strong>di</strong>viduali. La formulazione <strong>del</strong> giu<strong>di</strong>zio<br />
<strong>di</strong> idoneità alla mansione dovrebbe prevedere l’esclusione <strong>da</strong>llo<br />
svolgimento <strong>di</strong> attività lavorative che possono comportare esposizione<br />
anche potenziale a pestici<strong>di</strong> e a tutti quegli <strong>agenti</strong> <strong>di</strong> rischio (solventi ad<br />
esempio) per i quali è stato ipotizzato o <strong>di</strong>mostrato un possibile ruolo<br />
nella eziopatogenesi <strong>del</strong>la MGUS e, in generale, <strong>di</strong> malattie <strong>del</strong> sistema<br />
mieoloproliferativo. Il lavoratore inoltre dovrà essere sottoposto a sorveglianza<br />
sanitaria con perio<strong>di</strong>cità ravvicinata, integrata <strong>da</strong> specifiche valutazioni<br />
ematologiche e svolta in stretta collaborazione con lo specialista<br />
ematologo.<br />
Parole chiave: gammopatia monoclonale (MGUS), pestici<strong>di</strong>, rischi<br />
professionali.<br />
INTRODUZIONE<br />
La gammopatia monoclonale <strong>di</strong> significato indeterminato (MGUS) è<br />
una con<strong>di</strong>zione preneoplastica caratterizzata <strong>da</strong>lla proliferazione <strong>di</strong> un<br />
clone plasmacellulare a livello <strong>del</strong> midollo osseo che sintetizza immunoglobuline,<br />
non associata a comparsa <strong>di</strong> sintomi o <strong>di</strong> <strong>da</strong>nno d’organo (1).<br />
La proliferazione clonale <strong>di</strong> elementi B linfocitari più o meno maturi, in<br />
grado <strong>di</strong> sintetizzare e <strong>di</strong> secernere una catena immunoglobulinica monoclonale<br />
più o meno completa, costituisce l’elemento comune che caratterizza<br />
le malattie linfoproliferative e plasmacellulari. L’accumulo nel<br />
siero <strong>del</strong>l’immunoglobulina omogenea, riscontrabile in concentrazioni<br />
variabili, rappresenta l’effetto <strong>del</strong>l’abnorme attività <strong>del</strong> clone linfoplasmacellulare<br />
e dà origine alla componente monoclonale. L’eventuale eccesso<br />
<strong>di</strong> sintesi <strong>di</strong> catene leggere, ultrafiltrate liberamente a livello <strong>del</strong><br />
glomerulo renale, costituisce la proteinuria <strong>di</strong> Bence-Jones. La gammopatia<br />
monoclonale <strong>di</strong> incerto significato (MGUS) è definita <strong>da</strong>l riscontro<br />
<strong>di</strong> una concentrazione sierica <strong>di</strong> immunoglobulina monoclonale (o <strong>di</strong> una<br />
sua componente) inferiore a 3 g/dL, <strong>da</strong>lla presenza <strong>di</strong> plasmacellule nel<br />
midollo osseo in una proporzione inferiore al 10% e <strong>da</strong>ll’assenza <strong>di</strong> lesioni<br />
ossee ra<strong>di</strong>ologicamente documentate, <strong>di</strong> anemia, <strong>di</strong> ipercalcemia e<br />
<strong>di</strong> insufficienza renale (1). La prevalenza <strong>di</strong> MGUS è bassa nei soggetti<br />
giovani, mentre nella popolazione ultracinquantenne è relativamente elevata<br />
(3,2%) ed aumenta considerevolmente con l’età (4). Sebbene la<br />
MGUS sia storicamente considerata una con<strong>di</strong>zione benigna, i pazienti<br />
che ne sono affetti hanno un rischio nel tempo <strong>di</strong> sviluppare mieloma<br />
multiplo (MM). La MGUS può pertanto essere inquadrata come uno<br />
sta<strong>di</strong>o preneplastico <strong>del</strong>la plasmacellula che precede il possibile sviluppo<br />
<strong>di</strong> un mieloma multiplo (2, 4); il tasso <strong>di</strong> progressione <strong>del</strong>la MGUS in<br />
mieloma multiplo è me<strong>di</strong>amente pari all’1% per anno (3, 4), con un rischio<br />
<strong>di</strong> progressione che aumenta con la durata e che persiste anche in<br />
pazienti che presentano un quadro biochimico-umorale stabile nell’arco<br />
<strong>di</strong> decenni (3, 4). I principali fattori <strong>di</strong> rischio <strong>di</strong> progressione clinica<br />
<strong>del</strong>la MGUS in MM sono la concentrazione ed il tipo <strong>del</strong>la componente<br />
sierica monoclonale e la presenza <strong>di</strong> catene leggere nel siero. I pazienti<br />
affetti <strong>da</strong> MGUS hanno inoltre un rischio significativo <strong>di</strong> sviluppare amiloidosi<br />
primaria e macroglobulinemia <strong>di</strong> Waldenstrom. Recentemente è<br />
stata <strong>di</strong>mostrata una associazione statisticamente significativa tra insorgenza<br />
<strong>di</strong> MGUS ed esposizione professionale ad alcuni pestici<strong>di</strong> utilizzati<br />
in ambito agricolo (l’insettici<strong>da</strong> organoclorurato <strong>di</strong>eldrina; il mix fumigante<br />
tetracloruro/<strong>di</strong>solfuro <strong>di</strong> carbonio; il fungici<strong>da</strong> clortalonil) (2), a<br />
conferma <strong>di</strong> quanto già descritto in altre precedenti ricerche nelle quali<br />
era stato segnalato il riscontro <strong>di</strong> una associazione positiva tra insorgenza<br />
<strong>di</strong> MGUS ed esposizione a pestici<strong>di</strong>, solventi e <strong>di</strong>fferenti sostanze chimiche<br />
<strong>di</strong> sintesi (5).<br />
MATERIALI E METODI: DESCRIZIONE CASO CLINICO<br />
In corso <strong>di</strong> sorveglianza sanitaria, a seguito <strong>del</strong> riscontro occasionale<br />
<strong>di</strong> una componente monoclonale all’esame elettroforetico, è stata posta<br />
<strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> MGUS in un lavoratore <strong>di</strong> un industria chimica potenzialmente<br />
esposto a pestici<strong>di</strong> <strong>di</strong> sintesi. Il soggetto aveva 41 anni e lavorava<br />
<strong>da</strong> 15 anni con la mansione <strong>di</strong> manutentore meccanico in una azien<strong>da</strong><br />
dove vengono prodotti pestici<strong>di</strong> <strong>di</strong> sintesi. Nessun altro caso <strong>di</strong> MGUS è<br />
mai stato <strong>di</strong>agnosticato tra i colleghi <strong>di</strong> lavoro negli anni precedenti.<br />
Dalla revisione <strong>del</strong>le schede <strong>di</strong> sicurezza dei prodotti impiegati e sintetizzati<br />
è stata evidenziata la presenza <strong>di</strong> alcune materie prime (bromoetano,<br />
cloroetano, monoclorometano, tetrafluoroetilene) e <strong>di</strong> tre pestici<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> sintesi (molinate, promazina, simazina) identificati con la frase <strong>di</strong> rischio<br />
R40 in quanto dotati <strong>di</strong> possibili effetti cancerogeni, seppure in presenza<br />
<strong>di</strong> prove insufficienti. Tuttavia, nessuno dei pestici<strong>di</strong> <strong>di</strong> sintesi prodotti<br />
nell’azien<strong>da</strong> rientrava fra quelli per i quali l’associazione con la<br />
MGUS è risultata epidemiologicamente <strong>di</strong>mostrata e non solo ipotizzata.<br />
Poiché l’attività produttiva si svolge a ciclo chiuso, i <strong>da</strong>ti <strong>di</strong> monitoraggio<br />
ambientale relativi alle concentrazioni <strong>di</strong> materie prime e vapori <strong>di</strong> pestici<strong>di</strong><br />
nelle <strong>di</strong>verse fasi <strong>del</strong> ciclo produttivo hanno sempre evidenziato<br />
valori espositivi assolutamente trascurabili, <strong>di</strong> solito inferiori al limite <strong>di</strong><br />
rilevabilità <strong>del</strong> metodo <strong>di</strong> in<strong>da</strong>gine e in alcuni casi largamente inferiori ai<br />
valori limiti proposti <strong>da</strong>ll’ACGIH per le materie prime impiegate. Si segnala<br />
che per i pestici<strong>di</strong> molinate, promazina e simazina l’ACGIH non<br />
ha ad oggi proposto valori limite <strong>di</strong> soglia (TLV). Dall’analisi <strong>del</strong>la mansione<br />
svolta <strong>da</strong>l lavoratore, che richiede una occasionale e limitata presenza<br />
sugli impianti produttivi, il tempo me<strong>di</strong>o stimato <strong>di</strong> potenziale<br />
esposizione è risultato inferiore a 30 minuti/giorno. Partendo <strong>da</strong>ll’ipotesi<br />
cautelativa secondo la quale, nell’eziopatogenesi <strong>di</strong> malattie come quelle<br />
neoplastiche, l’effetto stocastico conseguente anche a basse esposizioni a<br />
specifici <strong>agenti</strong> <strong>di</strong> rischio possa avere un ruolo eziologico, sono stati valutati<br />
il significato ed il possibile ruolo <strong>del</strong>l’esposizione a pestici<strong>di</strong> per<br />
l’insorgenza <strong>di</strong> MGUS nel caso in oggetto, soprattutto in relazione alla<br />
giovane età <strong>di</strong> osservazione <strong>del</strong>l’alterazione ematologica. Abbiamo<br />
anche valutato le possibili misure <strong>di</strong> prevenzione primaria e secon<strong>da</strong>ria<br />
attuabili nell’ambiente <strong>di</strong> lavoro per il soggetto affetto <strong>da</strong> MGUS.<br />
DISCUSSIONE E CONCLUSIONI<br />
Dall’analisi <strong>del</strong>l’attività <strong>di</strong> lavoro svolta <strong>da</strong>l lavoratore e sulla base dei<br />
<strong>da</strong>ti <strong>di</strong> monitoraggio ambientale effettuati nel corso degli anni, che evidenziano<br />
valori espositivi assolutamente trascurabili, appare ragionevole<br />
ipotizzare l’assenza <strong>di</strong> un ruolo eziologico <strong>del</strong>l’esposizione occupazionale<br />
nell’insorgenza <strong>di</strong> MGUS. Nel caso specifico si ritiene pertanto che non<br />
sussistano i presupposti per considerare la “malattia” <strong>di</strong> origine professionale.<br />
Inoltre la MGUS non è <strong>di</strong> per sé è inquadrabile come una malattia<br />
vera e propria ma piuttosto e più correttamente come una con<strong>di</strong>zione preneoplastica,<br />
clinicamente silente, che solo in un numero limitato <strong>di</strong> casi<br />
evolve verso il mieloma multiplo. Un corretto approccio preventivo nei<br />
soggetti portatori <strong>di</strong> una con<strong>di</strong>zione preneoplastica deve porre come elemento<br />
fon<strong>da</strong>mentale l’eliminazione <strong>di</strong> tutti quei fattori o situazioni presenti<br />
in ambito lavorativo in grado <strong>di</strong> favorire la progressione verso forme maligne.<br />
L’abbattimento <strong>di</strong> ogni possibile fonte occupazionale <strong>di</strong> esposizione