ICSI 2007 - Euricse
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impresa sociale<br />
luglio ~ settembre <strong>2007</strong><br />
davolio<br />
forum<br />
oggetto di attenzione da parte di enti, prevalentemente pubblici,<br />
che devono affrontare, specie nel Mezzogiorno, problemi occupazionali<br />
rilevanti spesso determinati da processi di espulsione<br />
dal mercato del lavoro di soggetti non svantaggiati. Inoltre la<br />
strutturazione delle organizzazioni, necessaria, ma troppo legata<br />
a fenomeni di mercato, ha prodotto una variazione motivazionale<br />
significativa nei lavoratori, facendo privilegiare l’aspetto retributivo<br />
rispetto alla componente, pure importante, della motivazione<br />
sociale e culturale. Ma se, da un lato, si è sviluppato un<br />
mercato quantitativamente crescente in rapporto al numero delle<br />
iniziative, la progressiva riduzione degli investimenti pubblici<br />
nelle politiche sociali, attuate dai governi precedenti, ha prodotto<br />
una sempre minore remunerazione delle prestazioni. Tutto ciò ha<br />
generato, talvolta, un’eccessiva precarizzazione del lavoro sociale<br />
ed una conseguente caduta motivazionale.<br />
La mia è una cooperativa di tipo A, quindi siamo soggetti a frequenti<br />
cambi di commesse, a nuovi appalti e a nuovi committenti.<br />
Questa dinamica complica la costruzione di un rapporto associativo<br />
efficace. Noi abbiano scelto da tempo di assumere a tempo<br />
indeterminato tutti i soci, ciò non toglie che nel caso si perdano<br />
degli appalti parte degli stessi, impegnati su quei servizi, debba<br />
traslocare ad altre realtà. Non è ancora successo, ma accadrà<br />
di certo. Per quanto le cooperative possano muoversi in direzione<br />
dei loro soci ci sarà sempre una differenza tra chi ha scelto<br />
il rapporto associativo in subordine alla necessità di un lavoro e<br />
chi invece ha trovato nella cooperativa la propria dimensione. La<br />
difficoltà prevalente è la costruzione di un monte ore adeguato<br />
per i singoli lavoratori. Per far ciò è spesso necessario combinare<br />
diversi servizi, interventi vari, su comuni ed utenze spesso distanti.<br />
Ciò aumenta le difficoltà per l’operatore e l’organizzazione<br />
complessiva della cooperativa: piani formativi che si sovrappongono,<br />
diversi coordinatori con stili diversi, pur nelle procedure<br />
condivise, ecc. Resta poi il nodo centrale della pochezza del Ccnl<br />
e la distanza tra le retribuzioni nel pubblico e nel privato per i<br />
medesimi incarichi. L’idea della gratuità e che il lavoro nell’impresa<br />
sociale possa scivolare di frequente nel volontariato deve<br />
essere assolutamente contrastata. Non che ogni ora/lavoro debba<br />
essere sempre e comunque retribuita, ma la scelta di regalare<br />
del proprio tempo/lavoro al cliente o alla cooperativa è una scelta