DELL - Camera dei Deputati

altrimenti potente che quella non sia del prestigio della Francia,
poichè indurrà la popolazione a disperare d'ogni appoggio italiano.
lo credo ancora che il Governo, per quanto è in lui, non trascurerà
nessuna di quelle precauzioni che meglio valgano a tutelare
la libertà del voto. Ed anzi voglio sperare che anche gli agenti suoi
secondari (specialmente dopo la seduta d'oggi) si adopreranno in
quei paesi nel modo che loro è dal proprio dovere indicato, vale a
dire in modo imparziale, se non in favore della nazionalità italiana,
in favore di quel Re a cui per altro essi hanno, come noi, prestato
giuramento.
Ma a quanti del mese siamo noi? in quale giorno della settimana?
Giovedi 12 aprile! In due giorni potrete voi applicare queste
guarentigie e correggere quel vizio radicale che esiste in liste per il
suffragio universale formate dalle persone che vi sono state accennate
e fatte in soli cinque giorni ?
Vi ha di più ancora. l/onorevole ministro per l'istruzione pubblica
vi diceva: se il voto sarà contrario a Francia, allora voi non
avrete più altro a fare che approvarlo; se sarà favorevole all'annessione,
oh! perchè vorreste far violenza a popolazioni le quali vogliono
sconnettersi da voi per unirsi ai Francesi? Or bene, poichè
il signor ministro ama le comparazioni, ne farò una anch'io. La parte
che egli riserva al Parlamento è questa... (Vuota della sabbia sopra
un foglio).
Ne siete voi contenti? (Movimento - Bravo I).
Per noi Nizzardi è questa una quistione d'affetto secolare e di
nazionalità; una quistione di dignità e d'onore.
Con deputati italiani che in questo recinto rappresentano il
senno e il patriottismo nazionale non userò molte parole per dir loro:
Deh! fate almeno il possibile per conservarci all'Italia! Oh ! quando
una popolazione che si crede, che si sente italiana, vi rivolge una tale
preghiera, essa non ha mestieri di lunghi discorsi. Il più potente oratore
in suo favore essa lo trova nel vostro cuore stesso, e in quei
nobili sensi di patriottismo che animarono sempre voi, o signori, di
cui gran parte conobbi esuli in questa terra, e che con opere gloriose
avete contribuito alla redenzione della patria comune. (Bene I).
Signori, dopo gli schiarimenti che ci vennero forniti dall'onorevole
Laurenti-Roubaudi, dopo quanto dissero tanti altri oratori,
io poteva con qualche ragione evitare il cimento della tribuna, e risparmiare
a voi il tedio di udirmi, tanto più quando in questa Legislatura
non ho l'onore di rappresentare propriamente il collegio
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