physique amusante - Treccani
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sapere. In effetti nella letteratura dell'epoca coloro che cercavano di inserire in ogni<br />
conversazione argomenti di tipo scientifico spesso erano descritti come maleducati; in<br />
particolare erano considerati inopportuni i pedanti che non esitavano a usare il<br />
linguaggio tecnico della scienza nelle conversazioni eleganti. A questo proposito, ne Il<br />
newtonianismo per le dame Algarotti (1712-1764) mostra come si potesse ridurre al<br />
silenzio un noioso matematico: Avendomi un giorno costui assalito con alcuni altri,<br />
ch'erano meco in un Giardino, si preparava già, siccome dimostrava la sua aria, di<br />
farne l'ultimo strazio colle sue dimostrazioni, e co' suoi corollarj. Io e gli altri che lo<br />
conoscevamo perfettamente, a forza di parlar di Poesia, e di citar passi de' Poeti,<br />
linguaggio che egli non intendeva, senza lasciargli mai aprir bocca, riuscimmo in una<br />
delle più difficili imprese, com'era quella, di non essere infastiditi, e d'infastidire anzi<br />
uno de' più fastidiosi del mondo. (p. 140) La poesia s'inserisce nella letteratura della<br />
scienza da salotto non soltanto come un'arma da utilizzare contro il noioso linguaggio<br />
filosofico (e contro coloro che lo usavano), ma anche come un abbellimento retorico<br />
che rendeva la scienza socialmente attraente e quindi accettabile. La letteratura della<br />
scienza da salotto è imbevuta di poesia: come spiega John Harris (1667-1719) nella<br />
prefazione agli Astronomical dialogues, "le digressioni, le riflessioni, la poesia e i motti<br />
di spirito sono introdotti per rendere più attraenti e gradevoli quelle nozioni che prive<br />
di questa veste potrebbero apparire troppo contorte e astratte" (p. V). Così, per<br />
esempio, osservando che "l'antico linguaggio della filosofia" si esprimeva in versi,<br />
nella sua discussione dei cambiamenti geologici subiti dalla Terra nel corso del tempo,<br />
negli Élémens de la philosophie de Newton, Voltaire cita un lungo brano di Ovidio.<br />
Nell'opera di Algarotti, l''esplorazione' delle teorie newtoniane della luce e del colore<br />
da parte della Marchesa di E*** e del suo precettore iniziano con una digressione nata<br />
da una discussione sulla poesia inglese e in seguito l'autore ricorre frequentemente<br />
alla poesia per illustrare e sottolineare alcuni brani della conversazione. La versione da<br />
salotto della scienza si avvaleva anche del sostegno di altre arti. Interrompendo la<br />
discussione sul suono che apre le sue Lettres, Euler si chiede perché la buona musica<br />
suscita in noi il sentimento del piacere e sostiene che, sebbene la comprensione della<br />
struttura armonica di un brano di musica bello e ben composto indubbiamente<br />
accentui il piacere intellettuale che si prova ascoltandolo, la ragione da sola non è<br />
sufficiente a spiegare il piacere che esso suscita nell'ascoltatore. Se le opere dell'uomo<br />
erano frequentemente menzionate per illustrare i meriti culturali della scienza da<br />
salotto, il valore religioso di quest'ultima era messo in luce attraverso il riferimento<br />
alle opere di Dio. Benché gli autori delle opere riconducibili a questo genere letterario<br />
appartenessero a nazionalità diversamente orientate dal punto di vista religioso, come<br />
l'Inghilterra, la Francia, l'Italia e la Germania, e che quindi non potevano trovarsi<br />
d'accordo sui dettagli dottrinali, tutti sostenevano che la contemplazione delle<br />
meraviglie della Creazione divina conduceva a un più profondo apprezzamento del<br />
potere e della saggezza di Dio. Ritroviamo questo tipo d'approccio in un passaggio<br />
dell'Introduction to astronomy di Bonnycastle (1750-1821), che conclude il suo esame<br />
del Sistema solare esaltando la forza ispiratrice della visione delineata nella sua<br />
opera: Che meravigliosa idea del Creatore e della sua opera viene qui presentata<br />
all'immaginazione! Il Sole, un superbo corpo di fuoco, è collocato al centro del<br />
Sistema e attorno alla sua sfera i pianeti, i satelliti e le comete effettuano le loro<br />
rivoluzioni, con un ordine e una regolarità che deve ispirare alle nostre menti le più<br />
entusiaste concezioni sul loro divino Creatore. Chi può contemplare le dimensioni e le<br />
distanze di questi grandi corpi e la meravigliosa armonia dei loro moti senza rimanere<br />
colpito dalla magnificenza di questa scena e dalla grandiosa forza dell'onnipotenza?<br />
(p. 43) Alla religiosità entusiasta ma innocua della letteratura scientifica da salotto<br />
corrispondeva un analogo rinsaldarsi delle convenzioni dell'élite sociale; gli autori si<br />
sforzavano di operare una distinzione tra rendere la scienza accessibile e renderla<br />
'popolare' (termine, quest'ultimo, inteso in senso peggiorativo), ponendo l'accento