physique amusante - Treccani
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1721) 's Gravesande promise di "esporre le conclusioni rigorosamente matematiche"<br />
della filosofia newtoniana, rendendole "visibili al pubblico" attraverso il metodo degli<br />
esperimenti (I, pp. xvii-xviii) e Desaguliers, a sua volta, in A course of experimental<br />
philosophy (1734-1744), affermò che la filosofia newtoniana, benché fondata sulla<br />
matematica, poteva essere appresa senza ricorrere al calcolo, citando, a questo<br />
proposito, un illustre precedente: "Il grande Locke divenne un filosofo newtoniano<br />
senza l'aiuto della geometria; egli, infatti, chiese a Huygens se tutte le proposizioni<br />
matematiche dei Principia di Sir Isaac erano vere ed essendogli stato risposto che<br />
poteva far affidamento sulla loro certezza, le diede per scontate [...] divenendo così il<br />
maestro della fisica" (I, prefazione). Una volta privato della geometria, il<br />
newtonianismo divenne quindi accessibile a "tutte le classi e a tutte le professioni, e<br />
persino alle signore [...] attraverso il divertimento" (ibidem). L'elenco dei sottoscrittori<br />
di Desaguliers, in cui figuravano contesse e visconti, un muratore, un fabbricante di<br />
vetro colorato, un libraio e un commerciante, oltre che "le loro maestà, il re e la<br />
regina", conferma questa tesi. La nuova accessibilità si fondava sulle 'macchine' ideate<br />
per esemplificare le scoperte compiute da Newton con l'indagine matematica; non si<br />
deve tuttavia supporre che questi ricercatori pensassero di poter sostituire la<br />
geometria con gli strumenti dimostrativi. Desaguliers riconosceva che certi<br />
esperimenti non erano validi dal punto di vista matematico e che 'non dimostravano',<br />
ma si limitavano a illustrare un enunciato. Un esempio di questo genere d'illustrazioni<br />
era quello riguardante la differenza tra il moto e la velocità offerto da Desaguliers:<br />
una molla avrebbe impresso a un peso x la stessa quantità di moto, ma una velocità<br />
doppia rispetto a un peso 2x. "N.B. - aggiungeva Desaguliers - Si ricorre a questo<br />
esperimento per illustrare più che per dimostrare un tale fenomeno" (ibidem, p. 144).<br />
I conferenzieri popolari indussero così il loro pubblico ad adottare nei confronti della<br />
conoscenza della Natura un nuovo atteggiamento, fondato su una forma dimostrativa<br />
che consentiva agli allievi di comprendere la tesi enunciata, senza spiegare le ragioni<br />
su cui si basava il suo contenuto di verità. Gli esperimenti illustrativi prolungarono<br />
l'iter espositivo abitualmente adottato dai filosofi della Natura del XVIII secolo. Questi<br />
ultimi sottolineavano l'importanza delle basi empiriche della conoscenza, sostenendo<br />
che la teoria dovesse essere basata sull'esperienza. I conferenzieri popolari, invece,<br />
ritennero di dover ritradurre le teorie così ottenute in esperimenti, ritornando<br />
all'empirismo e individuando nell'esperienza sensibile il punto d'arrivo e di partenza<br />
della conoscenza popolare della Natura. I fisici amusants indussero così i loro allievi a<br />
divenire degli esemplari fenomenologi; promettendo di non andare mai "al di là della<br />
fisica percettibile", Nollet nelle Leçons de <strong>physique</strong> expérimentale (1754) dichiarò di<br />
volersi dedicare "soprattutto all'illustrazione delle relazioni esistenti tra i fenomeni" (I,<br />
p. 237).<br />
Le proprietà generali della materia<br />
I primi corsi pubblici di fisica sperimentale furono quindi organizzati sulla base di<br />
principî sensisti, in termini di proprietà percettibili della materia, e vennero divisi in<br />
due grandi sezioni dedicate, rispettivamente, all'illustrazione delle proprietà generali e<br />
a quella delle proprietà particolari della materia. La prima includeva nozioni usate sia<br />
nella fisica cartesiana sia in quella newtoniana, tra cui, per esempio, le nozioni di<br />
estensione, resistenza, divisibilità, attrazione e repulsione. Si trattava proprio di quelle<br />
nozioni astratte che, secondo i conferenzieri, sarebbero apparse incomprensibili al<br />
grande pubblico in mancanza di un'esauriente illustrazione. Nel suo primo<br />
esperimento, in cui si proponeva di trattare la divisibilità della materia, Nollet ricorse a<br />
un procedimento chimico che consentiva di scomporre in due parti una moneta:<br />
calcinò una certa quantità di zolfo posta intorno a una moneta, estraendo una delle<br />
sue leghe sotto la forma di solfuro. La moneta si trovò così a essere divisa in due parti<br />
disuguali, una delle quali sembrava non essersi affatto ridotta: la parte più piccola, la