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Cortina Inverno

Eccoci arrivati al decimo numero di CORTINA.TOPic. Una bella strada, quella che abbiamo percorso assieme. Con un obiettivo interessante, quello di dar vita — cinque stagioni or sono — a una rivista dalla doppia vocazione: di approfondimento e promozione, capace di immortalare la Cortina che ci piace e di dar voce a chi la ama, guardando sempre al futuro, forti di un illustre passato.

Eccoci arrivati al decimo numero di CORTINA.TOPic.
Una bella strada, quella che abbiamo percorso assieme. Con
un obiettivo interessante, quello di dar vita — cinque stagioni
or sono — a una rivista dalla doppia vocazione: di approfondimento
e promozione, capace di immortalare la Cortina che
ci piace e di dar voce a chi la ama, guardando sempre al futuro, forti di un
illustre passato.

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la vostra<br />

copertina<br />

La neve che sembra quasi<br />

panna sul Lago Ghedina<br />

in inverno.<br />

Snow looks like whipped<br />

cream on Lago Ghedina in<br />

winter.<br />

Foto di<br />

Ettore Trevisiol<br />

Milano<br />

Spedite alla redazione di<br />

CORTINA.TOPic (media.cortina@dolomiti.org)<br />

il vostro<br />

sguardo su <strong>Cortina</strong>.<br />

La fotografia scelta dal<br />

nostro art director sarà La<br />

vostra copertina del prossimo<br />

numero in uscita a luglio.<br />

You are invited to send your<br />

view on <strong>Cortina</strong> to CORTI-<br />

NA.TOPic editorial office<br />

(media.cortina@dolomiti.<br />

org). Our art director will<br />

select the best photo to become<br />

Your Cover of our next issue<br />

in July.<br />

3


4<br />

10<br />

12<br />

22<br />

50<br />

36<br />

58<br />

44<br />

62<br />

Editoriale<br />

di Stefano Illing e Chiara Caliceti<br />

Attualità<br />

PRIMO PIANO<br />

I have a dream<br />

Dieci menti illuminate ci spiegano<br />

come trasformare la crisi<br />

in opportunità<br />

Moda e modi<br />

Fashion WeekEnd<br />

La moda – quella “buona” – prende<br />

quota. Cronache da un’affollata<br />

<strong>Cortina</strong> d’inizio stagione<br />

ALTRI MONDI<br />

Perché complicarsi la vita<br />

in vacanza?<br />

La tendenza s-regolata del freeride<br />

di Max Cassani<br />

La storia<br />

siamo noi<br />

COLOR SEPPIA<br />

Sulla vecchia ferrovia<br />

Il viaggio dell’antico trenino<br />

delle Dolomiti<br />

di Massimo Spampani<br />

GEO & GEO<br />

Ambra-cadabra<br />

Sono ampezzani gli invertebrati<br />

più antichi della Terra<br />

a cura della redazione di National<br />

Geographic Italia<br />

Visioni<br />

L’ALTRA CORTINA<br />

Sulle orme del passato<br />

Con le ciaspe sui luoghi<br />

della Grande Guerra<br />

di Alessandra Segafreddo<br />

OLTRE CONFINE<br />

Quando la mappa è il tesoro<br />

In Giordania, sulle tracce della più<br />

antica carta geografica del mondo<br />

di Stefano Zardini<br />

56<br />

3<br />

68<br />

72<br />

88<br />

104<br />

112<br />

114<br />

120<br />

122<br />

116<br />

Miti e riti<br />

NOVITÁ<br />

Che la sfida abbia inizio<br />

Cambio di guardia<br />

per la storica Coppa d’Oro<br />

delle Dolomiti<br />

di Savina Confaloni<br />

Rubriche<br />

LA VOSTRA COPERTINA<br />

Neve (o è panna?)<br />

sul Lago Ghedina in inverno<br />

di Ettore Trevisiol<br />

COSA BOLLE IN PENTOLA<br />

Seguiteci nelle cucine di<br />

Roberto Piccolin,<br />

Ristorante Ariston<br />

Alessandro e Adolfo Menardi,<br />

Ristorante Baita Fraina<br />

a cura di Lucia Portesi<br />

SALVA CON NOME<br />

L’agenda dei grandi eventi<br />

di stagione<br />

CLOSE UP<br />

“Come eravamo” questa estate<br />

VETRINE<br />

Novità in discesa libera<br />

a cura di Alice Citi<br />

FOCUS INVERNO<br />

La montagna<br />

come non l’avete mai vista<br />

PREVIEW ESTATE<br />

R-estate tra le Dolomiti<br />

a cura di Eleonorà Alverà<br />

e Angela Bolzicco<br />

NOJELES D’AMPEZZO<br />

Alcuni sanno, pochi ricordano,<br />

ci piace farvi sapere che…<br />

a cura di Ennio Rossignoli<br />

INFINE (speriamo di no…)<br />

Il nostro oroscopo,<br />

alla faccia dei Maya<br />

a cura di Claudio Cannistrà<br />

<strong>Cortina</strong> Top Friends<br />

Il circuito distributivo<br />

di CORTINA.TOPic<br />

Foto di copertina<br />

di Stefano Zardini


Mario Abis<br />

Fin dall’università – anche se<br />

si laurea in Giurisprudenza – la<br />

ricerca tecnologica è stata la<br />

sua grande passione. Fonda l’istituto<br />

di ricerca Makno e, dal<br />

1980, dirige il primo sistema<br />

di sondaggi e indagini demoscopiche<br />

per la Tv. Socio del<br />

Council Italia/Usa, past fellow<br />

dell’Aspen Institute e presidente<br />

di Abis Analisi e Strategie,<br />

durante la sua carriera ha<br />

spaziato dalla Csr al marketing<br />

territoriale, dai media alla sociologia.<br />

Per aprire il cassetto<br />

e scoprire qual è la sua idea di<br />

futuro, leggete a pag. 12.<br />

Guido Barilla<br />

La strada verso l’azienda di<br />

famiglia è passata dagli studi<br />

di filosofia. Dalla Francia agli<br />

Stati Uniti, rientra a Parma<br />

nel 1986 come dirigente del<br />

Gruppo Barilla e, dopo sette<br />

anni, viene nominato presidente<br />

della Barilla G. & R. F.lli.<br />

Dal 2003 è anche presidente<br />

del Gruppo e per noi, a pag.<br />

14, ha svelato come affrontare,<br />

insieme, le sfide della Terra.<br />

Armando Branchini<br />

Segretario generale della Fondazione<br />

Altagamma, docente<br />

presso l’Università Bocconi<br />

di Milano e presidente della<br />

European Cultural and Creative<br />

Industries Alliance di Bruxelles<br />

è un esperto di lusso, in tutte<br />

le sue declinazioni. Presidente<br />

di InterCorporate Strategie<br />

e Impresa, società di consulenza<br />

per strategia d’impresa,<br />

marketing e retail, a pag. 14 ci<br />

ha spiegato perché è un lusso<br />

essere italiani.<br />

6<br />

Claudio Cannistrà<br />

Direttore della rivista Sestile,<br />

da più di trent’anni si interessa<br />

di astrologia. Specializzato in<br />

tecniche astro-geografiche, ha<br />

pubblicato articoli su riviste internazionali,<br />

partecipando come<br />

relatore a congressi all’estero. È<br />

consigliere della Sea (Sociedad<br />

Española de Astrologia) e membro<br />

fondatore della Faes (Federazione<br />

Astrologica Europa del<br />

Sud). Firma il primo oroscopo<br />

del CORTINA.TOPic (a pag<br />

122) e, alla faccia dei Maya, ci<br />

racconta l’anno che verrà.<br />

Max Cassani<br />

A cinque anni gli hanno regalato<br />

il primo paio di sci. Ma visto<br />

che non è diventato Svindal, si è<br />

rassegnato a fare il giornalista.<br />

Lavora a La Stampa da 14 anni,<br />

dove scrive di società, spettacoli,<br />

oltre che di montagna. Due<br />

libri nel cassetto – ancora da<br />

finire –, è uno dei primi sostenitori<br />

dello slow-ski. Per sapere<br />

come fare, leggete a pag. 50.<br />

Marcello Fois<br />

Scrittore e sceneggiatore, ha<br />

vinto innumerevoli premi per<br />

la narrativa – tra cui Calvino,<br />

Scerbanenco, Dessì, Fedeli, Cavour<br />

e Volponi – ed è stato, nel<br />

2012, tra i finalisti del Premio<br />

Campiello, con il suo romanzo<br />

Nel tempo di mezzo. Con Giulio<br />

Angioni, Giorgio Todde e Michela<br />

Murgia, è fondatore del<br />

festival letterario di Gavoi, L’isola<br />

delle storie. Una soluzione<br />

per il futuro? Essere artigiani<br />

di se stessi e del proprio Paese.<br />

Il perché lo leggete a pag. 15.<br />

Alessandro Gogna<br />

Opinionista della quarta edizione<br />

di <strong>Cortina</strong> inCroda, è alpinista<br />

di fama internazionale,<br />

storico dell’alpinismo, nonché<br />

guida alpina. Ha documentato<br />

l’evoluzione dell’alpinismo e<br />

una delle sue grandi battaglie<br />

è la salvaguardia dell’ambiente<br />

montano: nel nostro decimo<br />

numero riflette sull’essere “rocce”<br />

al giorno d’oggi. “Scalate”<br />

a pag. 15.<br />

Michele Lanzinger<br />

Direttore del Museo tridentino<br />

di scienze naturali, per la divulgazione<br />

della cultura scientifica<br />

ha sviluppato iniziative nel settore<br />

educativo, mostre temporanee<br />

e l’informal learning. Ha<br />

curato direttamente l’organizzazione<br />

e la stesura dello studio<br />

di fattibilità del piano culturale<br />

del Muse, il nuovo Museo delle<br />

scienze che aprirà a primavera<br />

2013. Il suo consiglio per un<br />

futuro migliore a pag. 16.<br />

Umberto Martini<br />

Presidente generale del Club<br />

alpino italiano da maggio 2010,<br />

è socio della sezione di Bassano<br />

del Grappa. Ha preso parte<br />

alla Commissione centrale per<br />

la tutela dell’ambiente montano<br />

e alla Commissione centrale<br />

per la speleologia e, dal 2003, è<br />

revisore dei conti della Fondazione<br />

Antonio Berti di Venezia.<br />

Ovviamente sportivo ed<br />

escursionista, ha riassunto per<br />

noi, a pag. 16, lo spirito di 150<br />

di storia del Cai.<br />

Paola Matonti<br />

È stata segretario generale della<br />

provincia di Trento e successivamente<br />

capo di gabinetto del<br />

presidente della giunta regionale<br />

del Trentino-Alto Adige oltre a<br />

dirigente dell’Agenzia del lavoro<br />

e dirigente generale del dipartimento<br />

Turismo, ambiente e<br />

urbanistica. Ha fatto parte del<br />

gruppo di lavoro interprovinciale<br />

per la candidatura delle<br />

Dolomiti a Patrimonio mondiale<br />

dell’Umanità. A pag 18 ci racconta<br />

di una grande passione.<br />

National Geographic<br />

Italia<br />

Per raccontare un ritrovamento<br />

speciale, come quello scoperto<br />

sulle Tofane questa estate –<br />

non ve lo sveliamo, lo trovate a<br />

pag. 58 – non ci siamo accontentati<br />

di un solo contributor,<br />

ma abbiamo coinvolto una<br />

intera redazione.<br />

Filippo Scammacca<br />

del Murgo<br />

Dopo due lauree – una in Giurisprudenza<br />

e una in Scienze<br />

politiche – supera il concorso<br />

diplomatico. È così segretario<br />

presso l’Ambasciata d’Italia a<br />

Buenos Aires, console d’Italia<br />

a Friburgo, consigliere commerciale<br />

presso l’Ambasciata<br />

al Cairo, primo consigliere<br />

commerciale presso l’Ambasciata<br />

a Berlino. Nel 2010<br />

diviene ministro plenipotenziario<br />

e nel 2011 è console generale<br />

d’Italia in Baviera. Chi meglio<br />

di lui poteva parlarci dell’eterna<br />

partita Italia-Germania? Lo fa<br />

a pag. 18.<br />

Vincenzo Scuccimarra<br />

Giornalista, sceneggiatore e<br />

producer televisivo, si occupa<br />

da più di dieci anni di cortometraggi<br />

curando il primo<br />

programma di corti realizzato<br />

in Italia su Studio Universal.<br />

Collaboratore di Nova, l’inserto<br />

sull’innovazione de Il Sole<br />

24 Ore è creatore di formati<br />

d’intrattenimento breve per i<br />

canali Fox e Sky, oltre a esser<br />

stato consulente per festival<br />

nazionali ed internazionali tra<br />

cui <strong>Cortina</strong>metraggio. Per lui il<br />

futuro non può che essere “corto”.<br />

Scoprite perché a pag 85.<br />

Stefano Zecchi<br />

Scrittore, giornalista e professore<br />

ordinario di Estetica<br />

presso l’Università degli Studi<br />

di Milano, è stato anche assessore<br />

alla Cultura di Milano. Da<br />

attento osservatore dei cambiamenti<br />

culturali e sociali del<br />

nostro Paese, riesce a rendere<br />

accessibile ai più la materia filosofica.<br />

Tra i suoi libri: Fenomenologia<br />

dell’esperienza, Utopia<br />

e speranza nel comunismo, La<br />

magia dei saggi, La fondazione<br />

utopica dell’arte, La bellezza,<br />

Sillabario del nuovo millennio e<br />

Quando ci batteva forte il cuore,<br />

edito nel 2010 per Mondadori.<br />

A pag. 19, ci spiega perché sarebbe<br />

meglio, per tutti, tornare<br />

a scuola.


egistrazione al tribunale di Belluno<br />

n. 04/08 del 23 maggio 2008<br />

<strong>Cortina</strong> d’ampezzo fa<br />

parte dell’associazione<br />

europea “Best of the alps”<br />

che riunisce le 12 località<br />

montane più famose ed<br />

esclusive di 5 nazioni alpine.<br />

è press–partner di <strong>Cortina</strong> turismo.<br />

<strong>Cortina</strong>.toPic è un periodico di informazione di carattere<br />

culturale e di promozione turistica di <strong>Cortina</strong> d’ampezzo.<br />

Copyright: tutti i diritti sono riservati. nessuna parte della<br />

rivista può essere riprodotta in qualsiasi forma rielaborata<br />

con l’uso dei sistemi elettronici e diffusa senza l’autorizzazione<br />

scritta dell’editore. Manoscritti e fotografie anche se<br />

pubblicati non vengono restituiti.<br />

Pubblicità inferiore al 45%.<br />

L’elaborazione dei testi, anche se curata con scrupolosa attenzione,<br />

non può comportare specifiche responsabilità per<br />

eventuali involontari errori o inesattezze.<br />

Chiuso in redazione il 17 dicembre 2012<br />

Direttore editoriale<br />

Stefano Illing<br />

Direttore responsabile<br />

Chiara Caliceti<br />

Supervisione creativa<br />

Stefano Zardini<br />

Coordinamento di redazione e redazione<br />

Lucia Portesi<br />

press2.cortina@dolomiti.org<br />

Redazione centrale<br />

Omnia Relations<br />

Alice Citi, Giacomo Pompanin, Vincenzo Barreca<br />

<strong>Cortina</strong> Turismo<br />

media.cortina@dolomiti.org<br />

Eleonora Alverà, Angela Bolzicco, Alessandro Broccolo,<br />

Cinzia Confortola<br />

Paola Dandrea, Elisabetta De Luca, Gianna di Lorenzo,<br />

Alex Luisotto, Marianne Moretti Adimari, Maria Grazia<br />

Soravia, Gabriella Talamini<br />

Hanno collaborato a questo numero:<br />

testi<br />

Mario Abis, Guido Barilla, Armando Branchini, Claudio<br />

Cannistrà, Max Cassani, Savina Confaloni, Marcello<br />

Fois, Alessandro Gogna, Michele Lanzinger, Umberto<br />

Martini, Paola Matonti, national Geographic italia, Filippo<br />

Scammacca del Murgo, Ennio Rossignoli, Vincenzo<br />

Scuccimarra, Alessandra Segafreddo, Chiara Siorpaes,<br />

Massimo Spampani, Stefano Zardini, Stefania Zardini<br />

Lacedelli, Stefano Zecchi<br />

foto<br />

Adriano Barioli, Annamaria Castellan, Dino Colli, Davide<br />

Da Ponte, Andrea Gaspari, Diego Gaspari Bandion,<br />

Giuseppe Ghedina, Salvo La Fata, Giacomo Pompanin,<br />

Paolo Tassi, Stefano Zardini<br />

Archivio Coro <strong>Cortina</strong>, Archivio <strong>Cortina</strong> Turismo, Balletto<br />

Russo & Fondazione teatro lirico siciliano, <strong>Cortina</strong><br />

Turismo, Motorsportfotos, Museo d’Arte Moderna<br />

“Mario Rimoldi” delle Regole d’Ampezzo, Vicenza Oro,<br />

Zoomphotocortina by Toni<br />

Archivio storico Foto Zardini<br />

Illustrazioni<br />

Federigo ‘Ghigo’ Gabellieri, Diego Gabriele<br />

Progetto grafico<br />

Kidstudio, Firenze<br />

www.kidstudio.it, info@kidstudio.it<br />

Hanno collaborato:<br />

Giorgio Franceschini, Alice Paviotti<br />

Art direction<br />

Marco Innocenti, Luca Parenti<br />

Traduzioni<br />

Alessandra Urbancich, Emmea associati<br />

Ha collaborato:<br />

Jessica de Simone<br />

Comitato promotore<br />

Andrea Franceschi<br />

Sindaco del comune di <strong>Cortina</strong> d’ampezzo<br />

Marco Ghedina<br />

assessore al turismo e allo sport del comune di <strong>Cortina</strong> d’ampezzo<br />

Giovanna Martinolli<br />

assessore alla Cultura del comune di <strong>Cortina</strong> d’ampezzo<br />

ascom <strong>Cortina</strong><br />

associazione albergatori di <strong>Cortina</strong> d’ampezzo<br />

associazione artigiani di <strong>Cortina</strong> d’ampezzo<br />

associazione astronomica <strong>Cortina</strong><br />

Cassa rurale e artigiana di <strong>Cortina</strong> e delle Dolomiti<br />

Comitato Coppa del Mondo di sci<br />

Consorzio impianti a fune di <strong>Cortina</strong><br />

La Cooperativa di <strong>Cortina</strong><br />

Gis Gestione impianti sportivi<br />

regole d’ampezzo<br />

Sci Club <strong>Cortina</strong><br />

Seam Servizi ampezzo<br />

Sestieri d’ampezzo<br />

<strong>Cortina</strong> Turismo<br />

Proprietario ed editore<br />

Sede sociale<br />

Via Guglielmo Marconi 15/b, 32043, <strong>Cortina</strong> d’Ampezzo<br />

Tel. +39 0436 866252, fax +39 0436 867448<br />

cortina@dolomiti.org<br />

Stampa<br />

Grafica Editoriale Printing<br />

Via Enrico Mattei 106, 40138, Bologna<br />

Tel. +39 051 4592111, fax +39 051 4592120<br />

sales@poligraficiprinting.it<br />

Pubblicità<br />

locale<br />

Gianna di Lorenzo<br />

socict@dolomiti.org<br />

nazionale<br />

Spe, Società pubblicità editoriale, Strada 3°, Palazzo B/10,<br />

20090, Assago (Milano)<br />

Tel. + 39 02 57577362, www.speweb.it<br />

Omnia Relations, Valentina Ferri<br />

valentina.ferri@omniarelations.com<br />

Gestione distribuzione circuito nazionale<br />

Erica Martinoli<br />

comunicazione@dolomiti.org


10<br />

«Il futuro<br />

Altri dieci<br />

di questi<br />

numeri<br />

influenza il presente tanto<br />

quanto il passato»: ha scritto Nietzsche. È molto<br />

strano, ma come è vero che il futuro lo costruiamo,<br />

così è vero che ciò che immaginiamo<br />

ci condiziona al punto da accadere davvero. E<br />

questo vale per lo spread, per le nostre fantasie e per la realtà che ci<br />

circonda, anch’essa soggetta a sorprendenti magie e rielaborazioni<br />

come si vede dalla nostra copertina.<br />

CORTINA.TOPic vi propone un esercizio sui futuri possibili, e<br />

forse auspicabili, in un momento in cui il futuro è effettivamente difficile<br />

da vedere. E vi invita a fare lo stesso, a trovare il vostro futuro<br />

possibile, e forse auspicabile, in modo che perda la pesantezza che<br />

ha assunto oggi e ridiventi lo spazio delle proiezioni e della fiducia.<br />

Lo facciamo con il numero dieci. Forse un traguardo importante,<br />

o invece, più semplicemente,<br />

una piccola tappa verso il futuro<br />

che abbiamo cominciato<br />

a creare dieci numeri fa.<br />

Proprio come la nostra<br />

copertina, possiamo immaginare<br />

il futuro come una<br />

fantastica rielaborazione del<br />

presente, un rimescolamento<br />

creativo e attraente che<br />

faccia emergere quello che<br />

altrimenti non riusciamo a<br />

vedere.<br />

Alla fine, è solo questione<br />

di punti di vista, no?<br />

Stefano Illing<br />

direttore editoriale<br />

l’EdItoRIAlE<br />

Ti regalo<br />

una<br />

mostra<br />

Eccoci arrivati al decimo numero di CORTINA.TOPic.<br />

Una bella strada, quella che abbiamo percorso assieme. Con<br />

un obiettivo interessante, quello di dar vita — cinque stagioni<br />

or sono — a una rivista dalla doppia vocazione: di approfondimento<br />

e promozione, capace di immortalare la <strong>Cortina</strong> che<br />

ci piace e di dar voce a chi la ama, guardando sempre al futuro, forti di un<br />

illustre passato. Per suggellare questo nuovo punto di partenza abbiamo<br />

chiesto a Dimitri Giannina di perfezionare un lavoro avviato la scorsa estate<br />

per Dolomiti Contemporanee. L’artista nella mostra collettiva Play by the<br />

rules / Giocando secondo (con) le regole, in esposizione al Museo Etnografico<br />

delle Regole d’Ampezzo, aveva firmato un’installazione molto particolare.<br />

Un progetto concettualmente complesso finalizzato a stimolare una<br />

riflessione su alcuni aspetti della tradizione e della cultura ampezzana in<br />

rapporto e a confronto con taluni cliché edonistici contemporanei. Per fare<br />

tutto ciò, erano stati utilizzati tantissimi CORTINA.TOPic, l’intera collezione.<br />

L’abbiamo trovata un’operazione così arguta che ci è venuto spontaneo<br />

proporre all’artista un ulteriore approfondimento. Sfida che ha subito<br />

raccolto il curatore della mostra, Gianluca D’Incà Levis, che ha stimolato<br />

Dimitri Giannina a proseguire nella sua «riflessione sulla comunicazione,<br />

sulla qualità dell’informazione, sul significato di parole e immagini e sul<br />

valore e la verità dello scambio d’informazioni sui media (in particolare,<br />

qui, i TOPic di <strong>Cortina</strong>)».<br />

Ecco così realizzata l’installazione che idealmente festeggia CORTINA.<br />

TOPic n. 10: in esposizione all’interno della mostra Must Have al Comun vecio.<br />

Chiara Caliceti, direttore responsabile


12<br />

priMo piano<br />

I HAVE<br />

A dREAM<br />

«Quello che il bruco chiama fine del mondo, altri<br />

chiamano farfalla». Lo dice un antico proverbio cinese.<br />

Noi abbiamo provato a mettere in pratica questo<br />

pensiero e vivere l’attuale crisi come un’opportunità. Di<br />

crescita, miglioramento, evoluzione. Per farlo al meglio,<br />

nel decimo numero della nostra rivista, abbiamo chiesto<br />

a dieci menti illuminate di raccontarci il proprio sogno<br />

di vivere in uno spazio vuoto<br />

con un punto al centro… (e basta)».<br />

Questo sogno di Giorgio<br />

«Sogno<br />

Gaber, in una delle sue ultime<br />

canzoni, è anche il mio. È il desiderio metafisico<br />

di essenzialità e di razionalità, di uscire dal rumore,<br />

dalla densità segnaletica, confusa e bulimica, che<br />

ci circonda. Sarebbe facile — il sogno è la merce<br />

più facile — dire che dalla depressione (economica,<br />

politica, culturale in cui viviamo da tempo in Italia)<br />

mi aspetto un’inversione di tendenza, di passare<br />

dalle chiacchiere su un mondo che deve crescere a<br />

un mondo che invece deve svilupparsi, dare energia<br />

e visione alle tante qualità che, nel mix straordinario<br />

di cultura, intelligenza e arte, sono oggi<br />

sommerse e bloccate.<br />

Vedo però una precondizione, quella di cambiare<br />

il clima in cui questo avviene. Un clima fatto di<br />

media autoreferenziali che ci riempiono di chiacchiere,<br />

sempre le stesse, su finanza e spread, con<br />

pontificazioni misteriose di tecnici e starlette, con<br />

un pattume fatto di talk show urlati e stupidi, sempre<br />

con la stessa compagnia di giro fatta di cafoni<br />

Silenzio, vuoto e pulizia,<br />

per torneare a splendere<br />

come una montagna al sole<br />

e cialtroni incompetenti e vuoti, un “pieno” di volgarità<br />

e retorica… un kitsch for the million contraddittorio<br />

con le nostre doti native.<br />

L’ipertrofia mediatica è il cuore di questo mostro<br />

che genera indistintamente modelli di consumo<br />

e di impoverimento, modelli etici e modelli<br />

corruttivi, principi e furbizie pragmatiche, veline<br />

e accademici imbolsiti, isterici e depressi, ipocriti<br />

sentimenti e valori invalsi; una società dello spettacolo<br />

che forma una sorta di pornografia sociale<br />

dove il meccanicismo sostituisce l’autenticità, il tutto<br />

miscelato dalla vecchia mitologia della velocità e<br />

dell’accelerazione, negazione dell’approfondimento<br />

della capacità critica che è la base stessa dello sviluppo<br />

della civiltà. Sottrarre, dunque, e sottrarci a<br />

tutto questo…<br />

Lasciare spazio all’intelligenza, alla razionalità<br />

volteriana: lo spazio metafisico evocato da Gaber.<br />

Nitidi e puliti come una bella montagna al sole, con<br />

luci e ombre, bianco e nero. La cultura che sostituisce<br />

la cronaca, uno spazio di senso dove porre le<br />

radici di una nostra rinascenza.<br />

Ma, appunto, è un sogno…<br />

Mario Abis<br />

Fondatore e presidente di Abis Analisi<br />

e strategie e professore presso lo Iulm di Milano


La crisi economica e politica che<br />

stiamo attraversando è seria<br />

e profonda, ma ci offre anche<br />

un’opportunità: capire quali<br />

sono le reali sfide alimentari del nostro<br />

pianeta, che dobbiamo affrontare insieme.<br />

L’occasione per parlarne con i più grandi<br />

esperti internazionali l’abbiamo avuta al<br />

Forum Internazionale del Barilla Center for<br />

Food and Nutrition, tenutosi a Milano il 28<br />

e 29 novembre. Mettere a fuoco i problemi<br />

è un primo passo importante verso la ricerca<br />

delle soluzioni e può incoraggiare comportamenti<br />

giusti da parte delle istituzioni<br />

pubbliche, delle imprese private e dei cittadini.<br />

Per questo motivo il nostro centro per<br />

l’alimentazione e la nutrizione ha elaborato<br />

e contribuisce a divulgare quelli che considera<br />

i tre grandi paradossi del cibo.<br />

Il primo: la diseguaglianza nella distribuzione.<br />

Un miliardo di persone al mondo<br />

non ha accesso al cibo e un numero equivalente<br />

— e crescente — mangia troppo e<br />

male, aumentando il rischio di gravi patologie.<br />

Secondo: la competizione tra animali,<br />

automobili e uomini per il consumo della<br />

produzione agricola. Oggi un terzo della<br />

produzione cerealicola mondiale è utilizzata<br />

per sfamare capi di bestiame.<br />

Il terzo è lo spreco. La produzione del<br />

nostro pianeta è sufficiente per sfamare<br />

sette miliardi di persone, ma un terzo di<br />

quanto è prodotto viene sprecato. Oggi la<br />

maggiore attenzione all’acquisto, dettata<br />

dalla crisi, ha aiutato a combattere lo<br />

spreco. E questo è già un bene.<br />

Mentre i paradossi appena descritti<br />

14<br />

priMo piano<br />

Insieme per vincere<br />

le sfide alimentari della Terra<br />

appaiono di facile comprensione, la loro<br />

soluzione è complicata perché dipende<br />

dal comportamento di moltissimi attori.<br />

Le ricerche condotte dal Barilla Center<br />

— seguendo un approccio multidisciplinare<br />

— hanno offerto suggerimenti concreti<br />

alle istituzioni e anche alla gente comune,<br />

per contribuire tutti assieme a migliorare<br />

il nostro pianeta. Vorrei ricordare in<br />

particolare un contributo del Bcfn: quello<br />

che abbiamo chiamato “doppia piramide<br />

alimentare e ambientale”, che ha evidenziato<br />

come i cibi che danno una migliore<br />

qualità di vita — frutta, verdura e prodotti<br />

a base di cereali — sono anche quelli la<br />

cui produzione ha il più basso impatto<br />

sull’ambiente. Seguendo questa semplice<br />

regola possiamo fare del bene a noi stessi<br />

e alla nostra Terra. Il Forum Internazionale<br />

ha visto una grande partecipazione di<br />

giovani. Attraverso un concorso, abbiamo<br />

chiesto a studenti e ricercatori universitari<br />

di tutto il mondo come affronterebbero<br />

i grandi problemi della Terra. Le dieci migliori<br />

idee degli under 30 — provenienti<br />

da tutto il mondo — hanno spaziato dalle<br />

nuove tecnologie all’educazione alimentare,<br />

fino alla nutrizione e alla distribuzione.<br />

Ha vinto un progetto interessante: la<br />

trasformazione di un palazzo in disuso in<br />

“centro nevralgico” per la produzione alimentare<br />

sostenibile in città; un modo per<br />

riavvicinare l’agricoltura ai centri urbani.<br />

Un sogno? Speriamo presto realtà.<br />

Guido Barilla<br />

Presidente di Barilla Center<br />

for Food and Nutrition<br />

Il lusso,<br />

un orgoglio italiano<br />

Interpretare il lusso oggi significa leggere<br />

il futuro del mondo: i codici che<br />

stanno accomunando gli individui,<br />

quelli della “vecchia Europa” come<br />

quelli dei Paesi pronti a dominare la scena<br />

di domani, sono infatti i codici transnazionali<br />

delle grandi marche e del gusto che<br />

queste marche contribuiscono a costruire.<br />

C’è molta Italia in questo futuro: una certezza<br />

più che un auspicio.<br />

In un mondo i cui confini identitari vanno<br />

sfumando, la ricerca di caratteri distintivi con<br />

forti radici culturali, ma al tempo stesso proiettati<br />

nella contemporaneità, è diventata un<br />

imperativo nel comportamento di cittadini e<br />

consumatori e, di conseguenza, l’ossessione<br />

dei grandi brand internazionali. Chi non ha<br />

storia cerca di costruirsela, perché le persone<br />

vogliono sentire il conforto della tradizione<br />

insieme all’ebbrezza della novità: è un punto<br />

di equilibrio estremamente difficile da raggiungere.<br />

Le imprese italiane di alta gamma,<br />

di qualunque tipo, hanno in casa tutto questo:<br />

autenticità, tradizione, manualità, creatività,<br />

innovazione. E innato gusto estetico. Ecco<br />

perché sono considerate industrie culturali<br />

e creative, come riconosciuto di recente anche<br />

dall’Unione Europea: l’introduzione di<br />

un prodotto di lusso cambia il modo in cui la<br />

società pensa e vede il futuro. Il modo in cui<br />

ci vestiamo o arrediamo la nostra casa non<br />

riflette solo la nostra personalità, ma anche<br />

il nostro status e, ancora più importante, la<br />

nostra storia. La cultura è, insomma, il principale<br />

fattore esplicativo del consumo di alta<br />

gamma. Di ciò fanno parte anche il turismo e<br />

l’ospitalità di eccellenza: per questo Fondazione<br />

Altagamma ha deciso di avviare un gruppo<br />

di lavoro dedicato ai territori italiani di eccellenza,<br />

territori che sono il fondamento della<br />

grande tradizione della qualità italiana, su cui<br />

le nostre imprese si stanno ritagliando un posto<br />

d’onore nel mondo che verrà.<br />

Armando Branchini<br />

Segretario generale della Fondazione<br />

Altagamma, docente presso l’Università<br />

Bocconi di Milano e presidente della<br />

European Cultural and Creative<br />

Industries Alliance, Brussels


Self-responsibility<br />

per affrontare<br />

il domani<br />

Ho un sogno semplice: abitare in un “Paese<br />

artigiano”. Un Paese che ritrovi la sua<br />

vocazione responsabile. Proprio il senso<br />

di responsabilità rende tanto sostanziale<br />

e tanto metaforico l’essere artigiani: l’idea cioè che<br />

ogni successo e ogni fallimento sono frutto delle nostre<br />

mani e che, responsabilmente appunto, non si<br />

possono ascrivere a terzi i propri fallimenti. Occorre<br />

un avvenimento, un oggetto per riuscire a tracciare<br />

quel solco che l’artigiano sa fare naturalmente e che<br />

noi invece magari facciamo male perché non abbiamo<br />

la stessa competenza ma, soprattutto, perché non<br />

ci siamo presi la briga di conquistarcela: abbiamo delegato<br />

troppo, non fatto in proprio. Abbiamo lasciato<br />

il territorio ai cementificatori, abbiamo abbandonato<br />

la campagna, abbiamo accettato modelli di sviluppo<br />

decisi dall’economia e non dalla cultura, abbiamo<br />

imitato esempi estranei e fuori dalla nostra genetica.<br />

Proprio come un artigiano incompetente che colpisce<br />

con uno scalpello inadatto una pietra troppo morbida,<br />

vanificando il suo stesso lavoro.<br />

L’artigiano osserva e se sbaglia impara dai suoi<br />

sbagli. Il suo traguardo è arrivare alla leggerezza, al<br />

gesto talmente connaturato da essere eseguito senza<br />

nemmeno pensarci. La meraviglia è proprio constatare<br />

con quanta leggerezza l’artigiano sa fare cose<br />

apparentemente difficilissime; il fabbro per esempio,<br />

che lavora un materiale terribile, che gli fa resistenza,<br />

eppure lui in qualche modo lo convince, in qualche<br />

modo gli dà una posa, gli parla, in un dialogo costante.<br />

E così il falegname, che ha lo strumento giusto per<br />

fare il ricciolo giusto, mentre noi sprecheremmo tanto<br />

di quel legno. Allo stesso modo potremmo abbracciare<br />

ipotesi di tolleranza e ascolto, contro il pregiudizio<br />

e la rabbia. La calma del vasaio, la concentrazione<br />

di un cittadino cosciente, competente, attento.<br />

Ecco il mio sogno: una nazione, ricchissima di artigiani,<br />

nel senso metaforico del termine e non solo.<br />

C’è bisogno di persone che abbiano competenza di<br />

quello che stanno facendo e che siano quindi responsabili<br />

degli errori che fanno. Intellettuali compresi.<br />

Marcello Fois<br />

Scrittore, commediografoe sceneggiatore italiano<br />

tra gli ospiti della rassegna Una Montagna di libri<br />

Noi,<br />

rocce nella natura<br />

Un grande capo indiano Seattle diceva: «La terra non appartiene all’uomo;<br />

è l’uomo che appartiene alla terra».<br />

Rocce, terra, fossili, minerali hanno una vita propria che vive con<br />

ritmi enormemente dilatati rispetto ai nostri. Noi viviamo troppo velocemente<br />

per accorgerci della vita minerale.<br />

Superate le vecchie concezioni utilitaristiche della conservazione della Natura,<br />

accettare che la roccia abbia una vita significa accettare l’inanimato come<br />

degno della nostra considerazione morale.<br />

L’uomo si è sempre servito della roccia per i suoi scopi. Presumiamo che il<br />

regno minerale non chieda altro che rimanere minerale, nelle forme in cui ci si<br />

presenta, ma nello stesso tempo lo consideriamo meno della carne da macello.<br />

Questa si può riprodurre in tempi brevi, mentre la rinascita della roccia è rinviata<br />

alla prossima rivoluzione geologica. Ma al di là delle inevitabili e giustificate<br />

aggressioni che l’uomo compie nei confronti dell’inanimato, ci sono le piccole<br />

aggressioni di ogni giorno, le superficiali indifferenze verso una vita diversa dalla<br />

nostra. Leggerezza e superficialità ci inducono ad asportare pezzi di roccia, meglio<br />

se con un certo valore economico come i minerali o i fossili. E così un bene<br />

comune viene nello stesso tempo privatizzato e degradato a bottino. Staccare<br />

concrezioni millenarie vuol dire distruggere irrimediabilmente una meraviglia<br />

della natura creata con tanta pazienza, ma vuol dire anche eliminare per sempre<br />

una compartecipazione altrui a quella bellezza.<br />

Perché gettare i sassi in un lago alpino oppure giù per un pendio? Perché<br />

modificare un ordine, perché alterare delle energie potenziali? Perché spaccare le<br />

rocce alla ricerca delle gemme di cristallo?<br />

Il diritto di conquistarci i piccoli piaceri personali diventa quasi superfluo se<br />

ci convinciamo, fermamente, che possiamo vivere in grande serenità solo nella<br />

più intensa comunicazione con la natura: la pura osservazione sarà il catalizzatore<br />

delle nostre potenzialità espressive, mentre escursioni, arrampicate e avventura<br />

ne saranno il prezioso contenitore.<br />

Alessandro Gogna<br />

Storico dell’alpinismo di fama internazionale<br />

e opinionista della quarta edizione di <strong>Cortina</strong>inCroda<br />

15


Recuperare<br />

l’etica del bello<br />

Il sogno è il luogo metafisico dell’immaginazione. Un progetto<br />

innovativo è cieco se non è sostenuto dalla forza generativa<br />

dell’immaginazione e quest’ultima, a ben vedere, si alimenta<br />

proprio dallo sbandamento irrazionale e a volte irriverente del<br />

sognare. Le scienze cognitive ci spiegheranno sempre meglio le basi<br />

biologiche del nostro comportamento e forse arriveranno anche a<br />

dirci di che cosa sono fatti i sogni. Ma qui non siamo interessati a<br />

questo, qui ci piace pensare che tutti i nostri progetti e la nostra idea<br />

di futuro abbiano un comune nucleo generativo nel sognare, a occhi<br />

chiusi o aperti.<br />

A cinquant’anni dall’inizio di un nuovo evo, quello in cui i Beatles<br />

ci hanno aiutato a sognare liberi, e nell’anno — questo — in cui<br />

all’Europa è stato attribuito il Nobel per la pace, credo che le parole di<br />

Imagine di John Lennon siano ancora uno dei modi belli di guardare<br />

al nostro futuro:<br />

16<br />

Imagine all the people<br />

Living for today...<br />

You may say I’m a dreamer<br />

But I’m not the only one<br />

I hope someday you’ll join us<br />

And the world will be as one<br />

priMo piano<br />

E il mondo sarà… Può sembrare strano ma è proprio il futuro<br />

il luogo della concretezza, se vero è che il tempo passato è irrimediabilmente<br />

passato e il presente è inafferrabile, travolto com’è dal<br />

tempo che passa su se stesso. Il futuro inoltre è un luogo sociale, dal<br />

momento che è nelle relazioni e con i futuri degli altri che si realizza<br />

l’avvenire. Su questa base, quale sogno accarezzare nell’immaginare<br />

un buon futuro?<br />

Credo che l’idea di bello, dai tempi delle filosofie antiche ad oggi,<br />

sia la materia del sogno più augurabile per tutti noi. Il bello è una<br />

categoria dai moltissimi significati. Bello come forma e razionalità.<br />

Bello come buono, amichevole, relazionale. Bello come puro, sano.<br />

Bello come giusto. Bello come criterio illuminante la responsabilità<br />

con la quale ci accingiamo a inventare lo sviluppo futuro delle nostre<br />

comunità.<br />

Pensando al futuro forse sarebbe più corretto pensare allo sviluppo<br />

sostenibile in termini di sviluppo bello. Per l’importanza di mettere<br />

al centro non la persona ma le sue relazioni. Sviluppo bello per il<br />

paesaggio, anche quello dolomitico. Bello per la capacità di conservare<br />

le trasformazioni e gli usi tradizionali dei suoli, quelli fatti con rispetto<br />

della natura. Bello, infine, anche per chi si occupa di economia,<br />

compreso il turismo, oppure per chi si dedica a cogliere i rapporti tra<br />

cultura e società. Per tutti un’idea di futuro inclusivo, responsabile,<br />

durevole. Un bel sognare, a occhi aperti o chiusi.<br />

Al mattino, tutti loro, tutti noi, sapremo subito dove mettere<br />

le mani.<br />

Michele lanzinger<br />

direttore del MuSe, Museo delle Scienze di trento<br />

Rinascere, puntare in alto,<br />

cercare qualcosa al di là<br />

Guardarsi gli scarponi per dire: «Ce la farò». Scalare<br />

una vetta è il pensiero del limite da superare, l’eterno<br />

io-contro-io che rende le nostre esperienze più mature.<br />

È guardarsi gli scarponi per dire: «Ce la farò». Il<br />

pensiero del limite da superare, l’eterno io-contro-io che rende<br />

le nostre esperienze più mature. È con questo spirito che il Club<br />

alpino italiano ha passeggiato tra le nuvole in questi 150 anni di<br />

storia, vissuti fianco a fianco da una pattuglia di volontari armati<br />

di una passione che non si è mai addormentata e che, nel tempo,<br />

ha dato vita alle 496 sezioni e 308 sottosezioni in tutte le regioni<br />

d’Italia.<br />

23 ottobre 1863: Castello del Valentino, Torino. È qui che nasce<br />

il Cai, sulla scia della storica ascesa del Monviso dell’agosto<br />

precedente. Fin dagli inizi, pratica attiva e cultura sono i principali<br />

fondamenti di una diffusione della conoscenza del territorio<br />

come presa di coscienza d’identità e maturazione civile, che mostra<br />

lo stretto legame tra il Club alpino e l’Italia — appena — unita.<br />

E ancora oggi ci sentiamo pionieri, riscopriamo le culture e i<br />

patrimoni, possiamo unire i puntini delle storie che la neve copre<br />

come una naturale difesa culturale.<br />

Il mio desiderio è che l’humus delle nostre radici venga coltivato<br />

con sempre più attenzione, proteggendo le nostre cime e<br />

le nostre valli da cattivi pensieri e terribili polveri, puntando sui<br />

nostri ragazzi con coraggio, affidandogli il futuro della Montagna.<br />

Centocinquant’anni alle spalle, ma la forza dell’esperienza è inutile<br />

se non corrisponde a un consapevole passaggio del testimone<br />

ai più giovani. Le grandi sfide del futuro non sono altro che l’esame<br />

a cui viene sottoposta l’educazione che abbiamo trasmesso,<br />

la cartina tornasole della nostra vita. Spero che il nostro lavoro<br />

abbia stimolato, incuriosito, appassionato. Spero che ai confini si<br />

contrappongano gli “sconfini”, che questo anno di festeggiamenti,<br />

intitolato non a caso Cai 150 la montagna che unisce, riesca a<br />

diffondere la cultura delle vette, patrimonio e risorsa nazionale.<br />

Infine, spero di richiamare l’attenzione sulle tematiche del territorio<br />

montano, oramai riconosciuto non più come barriera ma<br />

come cerniera d’Europa, determinando in primis una rinascita<br />

di queste zone — i cui benefici si stendano alla collettività — in<br />

termini sia economici sia etici e culturali.<br />

Umberto Martini<br />

Presidente generale del Club alpino italiano


Turismo,<br />

un Bene sostenibile<br />

La Fondazione Dolomiti, a partire dall’inserimento<br />

delle Dolomiti nel Patrimonio<br />

dell’Umanità (Siviglia, 2009), è l’interlocutore<br />

ufficiale dell’UNESCO, a fronte di una<br />

pluralità di territori, governati da cinque province e<br />

due regioni, sui quali il Bene “emblematico” delle Dolomiti<br />

si colloca. Lo scopo della Fondazione è quello<br />

di promuovere la conoscenza, la conservazione e la<br />

valorizzazione del Bene, attraverso la gestione diretta<br />

di azioni o il coordinamento delle singole province.<br />

Obiettivi: l’armonizzazione delle politiche turistiche e<br />

dei progetti di mobilità sostenibile al fine di perseguire<br />

uno sviluppo equilibrato; la formazione e la ricerca<br />

orientate alla maggiore consapevolezza delle popolazioni<br />

alle scelte riguardanti il territorio; lo studio e la<br />

divulgazione delle caratteristiche geologiche e geomorfologiche<br />

del Bene; la conoscenza dell’ambiente e<br />

la sua valorizzazione, insieme a quella del Bene, attraverso<br />

la gestione delle aree protette. Il riferimento al<br />

Bene UNESCO e all’attività propria della Fondazione<br />

richiamano all’attenzione i problemi dell’abbandono<br />

della montagna, dell’obsolescenza delle attività del<br />

territorio alpino — l’agricoltura in primo luogo —, del<br />

turismo intenso e spesso aggressivo per l’ambiente,<br />

del territorio talora “consumato” con scarso senso<br />

di responsabilità e degli abitati montani in tutto o in<br />

parte abbandonati e tristi. Si può fondatamente affermare<br />

che l’inserimento nel Patrimonio mondiale<br />

conferisca al Bene Dolomiti un valore aggiunto, che<br />

può configurarsi come leva importante per un riposizionamento<br />

della montagna in un contesto di maggiore<br />

consapevolezza sociale e di attrattività territoriale.<br />

Per fare questo, però, c’è bisogno di una diffusa<br />

presa di coscienza, del superamento delle differenze<br />

e, nel contempo, della valorizzazione delle peculiarità<br />

e delle sinergie fra i territori per riuscire a suscitare<br />

l’impegno delle giovani generazioni e far conoscere le<br />

tradizioni e i valori propri di questi luoghi.<br />

È un sogno? No, una passione.<br />

Paola Matonti<br />

direttore dell’Unità di coordinamento<br />

della Fondazione dolomiti UNESCo<br />

18<br />

priMo piano<br />

Italia-Germania:<br />

una partita per l’Europa<br />

Vorrei che sia in Baviera sia in Italia, specie in quelle regioni più collegate a<br />

questo grande Land del sud della Germania, si tornasse a pensare all’Europa.<br />

L’euro è l’Europa, ma l’Europa è molto di più dell’euro. Se si perde<br />

di vista l’obiettivo finale, i sacrifici e le riforme, diventano fini a se stessi,<br />

risvegliando egoismi e antipatie nazionali, ritorcendosi contro la stessa idea di Europa.<br />

Visto dalla Baviera o dall’Italia il problema è il medesimo: fuoriuscire dal circolo<br />

vizioso dei dibattiti veri, ma circoscritti — sulla crisi finanziaria, sulle malefatte della<br />

burocrazia europea e sul tornaconto delle singole nazioni — dando invece anche alla<br />

gente comune la prospettiva del lungo termine e delle sfide che solo l’Europa nel suo<br />

complesso può raccogliere; difendere i suoi valori, la sua concezione dei diritti umani<br />

e della sostenibilità ambientale e sociale, nonché un sistema economico e politico che<br />

metta in posizione centrale l’individuo e non il profitto o il “risultato a tutti i costi”.<br />

L’interesse con cui altri Paesi europei guardano alle elezioni nazionali in Francia, in<br />

Spagna e adesso anche in Italia é una conferma della crescente interdipendenza. Molti<br />

bavaresi vorrebbero votare alle elezioni italiane perché probabilmente intuiscono<br />

che le scelte degli italiani hanno ripercussioni che non sono limitate alla sola Italia.<br />

Il sogno sarebbe pertanto non solo quello di una Europa che torni a essere vista dai<br />

cittadini come un bene comune, ma anche quello di uno spazio in cui le competenze<br />

nazionali siano esercitate in maniera responsabile e rispettosa della “casa comune<br />

europea”. Il sogno sarebbe completo se il nuovo incontro tra Europa e cittadini e l’uso<br />

responsabile delle autonomie generasse anche una fiducia diffusa sulla cui base<br />

favorire un’autentica circolazione e competizione delle idee e delle culture specie sul<br />

piano interregionale. In fondo, non scopriremmo nulla di nuovo: abbiamo già vissuto<br />

esperienze come il Rinascimento e l’Illuminismo o certe simbiosi culturali come la<br />

Mitteleuropa. La sola differenza di notevole rilievo è che oggi la trasmissione delle<br />

idee è fortemente accelerata e la loro diffusione è estremamente capillare. Si potrebbero<br />

quindi creare le premesse per un mondo più ricco, più vitale e più dinamico. Direi<br />

che il sogno si interrompe qui e non é detto che esso non possa realizzarsi.<br />

Filippo Scammacca del Murgo<br />

Console generale d’Italia a Monaco di Baviera


Ridateci<br />

la Scuola e il Padre<br />

Pur essendomi impegnato in molte cose<br />

diverse, rimango tuttavia un insegnante:<br />

a questo lavoro non ho mai smesso<br />

di credere e di dedicare tante energie.<br />

Dunque, viene da sé, la mia speranza è che ci sia<br />

una scuola degna di questo nome, in grado di selezionare<br />

gli studenti migliori e di non lasciare indietro<br />

quelli che hanno delle difficoltà. Le ricette<br />

per ottenere questo risultato sono note, ma la farraginosità<br />

amministrativa e le resistenze corporative<br />

non ne consentono l’applicazione.<br />

Il merito, concetto disprezzato e deriso dalla<br />

mentalità sessantottina che ha lasciato dietro di<br />

sé lunghi strascichi per lunghi anni, oggi è il cavallo<br />

di battaglia di tutti. La questione è chi — e<br />

come — debba giudicare il merito. Diventa decisivo<br />

un impegno etico che sia alla base del principio<br />

di responsabilità. Ma vedo, piuttosto, avere la<br />

meglio un principio di opportunità, giustificato, il<br />

più delle volte, da motivi di ordine socio-politico.<br />

Sarebbe importante adeguare verso l’alto, allineandosi<br />

alle medie europee, le retribuzioni degli<br />

insegnanti, e selezionarli con grande rigore per<br />

restituire dignità e considerazione sociale al loro<br />

delicatissimo lavoro.<br />

Ma, accanto alla scuola, c’è un’altra istituzione<br />

fondamentale nella formazione dei giovani: la famiglia.<br />

Istituzione massacrata da una cultura miope<br />

e ideologica. La politica non ha aiutato — neppure<br />

economicamente — il consolidamento della<br />

struttura famigliare e il sentimento pubblico non<br />

ha riconosciuto ad essa il ruolo decisivo nell’educazione.<br />

A sua volta, nella famiglia sono prevalsi<br />

il capriccio, l’individualismo, l’egoismo che senza<br />

troppi scrupoli hanno distrutto ciò che si sarebbe<br />

dovuto difendere con intelligenza e amore.<br />

Vorrei, inoltre, che si desse il giusto significato<br />

alla figura del padre. Siamo passati in questi<br />

anni dalla deprecabile figura del padre padrone a<br />

quella del padre coglione. Anche in questa circostanza,<br />

una cultura becera, impregnata di ideologismi<br />

sessantotteschi, ha teorizzato il carattere<br />

regressivo del padre nell’educazione famigliare.<br />

Si è così perso il padre, e con la perdita del padre<br />

si sono dimenticate le radici, perché il padre è la<br />

storia.<br />

Stefano Zecchi<br />

Scrittore e professore di Estetica<br />

presso l’Università degli studi di Milano<br />

I Have a Dream<br />

Silence, Void, Neatness. We Will Shine Again<br />

Like a Mountain in the Sun<br />

«I dream of living in an empty space<br />

with a dot in the middle... (and that’s all)».<br />

This dream of Giorgio Gaber in one of his<br />

latest songs, is also my dream. It is the metaphysical<br />

desire for essentiality and rationality,<br />

of leaving the noise, the density of symbols<br />

that surrounds us. It would be easy to say —<br />

dreaming is easy — that from depression, I<br />

expect a reversal of trend starting next year:<br />

from idle chatter about a world that has to<br />

grow to a world that has to develop, that has<br />

to give energy and vision to the many creative<br />

qualities which are hidden and stuck.<br />

However, I see a precondition: changing<br />

the climate where this is now occurring. A climate<br />

of boring and self referential media who<br />

stuff us with idle talk, always alike, on financial<br />

maters and spread, with pontifications<br />

by experts and starlets, with a junk television<br />

full of loud and stupid talk shows: a full load<br />

of vulgarity and rhetoric… a kitsch for the<br />

Together to win the food<br />

challenges of the earth<br />

million in conflict with our native virtues.<br />

The mass media hypertrophy is the heart<br />

of this monster that generates models of consumerism<br />

and impoverishment, ethic models<br />

and corrupting models, hypocritical feelings<br />

and common values, a show society that<br />

forms a sort of social pornography where mechanicality<br />

replaces authenticity, all mixed<br />

up by speed and acceleration, negation of<br />

deep thought, critical abilities, and scientific<br />

knowledge...<br />

Leave room to intelligence, the metaphysical<br />

space invoked by Gaber. Clean and<br />

tidy like a beautiful mountain in the sun, with<br />

lights and shadows, black and white. Culture<br />

to replace the news and put the roots for our<br />

rebirth. Well, it’s just a dream...<br />

Mario Abis<br />

Founder and President of Abis Analysis<br />

and Strategies<br />

The financial and political crisis that Italy is currently facing is rather serious and<br />

deep rooted, but it gives us the opportunity to understand the true values and the real food challenges<br />

faced by our planet. Focussing the problems is the first important step towards a solution<br />

and may encourage the correct behaviour of all individuals: from public institutions, to private<br />

companies, to individual citizens. This is why the Barilla Center for Food and Nutrition has<br />

developed and disseminated the three great food paradoxes.<br />

The first one is the inequality in the distribution. The second is the competition between<br />

animals and humans for the consumption of the agricultural production. The third is the waste<br />

of food.<br />

The solution is rather complex and depends on many actors; it cannot come from a single<br />

Country or from a single individual. We must all work within our competences and knowledge<br />

and propose articulated solutions to these complex issues.<br />

Research conducted by the Barilla Center formulated firm advice offered to both institutions<br />

and common people on how to contribute to improvement for our planet. The International<br />

Forum of the Barilla Center for Food and Nutrition, held in Milan on 28th and 29th<br />

November was attended by many young people. We have asked students and researchers from<br />

all over the world how they would solve the great problems of the Earth. The ten best ideas of the<br />

under 30’s ranged from new technologies to food education, from nutrition to food distribution.<br />

The winning project was very interesting: turning a disused building into a “nerve center” for<br />

sustainable food production in town; a way to reconnect agriculture to urban centers. A dream?<br />

Let’s hope it will soon become true.<br />

Guido Barilla, President of Barilla Center for Food and Nutrition<br />

19


Luxury,<br />

an italian pride<br />

Interpreting luxury currently means reading the future<br />

of the world: in fact, the codes that bring individuals together,<br />

those of the “Old Europe” as well as those of the Countries ready<br />

to dominate tomorrow’s scene are the transnational codes of the<br />

great brands and of the taste these brands help to build. There is a<br />

lot for Italy in this future: a certainty rather than a wish.<br />

In a world whose identitarian borders are fading away, the<br />

research of characters with strong cultural roots and, at the<br />

same time, projected into contemporaneity; today’s world has<br />

become imperative for consumers and, consequently, for the<br />

great international brands. Those lacking their own history try<br />

to build one because people want to feel the comfort of tradition<br />

together with the elation of novelties. Italian top-of-the-range<br />

companies have this at home: authenticity, tradition, links with<br />

the communities and the land, manual skills, creativity, innovation,<br />

technologies, and an innate aesthetic taste. This is why<br />

they are considered cultural and creative industries, as recently<br />

acknowledged by the European Union: the introduction of a<br />

luxury product changes the way society thinks and sees the future.<br />

In short, culture is the main explicative factor of top-of-therange<br />

consumption, including tourism and excellent hospitality.<br />

Fondazione Altagamma has decided to set up a work group<br />

dedicated to the Italian territories of excellence: the basis of the<br />

great tradition of Italian quality where Italian companies are<br />

carving out a place of honour in the coming world.<br />

Armando Branchini<br />

Secretary general of Fondazione Altagamma, Professor at<br />

Università Bocconi in Milan and President of the European<br />

Cultural and Creative Industries Alliance, Brussels<br />

Self-responsibility<br />

to face the future<br />

My dream is a simple one: living in a “Country of Craftsmen”.<br />

A Country that will recover its responsible vocation. It is the sense<br />

of responsibility that makes craftsmanship so essential and metaphoric:<br />

each success and each failure are the fruit of our hands.<br />

It takes an event, a body, an object to be able to trace the furrow<br />

that the artisan so naturally does and that we, perhaps, do badly:<br />

we have delegated too much, instead of doing by ourselves. We<br />

have left our lands to the uncontrolled builders, abandoned the<br />

countryside, accepted models of development that were created by<br />

economy and not by culture, imitated foreign examples extraneous<br />

to our genetics. Like the unqualified artisan who hits a stone<br />

with the wrong chisel, making all his efforts fruitless.<br />

The artisan observes carefully and learns from his/her own<br />

mistakes. His goal is to reach the nimbleness of a gesture performed<br />

without thinking. We marvel at seeing the nimbleness of<br />

the artisan in making very difficult things; the ironmonger, for<br />

instance, who works a terrible material that resists him and the<br />

joiner who has the right tool for the perfect chip. Seemingly we<br />

could embrace hypotheses of tolerance and attention, against<br />

prejudice and anger. The calm of the potter, the concentration of<br />

an aware, competent, and attentive citizen.<br />

This is my dream: a Nation very rich in artisans, and not<br />

only in the metaphorical sense. We need competent individuals,<br />

who are responsible for their mistakes, including the intellectuals.<br />

Marcello Fois for Una Montagna di Libri<br />

20<br />

priMo piano<br />

We,<br />

rocks of Nature<br />

A great Indian chief Seattle used to<br />

say: «The Land does not belong to Man; it<br />

is Man who belongs to the Land».<br />

Rocks, soil, fossils, and minerals have<br />

their own lives, which live with enormously<br />

lengthened rhythms if compared to ours.<br />

We live too fast to be aware of the mineral<br />

life. Accepting that rocks have their own life<br />

means accepting the inanimate world as<br />

worthy of our moral consideration.<br />

Man has always used the rock for his<br />

scopes. Are we violating its rights when we<br />

square it in blocks, when we build walls, or<br />

when we shape a statue? We certainly are,<br />

when we sell it in huge quantities to Countries,<br />

which are more respectful of their land.<br />

We presume that the mineral kingdom<br />

wants to remain mineral, but at the same<br />

time we consider it less than cannon fodder.<br />

Yet, the rebirth of the rock is postponed to<br />

the next geologic revolution...<br />

Besides Man’s aggressions to the inanimate<br />

world, there are the small daily<br />

Recovering the Ethics of Beauty<br />

aggressions: our indifference for a life that<br />

is different from ours. Thoughtlessly and<br />

superficially we remove pieces of rock, better<br />

if economically worth. In so doing, a<br />

common good is privatized and degraded<br />

to spoils. Storing thousand-year old concretions<br />

means destroying a marvel of nature<br />

for ever and denying others the right to<br />

enjoy that beauty. Why throw stones? Why<br />

modify an order or alter potential energies?<br />

Why break rocks to look for crystal gems?<br />

The right to conquer our small personal<br />

pleasures becomes superfluous when we<br />

come to realize that we can live peacefully<br />

only in communion with Nature: pure observation<br />

will be the catalyst of our expressive<br />

potentialities, while hikes, climbs and<br />

adventures will be their precious container.<br />

Alessandro Gogna<br />

Alpinism Historian of international<br />

fame, was the official opinion leader of<br />

<strong>Cortina</strong>inCroda fourth edition<br />

Dreams are the metaphysical place of imagination. Any project or innovative process<br />

are blind unless they are supported by the procreative strength of imagination which feeds<br />

on the irrational disorientation of dreams. In the future, cognitive science will explain more<br />

thoroughly the biological bases of our behaviour and may even tell us what our dreams are<br />

made of. Here, however, we like to think that our behaviours, our projects, and our idea of future<br />

share a common procreative core in dreaming or daydreaming, imagining, and desiring.<br />

The Beatles have helped us to imagine and dream free and I believe that the lyrics of<br />

Imagine by John Lennon are still one of the best ways of looking at our future.<br />

Imagine all the people<br />

Living for today...<br />

You may say I’m a dreamer<br />

But I’m not the only one<br />

I hope someday you’ll join us<br />

And the world will be as one<br />

And the world will be... It might seem strange but if the past is irremediably gone by<br />

and the present is elusive, future is the site of the concrete. The future is also a social place,<br />

because it is in relationships that we build the future. On this basis, what dream can we cherish<br />

to imagine a good future? What dream can we share? I believe that the most desirable<br />

dream for us all is the idea of the beautiful in all its manifold meanings. Shape, balance, and<br />

rationality. Or good, friendly, amiable, but also pure, healthy. Fair. The beautiful as the<br />

criterion to illuminate the responsibility we undertake to invent the future development of<br />

our communities and our territories.<br />

With the future in mind, the sustainable development should be considered as a beautiful<br />

development, focussed not on the individual but on his/her relationships with the others.<br />

A beautiful development for the landscape, with the commitment to preserve the natural<br />

balance of the ecosystems and their rich biodiversity. Beautiful because able to preserve the<br />

transformation and the traditional uses of the lands. Beautiful also for the economy — and<br />

tourism — or for those who devote themselves to grasp the relationships between culture and<br />

society. For everyone, an inclusive, responsible and lasting idea of future. A nice dreaming,<br />

with eyes shut or wide open. In the morning, all of them, all of us, will immediately know<br />

where to put our hands.<br />

Michele Lanziger, Director of MuSe, the Science Museum in Trento


Leaping from an abyss and aiming high,<br />

looking for something beyond<br />

Looking at your boots and saying «I will make it». Reaching the top of a<br />

mountain is about the limit to overcome, the eternal self vs self that makes our<br />

experiences more mature. The thought of the limit to overcome, the eternal self<br />

vs self that makes our experiences more mature. This is the spirit that has accompanied<br />

the Club Alpino Italiano in its hikes among the clouds in these 150<br />

years of history, with its volunteers, armed with a relentless passion.<br />

Since its beginnings, active practice and culture have been the fundamental<br />

principles that promoted the understanding of the land — meant as identity<br />

awareness and civil growth — which shows the close relationship between the<br />

Club Alpino and Italy. We still feel pioneers, we discover cultures and heritage<br />

and are able to connect the dots of the stories. The question is always the same:<br />

what is further on?<br />

Tourism,<br />

a sustainabile heritage<br />

The Fondazione Dolomiti is the official partner<br />

of UNESCO for the variety areas concerning the<br />

“emblematic” Heritage of the Dolomites. Its scope<br />

is to promote awareness, preserve, and enhance<br />

the value of the Heritage both through focussed actions,<br />

and above all by coordinating of tasks for the<br />

study and management of individual provinces. We<br />

must try to harmonize tourist policies by promoting<br />

and proposing sustainable mobility plans; we<br />

must try to strengthen the awareness in the population<br />

and encourage their active participation in the<br />

decisions concerning their territory; we must study<br />

and disseminate the geological and geomorphological<br />

characteristics of the Heritage, learn about the<br />

environment and the landscape so as to enhance<br />

its value through activities of protected parks and<br />

areas.<br />

The reference to the UNESCO Heritage and<br />

the activities of the Fondazione focus the attention<br />

on a series of problems, namely: the abandonment<br />

of the mountain; the anachronism of the typical<br />

activities of the land; the intensive tourism, often<br />

environmentally aggressive; irresponsible land use<br />

decisions by town planning schemes; the mountain<br />

villages, abandoned and sad. All this taking due<br />

consideration of the great differences between the<br />

different areas. It seems obvious that inclusion as a<br />

World Heritage site enhances the value of the Dolomites,<br />

because it cannot but help the mountains to<br />

regain their place of honour, strong in the knowledge<br />

of their social and environmental attraction.<br />

However, we must point out that in order to pursue<br />

the objectives related to the promotion of Heritage<br />

we must raise awareness, overcome differences, and<br />

promote special features. On the one side, we must<br />

draw on the synergies between the areas, develop focussed<br />

plans to inspire the commitment of younger<br />

generations and additionally, rediscover and promote<br />

the traditions and the values of the places. Is it<br />

a dream? No, it’s a passion!<br />

Paola Matonti<br />

Director of the coordination Unit of Fondazione<br />

Dolomiti UNESCO<br />

Italy-Germany:<br />

a Match for Europe<br />

I wish that both in Bavaria and Italy, particularly<br />

in the regions that are connected to this<br />

great Land in South Germany, people would reconsider<br />

the idea of Europe, as they have stopped<br />

doing for a long time now. The Euro is Europe, but<br />

Europe is much more than the Euro. If we miss the<br />

ultimate goal, all the sacrifices and reforms, justified<br />

in the name of Europe, would become ends in<br />

themselves, awakening national selfishness and dislikes<br />

thus backfiring the very idea of Europe. The<br />

problem is the same whether it is seen from Bavaria<br />

or from Italy: we must come out from the vicious<br />

circle of real, but limited, debates and give people<br />

the perspective of long term projects and challenges<br />

that Europe alone can accept; we must defend its<br />

values, its conception of human rights and environmental<br />

and social sustainability; we must support<br />

the economical and political system centered<br />

on the individual rather than on profit. The dream<br />

is not only about European citizens looking at<br />

Europe as a “common good”, but also as a space<br />

within which national competences are exercised<br />

with responsibility and respect for the “common<br />

European home”. The dream would come true if the<br />

new encounter of Europe with its citizens and the<br />

responsible use of independent governments would<br />

generate a widespread confidence. This confidence<br />

could favour the real circulation of ideas and cultures<br />

all over Europe, mainly at a regional level. After<br />

all, that would not be new, we have already experienced<br />

the Renaissance, the Enlightenment of the<br />

late Eighteenth century or some cultural symbiosis<br />

like Mitteleuropa. Today, the only difference is the<br />

speed of transmission of ideas and the extremely<br />

wide spread of ideas which are not limited to specific<br />

social or territorial environments. We could<br />

therefore pave the way towards a wealthier world,<br />

more vital and dynamic. The dream stops here, yet<br />

it might come true.<br />

Filippo Scammacca del Murgo<br />

Italian General Consul in Munich (Bavaria)<br />

I wish the humus of our roots were grown with more and more attention,<br />

staking bravely on our young generations, trusting them with the future of the<br />

mountains and of the Mountain. The great future challenges will be testing the<br />

education we have passed on. I hope our work has stimulated, intrigued, and<br />

excited. I hope we will still be moved by a panorama and will set off enthusiastically<br />

on a scientific exploration. I hope in a world without borders; I hope<br />

that this year of celebrations will promote the culture of the summits: Italian<br />

heritage and resource. Finally, I hope to draw the attention on the themes of the<br />

mountain areas, no longer felt as a barrier but as the hinge of Europe in order<br />

to encourage the economical, cultural, and ethical rebirth of these areas.<br />

Umberto Martini, General President of Club Alpino Italiano<br />

Give us school<br />

and fathers back!<br />

Though I have been involved in many different<br />

activities, I remain a teacher. I have never<br />

stopped believing in this job and devoting all my<br />

energies to it, consequently my hope is of a school<br />

worth its name. The recipes to reach this result are<br />

well known, but administrative confusion and corporative<br />

resistance prevent their application<br />

Today “Merit” is everyone’s battle cry. The<br />

problem is who is to evaluate merit and how. The<br />

principle of responsibility must be decisively founded<br />

on ethical commitment, but rather I see the prevailing<br />

principle of opportunism, mostly justified<br />

by socio-political reasons. It would be important to<br />

adjust the wages of the teachers to the upper standards<br />

and select them rigorously to restore dignity<br />

and social consideration to their extremely delicate<br />

work.<br />

Beside the school, however, there is another important<br />

institution: the family, which is currently<br />

massacred by a shortsighted and ideologic culture.<br />

Not even politics have helped consolidating the<br />

family structure and the public sentiment does not<br />

recognize its fundamental role in education. Then,<br />

within the family, tantrums, individualism, selfishness<br />

have prevailed and destroyed what should have<br />

been defended.<br />

Furthermore, I would like that the role of the father<br />

were given its correct meaning. Over the years<br />

we have passed from the tyrant father to the total<br />

idiot father. Even in this case a vulgar culture has<br />

theorized the regressive character of the father in<br />

the family education. Thus his figure has been lost<br />

and with it also the roots have been forgotten because<br />

the father is history.<br />

Stefano Zecchi<br />

Writer and Professor of Aesthetics<br />

at Università degli Studi in Milan<br />

21


22<br />

lA ModA<br />

PRENdE QUotA<br />

Chi l’ha detto che esistono solo le fashion week<br />

di Milano e Parigi? Da due anni, per il ponte di<br />

Sant’Ambrogio, la moda si mostra a <strong>Cortina</strong>.<br />

E se è vero che non c’è due senza tre…<br />

<strong>Cortina</strong> ha acceso i riflettori<br />

sulla stagione invernale 2012-<br />

2013 con una tre-giorni all’insegna<br />

della shopping experience.<br />

La seconda edizione del <strong>Cortina</strong><br />

Fashion WeekEnd ha visto oltre<br />

cento eventi diffusi per le vie del<br />

centro, cento realtà coinvolte sotto il coordinamento<br />

di <strong>Cortina</strong> Turismo, in collaborazione con White<br />

Events, un team di personal shopper giunti a <strong>Cortina</strong><br />

per l’occasione, una capsule collection creata apposi-<br />

tamente da dieci giovani designer, uno shooting fotografico<br />

in galleria e uno speciale servizio kids by<br />

Lolliposh. Grande spettacolo per la notte bianca andata<br />

in scena sabato 8 dicembre, tra opening, cocktail<br />

a tema, happening e degustazioni. Forte del successo<br />

della scorsa edizione, sono tornati anche gli Alberi in<br />

vetrina per Baby nel Cuore Onlus, con il supporto di<br />

Cna Federmoda. Una moltitudine di eventi nell’evento,<br />

sulla scia del motto “il poco di ognuno per il molto<br />

di tutti”, conferma dello stile di <strong>Cortina</strong>, da sempre<br />

votato a uno shopping di qualità.


Baby nel Cuore<br />

Quando la solidarietà è “di moda”.<br />

oltre cento eventi per una grande causa<br />

benefica, quella della onlus bolognese<br />

Baby nel Cuore, presieduta da Simonetta<br />

tugnoli Frabboni e nata nel 1993 con<br />

l’obiettivo di promuovere progetti di<br />

aiuto a distanza a favore di bambini<br />

bisognosi. Quest’anno sono stati 30 gli<br />

alberi che hanno trovato spazio nelle<br />

vetrine dei negozi ampezzani realizzati<br />

e gentilmente donati da giovani artisti<br />

e brand blasonati per la vendita di<br />

solidarietà.<br />

www.babynelcuore.org<br />

White<br />

Il <strong>Cortina</strong> Fashion WeekEnd è stato<br />

organizzato in collaborazione con<br />

White, il salone per antonomasia delle<br />

nuove tendenze che anche quest’anno<br />

è sbarcato a <strong>Cortina</strong> con i suoi migliori<br />

designer. In particolare, sono stati<br />

firmati White Events, la speciale lotteria<br />

benefica – in palio tantissimi doni<br />

gentilmente offerti dalle boutique di<br />

<strong>Cortina</strong> – a favore di Baby nel Cuore e<br />

gli eventi clou in programma durante la<br />

notte bianca nelle boutique Bredo, le<br />

Noir, Kraler e Marinotti.<br />

www.whiteshow.it<br />

Tre domande all’artista Marcello Reboani<br />

Come nasce Must Have? Da una idea della curatrice Melissa Proietti, con esperienza<br />

nel settore della moda, oltre che in quello dell’arte, di portare all’attenzione del pubblico<br />

l’iconicità di oggetti che fanno parte dell’immaginario collettivo contemporaneo e che lo<br />

attraversano trasversalmente per tipologia di prodotto: oggetti di lusso come le borse di<br />

Hermès o Chanel, i Rolex, ma anche il tappo della Peroni, le All Stars o la Vespa.<br />

le opere sono realizzate tutte con materiali di recupero. Come si sposa questa<br />

filosofia green alla sua personale cifra creativa? Il vero “must have” crediamo sia<br />

la salvaguardia del pianeta: l’unico e vero investimento sul nostro futuro. Il mio lavoro<br />

parte proprio da qui: dal recupero di materiali scartati, che hanno ormai perso la loro<br />

funzione primaria, e che io riporto a nuova vita.<br />

Qual è il vostro legame con <strong>Cortina</strong> d’Ampezzo? <strong>Cortina</strong> è un luogo che Melissa e<br />

io amiamo moltissimo, perché per molti anni siamo venuti qui da Roma a trascorrere<br />

lunghi periodi di vacanza. Essere ospitati per questa mostra istituzionale è un po’<br />

come tornare a casa. Il percorso fatto, dalla preview dello scorso anno all’Hotel Ambra<br />

a questa esposizione che rimarrà in cartellone tutto l’inverno, segna un importante<br />

riconoscimento per il nostro lavoro.<br />

Taglio del nastro<br />

Il sindaco di <strong>Cortina</strong>, Andrea<br />

Franceschi, il presidente di <strong>Cortina</strong><br />

turismo, Stefano Illing, tra Chiara<br />

Caliceti, responsabile comunicazione<br />

<strong>Cortina</strong> turismo e Flavia<br />

Cusinato, proprietaria dell’Hotel<br />

Ancora, quartiere generale della<br />

manifestazione, danno il via ufficiale<br />

alla grande festa all’insegna della<br />

shopping experience d’alta quota.<br />

Must Have<br />

Al Comun vecio inaugurazione della<br />

mostra di Marcello Reboani a cura di<br />

Melissa Proietti. oggetti cult come le Kelly<br />

di Hermes, le Manolo Blahnik, gli orologi<br />

Rolex, i levi’s e le All Stars sono stati<br />

trasformati dall’artista in quadri-scultura<br />

realizzati con materiali di recupero,<br />

assemblati e plasmati, per dare nuova<br />

vita ed esprimere un concetto di moda<br />

estetica ma anche etica (la mostra resterà<br />

aperta fino all’8 marzo). Brindisi inaugurale<br />

firmato tonino lamborghini® Energy drink<br />

(www.lamborghini-energydrink.com). le<br />

iconiche lattine, perfettamente in linea con<br />

lo spirito neo pop espresso dai Must Have,<br />

verranno riciclate per diventare un domani<br />

materia dell’opera dell’artista.<br />

www.marcelloreboani.it<br />

23


24<br />

Special event<br />

al Museo d’Arte Moderna<br />

“Mario Rimoldi”<br />

luca Massimo Barbero ha raccontato, con partecipata emozione,<br />

Giuseppe Capogrossi; in collaborazione con la Fondazione<br />

Guggenheim di Venezia.<br />

Fragranza<br />

in musica<br />

all’Hotel Ancora<br />

Un concerto con Chiara opalio, pianoforte<br />

e Silvia Regazzo, mezzo soprano.<br />

organizzato dal Festival e Accademia<br />

dino Ciani e Giulietta Capuleti.<br />

FasHion WeeKenD<br />

Come eravamo.<br />

Vintage delle nevi<br />

Al Museo Etnografico delle Regole<br />

d’Ampezzo, un tuffo nella moda del<br />

passato, con slitte, pattini, sci, abiti e<br />

accessori invernali d’inizio Novecento.<br />

L.UN.A.<br />

+ Gruppo QN<br />

Anche l.UN.A. è “atterrata” a <strong>Cortina</strong>: la<br />

libera università delle arti di Bologna ha<br />

portato lungo Corso Italia Masha tagliabue<br />

– insegnante di styling, è stata anche stylist<br />

personale di Vanessa Incontrada – e quattro<br />

tra i suoi migliori studenti che sono stati i<br />

personal shopper ufficiali dell’evento. tutto<br />

esaurito per il corso promosso da <strong>Cortina</strong><br />

turismo e tenuto da Masha tagliabue,<br />

insieme ad Alessandra lepri di Modartech,<br />

Be a Personal Shopper: un’opportunità di<br />

formazione anche per il territorio.<br />

Media-partner del <strong>Cortina</strong> Fashion WeekEnd<br />

il Gruppo QN, Il Giorno, Il Resto del Carlino,<br />

la Nazione.<br />

Momenti<br />

indimenticabili<br />

Grandi momenti di spettacolo lungo Corso<br />

Italia, quelli regalati dal duo Acrobat, la coppia<br />

di artisti di teatro fisico-visuale famosa in tutto<br />

il mondo per i suoi virtuosismi. Nella piazzetta<br />

antistante il luxury multibrand Franz Kraler,<br />

esibizione degli Smoma, inconfondibile trio di<br />

inconventional glam music.<br />

Per i più piccini<br />

laboratori di creative art<br />

Pensato appositamente per mamme e papà che hanno voluto<br />

concedersi un po’ di shopping in libertà, lolliposh, originale baby<br />

concept store bolognese, ha portato a <strong>Cortina</strong> le sue tate inglesi,<br />

pronte a intrattenere i più piccoli con creatività, divertimento e<br />

fantasia. lo spazio kids è stato allestito al <strong>Cortina</strong> Golf.


26<br />

Cena di gala<br />

al Golf Club<br />

All’interno dell’accogliente cornice offerta<br />

dal Ristorante Birdie, una speciale cena<br />

di solidarietà con preview sulla collezione<br />

degli alberi customizzati a favore di Baby<br />

nel Cuore. Gli ingredienti del successo?<br />

Allegria, tombolata e special sweet<br />

moment by Babbi, marchio eccellente nella<br />

produzione di alta pasticceria e gelateria<br />

artigianale, partner ufficiale di tutti gli<br />

eventi invernali del <strong>Cortina</strong> Car Club.<br />

2<br />

1 Da sinistra la giornalista<br />

Savina Confaloni, Simonetta<br />

Tugnoli Frabboni, presidente<br />

di Baby nel Cuore e Chiara<br />

Caliceti.<br />

2 Durante il <strong>Cortina</strong> Fashion<br />

WeekEnd è stato venduto<br />

per Baby nel Cuore anche<br />

lo speciale cofanetto Music<br />

Collection, realizzato dagli<br />

Smoma in occasione dei 110<br />

anni dell’unico 5 Stelle Lusso<br />

delle Dolomiti, il Cristallo<br />

White Events, dedicati alla<br />

moda giovane e di ricerca, fiore<br />

all’occhiello del salone milanese,<br />

nei multimarca Bredo, Franz<br />

Kraler, le Noir e Marinotti.<br />

Bredo ha portato in boutique le<br />

ultime creazioni di HtC, uno dei<br />

brand di rilievo della scuderia<br />

Hotel Spa & Golf. Nella foto<br />

da sinistra: la giornalista<br />

Desideria Cavina, Cristiana e<br />

Michele Gualandi, Antonella<br />

Zangaro.<br />

3 Grande supporter del<br />

<strong>Cortina</strong> Fashion WeekEnd,<br />

Massimiliano Bizzi di White,<br />

nella foto al centro con gli<br />

imprenditori Luigi Marchesini<br />

e Luigi Melegari.<br />

di White insieme a quelle di M<br />

Missoni, la collezione giovane<br />

della storica maison.<br />

Franz Kraler ha dedicato le sue<br />

vetrine a un’altra beniamina di<br />

White: la stilista italo-haitiana<br />

Stella Jean, tra le designer più<br />

cool della scena fashion 2012.<br />

FasHion WeeKenD<br />

1<br />

3<br />

da le Noir – il plurimarca delle<br />

sorelle Carla e tosca Zalla – ospite<br />

d’onore, Gianluca Capannolo,<br />

autore dell’omonima collezione<br />

tra le più gettonate nelle boutique<br />

di alta gamma e guest designer<br />

nell’edizione di White del<br />

prossimo gennaio.<br />

Evento ice-cold all’interno<br />

dell’esclusiva cornice del concept<br />

store Marinotti 147, per vivere<br />

l’atmosfera glamour dell’inverno,<br />

immergersi nella suggestione<br />

chic della montagna, che è parte<br />

del nuovo universo personal<br />

glassware firmato Me in a Glass.


28<br />

FasHion WeeKenD<br />

10 Icone di Stile<br />

GlAM<br />

Cappotto: Ritz Saddler<br />

Borsa: Marni – Franz Kraler<br />

Styling: Valentina Sandoni con la<br />

supervisione di Masha tagliabue<br />

di l.UN.A.<br />

A destra:<br />

CASUAl&CHIC<br />

Maglioncino: Altex<br />

Camicia: And Camicie<br />

Pantalone: Ermanno Scervino<br />

Stivali: Santoni – Franz Kraler<br />

Borsa: Fendi – Franz Kraler<br />

Parka: Mr & Mrs Furs – Franz<br />

Kraler<br />

Styling: Guendalina Bonarelli<br />

con la supervisione di Masha<br />

tagliabue di l.UN.A.<br />

servizio fotografico di Stefano Zardini<br />

make up Manuela Antonelli by “Thylly make-up”<br />

New entry nel calendario della seconda<br />

edizione del <strong>Cortina</strong> Fashion WeekEnd,<br />

lo shooting-spettacolo che si è tenuto<br />

all’interno della Ikonos Art Gallery.<br />

L’obiettivo del fotoreporter Stefano<br />

Zardini ha immortalato dieci ragazze che,<br />

con l’aiuto di altrettante boutique e dei<br />

personal shopper di L.UN.A., hanno saputo<br />

rappresentare al meglio il “<strong>Cortina</strong> style”<br />

A sinistra:<br />

FASHIoN SKI<br />

Pantaloni: the North Face<br />

Piumino: duvetica – Marinotti<br />

occhiali: Smith optics –<br />

Boarderline<br />

Guanti: Burton –Boarderline<br />

Racchette: Armada – Boarderline<br />

Styling: Federica Zilio con la<br />

supervisione di Masha tagliabue<br />

di l.UN.A, libera università delle<br />

arti di Bologna


PREttY WoMAN<br />

Vestito: Moschino – Bredo<br />

Pelliccia: Céline – Franz Kraler<br />

Clutch: Stella McCartney – Franz<br />

Kraler<br />

Colbacco: Ghedina Zuccaro<br />

Styling: Edoardo Placucci con la<br />

supervisione di Masha tagliabue<br />

di l.UN.A.<br />

PINK & Gold<br />

BY FRANZ KRAlER<br />

Abito – dolce e Gabbama<br />

Parka – Mr & Mrs Furs<br />

Scarpe – Miu Miu<br />

tRèS CHIC<br />

BY BREdo<br />

Abiti: M Missoni<br />

29


PARtY GIRl<br />

BY toP ClASS<br />

Berretto, maglia,<br />

camicia e pantaloni:<br />

top Class<br />

Pellicciotto e borsa:<br />

liuJo<br />

Stivali: Guess<br />

lIFEStYlE<br />

BY MARINottI<br />

Giaccone e maglione:<br />

dries Van Noten<br />

Pantaloni Pelle:<br />

Rick owens<br />

30<br />

FasHion WeeKenD<br />

WIld<br />

BY MARINottI<br />

Gilet Pelliccia e<br />

camicia:<br />

Band of outsiders<br />

Montone:<br />

Rick owens<br />

Gonna: R.l. denim<br />

& Supply<br />

WINtER lAdY<br />

BY MARINottI<br />

Gilet Pelliccia: Parosh<br />

Completo Cashmere:<br />

donna Karan<br />

Collection<br />

Calzature: Sentier


32<br />

CCC_<br />

<strong>Cortina</strong><br />

Capsule<br />

Collection<br />

In mostra negli hotel Ambra, Ancora,<br />

Franceschi e Panda<br />

Una vera e propria mini collezione creata ad hoc<br />

per la Regina delle Dolomiti quella realizzata da<br />

Alessandra Lepri (bijoux in “velluto di neve e<br />

perle di cristallo” in vendita alla profumeria XXIX<br />

Maggio), Morgana Orsetta Ghini in arte MOG<br />

(artista prediletta della cantante Arisa), Giulia<br />

Boccafogli, Anna Francesca Ceccon, Maristella<br />

Colombo, Alice Finotti, Carlotta Fiorini e Serena<br />

Balbo, Francesca Liberatore, Luz Molina e<br />

Valentina Nuzzi<br />

3<br />

3 Borsa Valentina<br />

Nuzzi, cappotto Anna<br />

Francesca Ceccon,<br />

bijoux Alessandra<br />

Lepri; Park Hotel<br />

Franceschi.<br />

4 Mantella Serena<br />

Balbo & Carlotta<br />

Fiorini, outfit Francesca<br />

Liberatore; Hotel<br />

Panda.<br />

5 La designer Morgana<br />

Orsetta Ghini e la sua<br />

collezione di gioielli,<br />

Hotel Ambra (6).<br />

7 Giulia Boccafogli,<br />

Hotel Ambra.<br />

FasHion WeeKenD<br />

5 6 7<br />

1<br />

2<br />

4<br />

1 Fashion<br />

Brunch all’Hotel<br />

Ambra con la<br />

proprietaria,<br />

Elisabetta<br />

Dotto (nella<br />

foto al centro),<br />

Alessandra<br />

Lepri, a destra,<br />

e Giulia Rossi.<br />

2 Alice Finotti<br />

e Luz Molina;<br />

Hotel Ancora.


Ermanno<br />

Scervino<br />

Vittorio Martini<br />

Geox<br />

la Petite Robe<br />

di Chiara Boni<br />

And Camicie PinUp Stars + Agogoa<br />

@ Bredo<br />

Mazzonetto<br />

Alberi<br />

in vetrina<br />

per Baby<br />

nel Cuore<br />

CampoMarzio70<br />

Stefanel<br />

Moskardin<br />

Alberto Aspesi<br />

<strong>Cortina</strong> Golf Club<br />

Rolex @<br />

Gioielleria Veronesi<br />

Top brand, stilisti affermati e<br />

giovani designer hanno firmato gli<br />

speciali alberi di Natale, esposti<br />

nel weekend dell’Immacolata.<br />

Pezzi unici il cui ricavato è stato<br />

devoluto alla Onlus Baby nel<br />

Cuore. Un evento promosso con il<br />

sostegno di Cna Federmoda e con<br />

il patrocinio artistico de “Il Natale<br />

dei 100 alberi d’autore”<br />

di Sergio Valente<br />

Ermanno daelli<br />

Blauer<br />

Il Gufo<br />

Brunello Cucinelli<br />

Giuliana Cella<br />

Manfredi Made<br />

in Italy @ Verni<br />

Hell is for Heroes<br />

@ K2<br />

Maiden Art<br />

Moon Boot @ olympia Sport<br />

Stella Jean<br />

@Franz Kraler<br />

<strong>Cortina</strong> Car Club<br />

Areonautica<br />

Militare<br />

Prampolini Pellicceria<br />

e Enrica Carassiti<br />

Woolrich<br />

luciano Baracchini<br />

Simone Marulli<br />

33


34<br />

Se Giulia “s’en fout” di dettami<br />

e imposizioni, Maria Cecilia e<br />

Francesca riscuotono un successo<br />

crescente con il primo sito di<br />

fashion e-commerce italiano<br />

(che è anche social e fa charity),<br />

mentre Erica si fa ambasciatrice<br />

dell’eleganza del polo anche fuori<br />

dai campi da gioco. Quattro<br />

ragazze “in gambissima” ci<br />

raccontano come trasformare lo<br />

stile in impresa e la moda in una<br />

speranza per il futuro<br />

FasHion stories<br />

lA ModA<br />

CI SAlVERà<br />

1// La sfida 2// Le soddisfazioni<br />

3// L’auspicio per il futuro<br />

Maria Cecilia Andretta<br />

e Francesca Bongiovanni<br />

socie fondatrici – insieme a Leonardo Cucchiarini – di PrivateGriffe<br />

PrivateGriffe è un progetto innovativo sul mercato italiano, un social<br />

market-place online dove vendere e acquistare abbigliamento e accessori di<br />

grandi firme con la sicurezza di un team che controlla la qualità e l’affidabilità<br />

delle transazioni e di ogni singolo capo. C’è anche una community che<br />

permette alle fashion victim di “incontrarsi” e scambiarsi consigli su look<br />

e tendenze. Così lo shopping diventa più divertente e dinamico. La forza<br />

del web e la potenzialità del modello social rendono PrivateGriffe uno<br />

strumento potentissimo per diffondere iniziative di charity. Ciascuna seller<br />

può decidere se ricevere direttamente il ricavato della vendita o devolverlo<br />

all’associazione di beneficenza alla quale si sente più vicina.<br />

1// Internazionalizzare del progetto è la sfida che vogliamo raccogliere.<br />

Poter accedere a guardaroba di seller di tutto il mondo, ai<br />

brand e ai negozi più cool del momento, così da offrire spunti di<br />

stile sempre differenti. Vogliamo anche far crescere la causa charity<br />

di PrivateGriffe, cercando di avere sempre più prodotti in vendita a<br />

favore delle associazioni che abbiamo deciso di appoggiare.<br />

2// Le richieste di partecipazione e i tantissimi riscontri positivi<br />

sono le nostre più grandi soddisfazioni. Con orgoglio abbiamo accolto<br />

i capi che Lina Sotis, Federica Fontana e Francesca Versace hanno<br />

messo in vendita per donarne il ricavato in beneficenza. Grande successo<br />

anche per i nostri Private Sale che si svolgono in temporary<br />

shop itineranti per le città: anche in questo caso siamo riusciti a raccogliere<br />

contributi importanti da devolvere in beneficenza.<br />

3// Il nostro sogno è vedere PrivateGriffe espandersi sempre più<br />

e conquistare Paesi come Stati Uniti e Brasile, in modo da creare<br />

una community il più eterogenea ed eclettica possibile nello stile e<br />

nei prodotti proposti.


Giulia Zoppas<br />

stilista e creatrice del brand Je m’en fous<br />

Je m’en fous, una linea innovativa, che se ne infischia di tutto ciò<br />

che viene stabilito dal mercato: Je m’en fous è l’affermazione di uno<br />

stile unico e fresco, capace di reinterpretare capi essenziali e tessuti<br />

pregiati come il cashmere attraverso una particolare rilettura di<br />

pose bon ton in chiave moderna.<br />

1// La nostra missione è quella di destreggiarci tra regole<br />

che non esistono e un’eleganza mai sopra le righe,<br />

essenziale. Per esempio reinventando e rielaborando i<br />

costumi in versione “Lolita” secondo un mood sexychic<br />

e mai volgare.<br />

2// L’apertura del monomarca milanese, in via Solferino<br />

12, nel cuore di Brera, dove si respira un’atmosfera<br />

di lusso e stile newyorkese, è stato un grande<br />

traguardo. Molta soddisfazione ci arriva anche dalle<br />

nostre affezionate clienti e le celebrities che indossano<br />

i nostri capi.<br />

3// Mi auguro che le donne continuino ad apprezzare le<br />

nostre creazioni, muovendosi alla ricerca di uno stile unico,<br />

che le delinei ed esalti senza dimenticare qualità e multiformità.<br />

Erica Zuliani<br />

ideatrice del <strong>Cortina</strong> Polo Style,<br />

official merchandiser Polo Gold Cup Circuit<br />

<strong>Cortina</strong> Polo Style è un piccolo brand di abbigliamento da polo,<br />

legato principalmente al <strong>Cortina</strong> Winter Polo e al Polo Gold Cup<br />

Circuit, nato con per vestire i team che partecipano ai tornei. Ha<br />

ampliato presto la sua produzione per trasformarsi in abbigliamento<br />

ufficiale e – questo l’obiettivo – anche in qualcosa di più.<br />

1// L’idea è nata dalla volontà di creare uno stile adatto anche a<br />

occasioni esterne ai campi da gioco. Ogni anno cerchiamo di proporre<br />

novità limited edition, con una grande attenzione all’ottima<br />

qualità dei tessuti e sempre legate al mondo dell’equitazione,<br />

come le pashmine con stampe di cavalli che giocano a polo.<br />

2// Le gratificazioni arrivano quando ci vengono chieste le<br />

maglie del team vincitore e i giorni successivi al torneo, lungo<br />

Corso Italia, le si vedono anche indosso ai bambini.<br />

3// La mia speranza è che il polo, una disciplina fatta di storia<br />

ed eleganza, diventi in Italia uno sport sempre più conosciuto e<br />

apprezzato.<br />

Sopra, il<br />

piumino fluo<br />

della collezione<br />

invernale di Je<br />

m’en fous, a<br />

<strong>Cortina</strong> in vendita<br />

da Ghedina<br />

Abbigliamento.<br />

In alto a sinistra, la<br />

pashmina <strong>Cortina</strong><br />

Polo Style con<br />

stampe di cavalli,<br />

mix di sport ed<br />

eleganza ideale<br />

da indossare<br />

anche in città.<br />

35


36<br />

color seppia<br />

SUllA<br />

VECCHIA<br />

FERRoVIA<br />

di Massimo Spampani<br />

Archivio Storico Foto Zardini


Era bianco (come la neve) e<br />

azzurro (come il cielo). Divenne<br />

“vettura reale” di principi e<br />

duchi, motore di turismo, di<br />

guerra, di sport. Prima salutato<br />

con terrore impugnando un<br />

forcone, si trasformò presto in<br />

oggetto del desiderio, infine,<br />

spenta la locomotiva, in un<br />

tracciato sportivo. Una mostra<br />

ripercorre il viaggio dell’antico<br />

trenino delle Dolomiti tra mito,<br />

leggenda e attualità<br />

37


la mostra sull’antica Ferrovia<br />

delle dolomiti, ideata<br />

da Evaldo Gaspari con la<br />

supervisione del curatore<br />

Roberto Casanova, sarà<br />

in esposizione nelle sale<br />

dell’Alexander Girardi Hall fino<br />

a Pasqua. Chiuso il lunedì.<br />

Info: + 39 0436 869086<br />

«E<br />

allora io quasi quasi prendo<br />

il treno e vengo, vengo da<br />

te, ma il treno dei desideri nei<br />

miei pensieri all’incontrario<br />

va...»: cantava Celentano in<br />

Azzurro. All’incontrario, proprio<br />

come la mostra sulla Ferrovia<br />

delle Dolomiti, in esposizione quest’inverno<br />

all’Alexander Hall di <strong>Cortina</strong>, che ci fa percorrere<br />

sulle ali del passato l’epopea della strada ferrata<br />

tra i nostri monti. Quando avere una ferrovia<br />

quassù era un orgoglio nazionale. Soprattutto<br />

con l’arrivo dell’elettrificazione nel 1929, che fece<br />

fare un salto di qualità alla prima ferrovia del 1921<br />

nata a sua volta dalla povera Feldbahn di guerra,<br />

e divenuta, come racconta Evaldo Gaspari, grande<br />

esperto di treni e curatore dell’esposizione: «La<br />

migliore ferrovia italiana a scartamento ridotto<br />

di quei tempi». Era un trenino bianco (come la<br />

neve) e azzurro (come il cielo), che presto venne<br />

assunto tra i simboli di <strong>Cortina</strong>, tanto fu determinante<br />

per il suo sviluppo turistico. La mostra ci<br />

fa rivivere i tempi della raffinatissima ed elegante<br />

“vettura reale” dove trovarono posto il principe<br />

Umberto, i duchi d’Aosta, di Bergamo, di Spoleto<br />

e tutti gli esponenti di Casa Savoia che negli<br />

anni Trenta trascorrevano le vacanze nella conca<br />

ampezzana. Assieme ad Italo Balbo,<br />

Edda Ciano, Achille Starace e ad al-<br />

tri esponenti del regime fascista, cui<br />

era riservato, quando viaggiavano,<br />

l’intero scompartimento di prima<br />

classe della motrice. Ci furono altri<br />

momenti di questo mito su binari,<br />

come le grandi nevicate del 1951 e i<br />

convogli che attraversavano trincee<br />

di neve alta. O ancora i Giochi Olimpici<br />

Invernali del 1956, dove la Ferrovia<br />

delle Dolomiti ebbe una funzione<br />

fondamentale nel trasportare atleti,<br />

accompagnatori, giornalisti e pubblico<br />

accorso per assistere alla gare.<br />

Per giungere, il 17 maggio 1964, con l’ultimo viaggio<br />

per Calalzo, alla parola fine, quando dopo tanti<br />

anni di servizio il trenino bianco e azzurro se ne<br />

38<br />

Nel 1845 i rappresentanti<br />

del Tirolo si rivolsero<br />

all’imperatore Ferdinando I<br />

per sollecitare la costruzione<br />

di una ferrovia a trazione<br />

animale tra Bressanone<br />

e Maribor, in Slovenia,<br />

passando per Lienz e Dobbiaco.<br />

In apertura, la versione elettrificata e<br />

più recente della Ferrovia delle dolomiti<br />

mentre, curva dopo curva, attraversa i<br />

prati sotto l’Hotel Cristallo. Accanto, è<br />

il 3 novembre del 1918 quando <strong>Cortina</strong><br />

vede il passaggio di tre treni della<br />

Feldbahn Austroungarica diretti a toblach<br />

(dobbiaco) dopo l’armistizio con il Regno<br />

d’Italia.<br />

At the opening, the electric and most<br />

recent dolomites railway while, curve after<br />

curve crosses the fields under the Hotel<br />

Cristallo. Just after, it is November the<br />

3rd, 1918 when <strong>Cortina</strong> sees three trains<br />

of the Austro-Hungarian Feldbahn direct<br />

to toblach (dobbiaco) after the armistice<br />

with the Kingdom of Italy. Hemingway at<br />

the Hotel Concordia, using his portable<br />

typewriter.


color seppia<br />

Quattro stagioni a ritmo di sport<br />

Se d’inverno, lungo i binari dell’antica Ferrovia delle Dolomiti,<br />

si va da cima a fondo con lo sci nordico e i grandi eventi<br />

del Tour de Ski (3 gennaio 2013, www.fisi-ski.com) e della<br />

Granfondo Dobbiaco-<strong>Cortina</strong> (2 e 3 febbraio 2013, www.dobbiacocortina.org),<br />

in primavera a correre sullo stesso tracciato<br />

sono gli appassionati della <strong>Cortina</strong>-Dobbiaco Run (2<br />

giugno 2013, www.cortina-dobbiacorun.it), che nel 2012 ha<br />

toccato il record di 4.500 partecipanti, aspettando l’estate<br />

e l’autunno per saltare in sella con la <strong>Cortina</strong>-Dobbiaco Mtb<br />

(luglio, www.cortinadobbiacomtb.com) e per approfittare, oltre<br />

del paesaggio da favola, anche di tutti i servizi del <strong>Cortina</strong><br />

Bike Resort, un paradiso per gli amanti delle ruote grasse<br />

(www.cortina.dolomiti.org).<br />

During the winter, you can go Nordic skiing along the tracks<br />

of the old Dolomite railway from top to valley, with the events<br />

of Tour de Ski (3 January 2013, www.fisi-ski.com) and Granfondo<br />

Dobbiaco-<strong>Cortina</strong> (2-3 February 2013, www.dobbiacocortina.org),<br />

during the spring you can run along the same<br />

track during the <strong>Cortina</strong>-Dobbiaco Run (2 June 2013, www.<br />

cortina-dobbiacorun.it), an event that had a record of 4,500<br />

participants in 2012, and during the summer, while waiting for<br />

the autumn you can ride your bike at <strong>Cortina</strong>-Dobbiaco Mtb<br />

(July, www.cortinadobbiacomtb.com) and appreciate not only<br />

the fairy-tale landscapes but also all the services offered by the<br />

<strong>Cortina</strong> Bike Resort, a heaven on earth for mountain bike lovers<br />

(www.cortina.dolomiti.org).<br />

39


Neanche il terribile inverno<br />

del 1951, nel corso del quale<br />

caddero oltre 12 metri di<br />

neve, riuscì a fermare le corse<br />

tra <strong>Cortina</strong> e Calalzo. Una<br />

gigantesca valanga, però, si<br />

rovesciò sui binari poco oltre<br />

Fiames: ci vollero giorni e<br />

giorni di lavoro per riaprire la<br />

tratta (pag. 42).<br />

andava nell’indifferenza totale<br />

(tranne i ferrovieri in lacrime),<br />

schiacciato dal boom<br />

dell’automobile. Treni amati,<br />

allora, forse più di oggi (noi<br />

in Italia lo sappiamo bene<br />

con la questione della Tav). Treni desiderati.<br />

Come quando nel 1845 i rappresentanti del Tirolo<br />

si rivolsero all’imperatore Ferdinando I per sollecitare<br />

la costruzione di una ferrovia a trazione animale<br />

— c’erano altre ferrovie a cavalli con binari<br />

di legno in Europa — tra Bressanone e Maribor, in<br />

Slovenia, passando per Lienz e Dobbiaco. O quando,<br />

nel 1871, a Dobbiaco, la strada ferrata giunse<br />

per davvero. E poco importa se al passaggio della<br />

prima vaporiera per la Pusteria i contadini, tra lo<br />

stupore e la contrarietà, accorsero impugnando i<br />

forconi sui prati solcati dai binari: ben presto tutti<br />

si accorsero degli aspetti positivi del nuovo mezzo<br />

di trasporto con le ripercussioni fruttuose sul<br />

commercio e sul turismo. Altre grandi feste per<br />

l’arrivo del primo treno da Venezia a Calalzo, il 18<br />

maggio 1914, con le locomotive sbuffanti (due in<br />

testa e una in coda) imbandierate e adornate di<br />

fiori, tra l’immensa folla accorsa per l’occasione.<br />

Oggi le Alpi contano in totale oltre 8.300 chilometri<br />

di linee ferroviarie, di cui 2.600 ad alta velocità.<br />

La parte del leone la fanno Svizzera e Austria<br />

con la massima densità di linee pro capite, mentre<br />

Italia, Francia e Slovenia hanno valori inferiori<br />

alla media alpina. Trasferire le merci e i passeggeri<br />

dalla gomma al ferro è la scelta ambientale di<br />

tutte le politiche europee. Infatti una tonnellata di<br />

merce trasportata con un treno moderno per 300<br />

chilometri produce meno di un quinto della CO2<br />

prodotta dal trasporto su strada e costa la metà. Il<br />

transito di passeggeri nel territorio alpino svolge<br />

inoltre un ruolo importante per l’economia europea,<br />

per i paesi e per il turismo delle Alpi.<br />

Tutto ok quindi e via con il treno? Non è proprio<br />

così. Abbiamo detto del caso italiano della<br />

Tav, ma altri segnali sono discordanti. Persino<br />

in Svizzera il Consiglio federale ha proposto ai<br />

Cantoni di valutare quali linee ferroviarie, con una<br />

copertura dei costi inferiore al 50%, potrebbero<br />

40<br />

Even the terrible winter of<br />

1951, when fell more than 12<br />

feet of snow, was able to stop<br />

the race between <strong>Cortina</strong> and<br />

Calalzo. A giant avalanche,<br />

however, overturned on the<br />

tracks just beyond Fiames: it<br />

took days and days of work<br />

to reopen the route (pag. 42).<br />

the streets of <strong>Cortina</strong>.<br />

essere sostituite da autobus.<br />

Ne andrebbero di mezzo 175<br />

delle 300 linee regionali.<br />

D’altro canto però, sempre in<br />

Svizzera, il traffico ferroviario<br />

nel 2011 ha registrato un<br />

aumento del 6,5 per cento del volume di merci trasportate<br />

raggiungendo i 25,6 milioni di tonnellate:<br />

un risultato senza precedenti. Anche il transito di<br />

passeggeri nel territorio alpino svolge un ruolo<br />

fondamentale. Il dato di fatto resta che nonostante<br />

i grandi investimenti in Svizzera nelle infrastrutture<br />

ferroviarie — è in corso la realizzazione dei<br />

nuovi tunnel del Loetchberg e del Gottardo — e i<br />

miglioramenti nel settore del trasporto pubblico,<br />

non è stato possibile invertire la tendenza, che è<br />

a favore dell’automobile, pur essendo aumentato<br />

il trasporto di passeggeri nei pressi delle città con<br />

il traffico dei pendolari e sulle linee ferroviarie a<br />

lunga percorrenza. Anche noi in Italia abbiamo<br />

assistito a importanti novità: i treni DB-ÖBB EuroCity<br />

collegano alcune delle principali città del<br />

nord con l’Austria e la Germania, offrendo un servizio<br />

di qualità, affidabilità e puntualità a prezzi<br />

convenienti. Italo, altra new entry, ha portato aria<br />

nuova: nasce dalle diverse anime che compongono<br />

un nuovo e moderno servizio di trasporto ad<br />

alta velocità rivolto a un grande pubblico (ora anche<br />

da Padova e Venezia).<br />

E della nostra vecchia Ferrovia delle Dolomiti,<br />

cosa resta? Resta una meravigliosa e frequentatissima<br />

pista ciclabile ricavata sul suo sedime, che<br />

fa scoprire le meraviglie paesaggistiche nel cuore<br />

delle Dolomiti. Meraviglie che come d’incanto si<br />

trasformano con la neve, quando d’inverno quel<br />

vecchio tracciato un tempo solcato dei binari del<br />

treno viene inciso dagli stretti binari della pista da<br />

fondo di oggi. Un itinerario senza strappi, come<br />

si addiceva alle lievi pendenze ferroviarie, fluido e<br />

scorrevole, tra gallerie e ponti sospesi, con scorci<br />

mozzafiato sulla Croda Rossa, sul Cristallo e sulle<br />

Tre Cime di Lavaredo, dove transitando davanti a<br />

qualche vecchio casello puoi anche tirare il fiato e,<br />

guardando in alto, scrutare il cielo azzurro, salendo<br />

sul treno dei desideri.


color seppia<br />

E per<br />

riposarsi…<br />

Da quest’anno, gli appassionati di sci di fondo possono<br />

approfittare di un’ospitalità su misura, all’interno<br />

dei Nordic ski hotel di <strong>Cortina</strong>: il Franceschi Park Hotel,<br />

l’Hotel Ambra e l’Hotel Des Alpes. Soste ideali per<br />

ripartire alla scoperta del comprensorio ampezzano<br />

che fa parte del Dolomiti NordicSki, il carosello di sci<br />

di fondo più grande d’Europa: ben 1.300 chilometri<br />

con un unico skipass.<br />

Starting this year, cross-country ski lovers can enjoy<br />

custom-made hospitality a the Nordic Ski Hotels in<br />

<strong>Cortina</strong>: the Franceschi Park Hotel, the Hotel Ambra,<br />

and the Hotel Des Alpes. Perfect breaks along the way<br />

to discovering the Ampezzan area, part of the Dolomiti<br />

NordicSki compound, the largest cross-country ski carousel<br />

in Europe with over 1,300 km with one ski pass.<br />

41


On the old<br />

railway<br />

T<br />

he exhibition on the Dolomite Railway, held this<br />

winter at the Alexander Hall in <strong>Cortina</strong>, leads us on<br />

the wings of the past through the epic history of the<br />

railway track through our mountains, in a period<br />

when having a railway here was a national pride.<br />

Even more so with the advent of electrification, in<br />

1929, which meant a great qualitative improvement:<br />

from the first railway of 1921, born from the poor Felbahn of<br />

the war, to the best Italian narrow-gauge railway in those times. The<br />

small train, white like snow and light blue like the sky, soon became<br />

a symbol of <strong>Cortina</strong>, so decisive was it for the tourist development<br />

of the valley. The exhibition returns us to the times<br />

of the refined and elegant “royal wagon” where, in the Thirties,<br />

Prince Umberto, the Dukes<br />

of Aosta, Bergamo, and Spoleto<br />

and all the members of the House<br />

of Savoy would travel to spend<br />

their holidays in the Ampezzo<br />

valley. There are other episodes<br />

that consecrated this mythical<br />

train: the 1951 heavy snowfalls<br />

when it ran through high snow<br />

walls; or the 1956 Winter Olympics,<br />

when the Dolomite Railway<br />

was essential to transport athletes,<br />

officials, journalists and<br />

spectators. So was it, until 17th<br />

May, 1964, when the last journey<br />

to Calalzo, took place among<br />

public indifference but for the<br />

railwaymen in tears, bringing<br />

to an end to the white and blue<br />

train crashed by the automobile<br />

boom. Those trains were loved in<br />

the past, much more than today.<br />

They were even longed for, like in<br />

1844 when Tyrol representatives<br />

addressed Emperor Ferdinand<br />

I to urge the construction of a<br />

horse-drawn railway to connect<br />

Bressanone and Maribor, in Slovenia,<br />

via Lienz and Dobbiaco.<br />

Or in 1871, when the railway did<br />

reach Dobbiaco, even if farmers,<br />

both astonished and vexed, at the<br />

sight of the first steam locomotive<br />

crossing the Pusteria valley,<br />

gathered brandishing their<br />

42<br />

pitchforks on the meadows<br />

crossed by the tracks.<br />

However, everyone soon<br />

realized the positive aspects<br />

of the new means of transport. Celebrations<br />

were held in Venice for the first train arriving from<br />

Calalzo on 18th May, 1914, with the steam locomotives<br />

— two in the head and one at the tail — decked<br />

with flags and adorned with flowers, puffing their<br />

way amid huge festive crowds.<br />

Today the Alps total over 8,300 kilometers of<br />

railway lines, of which 2,600 are for high speed<br />

trains. Switzerland and Austria have the lion’s<br />

share with the maximum density of lines per head,<br />

while in Italy, France, and Slovenia have lower<br />

than the Alpine average. European environmental<br />

policies all aim at transferring both goods and passenger<br />

transport from roads to railways. In fact,<br />

the transport of a ton of goods on a modern train<br />

for 300 kilometers, produces less than a fifth of the<br />

CO2 produced by road transport and reduces the<br />

costs to half.<br />

Passenger transit across the Alpine area plays<br />

an important role in the European tourist economy.<br />

Does the train represent the future of transport?<br />

Not exactly. Beside the Italian Tav, there are<br />

other discordant signals. In Switzerland, the Federal<br />

Council has asked the Cantons to evaluate which<br />

railway lines could be replaced by coaches with costs<br />

more than 50% lower. 175 of the 300 regional lines<br />

would be affected, even if railway traffic recorded a<br />

6,5% increase in the volume of transported goods:<br />

Tyrol representatives<br />

addressed Emperor<br />

Ferdinand I to urge the<br />

construction of a horsedrawn<br />

railway to connect<br />

Bressanone and Maribor,<br />

in Slovenia, via Lienz and<br />

Dobbiaco.


color seppia<br />

i.e. 25.6 million tons: an unprecedented occurrence.<br />

The problem remains that notwithstanding<br />

the great investments in Swiss railway facilities<br />

— the new tunnels of Loetchberg and Gottardo are<br />

under construction; the improvements in public<br />

transport; the increase in the number of commuters<br />

around the towns; and of passengers on long<br />

distance trains, it has not been possible to reverse<br />

the trend which favours cars. Also in Italy we have<br />

witnessed new important improvements: DB-ÖBB<br />

EuroCity trains connect some of the main towns<br />

in the North with Austria and Germany; they offer<br />

high quality service, reliability and punctuality<br />

at convenient prices. Another improvement is Italo,<br />

born from the different ideas that form a new and<br />

modern high speed transport service to a large public<br />

(now also from Padova to Venice).<br />

What about our Railway of the Dolomites?<br />

What is left? A marvelous and highly trodden footpath<br />

/ bicycle track on the former railtrack leads us<br />

through the spectacular wonders of the Dolomites.<br />

And in winter, as if by magic turned white by snow,<br />

the old path, once followed by train tracks, is then<br />

carved with the narrow rails of the cross-country<br />

ski track. A level itinerary, over the gentle slopes of<br />

the railway line, fluent and flowing, through tunnels<br />

and over suspended bridges, with breathtaking<br />

views of the mountains — Croda Rossa, Cristallo,<br />

and Drei Zinnen — where you may take a breath<br />

while passing by an old crossing keeper’s house<br />

and, looking ahead, scan the blue sky and get on the<br />

train of your desires.<br />

43


44<br />

l’altra cortina<br />

SUllE oRME<br />

dEl PASSATo<br />

di Alessandra Segafreddo - foto di Giacomo Pompanin<br />

Passo dopo passo alla scoperta dei luoghi della<br />

Grande Guerra. Accompagnati da rievocatori<br />

storici, dai profumi e dai colori di un territorio<br />

che ha preservato le tracce – anche dolorose –<br />

della sua storia, oggi trasformate in simbolo<br />

di pace. È così che, “galleggiando” sulla neve,<br />

si scopre l’altra faccia di <strong>Cortina</strong>


46<br />

l’altra cortina<br />

Le racchette da neve sono<br />

diventate un fenomeno. Piacciono,<br />

le ciaspole, perché sono<br />

facili da usare pur senza una<br />

preparazione tecnica e atletica<br />

di spessore. E con la loro semplicità<br />

– che, in fondo, è quella,<br />

primordiale, del camminare – conducono nella natura<br />

più affascinante, che a Col Gallina fa tutt’uno<br />

con la storia della Grande Guerra. Una serata<br />

al fronte, in un’atmosfera di altri tempi, adatta a<br />

grandi e piccini, è la proposta dell’inverno ampezzano<br />

promossa da Raniero Campigotto, gestore<br />

del Rifugio Col Gallina, in collaborazione con i rievocatori<br />

storici Luca Turchetto, Alex Zanghelini,<br />

Franz Brunner e con le Guide Alpine di <strong>Cortina</strong>.<br />

Le ciaspole fanno scoprire le emozioni nascoste<br />

nell’incantato universo della montagna invernale,<br />

con il ritmo giusto, quello lento della camminata.<br />

Parcheggiata la macchina, al tramonto, si sale<br />

in tutta tranquillità fino a Punta Gallina, a quota<br />

2.333 metri, accompagnati dai racconti dei rievocatori<br />

e da una guida, per garantire la sicurezza. La<br />

traccia lasciata sull’immacolato tappeto di neve è<br />

delicata, gentile: l’orma delle racchette, il foro dei<br />

bastoncini. Si cammina, si galleggia, anziché sprofondare:<br />

quasi un miracolo.<br />

Punta Gallina è l’ultimo sperone di una cresta<br />

rocciosa che prende il nome dall’omonimo<br />

ufficiale che durante la Grande Guerra qui prestò<br />

servizio. Dalla cima l’occhio si perde: le montagne<br />

più alte, i passi alpini, le valli, i boschi, fino<br />

ai paesini più piccoli. E proprio per questa sua<br />

posizione dominante, Punta Gallina divenne un<br />

importante punto strategico dell’artiglieria italiana.<br />

Nel periodo, tra il maggio del 1915 e l’ottobre<br />

del 1917, questa cima fu completamente fortificata<br />

con varie opere: una galleria scavata nella viva<br />

roccia portava a una feritoia dove un cannoncino<br />

da montagna batteva il Lagazuoi e il Sass<br />

de Stria. Vicino si trovava il deposito munizioni,<br />

scavato a U e protetto da un robusto muro di sacchetti<br />

a terra.<br />

Oggi, grazie all’interessamento di Campigotto,<br />

in collaborazione con il Gruppo naturalistico<br />

Bellona e i due comuni di <strong>Cortina</strong> d’Ampezzo e<br />

Livinallongo, il caposaldo sta tornando a vivere,<br />

rendendo possibile un progetto di recupero e valorizzazione<br />

con il fine di creare un percorso didattico<br />

ed emozionale, adatto anche ai più piccoli. I<br />

lavori, in parte già svolti, hanno visto il ripristino<br />

della baracca di comando, dell’osservatorio e della<br />

galleria del cannone.<br />

Entrati nell’osservatorio, dopo la ciaspolata, ci<br />

si immerge nella storia passata, nella guerra, per<br />

ricordare e valorizzare l’importanza della pace. Ci<br />

si trova davanti una galleria scavata nel ventre della<br />

montagna, da cui si scorge la postazione per un<br />

cannoncino e dove si intuisce tutta la fatica del<br />

soldato. Più in alto, salita una scala, si entra nella<br />

baracca di comando, dove si trovano il punto di osservazione,<br />

la postazione telefono e, poco più in là,<br />

la stufa, accesa: si ascolta il rumore della legna che<br />

arde e si ha quasi la sensazione che il tempo si fer-


mi. Una magia che è poi realtà nella voce di Luca,<br />

Alex e Franz. Ma nella baracca di Punta Gallina, ci<br />

si rifocilla anche e si riscaldano anima e corpo con<br />

un bicchiere di vino o di tè caldo, accompagnati da<br />

pane e salame, da speck e formaggi veneti. Mentre<br />

si ascolta la vita dei soldati dell’epoca, di quegli<br />

uomini che prima di essere militari erano mariti,<br />

padri, figli. Persone comuni. Così, tra aneddoti<br />

e insegnamenti, la storia rivive e si scopre che il<br />

vino arrivava in cima in lastre ghiacciate, che nel<br />

caposaldo si teneva una gabbia con un pettirosso,<br />

usato come sentinella: il mancato cinguettio avvertiva<br />

di un pericolo dovuto al gas.<br />

Carichi di emozioni, ristorati dalla merenda<br />

alpina e rinfrancati dal calore del caposaldo,<br />

con il sole ormai tramontato, si riparte. Nel cielo<br />

risplendono la luna e le stelle. Una luna che, se<br />

piena, consente di non dover accendere le luci artificiali.<br />

La neve ovatta il camminare lento sulle<br />

ciaspole. Si torna indietro, sulle orme del passato,<br />

commossi, ma appagati, immersi nel panorama,<br />

nella storia e nelle suggestioni delle Dolomiti<br />

Patrimonio dell’Umanità UNESCO.<br />

Per partecipare all’iniziativa contattare il Rifugio Col Gallina: tel. +39 0436 2939<br />

Chilometro<br />

zero a quota<br />

1.664 metri<br />

Dal 7 dicembre, forte anche<br />

del successo dell’agriturismo<br />

El Brite de Larieto, la famiglia<br />

Gaspari ha aperto Il Piccolo<br />

Brite, boutique del formaggio:<br />

un caseificio vero e proprio<br />

con annesso punto vendita,<br />

che accoglierà gli intenditori<br />

al limite del bosco di Alverà,<br />

sulla strada verso Passo Tre<br />

Croci. Un angolo di sapienza<br />

alimentare, passione per il gusto<br />

e conoscenza del territorio,<br />

a cui si aggiunge il plus di una<br />

produzione eco-sostenibile<br />

anche nelle strutture. Aperto<br />

365 giorni l’anno.<br />

www.elbritedelarieto.it<br />

47


48<br />

In the<br />

footsteps<br />

of the past<br />

Snowshoes have become a phenomenon,<br />

they are so much appreciated because<br />

they are easy to use without any<br />

particular technical or physical preparation<br />

and, with their simplicity – which<br />

is nothing more than the primordial walking – they<br />

lead through the most fascinating wilderness which<br />

on Col Gallina is one with the history of the Great<br />

War. A night on the front line, the atmosphere of<br />

bygone times, suitable for children and adults alike,<br />

is what Raniero Campigotto, manager of Rifugio<br />

Col Gallina offers for the winter in cooperation<br />

with historical re-enactors Luca Turchetto, Alex<br />

Zanghelini, Franz Brunner and the Alpine guides<br />

of <strong>Cortina</strong>. Snowshoes will let you discover the hidden<br />

emotions in the enchanted mountain universe<br />

in winter, at the right pace, the slow pace of walking.<br />

Leave your car. In the sunset light, the tales of<br />

the re-enactors and a guide for your safety will lead<br />

you on a quiet climb up to Punta Gallina at 2,330<br />

mt. The tracks on the immaculate snow blanket<br />

are delicate, gentle: just the print of the snowshoes<br />

and the hole of the sticks. Walking, floating without<br />

sinking: almost a miracle. Punta Gallina is the last<br />

spur of a rocky ridge named after the officer who<br />

was on duty here during the Great War. From its<br />

top, our sight wanders and gets lost: over the highest<br />

mountains, passes, valleys, forests as far as the<br />

smallest villages. For its dominant position, Punta<br />

Gallina was an important strategic site for the Italian<br />

artillery. In the period between May 1915 and<br />

October 1917, this summit was completely fortified<br />

with lots of works: a tunnel dug in the rock led to a<br />

slit whence a mountain cannon would hit Lagazuoi<br />

and Sas de Stria. Next to it the U shaped ammunition<br />

depot, protected by a robust wall of sandbags.<br />

Today, thanks to Campigotto’s efforts, together<br />

with the Bellona naturalistic group and the municipalities<br />

of <strong>Cortina</strong> d’Ampezzo and Livinallongo,<br />

the stronghold is living again within a project to<br />

recover and promote the area and create an emotional<br />

and educational route, also suitable to chil-<br />

l’altra cortina<br />

dren. Part of the works have already been accomplished<br />

with the restoration of the officers’ hut, the<br />

observation post, and the cannon gallery.<br />

In the observation post, participants are immersed<br />

in the war history to remember the past<br />

and enhance the value of peace. Snow-shoers stand<br />

before a gallery excavated into the bowels of the<br />

mountain, from where they can see a cannon emplacement<br />

and sense the strain of the soldiers. Farther<br />

above, up a ladder, you enter the officers’ hut<br />

with the observation post, the telephone post and a<br />

burning stove: listen to the wood burning and you<br />

nearly get the feeling that time has stopped. A magic<br />

that becomes real in the voice of Luca, Alex, and<br />

Franz. But in the hut of Punta Gallina there are<br />

also refreshments and body and soul will warm up<br />

with a glass of wine or hot tea, with bread and salami,<br />

speck, and cheese produced in the Veneto area.<br />

In the meanwhile, you listen to the lives of the soldiers<br />

of the past, of those men who were husbands,<br />

fathers, and sons, before being soldiers. Common<br />

people. So, among anecdotes and teachings, history<br />

lives again and you discover that wine arrived<br />

up there on slabs of ice, and that the stronghold<br />

hosted a robin in a cage, used as a sentry: no chirping<br />

meant danger due to gas.<br />

Full of emotions, refreshed by the alpine snack,<br />

and heartened by the warmth of the stronghold,<br />

the hikers start their way down when the sun has<br />

already set. In the sky, the moon and the stars<br />

are shining, and when the moon is full you do not<br />

need artificial lights. The snow muffles the slow<br />

walk. Hikers come back in the footsteps of the past,<br />

moved, but gratified, immersed in the wonderful<br />

landscape, in history and in the awesomeness of<br />

the Dolomites, a UNESCO World Heritage.<br />

Step after step to explore the<br />

sites of the Great War, guided<br />

by historical re-enactors and by<br />

the perfumes and colours of a<br />

territory that preserves the traces<br />

– although painful – of its history,<br />

now symbols of peace. “Floating”<br />

on the snow, that’s how you will<br />

discover the other side of <strong>Cortina</strong>.


© www.stefanozardini.com<br />

50<br />

PERCHé<br />

CoMPlICARSI<br />

lA VItA<br />

IN VACANZA?<br />

di Max Cassani


altri MonDi<br />

Dalle piste — e non solo — arriva la smentita<br />

al tormentone di qualche inverno fa: freeride is<br />

not fashion. Perché oggi il mondo di surfisti e<br />

snowboardisti fa tendenza, eccome. Parola d’ordine:<br />

divertirsi. La regola? Non ci sono regole. Solo,<br />

possibilmente, arrivare in fondo sugli sci<br />

e non a pelle di leone<br />

Saranno lo stress e la frenesia<br />

dei tempi moderni. Il fast<br />

food e lo speed dating. Il fatto<br />

che c’è bisogno di rallentare,<br />

non in pista ma nella vita. Sarà<br />

che ci si è stancati delle code<br />

agli impianti e delle piste affollate<br />

come un centro commerciale il sabato pomeriggio.<br />

Si è stufi di salire con la prima seggiovia<br />

e delle lezioni col maestro: levatacce la mattina,<br />

termometro a meno dieci, e fai il piegamento, la<br />

distensione, e punta il bastoncino… I sacrifici si<br />

fanno già sul lavoro per tutta la settimana. Perché<br />

mai complicarsi la vita anche in vacanza?<br />

Sarà soprattutto che gli sciatori tradizionali si<br />

erano rotti di vedere i freerider che si divertivano<br />

come matti. A saltare negli snowpark o a lanciarsi<br />

nella neve fresca mentre loro, in pista, a sforzarsi<br />

di far lavorare le lamine scimmiottando la conduzione<br />

di curva.<br />

Sarà per tutto questo che, già da qualche anno,<br />

si è diffuso un nuovo modo di vivere la neve: più<br />

libero, più divertente, più free. La tendenza si chiama<br />

freeride e freestyle: meno stile, agonismo e<br />

tecnica in pista, più divertimento fuoripista e negli<br />

snowpark, i parco giochi della neve. È questa la fotografia<br />

scattata anche dall’ultimo Osservatorio del<br />

turismo montano della fiera Skipass. Stile libero,<br />

insomma, a discapito dello sci da discesa tradizionale,<br />

sempre più costoso e insostenibile per le famiglie,<br />

specie in tempi di cinghie tirate come questi.<br />

Il che spiega anche il boom di tutte le discipline a<br />

costo zero (o quasi) a stretto contatto con la natura:<br />

racchette da neve (+22% di praticanti rispetto<br />

all’inverno scorso), scialpinismo (+12%), sci di<br />

fondo (+4%), snowkite e nordic walking (+3%).<br />

Non è un caso che, se le piste battute segnano<br />

il passo, gli snowpark scoppiano di salute. In tutta<br />

Italia i nuovi “scivolatori liberi” continuano ad aumentare<br />

(+7%). La novità è che ora tra salti e “ringhiere”,<br />

oltre agli snowboarder con il cavallo basso<br />

si vedono sempre più freestyler con sci twin-tips,<br />

più corti e con le punte sia davanti sia dietro, per<br />

saltare, fare acrobazie e non impiantarsi all’atterraggio.<br />

Anzi, molti di loro sono proprio ex snowboarder<br />

che, stufi della tavola, vogliono comunque<br />

continuare a giocare tra jump e half-pipe.<br />

Nei park sono nate figure professionali ad hoc<br />

per insegnare come divertirsi in sicurezza. Gli stessi<br />

maestri di sci, per stare al passo coi tempi hanno<br />

dovuto aggiornare la loro figura. Oltre a essere<br />

insegnanti dello stile in pista, oggi sono anche, se<br />

non soprattutto, accompagnatori fuoripista e guide<br />

preparate per far provare ai clienti l’ebbrezza di galleggiare<br />

nella powder. Obiettivo: insegnare meno e<br />

divertire di più. E pazienza se la tecnica non è esattamente<br />

quella di Svindal o della Vonn.<br />

Per i freeskier, infatti, l’unica regola è che non ci<br />

sono regole. Con una differenza: se una volta il tormentone<br />

era freeride is not fashion (il freeride non è<br />

una moda), oggi il mondo di surfisti e snowboardisti<br />

— con la cuffia di lana e la maschera in testa anche al<br />

ristorante — fa tendenza eccome. Le aziende hanno<br />

fiutato il business e hanno sfornato attrezzature ad<br />

hoc: polivalenti (per l’utilizzo in pista e fuori), tecnologiche,<br />

ultraleggere, ecosostenibili ma soprattutto<br />

variopinte, in linea con la new-school.<br />

Anche i comprensori di sci si sono adeguati, e<br />

propongono sempre più aree, iniziative, servizi e<br />

skipass ad hoc per i freerider. Comprese piste da<br />

skicross, l’ultima e più adrenalinica tra le nuove<br />

discipline, diventata sport olimpico a Vancouver:<br />

giù a rotta di collo tra gobbe e curve paraboliche,<br />

gomito a gomito con gli altri, cercando possibilmente<br />

di arrivare in fondo sugli sci, e non a pelle<br />

di leone.<br />

51


Why make things<br />

so difficult on holiday?<br />

52<br />

W<br />

hether it be the stress<br />

and frenzy of modern times<br />

or fast food and speed dating,<br />

we need to slow down,<br />

not on ski runs, but in our<br />

lives. Be it that we tired of<br />

queuing for lifts or of ski<br />

tracks as crowded as a mall on Saturday afternoon. Of<br />

going up with the first chairlift ride and of ski teachers’<br />

lessons. Of getting up at ungodly hours in freezing<br />

temperatures… After a whole week at work, why should<br />

we make so many sacrifices at weekends?<br />

Be it that traditional skiers, trying to work on their<br />

edges and mimic steering, were fed up with watching<br />

enthusiastic freeriders having so much fun in snowparks<br />

or on powder.<br />

Be it for all that, a new, freer way of experiencing<br />

snow has been spreading for a few years now. The<br />

trend is known as freeride and freestyle which means<br />

less style, less competitive spirit and less technique on<br />

the ski runs and much more fun in the backcountry<br />

and snowparks, to the detriment of alpine skiing, which<br />

is too expensive and unaffordable in times of financial<br />

crises This accounts also for all the zero (or nearly<br />

zero) cost disciplines practised in close contact with<br />

the wilderness: snow-shoeing (+22% compared to last<br />

year) ski-mountaineering (+12%), cross-country skiing<br />

(+4%), snow-kite and Nordic walking (+3%).<br />

Unlike well groomed pistes, snowparks are bursting<br />

with health and in Italy the new “free riders” keep<br />

growing in number (+7%). On jumps and “rails”,<br />

more and more freestylers are seen among baggy<br />

trousered snowboarders, jumping, doing aerobatics<br />

and landing smoothly with their twin-tip skis. Many<br />

of them are ex-snowboarders, tired of the board, who<br />

want to play on among jumps and half pipes.<br />

Professional figures have been created in snowparks<br />

and even ski teachers have kept up with the new<br />

trend. Today, beside teaching the style on the runs,<br />

they also accompany their clients in the backcountry<br />

to let them experience the thrill of floating on powder.<br />

The goal is that of teaching less and having more fun,<br />

even if the technique is not exactly that of Svindal or<br />

Von, freeriders have only one rule: the absence of rules.<br />

Yet there is a difference: once the motto was freeride is<br />

not a fashion, today, instead, the world of surfers and<br />

snowboarders — with woolen hats and goggles on even<br />

in the restaurant — is trendy indeed! Branded firms<br />

have detected the good deal and produced a wide range<br />

of multi-purpose equipment for on- and off-piste skiing,<br />

technical, ultralight, eco-sustainable, and above<br />

all brightly colored, in line with the new school.<br />

Ski areas also have adapted their facilities and offer<br />

special initiatives and even ad hoc ski passes for<br />

freeriders. The latest and most adrenaline producing<br />

among the new disciplines is skicross, which has become<br />

an Olympic sport: headlong rides through moguls<br />

and parabolic curves side by side with other riders<br />

and trying to finish on your skies not belly down.<br />

Pista!<br />

Una prima tutta italiana per la quinta edizione ampezzana<br />

della European Cup Snowboardcross: al suo debutto la<br />

Nazionale italiana di Simone Malusà. Per non perdere nemmeno<br />

un’evoluzione dei 130 atleti in rappresentanza di 25<br />

nazioni, la kermesse avrà una copertura live delle gare, visibili<br />

in streaming su Pc, Smartphone e Tablet. Sport e competizione,<br />

ma non solo. Premiazioni della Gara I in pieno<br />

centro a <strong>Cortina</strong>, dove gli atleti scenderanno da un “pistino”<br />

di neve; a seguire Cross Party con musica e spettacolo Surfing<br />

between snow e rock. Per la Gara 2 podio al parterre di<br />

arrivo. Appuntamento dal 21 al 23 dicembre 2012.<br />

© www.stefanozardini.com<br />

www.snowboardclubcortina.com


Another international event will be<br />

held on Mt Faloria slopes from 21st<br />

to 23rd December 2012: the fifth<br />

European Cup Snowboardcross<br />

(www.snowboardclubcortina.com).<br />

The winners will be celebrated with<br />

music and shows in <strong>Cortina</strong> Centre<br />

with the Cross Party. Those who<br />

want to “ride” the latest trend may<br />

rent a GoPro at Boarderline and<br />

film their snow adventures.<br />

altri MonDi<br />

Play, snow,<br />

rewind<br />

Unica scuola di <strong>Cortina</strong> d’Ampezzo<br />

specializzata in snowboard, Boarderline<br />

lancia una nuova moda<br />

per il 2013: il noleggio delle telecamere<br />

GoPro, per accompagnare<br />

e filmare in diretta gli instancabili<br />

della tavola. Tutte le avventure<br />

verranno registrate grazie a queste<br />

piccole, leggere e super resistenti<br />

action camera. Per portarsi a casa<br />

l’adrenalina provata in pista.<br />

www.boarderline.it<br />

© www.stefanozardini.com<br />

53


© www.bandion.it<br />

54<br />

altri MonDi<br />

Neve<br />

libera<br />

tutti<br />

Torna la quarta edizione del<br />

Carrera Freeride Challenge<br />

Punta Nera, in programma<br />

dal 4 al 6 aprile 2013 sulle<br />

nevi incontaminate del Faloria.<br />

Scialpinismo, arrampicata<br />

sportiva, freeride e una grande<br />

novità: il Trofeo Scoiattoli, gara<br />

di scialpinismo aperta a tutti e<br />

in notturna. A fare da contorno,<br />

il Safe Day, giornata dedicata<br />

alla sicurezza e alle tecniche di<br />

soccorso in montagna. Il 5 aprile,<br />

spazio ai ragazzi con Junior<br />

Freeride Punta Nera, unica gara<br />

italiana di freeski aperta anche a<br />

minorenni (si sfideranno in sci,<br />

snowboard e telemark), a cui<br />

seguirà l’estrazione dei pettorali<br />

per la gara Open di sabato,<br />

momento clou della manifestazione<br />

quando, dalla cima della<br />

Punta Nera, i rider scenderanno<br />

tra rocce, neve e cliff verso la<br />

vittoria. Questa sarà anche la<br />

terza e ultima tappa del Vertical<br />

Combined Marco Da Pozzo, la<br />

triplice sfida di freeride, boulder<br />

e scialpinismo le cui prime<br />

due tappe si saranno disputate<br />

durante il Trofeo Scoiattoli e<br />

in piazza Angelo Dibona, nella<br />

giornata di venerdì. Chi avrà<br />

ottenuto i migliori risultati in<br />

tutte le discipline si porterà a<br />

casa la coppa. Pranzo, concerto<br />

e premiazioni al Rifugio Faloria.<br />

Per tutti gli sciatori di “fantasia”,<br />

le iscrizioni sono aperte.<br />

The winter program features<br />

the 4th Carrera Freeride Challenge<br />

Punta Nera, from 4th to<br />

6th April 2013 on Mt Faloria<br />

slopes; the new Trofeo Scoiattoli,<br />

mountaineering ski-race will<br />

be held by night and open to all;<br />

the second edition of the Vertical<br />

combined Marco Da Pozzo;<br />

and the Junior Freeide Puntanera<br />

the only Italian freeski race<br />

open to under 18.<br />

www.freeridepuntanera.com


56<br />

novità<br />

CHE lA SFIdA<br />

ABBIA INIZIo<br />

di Savina Confaloni<br />

Cambio di guardia per la Coppa d’Oro delle Dolomiti.<br />

Sarà gestita per i prossimi cinque anni da Alessandro<br />

Casali, che dopo aver rilanciato l’immagine della Mille<br />

Miglia, approda a <strong>Cortina</strong> determinato a ridare alla<br />

storica gara di regolarità della Regina delle Dolomiti<br />

“tutto il successo e il prestigio che merita”<br />

L<br />

entusiasmo è lo stesso<br />

di quando, nel 2008, si<br />

aggiudicò l’organizzazione<br />

della Mille Miglia. Per Alessandro<br />

Casali, che da questa<br />

edizione sarà il mentore<br />

della Coppa d’Oro delle Dolomiti,<br />

ogni evento è un grande evento, ogni nuova<br />

avventura è una sfida da vincere per ottenere<br />

il meglio e il massimo. La Meet Comunicazione,<br />

una delle principali società italiane di comunicazione<br />

integrata di eventi nazionali e internazionali<br />

di cui Casali è presidente e amministratore<br />

delegato, ha dunque messo a segno un altro<br />

importante goal nell’ambito degli eventi di auto<br />

storiche aggiudicandosi la gara indetta dall’Aci di<br />

Belluno per la gestione della Coppa d’oro delle<br />

Dolomiti per il quinquennio 2013-2017. Dopo aver<br />

curato per cinque anni la Mille Miglia ed averne<br />

rilanciato l’immagine e l’appeal all’estero, Casali<br />

ha preso in mano il timone della Coppa d’Oro<br />

con lo stesso obiettivo: farne crescere il successo,<br />

la notorietà e l’internazionalità, e farla diventare<br />

una ulteriore occasione di promozione, in Italia e<br />

nel mondo, del suo territorio. Il progetto è ambi-<br />

’<br />

zioso come tutti quelli intrapresi dalla Meet negli<br />

ultimi anni, dall’organizzazione del centenario di<br />

Confindustria, all’internazionalizzazione dei progetti<br />

della camera di commercio di Roma, a Vini<br />

nel Mondo di Spoleto di cui Casali è ideatore, alle<br />

svariate consulenze per alcuni ministeri. «Innanzitutto<br />

dobbiamo fare squadra con le istituzioni<br />

locali – spiega – per avere una cabina di regia che<br />

renda la Coppa d’oro una icona di <strong>Cortina</strong> e un<br />

passepartout per portare nel mondo la Regina<br />

delle Dolomiti: i grandi collezionisti e capitani<br />

d’industria che vogliamo dirottare qui con il know<br />

how di Mille Miglia saranno invogliati a tornare<br />

anche d’inverno dopo aver scoperto, grazie alla<br />

gara, la meraviglia di questi luoghi. La partenza<br />

è come sempre da <strong>Cortina</strong> il primo weekend di<br />

settembre, con un percorso che unirà il Veneto<br />

e il Trentino-Alto Adige. Studieremo il road book<br />

aggiungendo un finale di tappa intermedia in<br />

Trentino-Alto Adige per rendere la gara ancora<br />

più accattivante e sportivamente challenging, selezionando<br />

solo le vetture più prestigiose». Sono<br />

molte le novità inserite da Casali per risollevare<br />

una Coppa d’Oro a suo dire sottostimata e non<br />

valorizzata a sufficienza: «Abbiamo trovato un


marchio bisognoso di essere rilanciato e di essere<br />

reso noto in Italia e nel mondo, visto che secondo<br />

una nostra ricerca nell’extrasettore la gara è conosciuta<br />

solamente dal 20 per cento degli intervistati.<br />

Lavoreremo insieme dall’Automobile club<br />

Belluno per dare a questa manifestazione tutto<br />

il successo e il prestigio che merita: dal tracciato<br />

sempre nuovo, a partner importanti, a un comitato<br />

d’onore d’eccezione con imprenditori e<br />

personalità ai massimi vertici dello Stato, senza<br />

trascurare il fatto che, per vivere tutto l’anno, la<br />

Coppa d’Oro deve avere una fortissima comunicazione<br />

internazionale con la creazione di eventi<br />

che arricchiscano ancora di più l’eco della manifestazione».<br />

La formula del road show all’estero<br />

è la medesima sperimentata con successo dalla<br />

Meet Comunicazione per la Mille Miglia: eventi<br />

per la stampa e i collezionisti che portino la Coppa<br />

d’Oro delle Dolomiti nel mondo come bandiera<br />

del territorio, delle eccellenze di <strong>Cortina</strong> e del<br />

made in Italy: «Inizieremo con l’Inghilterra, per<br />

proseguire a New York e in Austria, mantenendo<br />

sempre come punto fermo una presentazione<br />

ufficiale alla fiera di Technoclassica ad Essen».<br />

Ma tra le tante novità annunciate in anteprima<br />

da Casali ne spicca una che appassionati, collezionisti<br />

e addetti ai lavori apprezzeranno particolarmente:<br />

così come era successo per la Freccia<br />

Rossa, alla gara vera e propria di tre giorni verrà<br />

affiancata una “settimana della Coppa d’Oro”: i<br />

giorni che precederanno la partenza saranno ricchi<br />

di iniziative ed eventi che permetteranno di<br />

godersi più tempo nella Regina delle Dolomiti<br />

con un Concorso d’eleganza e una notte bianca<br />

per lo shopping sfrenato all’ombra delle Tofane.<br />

«Vogliamo che la Coppa d’Oro diventi un cavallo<br />

di troia – conclude Casali – affinché la cultura, la<br />

storia e le tradizioni di <strong>Cortina</strong> vengano promosse<br />

nel mondo nel migliore dei modi, diventando<br />

un motivo d’orgoglio per tutti gli italiani».<br />

Let<br />

the challenge<br />

begin<br />

Alessandro Casali, the new<br />

mentor of Coppa d’Oro delle<br />

Dolomiti, feels the same<br />

enthusiasm he felt when he<br />

was awarded the Mille Miglia.<br />

Every new adventure is for him a challenge<br />

to win the best and the most. Meet<br />

Comunicazione, one of the main Italian<br />

companies of integrated communication<br />

of national and international events has<br />

scored another important goal in the field<br />

of historic car events, winning the management<br />

of Coppa d’Oro delle Dolomiti for<br />

the 2013-2017 five-year period. After having<br />

directed the Mille Miglia for five years<br />

and relaunched its image and appeal<br />

abroad, Casali has taken the helm of Coppa<br />

d’Oro with the same aim: increasing its<br />

successful image, fame and international<br />

character. The project is quite ambitious<br />

like all those undertaken by Meet in the<br />

last years. «We must team up with local<br />

institutions – Casali explains – to have a<br />

control room that will make Coppa d’Oro<br />

the icon of <strong>Cortina</strong> and its passport to the<br />

world». Casali has introduced a lot of new<br />

events to improve the Coppa d’Oro, which,<br />

in his opinion, is underestimated and insufficiently<br />

promoted: «We have found a<br />

brand in need of relaunch and publicizing<br />

in Italy because our surveys show that the<br />

race is known only to 20% of the interviewees.<br />

We will work with Automobile Club<br />

Belluno to give this event all the success<br />

and the prestige it deserves». The road<br />

show formula, already successfully tested<br />

with Mille Miglia, with events for media<br />

and collectors, will bring the Coppa d’Oro<br />

delle Dolomiti in the world as the flag of<br />

<strong>Cortina</strong> and made in Italy. The days leading<br />

to the race will feature many ancillary<br />

events – as the elegance Contest and the<br />

white night – to appreciate the Queen of the<br />

Dolomites. «We want the Coppa d’Oro to<br />

be the opportunity – says Casali – to best<br />

promote <strong>Cortina</strong>’s culture, history, and<br />

traditions in the world, something Italians<br />

can be proud of».<br />

57


Geo & Geo<br />

IN<br />

PRINCIPIo<br />

FU...<br />

a cura della redazione di National Geographic Italia<br />

<strong>Cortina</strong> d’Ampezzo. Sono ampezzani<br />

e si chiamano Ampezzoa triassica e<br />

Triasacarus fedelei gli invertebrati<br />

più antichi della Terra intrappolati<br />

nell’ambra delle Dolomiti. La scoperta di<br />

un team internazionale sposta indietro<br />

le lancette di 100 milioni di anni rispetto<br />

all’ultimo ritrovamento. I nomi delle<br />

due nuove specie sono un omaggio<br />

al cortinese Paolo Fedele che aveva<br />

segnalato il giacimento nel 1997<br />

Un segreto custodito da<br />

230 milioni di anni nell’ambra<br />

delle Tofane, quello scoperto<br />

in agosto da un team<br />

internazionale di ricerca, in<br />

collaborazione con il gruppo<br />

di paleontologi dell’Università<br />

di Padova e i ricercatori dell’Istituto di geoscienze<br />

e georisorse del Consiglio nazionale delle<br />

ricerche (Igg-Cnr).<br />

L’eccezionale ritrovamento, avvenuto analizzando<br />

70.000 frammenti d’ambra contenenti<br />

campioni di materiale animale o vegetale recuperati<br />

nei pressi di <strong>Cortina</strong>, consiste in due acari e<br />

una zanzara, appartenenti a specie ormai estinte,<br />

che rimasero intrappolati in alcune gocce di resina<br />

59


60<br />

Ambra-Cadabra<br />

Una scoperta, quella affiorata dalla roccia delle Tofane che,<br />

dopo la pubblicazione sulla rivista Proceedings of the National<br />

Academy of Sciences, ha fatto il giro del mondo scientifico<br />

e che omaggia — anche con il nome assegnato a una<br />

delle due specie ritrovate, Triasacarus fedelei — il cortinese<br />

Paolo Fedele, che nel 1997 aveva segnalato il giacimento.<br />

Un riconoscimento che giunge come frutto di un’intera<br />

vita dedicata alla ricerca dei fossili, attività condivisa con<br />

quegli appassionati che, come lui, hanno raccolto l’eredità<br />

di Rinaldo Zardini e che ha permesso la nascita, a <strong>Cortina</strong>,<br />

del Museo Paleontologico, dove è oggi conservato il<br />

fortunato reperto. Spinto da una grande curiosità verso<br />

quella che sembrava una vera e propria “corsa” a megalodonti<br />

e ammoniti, affascinanti perché paragonabili a vere e<br />

proprie sculture, nel 1997 l’occhio attento di Paolo Fedele<br />

aveva notato qualcosa in un campione di roccia nei pressi<br />

di Rumerlo, che ad altri occhi era sfuggita. Migliaia di goccioline<br />

di resina fossile, grandi pochi millimetri, inglobate<br />

nella matrice argilloso arenacea: l’ambra. Questo eccezionale<br />

ritrovamento è un’ulteriore conferma che le Dolomiti<br />

sono un laboratorio importantissimo per lo studio della<br />

storia geologica della Terra, e <strong>Cortina</strong>, regina degli sport<br />

invernali, è un luogo dove lo sciatore inconsapevole scivola<br />

a fianco di barriere coralline, lagune, isole tropicali... Ma<br />

per poter apprezzare un tale inestimabile tesoro è necessario<br />

prima di tutto riuscire a vederlo. Ecco l’insegnamento<br />

che ci trasmettono figure come Rinaldo Zardini, Paolo<br />

Fedele, Giorgio Zardini. Imparare a leggere quel favoloso<br />

romanzo di rocce che sono le Dolomiti e saperle osservare,<br />

magari con gli occhi di un bambino, che condotto al<br />

museo, davanti a un piccolo pezzo di roccia scura e i frammenti<br />

giallo-bruni in trasparenza, è ancora capace di emozionarsi<br />

e pronunciare: ambra-cadabra.<br />

Stefania Zardini Lacedelli e Chiara Siorpaes<br />

prodotta dalle conifere delle Dolomiti. Se già in<br />

passato erano stati identificati numerosi microrganismi<br />

unicellulari, queste nuove analisi permettono<br />

di ricostruire meglio l’ecosistema presente<br />

nell’area in quel periodo.<br />

«Nel 2006 il team di ricerca aveva già pubblicato<br />

risultati sullo studio di batteri e protozoi inglobati<br />

nell’ambra dolomitica, dimostratisi incredibilmente<br />

simili ai microrganismi ancora oggi esistenti —<br />

ha dichiarato Eugenio Ragazzi dell’Università di<br />

Padova, uno degli autori dello studio pubblicato<br />

sulla rivista americana Proceedings of the National<br />

Academy of Science. Prima di oggi, però, le più<br />

vecchie inclusioni conosciute di organismi animali<br />

in ambra risalivano a circa 130 milioni di anni fa:<br />

la nuova scoperta sposta quindi le lancette indietro<br />

nel tempo di ben 100 milioni di anni rispetto<br />

a ogni precedente ritrovamento di organismi inglobati<br />

in ambra». Uno spostamento anche geografico,<br />

perché finora le più antiche testimonianze<br />

erano arrivate da una regione compresa tra Libano<br />

e Giordania.<br />

«L’ambra è uno strumento estremamente prezioso<br />

per i paleontologi, perché conserva gli esemplari<br />

con fedeltà microscopica, consentendoci di<br />

formulare stime molto accurate sui cambiamenti<br />

evolutivi occorsi nell’arco di milioni di anni», ha<br />

dichiarato un altro autore della ricerca, David Grimaldi,<br />

uno dei maggiori esperti mondiali di artropodi<br />

conservati in ambra e curatore del settore zoologia<br />

degli invertebrati per l’American Museum<br />

of Natural History di New York.<br />

Grazie all’eccezionale stato di conservazione,<br />

due dei tre artropodi sono stati identificati come<br />

nuove specie e battezzati Ampezzoa triassica e Triasacarus<br />

fedelei, in onore del cortinese Paolo Fedele<br />

che nel 1997 aveva segnalato il giacimento. I due<br />

artropodi sono in tutto e per tutto simili agli eriofioidei,<br />

insetti fitofagi: vissero in un periodo in cui<br />

non esistevano ancora le piante da fiore, per questo<br />

si nutrivano delle foglie delle conifere appartenenti<br />

alla famiglia estinta delle Cheirolepidiaceae, la stessa<br />

che ha prodotto la resina nella quale sono stati<br />

ritrovati. I ricercatori hanno osservato come sia<br />

«incredibile pensare che nonostante tutti i processi<br />

evolutivi, 100 milioni di anni prima la comparsa<br />

delle piante da fiore o dei dinosauri, gli eriofioidei<br />

risultano quasi uguali a quelli di oggi».


In the<br />

beginning<br />

it was...<br />

A<br />

secret that had been guarded<br />

for 230 million years in the amber<br />

of the Tofane was discovered<br />

last August by an international<br />

research team in cooperation with<br />

the group of paleontologists from the University of<br />

Padova and the research team of the Institute of<br />

Geoscience and Georesources of the C.N.R. (National<br />

Council for Research).<br />

The exceptional finding occurred while analyzing<br />

70,000 fragments of amber containing samples<br />

of animal or vegetable material collected near<br />

<strong>Cortina</strong>; included were two mites and one mosquito<br />

— belonging to now extinct species — which<br />

remained trapped in resin drops produced by the<br />

conifers of the Dolomites.<br />

«In 2006, the research team had already published<br />

the results on the study of bacteria and<br />

protozoa contained in the Dolomite amber. These<br />

samples proved to be incredibly similar to microorganisms<br />

which exist today — declared Eugenio<br />

Ragazzi from the University of Padova, one of the<br />

authors of the study published on the American<br />

journal Proceedings of the National Academy of<br />

Science. Before this discovery, the oldest known<br />

samples of animal organisms included in amber<br />

dated back to about 130 million years ago». The<br />

new findings show a geographic shift as well, because<br />

the oldest evidence so far had been found in<br />

an area between Lebanon and Jordan.<br />

«Amber is an extremely precious instrument<br />

for paleontologists because it preserves samples<br />

with microscopic accuracy, enabling us to formulate<br />

very accurate evaluations of evolutionary<br />

changes over a span of millions of years»: declared<br />

David Grimaldi, one of the world’s best experts on<br />

arthropods preserved in amber, and curator of the<br />

invertebrate zoology section for the American Museum<br />

of Natural History in New York.<br />

Geo & Geo<br />

Thanks to the exceptional state of preservation,<br />

two of the three arthropods were identified<br />

as new species and named Ampezzoa triassica<br />

and Triasacarus fedelei, to honour <strong>Cortina</strong> born<br />

Paolo Fedele who had indicated the layer in 1997.<br />

The two arthropods are in all respects similar to<br />

eriophyidae, phytophagus insects: they lived in<br />

a period before flowering plants existed, which is<br />

why they fed on coniferous leaves belonging to the<br />

extinct family of Cheirolepidiaceae, the same tree<br />

which produced the resin where they were found.<br />

Researchers have observed that «it is incredible to<br />

think that, notwithstanding all the evolutionary<br />

processes, 100 million years before the appearance<br />

of flower plants or dinosaurs, eriophyidae were almost<br />

similar to today’s species.»<br />

Scienza e natura spiegate<br />

anche ai più piccoli. da goccia<br />

a gioiello: il meraviglioso<br />

viaggio dell’ambra è il<br />

laboratorio organizzato per<br />

i per bambini dai 5 ai 12 anni<br />

dal Museo incanta, rassegna di<br />

animazione museale.<br />

Info: + 39 346 6677369,<br />

didattica.musei@regole.it<br />

61


oltreconFine<br />

QUANdo<br />

lA MAPPA<br />

È Il tESoRo<br />

testo e foto di Stefano Zardini<br />

Oggi, tempo di Google<br />

maps, cartine interattive<br />

e 3D, abbiamo deciso di<br />

spostarci indietro di molti<br />

anni e altrettanti chilometri.<br />

Per arrivare in Giordania<br />

sulla tracce di uno sceicco, in<br />

un mare di polvere e roccia,<br />

tra montagne che affogano<br />

nella sabbia, e scoprire la<br />

più antica carta geografica<br />

del mondo, nascosta per oltre<br />

10mila anni<br />

63


64<br />

Mi trovavo a Petra, in<br />

Giordania, da dodici giorni,<br />

per la realizzazione di<br />

un servizio fotografico sulla<br />

Città Rosa. Da alpinista,<br />

pur inesperto, avevo raggiunto<br />

punti di osservazione<br />

inediti e, dopo due o tre giorni di marcia a dorso di<br />

un mulo, luoghi solitari e poco frequentati. Era l’anno<br />

1990 e ancora l’organizzazione turistica e le guide per<br />

la visita di Petra erano molto approssimativi; avevo<br />

quindi potuto spaziare dove volevo e vedere quanto<br />

il posto offriva, senza riserve. Soddisfatto del lavoro,<br />

sarei potuto rientrare, ma decisi di prendermi qualche<br />

giorno per visitare Qa’ Disi, un luogo vicino a Wadi<br />

Rum, il deserto dove dicono si nascondesse Lawrence<br />

d’Arabia. Lì, complice una tempesta di sabbia e un<br />

po’ di fortuna, riuscii a incontrare lo sceicco Jleil Abu<br />

Kayed, massima autorità della zona e capo di tutte le<br />

tribù, in quel mare di polvere e rocce. Trascorsi due<br />

giorni nella sua casa, dove viveva con le sue tre mogli<br />

e trentacinque figli, in attesa che la tempesta calasse<br />

e fosse possibile rimettersi in viaggio con lui,<br />

per la misteriosa meta di Qa’ Disi.<br />

Partiti all’alba, dopo un paio d’ore di fuori<br />

strada, in un dedalo infinito di passaggi tra<br />

montagne che affogavano nella sabbia, ci fermammo.<br />

Sembrava di vivere la scena di un<br />

film: lo sceicco avanzava con il suo mantello svolazzante<br />

verso la base di una roccia gigantesca, camminando<br />

con la sicurezza con cui noi ampezzani ci muoviamo<br />

sulle rocce. Io lo seguivo, piccolo, dietro la sua imponente<br />

figura, finché non mi accorsi di camminare su<br />

un letto di selci, punte di frecce, lame ancora taglienti,<br />

schegge appuntite: un vero giacimento di liti. Probabilmente<br />

proprio qui venivano costruiti i preziosi utensili.<br />

Avrei voluto fermarmi, ma lo sceicco continuava a<br />

grandi passi, così mi accontentai di metterne in tasca<br />

un paio di pugni. Arrivammo dopo poco a una spaccatura<br />

alla base della montagna, dove un’enorme pietra<br />

si appoggiava alla grande parete, lasciando solo una<br />

fessura di cinquanta centimetri di larghezza. Ce l’avevo<br />

fatta, avevo raggiunto il luogo che custodisce la più antica<br />

carta geografica del mondo, incisa nella roccia. Ne<br />

avevo sentito parlare da un archeologo dell’Università<br />

di Firenze, Edoardo Borzatti, che tuttavia non ne aveva<br />

svelato l’ubicazione precisa, per poterla studiare a suf-<br />

oltreconFine<br />

ficienza prima di renderla nota.<br />

Un macigno di qualche tonnellata con una superficie<br />

quasi piatta di circa tre metri per uno e mezzo<br />

giaceva incastrato lì, quasi al buio, con incisa una serie<br />

di percorsi che univano una quarantina di coppelle<br />

di varia grandezza. Sopra questa roccia Abu Kayed si<br />

muoveva, fiero di questo suo segreto, parlando tra sé<br />

e sé ad alta voce, in un arabo purtroppo a noi incomprensibile.<br />

I segni che lui indicava certamente risalivano<br />

al neolitico, dai dodicimila ai novemila anni a.C.,<br />

quando l’uomo iniziava a diventare stanziale e agricoltore,<br />

e rappresentavano con tutta probabilità i percorsi<br />

per raggiungere altri insediamenti senza perdersi<br />

in quel labirinto di montagne e canali di sabbia. Una<br />

mappa gelosamente nascosta agli occhi di altre tribù<br />

o di predoni nomadi in transito, così rimasta per una<br />

decina di millenni. Su un lato un segno più recente,<br />

di una macina per cereali, aveva cancellato altri segni<br />

preziosi. Ero affascinato, senza fiato. Scattavo e guardavo,<br />

guardavo e scattavo, con il cuore in gola. Lui,<br />

tenendo un dito in una coppella, con l’altro indicava<br />

una montagna lontana attraverso la piccola apertura<br />

che faceva passare sottili lame di sole. Lassù<br />

probabilmente si trovava il luogo dell’insediamento<br />

corrispondente a quella coppella.<br />

Una vera mappa, una carta topografica con<br />

percorsi che collegavano tribù a tribù, gruppi<br />

familiari ad altri nuclei.<br />

Avrei voluto fermarmi due giorni a fotografare,<br />

ma lui mi trascinò fuori per altri canali di sabbia, altre<br />

montagne da aggirare per mostrarmi, su una parete<br />

a strapiombo, altre incisioni rupestri di figure umane<br />

senza braccia, misteriose quanto affascinanti; più sotto<br />

ancora sulla roccia, piccoli graffiti con cammelli e<br />

stambecchi; infine altre coppe rovesciate per macinare<br />

il poco grano selvatico e dove vivere al riparo sotto<br />

pareti sporgenti e sovrastanti.<br />

Al mio ritorno in Italia, cercando di saperne di<br />

più, scoprii che a seguito di un confronto della mappa<br />

con un rilievo aero-fotogrammetrico dell’area, era<br />

possibile confermare la corrispondenza delle coppelle<br />

con effettivi ritrovamenti di insediamenti umani sulle<br />

montagne e nelle valli circostanti.<br />

Sono passati 23 anni da allora e mi chiedo spesso<br />

se quei luoghi, oggi, siano ormai meta di turisti al seguito<br />

di un ombrellino, o se continuano a preservarsi,<br />

solitari, come è stato per oltre diecimila anni.


è davvero un<br />

inestricabile labirinto<br />

di montagne, di canali<br />

che sbucano tra rocce e<br />

gole, come se un grande<br />

fiume di sabbia si fosse<br />

infilato dappertutto: solo<br />

chi conosce questa terra<br />

come le sue tasche può<br />

tornare indietro. Una<br />

costante sensazione di<br />

incertezza ti cammina<br />

accanto mentre<br />

cerchi dei riferimenti<br />

che continuano a<br />

confondersi.<br />

It is indeed an<br />

inextricable maze of<br />

mountains, of narrow<br />

valleys coming out<br />

among rocks and<br />

ravines, as if a large<br />

sand river had flowed<br />

everywhere: only those<br />

who know this land like<br />

the back of their hands<br />

will be able to return.<br />

A constant feeling of<br />

incertitude walks at your<br />

side while you search<br />

for reference marks that<br />

keep blurring.<br />

65


66<br />

When the<br />

map is the<br />

treasure<br />

I<br />

was staying in Petra, Jordan, for 12<br />

days for a photographic shoot of the rose<br />

red City. As an alpinist, though an inexperienced<br />

one, I had reached new vantage<br />

points, after two or three days of<br />

travel by a mule, some solitary and scarcely visited.<br />

It was the year 1990 and both the tourist guides and<br />

organization to visit Petra were rather imprecise;<br />

therefore I was able to wander where I wished to and<br />

see what the site had to offer. Quite happy with what<br />

I had already accomplished, I could have come back,<br />

yet I decided to take some time to visit Qa’ Disi, next<br />

to Wadi Rum, the desert where Lawrence of Arabia<br />

was said to have hidden. There, helped by a<br />

sand storm and some luck, I met Sheik Jleil<br />

Abu Kayed, the top authority on the area and<br />

chief of all the tribes. In that sea of dust and<br />

rocks I spent two days in the home where he<br />

lived with his three wives and 35 children. We<br />

were waiting for the storm to drop so I could journey<br />

with him to the mysterious destination of Qa’<br />

Disi. We set off at dusk; after two hours off road, we<br />

stopped in an infinite maze of mountain passes that<br />

sank in the sand. I felt I was living a movie scene: the<br />

sheik was coming forward with his flapping mantle<br />

toward the base of a gigantic boulder, walking<br />

with the same ease as mountain people move on the<br />

rocks. I followed him, a little behind his imposing<br />

figure, until I realized I was walking on a bed of flint<br />

stones, arrow tips, cutting blades, sharpened chips:<br />

a true deposit.<br />

Most probably, precious tools were made on<br />

that site. I would have stopped, but the sheik kept<br />

striding up, so I was content to put a couple of<br />

handfuls in my pockets. Shortly after, we arrived at<br />

a fissure on the base of the mountains where a huge<br />

rock was leaning against the great face wall, leaving<br />

only a 50 centimeter wide crack. I had made it,<br />

oltreconFine<br />

I had reached the site that keeps the most ancient<br />

geographic map of the world, engraved in the rock.<br />

I had heard about it from Edoardo Borzatti, an<br />

archeologists from Florence university, who had<br />

not revealed the precise location in order to study<br />

it thoroughly before letting out the piece of news.<br />

A boulder of some tons with an almost level surface<br />

of 3 by 1.5 meter was lying there, embedded almost<br />

in the darkness with a series of paths joining<br />

some forty cupels of different sizes. On top of this<br />

rock, Aby Kayed stood, fiery of his secret, talking<br />

loudly to himself in an Arabian language that, unfortunately,<br />

we could not understand. The artefacts<br />

he pointed to, surely dated back to the Neolithic age,<br />

from 12,000 to 9,000 years B.C. when Humans<br />

started to become sedentary and farmers, and were<br />

likely meant to show the paths between settlements<br />

to avoid getting lost in that maze of mountains and<br />

sand canals. A map, jealously hidden from the eyes<br />

of other tribes or from nomadic robbers in transit,<br />

that had remained such for ten thousand years. On<br />

one side, a recent signs of use of a cereal grindstone<br />

had erased other precious signs. I was fascinated,<br />

breathless. I took pictures and looked,<br />

looked and took pictures, my heart was pounding.<br />

He stood, with a finger in a cupel, and the<br />

other pointed at a distant mountain through<br />

the small slit that let thin blades of sun in. Up<br />

there was probably the site corresponding to that<br />

cupel. A veritable map, a topographic map with<br />

paths connecting all the tribes, the family groups<br />

to other groups.<br />

I would have stopped there two days to take<br />

photos, but he drew me further across more sand<br />

canals and around other mountains to show me,<br />

other mysterious and fascinating rock engravings<br />

of armless figures on an overhanging wall;<br />

below, on the rock some small graffiti with camels<br />

and ibex; finally other cupels lying upside down to<br />

grind a little wild wheat and where to live sheltering<br />

beneath the overhanging walls.<br />

Back to Italy, I tried to get more information<br />

and by comparing the map with an aerial- photogrammetric<br />

relief of the area I discovered that it<br />

was possible to find a correspondence between the<br />

cupels and the locations of human settlements in<br />

the surrounding mountains and valleys. 23 years<br />

have gone by and still I often wonder whether those<br />

sites have become the destination of tourists following<br />

their guide or if they continue to be solitary<br />

as they have been for over 10,000 years.


Strane forme appena<br />

abbozzate sulla roccia<br />

fanno pensare ad<br />

astronauti con tanto<br />

di casco: sono graffiti<br />

incisi 8.000 anni prima<br />

di Cristo. Comprenderne<br />

il significato è oggi<br />

impossibile se non<br />

fantasticando su esseri<br />

extraterrestri; meglio<br />

pensare a misteriose<br />

figure tracciate per<br />

incutere timore agli<br />

avversari.<br />

Strange shapes,<br />

roughly sketched on<br />

the rock reminiscent of<br />

astronauts, complete<br />

with their helmets: these<br />

graffiti were engraved<br />

8,000 years before<br />

Christ. their meaning<br />

is today unfathomable<br />

unless we imagine<br />

extraterrestrial beings;<br />

better to think that<br />

mysterious figures were<br />

traced on the rock to<br />

strike terror in enemies.<br />

67


Cosa bolle<br />

in pentola<br />

A lezione<br />

di cucina da…<br />

68<br />

a cura di Lucia Portesi<br />

foto di Giacomo Pompanin<br />

RoBERto<br />

PICColIN<br />

Ristorante<br />

Ariston


AlESSANdRo e<br />

AdolFo MENARdI<br />

Ristorante<br />

Baita Fraina<br />

69


Una passione. Quella che Roberto e il fratello<br />

Fabrizio hanno ereditano dai genitori, per<br />

oltre 30 anni gestori del Ristorante Ariston.<br />

Qui la cucina è semplice, fatta di tradizione e<br />

materie prime di qualità: pani a lievitazione<br />

naturale, piccola prosciutteria casalinga, paste<br />

fresche e dolci fatti in casa. Una filosofia<br />

“condita” da piatti sani e golosi.<br />

Il primo piatto non si scorda mai<br />

Il pane e la pasta fresca. Ma anche i dolci e i<br />

panettoncini di Natale: tutto quello che contempla<br />

mettere le “mani in pasta”. Che significa<br />

fare tantissime ore di laboratorio ma in<br />

totale relax: è allo stesso tempo uno stress e<br />

una terapia… pazzesco no?<br />

Toglietemi tutto ma non…<br />

L’amore per questo mestiere. Senza voler<br />

essere scontati, ma il vero segreto è proprio<br />

questo: imparare qualcosa di nuovo ogni<br />

giorno mi emoziona, mi stimola a migliorare<br />

e si trasforma poi in energia vitale.<br />

Il consiglio dell’esperto<br />

Una dritta per non rovinare dolci genuini con<br />

aromi artificiali (vanillina e fialette). Fare<br />

asciugare una bacca di vaniglia per almeno<br />

tre ore al caldo, frullarla con un chilogrammo<br />

di zucchero, possibilmente integrale, aggiungere,<br />

secondo i gusti, buccia di agrumi, cannella,<br />

noce moscata e conservare in un vaso<br />

di vetro ermetico. Togliere quindi il dieci per<br />

cento dello zucchero della ricetta e aggiungere<br />

il dieci per cento del nostro aroma naturale.<br />

70<br />

A passion that Roberto and his brother Fabrizio<br />

have inherited from their parents who<br />

ran the Ariston restaurant for over 30 years.<br />

Here the dishes are simple, made with tradition<br />

and the best quality ingredients: naturally<br />

leavened breads, small local hams, fresh<br />

pasta and homemade desserts.<br />

The first dish that can never be forgotten...<br />

Fresh bread and pasta. But also desserts and<br />

naturally leavened baby panettone for Christmas.<br />

I can’t help “putting my fingers in the<br />

pie”. Though this means spending lots of hours<br />

in the laboratory, I find it very relaxing: at the<br />

same time a stressful activity and a therapy…<br />

sounds crazy, doesn’t it?<br />

Take away everything in the kitchen but..<br />

My love for this job. Though it might seem a<br />

trivial remark, this is the secret: I feel excited<br />

at learning something new, it’s an incentive to<br />

improve day after day and it turns into vital<br />

energy.<br />

The advice of the expert<br />

A piece of advice not to spoil your desserts with<br />

artificial flavours. Let a vanilla pod dry for at<br />

least three hours in a warm place, add it to a<br />

kilogram of sugar, brown sugar if possible, add<br />

citrus fruit rind, cinnamon, nutmeg — according<br />

to taste — and keep in an airtight glass jar.<br />

Take ten percent sugar off the recipe and replace<br />

with your naturally flavoured sugar.<br />

www.ristoranteariston.dolomiti.org tel. +39 0436 866705<br />

Roberto Piccolin<br />

Ristorante Ariston<br />

Caramelle<br />

di pasta fresca<br />

Cuocere per pochi minuti<br />

in abbondante acqua salata<br />

i ravioli fatti in casa,<br />

ripieni di crema di formaggio<br />

di malga e cantarelli<br />

trifolati. Scolarli e servirli<br />

su un piatto piano, adagiati<br />

su un pesto di ortiche,<br />

accompagnati da un filo<br />

di riduzione di vino Foies<br />

(vino dell’azienda famigliare)<br />

e pochi pinoli tostati.<br />

Fresh pasta caramels<br />

Shaped like paper wrapped<br />

toffees, this ravioli is stuffed<br />

with malga cream cheese<br />

and cantarelli mushroom<br />

cooked with garlic and parsley.<br />

Place water to boil, add<br />

salt and cook the ravioli for<br />

few minutes, drain and serve<br />

on a nettle pesto; finish with<br />

a few drops of Foies wine<br />

reduction (the wine comes<br />

from the family farm) and a<br />

few toasted pine seeds.


Alessandro e<br />

Adolfo Menardi<br />

Una casa rurale. I due fratelli Menardi —<br />

Adolfo, responsabile di sala, e Alessandro, chef<br />

— hanno trasformato l’azienda di famiglia (un<br />

bar con stalla, fienile, vendita di panna, salsicce<br />

e polenta) in un ristorante di qualità.<br />

Membro di Alto Gusto, è oggi segnalato nelle<br />

guide gastronomiche più prestigiose. Gestione<br />

in tandem per un unico obiettivo: valorizzare<br />

il territorio.<br />

Il primo piatto che non si scorda mai<br />

Stinco di maiale salmistrato e cotto nell’orzo:<br />

è stato il nostro salto di qualità. Nel menù<br />

prima avevamo portate rustiche, tipiche della<br />

montagna. Poi è arrivata la decisione di puntare<br />

su estro e creatività, sempre nel rispetto<br />

della tradizione locale.<br />

Toglietemi tutto ma non…<br />

Utilizziamo prevalentemente prodotti del territorio.<br />

Formaggi, salumi, cereali provengono<br />

dal bellunese. Un ingrediente particolare<br />

non c’è: ogni cosa che appartiene a questa<br />

provincia è come un piccolo tassello che va a<br />

comporre il mosaico delle nostre ricette.<br />

Il consiglio dell’esperto<br />

Casunziei da leccarsi i baffi? Utilizzare nel ripieno,<br />

oltre alle rape rosse, anche un cou de<br />

rao (rapa navona). Il papavero? Meglio macinato<br />

anziché intero: sprigiona più sapore.<br />

CoSA BollE IN PENtolA<br />

A rural home. The two Menardi brothers<br />

— Adolfo, in charge of the dining room, and<br />

Alessandro, chef — have turned the familyrun<br />

farm (a bar with stable, hayloft, and shop<br />

for cream, sausages and polenta) into a quality<br />

restaurant. Member of Alto Gusto, it is listed<br />

in the most prestigious food guides. A tandem<br />

management with a unique goal: promoting<br />

the region.<br />

The first dish that can never be forgotten...<br />

Salt cured pork shank stewed in barley: this<br />

dish was our qualitative leap. Before, our menu<br />

only featured country dishes, typical of the<br />

mountain tradition. Then, we arrived at the<br />

decision to focus on inspiration and creativity,<br />

while respecting the local tradition.<br />

Take away everything in the kitchen but…<br />

We mainly use local products. Cheese, cold<br />

meats, salami and cereals from the Belluno<br />

area. There is not a special ingredient: every<br />

thing that belongs to this area is like a small<br />

part that contributes to each one of our recipes.<br />

The advice of the expert<br />

Mouth-wateringly good Casunziei? For the<br />

stuffing red beetroots and a white turnip.<br />

Poppy seeds? Better ground because they give<br />

more flavour.<br />

www.baitafraina.it tel. +39 0436 3634<br />

Ristorante Baita Fraina<br />

Filetto di cervo<br />

al mirtillo rosso<br />

e salsa balsamica<br />

Scegliere un filetto di medie<br />

dimensioni, salarlo, rosolarlo<br />

con una noce di burro e<br />

bagnarlo con un cucchiaio<br />

di grappa. Proseguire la<br />

cottura con due cucchiai di<br />

composta di mirtillo e uno<br />

schizzo di aceto balsamico<br />

di Modena. Concludere la<br />

cottura, mantenendo sempre<br />

il cuore rosso. Servire<br />

con un cucchiaio di polenta<br />

di mais sponcio.<br />

Venison fillet<br />

with cranberry<br />

and balsamic sauce.<br />

Choose a medium-sized fillet,<br />

salt to taste, sautée with a<br />

knob of butter, and sprinkle<br />

with a spoonful of grappa.<br />

Add two tablespoons of cranberry<br />

jam and a few drops of<br />

Modena balsamic vinegar.<br />

End cooking when the heart<br />

of the fillet is still rare. Serve<br />

with a spoonful of corn meal.<br />

71


© Archivio Storico Foto Zardini<br />

Sopra (foto in bianco<br />

e nero dipinta a<br />

mano), la formazione<br />

che nel 1932 batté<br />

il Milano 5 a 0 conquistando<br />

il titolo di<br />

Campioni d’Italia.<br />

A fianco, una fase<br />

del campionato dello<br />

scorso inverno che<br />

ha visto il <strong>Cortina</strong><br />

conquistare il terzo<br />

posto.<br />

Above (hand-painted<br />

black and white<br />

photo), the team<br />

that in 1932 beat the<br />

Milan 5 to 0, winning<br />

the title of Champion<br />

of Italy.<br />

on the right, a stage<br />

of the championship<br />

last winter which<br />

witnessed <strong>Cortina</strong><br />

achieve the third<br />

place.<br />

72<br />

SAlVA CoN NoME<br />

La nostra<br />

agenda<br />

Ghiaccio bollente<br />

<strong>Cortina</strong> è hockey. E proprio a questa disciplina è dedicato il libro (Smalltownteam,<br />

il titolo) che il fotografo Stefano Zardini, in collaborazione con la Sportivi<br />

ghiaccio <strong>Cortina</strong>, darà alle stampe nel corso di questa stagione agonistica: un<br />

volume, tradotto anche in inglese, dove le immagini del noto fotografo ampezzano<br />

la faranno da padrone. Non solo dischi in rete e marcate contro la balaustra,<br />

ma anche la vita dello spogliatoio, i riti scaramantici precedenti il match<br />

e il lavoro dell’allenatore, senza dimenticare uno sguardo al passato dell’hockey<br />

a <strong>Cortina</strong> ma anche al futuro, con i giovanissimi (e numerosi) pattinatori<br />

che si stanno allenando per diventare i campioni di domani. La storia dell’hockey<br />

a <strong>Cortina</strong> vista da un’angolatura diversa, quindi. L’obiettivo di Zardini ha<br />

colto la fatica, il sudore, la voglia di vincere, la grinta, la delusione, l’orgoglio<br />

di chi veste la maglia della più titolata squadra d’Italia, con 16 scudetti e tre<br />

Coppa Italia nel proprio curriculum. L’obiettivo del fotografo è entrato negli<br />

spogliatoi, tra un tempo e l’altro della partita, fermando sulla carta i momenti<br />

più emozionanti di questo sport straordinario.<br />

<strong>Cortina</strong> is Hockey. The volume (Smalltownteam is the title) produced by photographer<br />

Stefano Zardini together with Sportivi Ghiaccio <strong>Cortina</strong> impresses<br />

the most spectacular and emotional moments of this extraordinary sport. The<br />

history of hockey is seen from a different angle: not only body checks and goals,<br />

but also dressing rooms, propitiatory gestures, the coach’s work, exhaustion,<br />

sweat, the will to win and the frustration of a loss, the pride of players who are<br />

wearing the jersey of the most titled team in Italy with 16 championships and<br />

three Italian Cups.<br />

© stefanozardini.com


74<br />

SAlVA CoN NoME<br />

Piccoli campioni crescono: Sci club Col Druscié<br />

Diciassette febbraio 2013, appuntamento a Rumerlo con il<br />

Gran Prix Aviva, gara organizzata dallo Sci club Col Druscié,<br />

dedicata ai giovani della provincia di Belluno (nati<br />

tra il 1993 e il 2001) e valida per le qualificazioni regionali<br />

per i Campionati italiani di sci alpino di Roccaraso. Un<br />

evento non a caso dedicato ai giovani, perché la formazione<br />

e l’attenzione verso i ragazzi, futuri atleti, è nel Dna di<br />

questo sodalizio di punta dello sci ampezzano. Lo Sci club<br />

Col Druscié nasce nel 1995 dall’inventiva e dalla passione<br />

per la montagna di un gruppo di amici. Oggi, grazie anche<br />

all’impegno del presidente Flavio Alberti e del consiglio<br />

direttivo, conta ben 130 soci una settantina dei quali atleti<br />

professionisti che portano la bandiera di <strong>Cortina</strong> e d’Italia<br />

in competizioni locali, regionali, nazionali e internazionali.<br />

La filosofia del club è quella di offrire ai ragazzi l’opportunità<br />

di praticare uno sport, anche a grandi livelli agonistici,<br />

divertendosi. Nove gli allenatori attualmente a disposizione<br />

sia in estate – per escursioni sui ghiacciai – che,<br />

in inverno. Una cura per la formazione, sportiva ma non<br />

solo, ben rappresentata anche dall’attenzione data anche ai<br />

genitori che ricoprono un ruolo fondamentale nel percorso<br />

sportivo dei propri figli. Per gli adulti vengono organizzati<br />

degli incontri ad hoc con psicologi specializzati nel ramo<br />

dello sport come la dottoressa Lucia Mazzotti. Un percorso<br />

di successo che ha portato ad arricchire l’elenco delle<br />

vittorie inserite nell’Albo d’oro degli atleti dello Sci Club<br />

Druscié. Dai Gran Premi nazionali come il Pinocchio e i<br />

Campionati italiani giovanissimi ai circuiti interregionali<br />

come il Grand Prix Lattebusche fino ai Trofei regionali.<br />

The Grand Prix Aviva, organized by Sci Club Col Druscié,<br />

takes place at Rumerlo on 17th February 2013. The race is<br />

open to the young racers of the Belluno province and is valid<br />

as regional qualification for the Italian Championships in<br />

Roccaraso. The event is dedicated to the young racers, future<br />

athletes, because training and caring for them is the scope<br />

of this Club. Created in 1995, Sci Club Col Druscié counts<br />

130 members, 70 of them are racers who take <strong>Cortina</strong> and the<br />

Italian flag all over Italy and abroad.<br />

The Club’s philosophy is to offer the younger generations<br />

the opportunity to practice a sport and have fun, even at<br />

top levels. Nine instructors train the athletes both in summer<br />

– for glacier skiing – and in winter. Attention is also<br />

focussed on parents who play a very important role in the<br />

sports career of their children. Special meetings with sports<br />

psychologist are organized for them. A successful path which<br />

has increased the number of victories in the Sci Club Druscié<br />

roll of honour.<br />

www.sciclubdruscie.com


Match point<br />

Alla guida del Tennis Country Club <strong>Cortina</strong> è arrivato<br />

Andrea Mantegazza – tecnico di esperienza internazionale<br />

in nomination come miglior coach del 2012 insieme a Francesco<br />

Cinà, Claudio Galoppini e Massimo Sartori – con la<br />

moglie Paola Bergamo, presidente del club. Un importante<br />

salto di qualità che getta le basi per portare tra le Dolomiti<br />

eventi di interesse nazionale e internazionale anche relativamente<br />

a questo sport: da novembre è partito Junior Project<br />

Start up che prevede l’organizzazione di corsi per ragazzi<br />

dagli 8 ai 15 anni e per bimbi dai 5 agli 8 anni. Inoltre, con<br />

l’arrivo di Andrea Mantegazza il circolo ha dato nuovo<br />

vigore all’attività agonistica allestendo squadre giovanili<br />

competitive under 16,14,12. Uno dei primi appuntamenti top<br />

sarà il Christmas Savoia Tennis Event, un’esibizione di Filippo<br />

Volandri (numero 88 del circuito mondiale Atp) e Matteo<br />

Viola (numero 125 e allievo di spicco di Andrea Mantegazza)<br />

in programma il 23 dicembre, in collaborazione con il Grand<br />

Hotel Savoia. Ma novità e anteprima assoluta dell’inverno<br />

sarà lo Snow Paintball, organizzato in collaborazione con<br />

Kocai e Paintball Paradise d’Italia. Un divertente gioco di<br />

squadra sulla neve nel campo centrale del Tennis Country<br />

Club: ciascun giocatore deve marcare l’avversario con l’apposito<br />

marcatore getta-colore. Scopo: conquistare la base<br />

avversaria impedendo alla squadra opposta di muoversi<br />

perché altrimenti segnata col colore ed espulsa. Per le feste<br />

di Natale anche corsi collettivi, individuali e a tema (al mattino<br />

e alla sera); il 24 maggio 2013 si terrà il Torneo regionale<br />

di quarta categoria e a Ferragosto il Torneo nazionale<br />

per giocatori professionisti e semiprofessionisti. Nei mesi di<br />

giugno e luglio stage estivi settimanali per ragazzi dagli 8 ai<br />

16 anni e stage nel weekend per adulti.<br />

Andrea Mantegazza – nominee for 2012 best coach – has become<br />

manager of the <strong>Cortina</strong> Tennis Country Club with Paola Bergano,<br />

his wife, as club president. An important quality leap that<br />

will bring national and international tennis events to <strong>Cortina</strong>.<br />

Last November the Junior Project Start up set up classes for children<br />

and adolescents and with Andrea Mantegazza, the club has<br />

reinvigorated competition activities. The first top event is scheduled<br />

for 23rd December – the Christmas Savoia Tennis Event<br />

in cooperation with Grand Hotel Savoia – but the true absolute<br />

novelty of the 2013 winter is the Snow Paintball, a fun team game<br />

on snow. During the Christmas holidays group, individual and<br />

theme classes will be held. On 24th May 2013 the IV category<br />

regional tournament will take place and in Midsummer the national<br />

tournament for young professional and semi-professional<br />

players. In June and July weekly summer stages for children aged<br />

8-16 and weekend stages for adults will be held.<br />

www.tenniscortina.it<br />

76<br />

SAlVA CoN NoME<br />

Tre domande a Gianni Milan, vice<br />

presidente nazionale Fit-Federazione<br />

italiana tennis.<br />

I vostri progetti futuri?<br />

Vista la solidità economica e la forza<br />

dal punto di vista tecnico, il nostro<br />

obiettivo è far diventare il tennis il<br />

secondo sport in Italia dopo il calcio<br />

(oggi è il quarto), investendo sui<br />

giovani. Una delle ultime scommesse<br />

vinte è stato Supertennis, il canale<br />

televisivo monotematico: una iniziativa<br />

unica al mondo. Dal 1 gennaio nascerà<br />

anche il primo social network,<br />

Supertennis Club.<br />

E a <strong>Cortina</strong>?<br />

L’arrivo di Andrea Mantegazza è<br />

un importante plus per <strong>Cortina</strong> che<br />

merita maggiore espansione e risorse<br />

in questo sport: è uno dei luoghi più<br />

belli al mondo e la nostra federazione<br />

si sta impegnando – in collaborazione<br />

con il comune – per portare qui il tennis<br />

di alto livello, investendo in una<br />

costante attività giovanile.<br />

C’è un posto, in Ampezzo, che è<br />

riuscito a stregarla?<br />

Il Lago Sorapis questa estate mi ha<br />

davvero lasciato senza fiato.


© Dino Colli<br />

© Giacomo Pompanin<br />

78<br />

SAlVA CoN NoME<br />

Sport dal 1930: Sci club 18<br />

Befana dedicata ai bambini, ma questa volta non c’è dolce o carbone che tenga, solo<br />

l’abilità e la voglia di vincere. Saranno le categorie Ragazzi e Allievi (nati tra il 1997 e<br />

il 2000) a darsi battaglia durante il Grand Prix Aviva, gara di slalom gigante sul Monte<br />

Faloria in programma il 6 gennaio 2013. Mentre divertimento, sport, solidarietà<br />

e buona cucina saranno gli ingredienti della Coppa Telethon, gara di slalom gigante<br />

in programma il 16 febbraio 2013 sulle nevi di Col Gallina. La sfida è aperta a tutti i<br />

bambini e l’intero ricavato sarà devoluto alla charity italiana che si occupa della cura<br />

delle malattie genetiche rare. È dedicato al figlio Jacopo, il IV slalom fra le nuvole, organizzato<br />

da Paolo Zardini il primo aprile 2013: gara di slalom gigante a scopi benefici<br />

il cui ricavato andrà a sostegno di progetti che coinvolgono le strutture sanitarie di<br />

<strong>Cortina</strong> e dei paesi vicini.<br />

The kindly old witch will not bring coal or candies, only the ability and the determination to<br />

win. Young ski-racers born from 1997 and 2000 will compete for the Grand Prix Aviva, a<br />

giant slalom race on Mount Faloria scheduled on 6th January, 2013. Entertainment, fun,<br />

sport, solidarity and good food will be the ingredients of the Coppa Telethon, a giant slalom<br />

race scheduled on 16th February, 2013 on Col Gallina ski runs. The challenge is open to all<br />

the children and the proceeds will be donated to the Italian non-profit charity for the treatment<br />

of rare genetic diseases. The IV slalom among the clouds, the giant slalom race organized<br />

by Paolo Zardini on 1st April, 2013, is dedicated to his son Jacopo; the proceedings will<br />

support the projects involving the medical structures of <strong>Cortina</strong> and of the nearby villages.<br />

www.sciclub18.it<br />

© giuseppeghedina.com<br />

Coppa del Mondo di sci alpino femminile<br />

e Fis World Snow Day<br />

Il 19 e 20 gennaio 2013, appuntamento – numero 21 –<br />

col grande sci sulla spettacolare pista Olympia delle<br />

Tofane. Tanti gli eventi off organizzati per l’occasione,<br />

come la seconda edizione del Top of the Dolomites<br />

Music Festival, con i migliori dj in alta quota. Per gli<br />

amanti dell’aperitivo, suggestivo après-ski Top Bar:<br />

dalle ore 9.30 di sabato 19 gennaio sarà possibile godersi<br />

la gara sorseggiando un drink in pista. Senza dimenticare,<br />

domenica 20, il divertimento dei più piccoli,<br />

con la seconda edizione del Fis World Snow Day.<br />

On 19th and 20th January, the appointment is with the<br />

twenty-first edition of the spectacular world cup race on<br />

the Olympia ski run in the Tofane. Many ancillary events<br />

are scheduled like the second edition of the Top of the<br />

Dolomites Music Festival with the best mile-high DJ’s or<br />

a charming après-ski at the Top Bar where spectators can<br />

watch the race while sipping their drinks on the ski run<br />

from 9:30 a.m. Of Saturday 19th January. 20th January,<br />

2013, in <strong>Cortina</strong>, and in many resorts around the world,<br />

is the day devoted to learning safety on the mountains in<br />

cooperation with the Police Forces. Family and in particular<br />

children will be able to train along an obstacle course,<br />

simulate avalanche rescuing with trained dogs and have<br />

fun in the outdoors.<br />

www.cortinaclassic.com, www.cortina2019.it


Trofeo Smeg: Sci club <strong>Cortina</strong><br />

Fine d’anno a suon di sport in compagnia<br />

dello Sci club <strong>Cortina</strong> che<br />

organizza per domenica 30 dicembre<br />

in 5 Torri, una gara di slalom gigante<br />

aperta a tutti. Le iscrizioni sono<br />

aperte fino alle ore 16.00 di sabato 29<br />

dicembre.<br />

A sporty end to the year with the Sci<br />

Club <strong>Cortina</strong> that organizes a giant<br />

slalom competition on Sunday 30th December,<br />

on the 5 Torri ski runs. Registration<br />

is open to everyone, until 4 p.m.<br />

of Saturday 29th December.<br />

www.sciclubcortina.it<br />

WinterRAID<br />

La decima edizione della corsa d’auto d’epoca invernale<br />

arriva – dal 16 al 19 gennaio 2013 – per la prima volta<br />

a <strong>Cortina</strong> d’Ampezzo. Da St. Moritz partiranno circa<br />

90 vetture: ad accoglierle ci saranno gli equipaggi del<br />

<strong>Cortina</strong> Car Club che, il 18 gennaio, li accompagneranno<br />

in una sfilata lungo Corso Italia, per coinvolgerli, il giorno<br />

seguente, nell’Ice <strong>Cortina</strong> Car Race, la gara kart su<br />

ghiaccio che quest’anno si trasforma in una sfida tra club.<br />

Il <strong>Cortina</strong> Car Club, non a caso, ha scelto proprio questo<br />

fine settimana per la tradizionale cena annuale nella sede<br />

della club house al Cristallo Hotel Spa & Golf.<br />

The tenth edition of the vintage cars winter race, 16th and<br />

19th January, 2013 arrives in <strong>Cortina</strong> d’Ampezzo for the<br />

first time. About 90 vintage cars – the <strong>Cortina</strong> Car Club<br />

crews among them – will leave St. Moritz to reach the<br />

Queen of the Dolomites. Closing ceremonies will be held<br />

on 18th afternoon to celebrate the cars, which will have<br />

covered about 260 kilometers from Switzerland to Italy<br />

across ice and snow.<br />

www.cortina-carclub.it<br />

79<br />

© www.menzi-motorsportfotos.ch


<strong>Cortina</strong> Winter Polo Audi Gold Cup<br />

In un contesto da fiaba, a quota 1.800<br />

metri, sul lago di Misurina incastonato<br />

tra il Monte Sorapis e le Tre Cime<br />

di Lavaredo, dal 17 al 23 febbraio<br />

2013, torna uno degli appuntamenti<br />

più attesi del calendario sportivo internazionale.<br />

Perché a <strong>Cortina</strong> d’Ampezzo, se il<br />

golf scivola su neve, il polo non è da<br />

meno e si gioca, rigorosamente, su<br />

ghiaccio.<br />

In a fairy-like backdrop, on the frozen<br />

Misurina lake embedded between the<br />

slopes of Mount Sorapis and the Tre<br />

Cime di Lavaredo from 17th to 23rd<br />

February, 2013 one of the most eagerly<br />

anticipated events in the international<br />

sports calendar will take place. Because<br />

in <strong>Cortina</strong> d’Ampezzo, if the golf ball<br />

slides on the snow, polo is no exception<br />

and is played on ice.<br />

www.pologoldcup.org<br />

80<br />

SAlVA CoN NoME<br />

World Golf on Snow<br />

Sempre più charmant l’offerta sportiva<br />

ampezzana. Dal 6 al 9 febbraio 2013 debutta<br />

il torneo di golf su neve al <strong>Cortina</strong><br />

Golf Club. La manifestazione – dedicata<br />

ai soci dei più prestigiosi golf club italiani<br />

e a quelli stranieri del circuito Best<br />

of the Alps – prevede l’allestimento di<br />

sei buche executive appositamente disegnate<br />

all’interno del campo. Un nuovo<br />

modo di vivere il golf, che combina lo<br />

sport a esclusivi eventi collaterali come<br />

show cooking e diamonds exhibition.<br />

<strong>Cortina</strong>’s sports offer is increasingly charmant.<br />

From 6th to 9th February, 2013 the<br />

snow golf tournament will have its debut<br />

at the <strong>Cortina</strong> Golf Club. The event – addressed<br />

to the members of the most prestigious<br />

Italian and international golf clubs<br />

of the Best of the Alps circuit – features<br />

six executive holes, specially designed on<br />

the golf course. A new way of living golf<br />

which connects the discipline to exclusive<br />

ancillary events like chocolate tasting, tea<br />

ceremonies, and perfume classes.<br />

www.worldgolfsnow.com<br />

© www.bandion.it


© www.bandion.it<br />

Museo in mostra<br />

La Casa delle Regole “invasa” dall’arte moderna e contemporanea.<br />

Fino al primo maggio, al primo piano, in esposizione Collezione<br />

Allaria: i maestri del Novecento italiano. Oltre 60 opere di Sironi,<br />

accanto a de Pisis, Guttuso e Sutherland. L’inaugurazione ufficiale si<br />

terrà il 27 dicembre, alle ore 18.00, alla presenza di Philippe Daverio<br />

e Alessandra Allaria, figlia del collezionista che ha concesso al museo<br />

le opere in comodato d’uso. Al secondo piano la mostra permanente<br />

del Museo d’Arte Moderna “Mario Rimoldi” delle Regole d’Ampezzo,<br />

con molte tele di Filippo de Pisis, Sironi, oltre ai de Chirico e ai meravigliosi<br />

Savinio, mentre al piano terra spazio alla proiezione di un<br />

video dell’artista Michael Fliri con focus sulla montagna.<br />

Dal 29 dicembre al 5 gennaio torna Arte d’<strong>Inverno</strong>, la rassegna di<br />

incontri con i grandi nomi dell’arte contemporanea, organizzata in<br />

collaborazione con la storica Libreria Sovilla e curata da Costantino<br />

d’Orazio e Alessandra de Bigontina, direttrice del Museo Rimoldi.<br />

Spazio anche ai piccoli con le iniziative organizzate dal Museo incanta<br />

e il concorso Narrare le arti: fino al primo marzo è possibile partecipare<br />

scrivendo un testo ispirato a quattro opere del Museo Rimoldi.<br />

The Casa delle Regole “invaded” by modern and contemporary art.<br />

Until 1st may, on the first floor the Allaria Collection: the artists of<br />

the Italian Twentieth century. Over 60 works by Sironi, de Pisis,<br />

Guttuso, and Sutherland. The official opening will take place on 27th<br />

December at 18.00 with the participation of Philippe Daverio and<br />

Alessandra Allaria, daughter of the art collector, who has given the<br />

works to the museum on loan. On the second floor the permanent<br />

exhibition of the “Mario Rimoldi” Modern Art Museum of the Regole<br />

d’Ampezzo. The museum houses many canvases by Filippo de Pisis,<br />

Sironi, de Chirico and the marvelous works by Savinio. The ground<br />

floor, instead, hosts a video show by artist Michael Fliri focussing<br />

on the mountains.<br />

From 29th December to 5th January Arte d’<strong>Inverno</strong> is back. The<br />

winter-art program of meetings with the great names of contemporary<br />

art, organized by the historic Libreria Sovilla and curated by<br />

Costantino d’Orazio and Alessandra De Bigontina, director of the<br />

Rimoldi Musuem.<br />

www.musei.regole.it<br />

82<br />

SAlVA CoN NoME<br />

Merry Christmas and happy new year<br />

Festività da sogno tra le Dolomiti d’Ampezzo,<br />

dove il Natale, da tempo ormai, si aspetta col<br />

naso all’insù, osservando le 25 finestre del<br />

Palazzo storico dell’ex Municipio, che si illuminano<br />

di giorno in giorno con opere legate<br />

alla Natività. Fino al 31 dicembre, lungo Corso<br />

Italia, ci si potrà perdere tra le tante baite in<br />

legno dell’immancabile mercatino, mentre il<br />

25 dicembre, tutto il centro risuonerà delle<br />

melodie del Corpo Musicale che si esibirà in<br />

marce, repertori storici, in costume d’epoca;<br />

ancora musica il 28, nella Basilica Minore, con<br />

il Concerto di Natale e il primo gennaio, all’Alexander<br />

Girardi Hall, con l’esibizione dell’Orchestra<br />

filarmonica della Biellorussia, su musiche<br />

di Tchaikovsky, Korsakov e Strauss.<br />

Dreamlike festivities in the Ampezzo Dolomites,<br />

where Christmas is traditionally expected looking<br />

up at the 25 windows of the historic building<br />

of the Old Townhall which are lit everyday with<br />

Nativity works of art. Until 31st December,<br />

you may get lost along Corso Italia among<br />

the wooden huts of the traditional Christamas<br />

market while on 25th December the city centre<br />

will resound with the music of the Band, in their<br />

traditional costumes, who will perform historical<br />

airs. Again music on 28th in the Basilica<br />

Minore with the Christmas Concert and on 1st<br />

January at the Alexander hall theatre with the<br />

New Year concert.<br />

www.cortina.dolomiti.org<br />

Mario Sironi, Fuga in<br />

Egitto, 1930, tempera<br />

mista su cartone, 49x35<br />

centimetri, Collezione<br />

Allaria in comodato al<br />

Museo d’Arte Moderna<br />

“Mario Rimoldi”.


Romeo e Giulietta<br />

Amore, musica, dramma, ma soprattutto uno spettacolo dal<br />

fascino eterno. Romeo e Giulietta, la storia d’amore per antonomasia,<br />

sarà rappresentata il 6 gennaio 2013 dal Balletto<br />

Russo di Anna Ivanova: i solisti Anna Ivanova e Aleksander<br />

Alikin faranno vibrare i cuori degli spettatori sulle musiche<br />

di Prokof’ev in per una delle opere più rappresentate di tutti<br />

i tempi.<br />

Love, music, drama, and above all the eternal fascination of the<br />

love story of Romeo and Juliet will be performed on 6th January<br />

2013 by the Russian Ballet of Anna Ivanova: solo dancers Anna<br />

Ivanova and Aleksander Alikin will make the spectators’ hearts<br />

quiver on the air of Prokof’ev music in one of the most staged<br />

works of all time.<br />

www.ballettorusso.com<br />

Photo gallery<br />

La fotografia diventa tridimensionale con l’utilizzo di tecniche<br />

che danno all’immagine un respiro nuovo e la scoperta<br />

iperrealista di qualcosa che potrebbe non essere ma che c’è.<br />

È Explosion la mostra di Giovanni Lunardi, celebre fotografo<br />

parmigiano, alla Ikonos Art Gallery fino al 3 febbraio 2013.<br />

Dall’8 febbraio al 21 aprile il testimone passa a Lasciare che<br />

l’occhio tagli il paesaggio 2.0, il nuovo lavoro di Stefano<br />

Zardini dedicato all’immagine della neve. Un’entusiasmante<br />

visione della superficie più “scontata” dell’inverno per catturare<br />

scorci, spazi, luci, forme e tutti quei segni che a volte<br />

durano un giorno soltanto.<br />

Photography becomes three-dimensional by using techniques that<br />

give the image new breath and the hyper-realistic discovery of<br />

something that might not be, but actually is present. Explosion,<br />

the exhibition by Giovanni Lunardi, famous photographer from<br />

Parma, is on at the Ikonos Art Gallery until 3rd February 2013.<br />

From 8th February to 21st April the baton is passed to Let the<br />

eye cut the landscape 2.0, the new work by Stefano Zardini dedicated<br />

to the image of snow. An enthusiastic view of the most “predicted”<br />

surface of the winter to catch glimpses, spaces, lights, and<br />

shapes and all those marks that sometimes last only for one day.<br />

www.stefanozardini.com<br />

© Balletto Russo & Fondazione teatro lirico siciliano<br />

83


© bandion.it<br />

Settimana dell’amore<br />

A cavallo di San Valentino, dall’11 al 17 febbraio 2013 Sandrone e<br />

la moglie Paola del Rifugio Averau propongono un piatto speciale:<br />

ravioli di carne a forma di cuore, conditi con spezie e tartufo.<br />

Il menù pensato ad hoc per gli innamorati prevede: antipasto a<br />

sorpresa, i ravioli dell’amore, un filetto a cuore in crosta su letto<br />

di radicchio, dulcis in fundo, semifreddo al croccantino con vino<br />

Ramandolo.<br />

Around St Valentine’s day, from 11th to 17th February, 2013<br />

Sandrone and his wife Paola of Rifugio Averau present a special<br />

dish: heart-shaped meat ravioli seasoned with spicy herbs and<br />

truffle. The menu, specially devised for lovers, features: surprise<br />

starter, love ravioli, a heart-shaped fillet in crust on a bed of<br />

radicchio, and dulcis in fundo, almond brittle semifreddo with<br />

Ramandolo wine.<br />

www.cortina.dolomiti.org<br />

D’inverno a tavola<br />

Per tutti i foodies arriva la 23esima edizione della rassegna<br />

gastronomica che fa tappa anche quest’anno al Ristorante Albergo<br />

La Baita. Il 18 gennaio 2013, alle ore 20.00, pronti per<br />

conoscere il “buon mangiare” bellunese. Filo conduttore di<br />

quest’anno sarà il formaggio Piave Dop. Durante la serata si<br />

terrà anche il concorso Chef per un piatto: cena in omaggio per<br />

la coppia che indovinerà gli ingredienti di una delle portate in<br />

menù.<br />

The 23rd edition of the food festival will stop at Ristorante Albergo<br />

la Baita also this year. On 18th January 2013 at 8 p.m., good food<br />

lovers will be ready to taste the “good cuisine” of the Belluno area.<br />

This year’s leitmotiv will be the Piave Dop cheese. The event will<br />

host also the contest Chef for a Dish: complimentary dinner invitation<br />

for the couple who are able to guess the ingredients of one of the<br />

courses.<br />

www.albergo-labaita.com<br />

84<br />

SAlVA CoN NoME


© Giacomo Pompanin<br />

© Annamaria Castellan<br />

86<br />

SAlVA CoN NoME<br />

<strong>Cortina</strong>metraggio<br />

Ciak, motore…azione. Dall’11 al 17 marzo 2013, torna il festival<br />

del cinema “in corto” organizzato da Maddalena Mayneri.<br />

Presentata alla Mostra del cinema di Venezia, l’edizione<br />

2013 vede confermata la collaborazione con il Sindacato<br />

nazionale giornalisti cinematografici italiani, che ancora<br />

una volta sceglie <strong>Cortina</strong> per la consegna dei Corti d’argento.<br />

Grande novità, una sezione dedicata ai booktrailer: il<br />

festival sarà la prima vetrina italiana di questo genere molto<br />

speciale di corti.<br />

Ciack ...action. From 11th to 17th March, 2013 the short film<br />

festival organized by Maddalena Mayneri. The 2013 edition,<br />

presented in Venice at the Mostra del Cinema, confirms the cooperation<br />

with the Italian Union of film journalists who have again<br />

chosen <strong>Cortina</strong> to award the Corti (the silver awards). This year a<br />

section will be devoted to booktrailers: the festival will be the first<br />

showcase in Italy of this very special genre of short films.<br />

www.cortinametraggio.it<br />

Su la maschera<br />

Colori e musica, senza dimenticare<br />

lo sport, i travestimenti, le golosità e<br />

gli spettacoli di cabaret. Un originale<br />

programma di Carnevale animerà<br />

<strong>Cortina</strong> dal 7 al 12 febbraio 2013, tra<br />

cui l’imperdibile Corsa dei Sestieri,<br />

una staffetta su sci da fondo che vede<br />

sfidarsi le sei contrade in cui è suddiviso<br />

il territorio di Ampezzo.<br />

Colours and music, without forgetting<br />

sports activities, delicacies, and cabaret<br />

shows. A new Carnival program<br />

will enliven <strong>Cortina</strong> from 7th to 12th<br />

February 2013; not to be missed the<br />

Corsa dei Sestieri, a cross-country<br />

ski relay race in which the six villages<br />

that form the Ampezzo territory will<br />

compete for the title.<br />

www.cortina.dolomiti.org<br />

A cena sotto le stelle<br />

Per scoprire i segreti del cielo, senza<br />

dimenticare la buona tavola, il<br />

4 gennaio, 15 febbraio, l’8 marzo e<br />

venerdì 5 aprile 2013, l’Associazione<br />

astronomica <strong>Cortina</strong> organizza visite<br />

al modernissimo planetario Nicolò<br />

Cusano (con una cupola di 8,4 metri<br />

di diametro) per poi cenare al rifugio<br />

Col Druscié e da qui proseguire<br />

con un after dinner all’osservatorio<br />

astronomico, che ha già scoperto 29<br />

supernove e un pianetino chiamato,<br />

ovviamente, <strong>Cortina</strong> d’Ampezzo.<br />

To discover the secrets of the sky, without<br />

forgetting the good food, on 4th<br />

January, 15th February, 8th March,<br />

and Friday 5th April, the Associazione<br />

Astronomica <strong>Cortina</strong> organizes visits<br />

to the Nicolo Cusano Planetarium<br />

(with a dome of 8.4 m diameter) followed<br />

by dinner at Rifugio Col Druscié<br />

and after dinner at the astronomic<br />

observatory. This observatory has<br />

already discovered 29 supernovas and<br />

a small planet, that has been obviously<br />

named after <strong>Cortina</strong> d’Ampezzo.<br />

www.cortinastelle.it<br />

Vincenzo Scuccimarra, giornalista, sceneggiatore e producer televisivo, responsabile del<br />

primo e più duraturo programma di corti realizzato in Italia su Studio Universal e di formati<br />

d’intrattenimento breve per i canali Fox e Sky, ci spiega il futuro dell’intrattenimento audiovisivo:<br />

sempre più corto e molto più simile al lontano passato di quanto si possa immaginare.<br />

Alla fine del XIX secolo, Thomas Edison mise a punto delle macchine finalizzate alla fruizione<br />

dei suoi filmati in pellicola 35 millimetri. Erano dei parallelepipedi con una sorta di<br />

spioncino alla sommità (i kinetoscopi) da cui lo spettatore poteva sbirciare qualche minuti di<br />

pellicola. L’invenzione ebbe un certo successo ma fu ben presto soppiantata dal modello di<br />

visione collettiva dei Lumiere ispirata al teatro. E invece di tanti voyeur chini su uno spioncino<br />

le masse si riunirono incantate in delle sale buie attraversate da un fascio di luce.<br />

Con le ultime evoluzioni la visione solitaria e breve sembra riacquistare preponderanza: invece<br />

dello spioncino, lo schermo di un tablet o di uno smarthphone.<br />

Implacabili come un esercito di termiti, le storie da pochi minuti hanno invaso la roccaforte<br />

delle forme di distribuzione tradizionale passando nella mente degli spettatori e riducendone<br />

la soglia d’attenzione. La visione frammentaria di più programmi su più piattaforme distributive<br />

è la modalità di fruizione audiovisiva prevalente e lo sarà sempre di più nel prossimo<br />

futuro.<br />

L’attenzione dello spettatore assediata dalla profusione d’offerta, per poter far fronte a tutti<br />

gli stimoli, deve rendere qualsiasi prodotto un cortometraggio.<br />

La generazione dei nativi digitali si sta abituando a consumare un numero maggiore di contenuti<br />

ma di ciascun contenuto non riesce a sopportare più di mezz’ora. E questo non perché<br />

sia una generazione di impazienti, ma per una semplice constatazione logica. Le forme di<br />

intrattenimento, come le piattaforme di distribuzione si moltiplicano, ma il fattore Tempo<br />

rimane immutato per ciascun essere umano. Ed ecco che la brevità diventa necessaria.


88<br />

La nostra rivista è stata media<br />

partner dell’iniziativa: per questo<br />

pubblichiamo in versione integrale<br />

il post che si è aggiudicato il premio<br />

speciale <strong>Cortina</strong>’s Story (arrivato<br />

secondo anche nella classifica<br />

popolare che si è espressa su<br />

Internet con 277 commenti).<br />

1°<br />

2°<br />

2°<br />

I PRIMI ClASSIFICAtI<br />

Il Corvo a tre zampe…<br />

di Lorenzo Filipaz, Trieste<br />

La montagna senza la morte<br />

di Federico Balzan, Belluno<br />

L’ultimo tabù delle Dolomiti<br />

di Massimo Bursi, Buttapietra, Verona<br />

CloSE UP<br />

“PoSt”<br />

SCRIPtUM<br />

Coinvolgere gli amanti delle vette e raccontare<br />

esperienze ad “alto tasso” di emozioni: questo<br />

l’obiettivo di Blogger Contest.2012 racconta<br />

la tua montagna, il concorso ideato durante<br />

l’estate dalla rivista Le Dolomiti Bellunesi<br />

a cui hanno partecipato ben 30 post<br />

277<br />

In beata solitudine, di Alberto Piovesan, Breda di Piave, Treviso<br />

Guardo furtivamente l’altimetro, segna 2.670 metri e, per quanto<br />

mi sforzi di non farlo, prendo coscienza che mancano ancora quasi<br />

600 metri di dislivello, quindi più o meno altre due o tre ore di fatica.<br />

Sto per terminare la tranquilla ed arrampicabilissima ferrata Punta<br />

Anna, nella zona di <strong>Cortina</strong> d’Ampezzo. Ecco, ci sono: arrivo su una<br />

panoramica crestina, circa 40 metri più in alto, ma le nuvole mi<br />

impediscono di vedere alcunché. Eppure avevo guardato le previsioni<br />

meteo! La bellissima Tofana di Rozes, ad ovest rispetto al mio percorso,<br />

è ammantata di nubi innocue, però distinguo chiaramente le molte<br />

persone che, desiderose di ammirare il panorama che offrono vette<br />

come questa, oggi arriveranno ai suoi 3.225 metri.<br />

Diavolo! Quante sono? Sembra un pellegrinaggio.<br />

Io ho trovato molta gente solo all’inizio della ferrata ma,<br />

fortunatamente, ora sono in beata solitudine con il mio obiettivo: la<br />

Tofana di Mezzo, a 3.244 metri.<br />

È la mia prima uscita in solitaria. Niente amici, niente ansiosi genitori al<br />

seguito. Io e la mia grande passione, la Montagna.<br />

Accelero il passo, voglio mettermi un po’ alla prova e arrivare al limite:<br />

il limite che ti fa dire «Basta, riporta respirazione e battito del cuore<br />

a livelli accettabili». Non si dovrebbe fare, bisognerebbe mantenere<br />

un passo costante ma, mentalmente, esclamo un «chissenefrega». In<br />

fin dei conti non devo preoccuparmi di compagni che arrancano o che<br />

vanno più forte di me. Sono solo.<br />

Mi fermo due minuti, bevo un po’ d’acqua, mi guardo un attimo attorno:<br />

il cielo si apre e il sole inizia a picchiare. Solo ora scorgo due persone che


mi precedono a circa un quarto d’ora di distanza.<br />

Il cielo si richiude repentinamente, come quando si<br />

accende e spegne una lampadina. Rallento un attimo e<br />

ascolto il meraviglioso sibilo delle nuvole che corrono sulla<br />

montagna. È una sensazione splendida: la temperatura<br />

è gradevole, non più di 12-13 gradi (che bello sfuggire alla<br />

canicola della pianura).<br />

Un enorme macaco sovrasta la cengia poco dopo Punta<br />

Anna. Supero un piccolo tratto attrezzato, facile facile,<br />

mettendo le mani sulla fresca roccia. Mi diverto come<br />

un pazzo. Guardo di nuovo l’altimetro, 2.880 metri, e<br />

non mi accorgo di aver raggiunto le due persone che<br />

mi precedevano. Primo e Loris, questi i loro nomi, due<br />

simpaticoni. Condivido una mezz’ora buona di salita<br />

rivolgendomi a loro, e viceversa, come fossero amici di<br />

vecchia data. Poi mi invitano ad andare avanti perché<br />

proseguiranno con il loro passo.<br />

Rimango di nuovo solo, come unico compagno ora ho<br />

nuovamente me stesso.<br />

La lampadina, il sole, seguita ad accendersi e spegnersi<br />

e nel frattempo inizio ad ansimare; sto faticando, quindi<br />

decido di fermarmi a bere un altro po’. Questa volta però,<br />

mi dico, sosterò un appena di più.<br />

Mi siedo sopra un masso leggermente al di fuori della<br />

traccia principale e mi metto ad ascoltare. Libero la<br />

mente da ogni pensiero. Non sento nulla. Comprendo<br />

che è la cosa che più desideravo da molti mesi a questa<br />

Stefano Illing, presidente di<br />

<strong>Cortina</strong> turismo, premia Alberto<br />

Piovesan, vincitore del<br />

premio <strong>Cortina</strong>’s Story, nella<br />

foto a sinistra, aggrappato<br />

alla “sua” Montagna.<br />

parte: il silenzio. Rabbrividisco e mi commuovo. Mi sento<br />

totalmente immerso in me stesso. Meraviglioso.<br />

Mi desta un «Hola!» di due ragazzi spagnoli. Rispondo<br />

con un caloroso «Ciao!» e vedo che vengono verso di me:<br />

stanno mettendosi alla prova perché sul loro altimetro, nel<br />

frattempo, vedo che cronometrano l’ascesa.<br />

Riparto con loro, ma dopo dieci minuti li lascio andare.<br />

Mica son venuto qua per correre. Ci siamo quasi, 3.180<br />

metri. Ora vedo la croce di vetta molto limpidamente; la<br />

lampadina rimane accesa e scotta assai. Mi si dipana un<br />

panorama mozzafiato. Mentalmente sorrido.<br />

Ora mi sto rendendo conto di come corpo e mente<br />

abbiano a volte desideri diversi: il primo non vede l’ora<br />

di sedersi e riposare un pochino, la seconda vorrebbe<br />

proseguire ancora per molto. Su questo bellissimo agone<br />

interiore proseguo con facilità estrema. Arrivo in cima.<br />

Dannazione, quanta gente! Già, qui arriva la funivia,<br />

purtroppo. Mi faccio immortalare con la croce di vetta a<br />

fianco e poi proseguo in direzione della funivia.<br />

Sono spensierato, intimamente felice. Dopo circa 40<br />

minuti arrivano anche Loris e Primo; stanchi, ma credo<br />

con sensazioni molto simili alle mie. Ci ripromettiamo di<br />

trovarci per una birra un giorno o l’altro.<br />

Riparto per scendere.<br />

Ripercorro le mie cinque ore di solitudine. Ah, ci voleva<br />

proprio! Mi sono trovato davvero bene con me stesso oggi.<br />

E a te Montagna, grazie.<br />

Il vincitore è stato<br />

premiato con un<br />

fine settimana da<br />

trascorrere in un<br />

rifugio ampezzano,<br />

a oltre 2.752 metri<br />

di quota,<br />

lassù, dove<br />

osano le<br />

aquile.<br />

89


© stefanozardini.com<br />

in<br />

action<br />

CORTINA ICE GALA<br />

Lo “zar” del pattinaggio su ghiaccio,<br />

Evgeni Plushenko, ha incantato l’intero<br />

stadio olimpico. Applausi a scena aperta per<br />

l’ospite d’onore di uno spettacolo difficile<br />

da dimenticare. Emozioni e adrenalina<br />

tra cerchi volanti, nastri e pole dancing.<br />

Quando si dice… far girare la testa.<br />

www.ghiacciospettacolo.it<br />

90<br />

CloSE UP<br />

Il nostro<br />

album<br />

AuDI IN CITy GOLF<br />

Settanta giocatori, 18 vincitori – uno per ogni buca – e un unico trionfatore: il torneoevento<br />

dell’estate. Tanti i volti noti che hanno gareggiato tra un colpo di swing e<br />

l’altro: c’erano, tra gli altri, Giulia Sergas, numero uno del golf italiano e madrina<br />

dell’evento, Pietro Piller Cottrer, campione olimpico e mondiale di sci di fondo,<br />

e il pilota di Formula Uno e Formula 3.000, Emanuele Pirro. La pista da bob e il<br />

trampolino olimpico sono state solo alcune delle tappe di un percorso come sempre<br />

spettacolare. Let’s swing, il prossimo luglio 2013.<br />

www.sports-more.it<br />

© Archivio ì <strong>Cortina</strong> Turismo<br />

INTERNATIONAL SuMMER<br />

CuRLING TOuRNAMENT<br />

“TROFEO CITTà DI CORTINA”<br />

Quattro giorni, 60 formazioni e<br />

240 curlers provenienti da Usa,<br />

Italia e mezza Europa. Tra le grandi<br />

star di questa 47esima edizione:<br />

Anette Norberg, vincitrice della<br />

medaglia d’oro alle Olimpiadi di<br />

Torino 2006 e Vancouver 2010,<br />

Margaretha Sigfridsson, argento<br />

ai Mondiali di quest’anno e oro<br />

agli Europei 2010, Thomas Due,<br />

oltre a Kapp, Svensgaard, Miekle e<br />

Greiner. Si torna on ice il prossimo<br />

giugno.<br />

www.curlingcortina.it<br />

© Davide Da Ponte


cULtURa<br />

D’aLtURa<br />

SIMPOSIO DI SCuLTuRE DI LEGNO<br />

La 30esima edizione della manifestazione<br />

organizzata dall’artigiano Mauro Olivotto,<br />

in arte Lampo, ha incoronato l’artista<br />

altoatesino Kurt Wierer che, insieme agli<br />

altri partecipanti, ha lasciato a bocca<br />

aperta la “passeggiata” di Corso Italia,<br />

grazie alla propria abilità artigianale<br />

mostrata in diretta. Scalpelli pronti il<br />

prossimo settembre 2013.<br />

92<br />

CloSE UP<br />

DOLOMITI CONTEMPORANEE<br />

Gli strumenti della tradizione visti<br />

dallo sguardo contemporaneo di<br />

cinque giovani artisti sono stati<br />

protagonisti di Play by the rules /<br />

Giocando secondo (con) le regole,<br />

esposizione del Museo Etnografico<br />

delle Regole d’Ampezzo. A cura<br />

di Gianluca d’Incà Levis, le opere<br />

sono state realizzate da Fabiano De<br />

Martin Topranin, Gabriele Grones,<br />

Federico Lanaro, Mario Tomè e<br />

Dimitri Giannina.<br />

www.dolomiticontemporanee.net<br />

LE FALORIE. A CONCRETE HAPPENING<br />

Riflettori puntati sul nuovo concetto di living a <strong>Cortina</strong> firmato dall’architetto Ambra<br />

Piccin e dallo staff di <strong>Cortina</strong> Style. Per la prima volta circa 400 persone hanno potuto<br />

passeggiare in un vero cantiere, per l’occasione trasformato in un palcoscenico dedicato<br />

alla Regina delle Dolomiti e alla sua storia. L’evoluzione di <strong>Cortina</strong> è stata rappresentata<br />

figurativamente da otto sagome-istallazioni mentre giovani ballerine si sono esibite<br />

tra impalcature e opere provvisorie. La serata si è conclusa con un ricco buffet a tema<br />

preparato per l’occasione dagli chef del Park Hotel Faloria. Un evento-viaggio nella<br />

molteplicità delle anime di <strong>Cortina</strong> per inaugurare un cantiere che non sarà soltanto<br />

un’eccellenza dell’ospitalità, ma anche precursore di un nuovo modo di vivere la città.<br />

www.ambrapiccin.it<br />

© www.bandion.it


La coRData<br />

DeLL’estate<br />

ampezzana<br />

di Giovanna Martinolli<br />

assessore alla Cultura del Comune<br />

di <strong>Cortina</strong> d’Ampezzo<br />

È stato un grande successo, quello di<br />

<strong>Cortina</strong> É Cultura, il progetto iniziato a<br />

luglio, promosso dal Comune di <strong>Cortina</strong><br />

d’Ampezzo e coordinato da <strong>Cortina</strong><br />

Turismo, per valorizzare – in maniera<br />

sinergica – i grandi eventi dell’estate<br />

ampezzana, ognuno forte della propria<br />

identità: presentazioni letterarie, concerti,<br />

incontri con l’autore, riflessioni sul mondo<br />

dell’arte, osservazioni del cielo stellato e<br />

mostre, riuniti tutti sotto lo stesso claim. A<br />

rendere indimenticabili gli appuntamenti<br />

sono arrivati tra le Dolomiti ospiti del<br />

calibro di Alain Elkan, Paolo Mieli, Giovani<br />

Sollima, Stefano Zecchi, Gianni Riotta,<br />

Barbara Alberti, Marco Travaglio, Emilio<br />

Giannelli e Mauro Corona. Un successo<br />

che ha motivato la decisione di proseguire<br />

su questo percorso, convinti che l’unione<br />

sia la forza di una località come <strong>Cortina</strong><br />

d’Ampezzo, per sua fortuna “naturalmente<br />

culturale”. Dopo una piccola parentesi<br />

invernale, ci prepariamo quindi a un’altra<br />

estate “in cordata”, pronta a mostrare al<br />

meglio i tanti volti culturali della nostra<br />

città.<br />

L’adesione al progetto <strong>Cortina</strong> è Cultura<br />

è gratuita e riservata a iniziative<br />

culturali organizzate direttamente o in<br />

collaborazione con il Comune di <strong>Cortina</strong><br />

d’Ampezzo, ad associazioni iscritte all’albo<br />

comunale, ai soci iscritti o media partner<br />

di <strong>Cortina</strong> Turismo.<br />

www.comunecortinadampezzo.it<br />

www.cortina.dolomiti.org<br />

Sopra, Giovanna<br />

Martinolli, assessore<br />

alla Cultura del<br />

Comune di <strong>Cortina</strong><br />

d’Ampezzo, tra il<br />

sindaco Andrea<br />

Franceschi, a destra,<br />

e Mario lacedelli,<br />

presidente di<br />

<strong>Cortina</strong>inCroda, al<br />

taglio del nastro.<br />

© Zoomfotocortina<br />

FESTA DELLE BANDE<br />

Colori e suoni da tutta Italia e<br />

dall’estero hanno rallegrato le vie<br />

di <strong>Cortina</strong>, dove si sono potuti<br />

ammirare i costumi folkloristici<br />

e, in sottofondo, le note di brani<br />

della tradizione tra applausi ed<br />

entusiasmo generale. La musica<br />

riecheggerà ancora l’ultima<br />

settimana di agosto 2013.<br />

www.corpomusicalecortina.it<br />

CORTINAINCRODA<br />

Una quarta edizione green, dedicata al territorio e alla sua<br />

tutela. A orchestrare il festival della cultura di montagna,<br />

l’opinionista e alpinista di fama internazionale, Alessandro<br />

Gogna. Sul palco alcuni grandi nomi della “passione<br />

verticale”: Patrick Gabarrou, uno degli alpinisti più famosi<br />

al mondo, Mauro e Matteo Corona (padre e figlio) e l’artistaalpinista<br />

Simone Pedeferri. Ha dato un tocco esotico alla<br />

kermesse il tango dei Los Hermanos Macana; a fermare le<br />

ombre dei passanti Mario Martinelli con il flash mob lungo<br />

Corso Italia. C’è già grande attesa per il prossimo luglio 2013.<br />

www.cortinaincroda.org<br />

93<br />

© www.bandion.it


© Giacomo Pompanin<br />

© Salvo La Fata<br />

ARTE D’AGOSTO<br />

Renato Barilli, Simone Casini, René de<br />

Ceccatty, Claudio de Polo, Gianluca D’Incà<br />

Levis, Michele Mirabella, Simona Marchini<br />

e Claudio Spadoni hanno “calcato il palco”<br />

del Museo Mario Rimoldi conversando<br />

sull’arte contemporanea, moderati da<br />

Costantino d’Orazio e Alessandra de<br />

Bigontina. Momento clou con Flavio<br />

Caroli, che ha riscosso un tutto esaurito.<br />

Le “lezioni”, dopo l’appuntamento con<br />

Arte d’<strong>Inverno</strong>, torneranno, ovviamente, il<br />

prossimo agosto.<br />

www.musei.regole.it<br />

94<br />

CloSE UP<br />

ESTATE CuLTuRA<br />

AL GRAND HOTEL SAVOIA<br />

La ricchissima stagione di eventi del<br />

5 stelle ampezzano ha preso il via<br />

con il rombo delle Harley Davidson<br />

per proseguire con pièce teatrali,<br />

dibattiti sull’attualità, la serie di<br />

incontri Aperitivo con l’autore,<br />

la consegna a Franca Rame del<br />

Premio <strong>Cortina</strong> Terzo Millennio,<br />

il tradizionale Bridge in Armonia<br />

e l’immancabile saluto alla Coppa<br />

d’Oro delle Dolomiti, di cui l’albergo<br />

è stato quartier generale. Si replica<br />

la prossima estate con altrettante<br />

“chicche” di costume e attualità.<br />

www.grandhotelsavoiacortina.it<br />

CORTINA INCANTA<br />

Da quattro anni dà il La alla<br />

stagione estiva d’Ampezzo. Per<br />

la kermesse organizzata dal<br />

Coro <strong>Cortina</strong>, vocalità maschili<br />

e femminili hanno spaziato dai<br />

repertori sacri a quelli profani,<br />

dall’antichità al contemporaneo.<br />

Appuntamento a inizio luglio 2013.<br />

www.corocortina.com<br />

© Archivio Coro <strong>Cortina</strong>


uNA MONTAGNA DI LIBRI<br />

L’edizione 2012 ha totalizzato quasi<br />

10mila presenze per ben 50 relatori<br />

e 38 incontri. Il Premio <strong>Cortina</strong><br />

d’Ampezzo è andato a L’America non<br />

esiste, romanzo di Antonio Monda; si è<br />

aggiudicato il Premio della Montagna<br />

Marco Albino Ferrari con Alpi segrete,<br />

mentre il web ha incoronato Gianluca<br />

Versace, autore de Il domatore del<br />

fuoco. Prossimi appuntamenti dal 26<br />

dicembre 2012 al 30 marzo 2013 e per<br />

tutta l’estate.<br />

www.unamontagnadilibri.it<br />

96<br />

CORTINA STELLE<br />

Sono ormai di casa le stelle a<br />

<strong>Cortina</strong>, tra lezioni al Planetario<br />

Niccolò Cusano, osservazioni<br />

in cima al Col Drusciè e buona<br />

cucina nell’omonimo rifugio.<br />

Le iniziative dell’Associazione<br />

Astronomica continuano a brillare<br />

nel fitto calendario di eventi<br />

ampezzani.<br />

www.cortinastelle.it<br />

© Giacomo Pompanin<br />

© Giacomo Pompanin<br />

CloSE UP<br />

A sinistra,<br />

Barbara Alberti a<br />

Una Montagna di<br />

libri, gli incontri con<br />

l’Autore di <strong>Cortina</strong><br />

d’Ampezzo. Una<br />

copia del “Corriere<br />

della Sera” diventa<br />

un megafono per<br />

“raggiungere” tutto<br />

il pubblico sulla<br />

terrazza dell’Hotel<br />

<strong>Cortina</strong>.<br />

FESTIVAL E ACCADEMIA<br />

DINO CIANI<br />

Grandi nomi e nuovi luoghi – Corso<br />

Italia e i suggestivi rifugi d’alta quota<br />

– per il festival che trasforma <strong>Cortina</strong><br />

nella capitale montana della musica<br />

classica. Emozioni uniche per il Pierrot<br />

Lunaire di Schönberg nel centenario<br />

della sua composizione. Chiusura<br />

in grande stile con il violoncellista<br />

Giovanni Sollima nell’originale<br />

concerto Ba-Rock cello. A offrire il<br />

brindisi inaugurale Marco Canello,<br />

che ha proposto il Canello Prosecco<br />

Superiore Valdobbiadene Docg. Gli<br />

appuntamenti invernali in programma<br />

da dicembre a marzo “traghetteranno”<br />

gli appassionati verso le nuove<br />

esibizioni di luglio e agosto 2013.<br />

www.festivaldinociani.com


98<br />

Da LeccaRsi<br />

i BaFFi<br />

COOkING FOR ART<br />

Applausi dalla critica e<br />

dal pubblico in sala per gli<br />

showcooking degli chef di Baita<br />

Fraina, Baita Piè Tofana, Cristallo<br />

Hotel Spa & Golf, Rifugio Piezza<br />

da Aurelio e Ristorante Tivoli<br />

(stellato Michelin). All’evento<br />

gourmet di scena a Roma,<br />

spettacolo gastronomico ma<br />

non solo: tre classroom hanno<br />

raccontato <strong>Cortina</strong> con due<br />

incontri curati dal Grand Hotel<br />

Savoia e moderati dal giornalista<br />

del Tg2 Francesco Festuccia e la<br />

presentazione del <strong>Cortina</strong> Fashion<br />

WeekEnd, la tre-giorni di moda<br />

e glamour che ha dato il via alla<br />

stagione invernale ampezzana.<br />

CloSE UP<br />

uN ALBERGO DA MEDAGLIA<br />

Michele Nobile, chef dell’Hotel<br />

Ancora – l’albergo più antico di<br />

<strong>Cortina</strong>, gestito con lungimiranza<br />

ed entusiasmo dalla titolare Flavia<br />

Cusinato – ha condotto il Team<br />

Veneto, in gara alle Olimpiadi di<br />

Cucina di Erfurt (Germania) alla<br />

conquista del secondo premio<br />

dedicato alle regioni – erano 47 da<br />

tutto il mondo. Un grande successo<br />

per la regione Veneto, prima tra le<br />

partecipanti italiane, per l’Italia e,<br />

ovviamente per la “nostra” <strong>Cortina</strong><br />

d’Ampezzo.<br />

www.hotelancoracortina.com<br />

GuSTOCORTINA<br />

Prima e unica kermesse in Ampezzo<br />

dedicata interamente al gusto.<br />

Una due-giorni per celebrare<br />

l’eccellenza, la qualità, l’originalità<br />

e l’innovazione dell’enogastronomia<br />

rigorosamente made in Italy. Quattro<br />

i premi in palio, uno per ogni<br />

sezione: food, wine, travel e cuochi.<br />

A salire sul podio gli chef Graziano<br />

Prest (stellato), Luigi Dariz ed<br />

Eddy Calzà. Una rassegna che ha<br />

consegnato l’ennesima fotografia di<br />

un luogo capace di unire al meglio la<br />

bellezza della natura al piacere della<br />

buona tavola.<br />

www.gustocortina.it<br />

HAPPy BIRTHDAy LP 26<br />

Una grande festa per celebrare i<br />

dieci anni della Prosciutteria Dok<br />

Dall’Ava-LP 26. Il 13 dicembre,<br />

dalle 19.00 fino a notte fonda, sono<br />

stati offerti tortellini e prosciutto,<br />

birra e vini dell’azienda Fornas dai<br />

Fradis. Colonna sonora curata dal<br />

trio Smoma – tromba, chitarra e<br />

voce – con il supporto del resident<br />

dj Luca Noale.<br />

www.lp26.it<br />

SAPORI D’ITALIA<br />

Le vie del centro sono state<br />

trasformate in tavole dove<br />

degustare i prodotti tipici delle<br />

varie regioni italiane. Dalla Val<br />

d’Aosta alla Sardegna, passando<br />

per Marche e Calabria, <strong>Cortina</strong> ha<br />

ospitato i sapori e le tradizioni del<br />

Belpaese al Bar Dolomiti, Enoteca<br />

Brio di Vino, Enoteca <strong>Cortina</strong>,<br />

Garage, Hacker, LP26, Mokarabia,<br />

Open Space, Panino Top Bar,<br />

Rubens, Bar Sport, La Suite,<br />

Villa Sandi e X Bar. Gran finale<br />

all’intramontabile Vip Club.<br />

© Giacomo Pompanin


vip &<br />

styLe<br />

2 3<br />

4<br />

1 Maurizio Zuliani, ideatore del <strong>Cortina</strong> Summer<br />

Party, con Giuseppe tartaglione, presidente<br />

Volkswagen group Italia e Claudio Giorgiutti.<br />

2 la famiglia Gianaroli con il sindaco di <strong>Cortina</strong><br />

Andrea Franceschi.<br />

100<br />

5<br />

CORTINA<br />

SuMMER PARTy<br />

L’evento di<br />

punta dell’estate<br />

(mondana) di<br />

<strong>Cortina</strong> d’Ampezzo<br />

ha fatto anche<br />

quest’anno il tutto<br />

esaurito con oltre<br />

700 ospiti presenti<br />

allo speciale pic-nic<br />

sui prati di Malga<br />

Peziè de Parù.<br />

C’erano…<br />

CloSE UP<br />

3 Elisabetta Illy con un gruppo di amici, i bolognesi<br />

Carlo e Giovanna Zucchini e l’architetto ampezzano<br />

luca Menardi Ruggeri.<br />

4 donatella Cristiani e dino tabacchi.<br />

1<br />

6<br />

5 Il comandante della Finanza di <strong>Cortina</strong> leonardo<br />

landi, con Angela Pierobon, dirigente del<br />

commissariato di <strong>Cortina</strong> e i bolognesi Matteo<br />

e Francesca Meroni.<br />

6 Roberto Benelli e Fabiana Balestra.<br />

© www.bandion.it


© Giacomo Pompanin<br />

102<br />

FORD CORTINA<br />

Un viaggio attraverso l’Europa,<br />

per festeggiare i 50 anni della<br />

Ford <strong>Cortina</strong>. Sono partiti<br />

dall’Inghilterra 40 storici<br />

esemplari che dopo un tour<br />

di 15 giorni hanno tagliato il<br />

traguardo nel centro cittadino<br />

con un’elegante sfilata lungo<br />

Corso Italia. Ad accogliere i<br />

partecipanti un ricco buffet e<br />

una targa donata dal Comune di<br />

<strong>Cortina</strong> d’Ampezzo.<br />

CloSE UP<br />

ABOuT J<br />

Una due-giorni di lifestyle e luxury contemporaneo. Dal 5 al 7<br />

settembre, la community internazionale del gioiello si è trasferita in<br />

alta quota. L’appuntamento che, come da tradizione, anticipa Vicenza<br />

Oro Fall, l’edizione autunnale del Salone orafo internazionale, è<br />

stato ospitato dal Grand Hotel Savoia. Ventitre prestigiosi brand<br />

rappresentativi della haute couture del gioiello made in Italy e<br />

internazionale, hanno presentato le proprie collezioni a una selezionata<br />

platea di buyer provenienti da Europa, Asia e America. Special guest,<br />

Gianmaria Buccellati con la mostra Buccellati: un secolo di creatività<br />

e di eccellenza. Presentazione in anteprima mondiale della Coppa<br />

dell’Arcobaleno, insieme alla Parure del Millennio e alla Parure di<br />

Zaffiri Briolette già mostrate al Cremlino di Mosca.<br />

www.vicenzaoro.org<br />

© Vicenza Oro


novità<br />

in Discesa<br />

Next stop<br />

Nuovo flagship store per Peuterey.<br />

L’ambientazione degli<br />

spazi ricrea la calda atmosfera<br />

di montagna, senza perdere di<br />

vista lo spirito contemporaneo<br />

del brand. Materiali rigorosamente<br />

naturali, in un gioco di<br />

legno chiaro — per il pavimento<br />

— e pietra, sempre unita al<br />

legno mielato delle pareti. Le<br />

nicchie laterali che accolgono i<br />

capi della collezione Peuterey<br />

e Aiguille Noire ricordano un<br />

camino, vero fulcro dell’interno.<br />

Concept deciso e autentico,<br />

Peuterey non poteva mancare<br />

104<br />

liBera<br />

News<br />

in Freeride<br />

in una delle più esclusive vie<br />

dello shopping d’alta quota.<br />

New flagship store for the Peuterey.<br />

The contemporary spirit<br />

of the brand meets the warm<br />

mountain setting in these setups.<br />

All natural materials, light<br />

wood floors, rock and honey<br />

wood walls, and the side cubbies<br />

for Peuterey and Aiguille Noire<br />

pieces look like a fireplace. With<br />

an authentic and determined<br />

concept, Peuterey is a must in<br />

the exclusive shopping streets<br />

at high altitudes.<br />

VEtRINE<br />

a cura di Alice Citi<br />

Dal soggiorno in igloo a gite<br />

in motoslitta, da innovativi<br />

trattamenti benessere<br />

all’inaugurazione di bar,<br />

ristoranti, store e boutique,<br />

a <strong>Cortina</strong> “fioccano”<br />

i cambiamenti per la<br />

prossima stagione bianca<br />

Nidi d’alta quota<br />

Sembrerà di stare in un piccolo<br />

villaggio eschimese: a Misurina,<br />

sulle rive del Lago Antorno,<br />

sono sorti 15 igloo di ghiaccio<br />

con tanto di materassi e doppio<br />

sacco a pelo. Un campo base<br />

speciale per escursioni on the<br />

snow: gite in motoslitta alle Tre<br />

Cime di Lavaredo, itinerari nel<br />

bosco con le ciaspe e discese<br />

in slittino. Speciali pacchetti<br />

permettono di unire al tour in<br />

motoslitta anche una degustazione<br />

di vini e finger food, un<br />

pranzo o una cena. I più curiosi<br />

potranno assistere a una lezione<br />

di nivologia o a un corso<br />

base per imparare a costruire<br />

un vero igloo.<br />

Corso Italia, 54 Chalet Lago Antorno, Misurina<br />

località Lago Antorno<br />

It will feel like you are in a<br />

small Eskimo village. In Misurina,<br />

on the banks of Lake<br />

Antorno, you can find 15 igloos<br />

with mattresses and sleeping<br />

bags. A special camp for on the<br />

snow excursions—snowmobile<br />

excursions to the Three Peaks<br />

of Lavaredo, snowshoe and sled<br />

excursions under the woods.<br />

Special deals for snowmobile<br />

and wine tasting with finger<br />

food, lunch or dinner, lessons<br />

on snow science or on how to<br />

build your own igloo.


© www.bandion.it<br />

Cucina a regola d’arte<br />

Obiettivo: reinterpretare gli<br />

spazi. Fabio e Lorena Pompanin,<br />

gestori del prestigioso<br />

Ristorante Al Camin, hanno<br />

affidato la ristrutturazione<br />

degli interni all’architetto Ambra<br />

Piccin. Arredi raffinati,<br />

originale suddivisione degli<br />

ambienti dallo stile lineare<br />

e pulito, rivestititi con materiali<br />

caldi, come il legno di<br />

abete antico. Un connubio tra<br />

passato e presente, grazie al<br />

gioco continuo tra un “contenitore”<br />

ispirato all’impronta<br />

modernista di Gio Ponti e un<br />

“contenuto” che è un omaggio<br />

all’artigianato ampezzano, tramandato<br />

dall’Istituto statale<br />

d’arte di <strong>Cortina</strong>. Insomma,<br />

una location perfetta per l’ottima<br />

cucina della casa.<br />

Goal: to give a new interpretation<br />

to spaces. Fabio and Lorena<br />

Pompanin, managers of the<br />

prestigious Al Camin restaurant,<br />

have hired architect Ambra<br />

Piccin to redesign the interior.<br />

Refined furniture, unique<br />

division of the spaces with a<br />

clean style lined with warm materials,<br />

such as ancient pinewood.<br />

The perfect blend of past<br />

and present, with a modern Gio<br />

Ponti inspired “container” and<br />

a homage to Ampezzan craftsmanship<br />

“content” that comes<br />

from the Art Institute of <strong>Cortina</strong>.<br />

A great location both for the<br />

house and the food.<br />

Let’s drive<br />

Messi da parte sci e snowboard, è l’ora del safari<br />

sulla neve in compagnia di Tre Cime Service: al<br />

“volante” i turisti che, in un serpentone di motoslitte,<br />

seguiranno la guida messa a disposizione dagli<br />

organizzatori per scendere in tutta sicurezza. La<br />

pista? Un percorso di 20 chilometri che dal Lago<br />

Antorno porta ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo.<br />

E per i più piccoli, niente di meglio della discesa in<br />

slittino: cinque chilometri di “scivolate” tra boschi<br />

incantati e ricchi di leggende.<br />

After skiing or snowboarding, it’s time for the snow<br />

safari with the Three Peaks service: tourists may drive<br />

snowmobiles, following the guides to safely go down<br />

the 20km from Lake Antorno to the feet of the Three<br />

Peaks of Lavaredo. And nothing better than a sled ride<br />

for children: 5 km of sledding in enchanted woods.<br />

Misurina, località Lago Antorno<br />

Manager… del benessere<br />

In arrivo tra le Dolomiti la<br />

nuova spa manager dell’area<br />

wellness del Cristallo Hotel<br />

Spa & Golf. Grazie all’esperienza<br />

che Graziella Del Plato<br />

ha maturato in 4 e 5 stelle<br />

italiani e stranieri, il benessere<br />

si trasformerà in una vera e<br />

propria cerimonia capace di<br />

coinvolgere a 360 gradi il corpo<br />

e la mente. Parole d’ordine<br />

saranno: personalizzazione,<br />

coccole, lusso e ritualità. Tra<br />

le proposte, suggestivi percorsi<br />

e massaggi sempre in<br />

collaborazione con Transvital<br />

Swiss Beauty Center e grande<br />

attenzione all’impiego di<br />

Località Alverà, 99 Via Rinaldo Menardi, 42<br />

materiali e risorse naturali del<br />

luogo. La spa è aperta anche al<br />

pubblico.<br />

The new spa wellness manager<br />

of the Cristallo Hotel Spa &<br />

Golf is coming to the Dolomites.<br />

Graziella Del Plato’s<br />

extensive experience will turn<br />

wellness into a ceremony for<br />

body and mind. Key words will<br />

be: personalisation, pampering,<br />

luxury, and rituals. Wellness<br />

programmes and massages with<br />

the collaboration of Transvital<br />

Swiss Beauty Center, and with<br />

great attention to the use of local<br />

natural resources. The spa<br />

is open to the public.<br />

105


X Factor<br />

Formula rinnovata per il Panino Top Bar,<br />

lo storico locale di <strong>Cortina</strong> d’Ampezzo,<br />

che dopo 25 anni cambia gestione. Il panino<br />

— assolutamente “su misura” — si ordinerà<br />

mettendo delle crocette su particolari<br />

menù: oltre a vari tipi di pane, si potrà<br />

scegliere tra una fornita lista di formaggi,<br />

salumi, verdure e salse. L’ambiente è stato<br />

arredato con rocce, divanetti, puff colorati<br />

e fotografie anni Venti. Aperto dalle 10.00<br />

alle 2.00, è una sosta quasi obbligata dopo<br />

una giornata in pista.<br />

Fresh new formula for the Panino Top<br />

Bar — the historical sandwich shop in<br />

<strong>Cortina</strong> d’Ampezzo has new management.<br />

Sandwiches are all “tailor made” and can<br />

be ordered by checking off boxes on special<br />

menus: several types of bread, cheeses, cold<br />

cuts, vegetables, and sauces. The shop is<br />

furnished with rocks, couches, colourful<br />

ottomans and pictures from the 20’s. Open<br />

10 a.m. — 2 p.m., it’s a must after a day on<br />

the slopes.<br />

Via Cesare Battisti 11<br />

106<br />

VEtRINE<br />

Antichità a 5 stelle<br />

Gira la Ruota di Claudio Zanettin. Nuovo<br />

indirizzo e nuovo concept per l’antiquario<br />

di riferimento a <strong>Cortina</strong>: nasce così La<br />

Ruotina di Claudio Zanettin. Come da<br />

tradizione, pezzi unici, tessuti pregiati,<br />

gioielli d’epoca e le essenze che hanno<br />

reso questa boutique un luogo speciale,<br />

eclettico e poetico. Grazie alla sua esperienza,<br />

Zanettin è anche tra i protagonisti<br />

del libro Case a 5 stelle. 20 interni di lusso<br />

in Italia, una raccolta a quattro mani —<br />

del fotografo Gianni Franchellucci e del<br />

giornalista Roberto Begnini — di interni<br />

privati rigorosamente made in Italy, rappresentazioni<br />

delle diverse declinazioni<br />

del lusso.<br />

La Ruota by Claudio Zanettin now has a<br />

new address and concept for antiques in<br />

<strong>Cortina</strong>: La Ruotina by Claudio Zanettin.<br />

As per tradition, unique pieces, precious<br />

fabrics, vintage jewels, and precious<br />

essences that have made this boutique<br />

special, eclectic and poetic. Thanks to his<br />

experience, Zanettin is one of the main<br />

characters of the book 5 Star Houses. 20<br />

Luxury Interiors in Italy, a collection of<br />

made in Italy interiors by photographer<br />

Gianni Franchellucci and journalist Roberto<br />

Begnini.<br />

Piazza Silvestro Franceschi, 9<br />

L’essenziale è invisibile agli occhi<br />

Primo store fuori dalla Capitale, inaugurato<br />

durante il Fashion WeekEnd,<br />

Campomarzio70 è uno spazio dedicato<br />

all’essential culture, concepito per sviluppare<br />

la cultura del profumo d’arte. In<br />

esclusiva a <strong>Cortina</strong> sarà possibile lasciarsi<br />

sedurre dalla magia delle fragranze di<br />

Kilian Hennessy, Grossmith, Memo Paris,<br />

Maison Francis Kurkdjian, dalle preziose<br />

creazioni di Xerjoff, oltre alle Editions<br />

de parfums Frederic Malle. Eccellenza e<br />

innovazione anche nella cosmetica e nella<br />

cosmeceutica d’avanguardia con brand<br />

come BioMasi Cosmetics, a Stemcell, Dr.<br />

Sebagh e Sarah Chapman. Presenti, in<br />

limited edition, anche borse e accessori di<br />

Chez Dédé.<br />

First store outside of the Capital, Campomarzio70<br />

is dedicated to essential culture<br />

and wants to develop a culture for the<br />

art of scents. With an exclusive in <strong>Cortina</strong>,<br />

fragrances by Kilian Hennessy, Grossmith,<br />

Memo Paris, Maison Francis Kurkdjian,<br />

creations by Xerjioff, and Editions de Parfums<br />

by Frederic Malle. Excellence and<br />

innovation in cosmetics and cutting edge<br />

cosmeceutics with brands like BioMasi<br />

Cosmetics, a Stemcell, Dr. Sebagh, and Sarah<br />

Chapman. You may also find a limited<br />

edition of bags and accessories by Chez<br />

Dédé.<br />

Piazza Pittori Fratelli Ghedina, 9


La regina… dell’etno-chic<br />

Altra inaugurazione top, andata in scenda durante il weekend della<br />

moda d’alta quota, quella di Giuliana Cella (nella foto a sinistra, insieme<br />

a Claudio Zanettin e Maria Benelli). All’interno del primo flagship<br />

store ampezzano, cappotti e mantelli, pezzi unici con tessuti d’epoca,<br />

borse in rettile istoriate di giade, corniole e ametiste e una selezione di<br />

capi vintage introvabili anni Settanta e Ottanta. La stilista milanese<br />

mette in vetrina le sue migliori creazioni couture dell’autunno-inverno,<br />

prodotti di pregio, preziosi, che si ispirano alla tradizione afro-orientale<br />

sia nei capi da giorno che in quelli da sera e per cerimonie.<br />

Another top inauguration, by Giuliana Cella. In the first Ampezzan<br />

flagship store, coats and mantels, unique garments in vintage<br />

fabrics, reptile bags engraved with jade, carnelian and amethyst, as<br />

well as a selection of unique vintage apparel from the 70’s and the<br />

80’s. The fashion stylist from Milan features her best autumn-winter<br />

collection pieces — prestigious and precious products, of afro-eastern<br />

inspiration, with day, evening and formal apparel.<br />

Piazza Silvestro Franceschi, 8<br />

Tutta un’altra cosa<br />

Raffinatezza e utilizzo di materiali preziosi sono da oltre 50 anni<br />

i marchi di fabbrica di L’Autre Chose azienda inizialmente a conduzione<br />

familiare. Tra le Dolomiti arrivano con le nuove collezioni<br />

di scarpe, accessori e abbigliamento firmati dalla stilista Michela<br />

Casadei: inconfondibile il suo gusto un po’ francese — romantico,<br />

talvolta nostalgico — e l’estrema cura per dettagli e finiture. Capi<br />

destinati a diventare veri e propri must di stagione.<br />

Refinement and the use of precious materials have been the trademarks<br />

of this company for over 50 years. L’Autre Chose was initially<br />

family owned and is now coming to the Dolomites with new collections<br />

of shoes, apparel and accessories by Michela Casadei, with her<br />

unmistakable romantic and nostalgic taste, a bit French, with great<br />

attention to details. These pieces are a true must for the season.<br />

La moda è giovane<br />

Ad arricchire la stagione della moda a<br />

<strong>Cortina</strong> è arrivata anche Manila Grace,<br />

il brand del gruppo Antress Industry<br />

che ha inaugurato un elegante spazio<br />

alla fine di Corso Italia. Ottanta metri<br />

quadrati, realizzati con materiali<br />

tradizionali come il legno e materiali<br />

moderni come il cemento o il ferro battuto,<br />

dove saranno esposte le collezioni<br />

Manila Grace e Manila Grace Denim.<br />

Con un piccolo omaggio, anche, a un<br />

fenomeno di costume in continua crescita:<br />

le maxi sciarpe colorate firmate<br />

Manila Grace. In un anno, solo in Italia,<br />

sono stati venduti più di 120mila<br />

pezzi. Per ogni stagione un’interpretazione<br />

diversa: da stampe geometriche a<br />

motivi etnici per un accessorio leggero<br />

e versatile, passepartout che non può<br />

mancare nell’armadio di una fashion<br />

Galleria Croce Bianca<br />

Piazza Pittori Fratelli Ghedina, 16<br />

victim, irrinunciabile e adatto a qualsiasi<br />

look. Prossime aperture previste:<br />

Hong Kong, Cina, Balcani e Dubai.<br />

Manila Grace, an Antress Industry<br />

brand, adds to the fashion season in<br />

<strong>Cortina</strong> with the inauguration of an<br />

elegant space at the beginning of Corso<br />

Italia. 860 sq ft with traditional materials,<br />

such as wood, and modern ones, like<br />

cement or wrought iron, will feature the<br />

Manila Grace and Manila Grace Denim<br />

collections, with a small homage to an<br />

ever-growing phenomenon: the colourful<br />

maxi scarves by Manila Grace. In Italy<br />

alone, over 120k scarves have been sold,<br />

with a new interpretation for every season<br />

— from geometric to ethnical prints<br />

for a passepartout that no fashion victim<br />

could live without. Next openings:<br />

Hong Kong, China, Balkans and Dubai.<br />

107


108<br />

VEtRINE<br />

Giochi di luce<br />

L come Laura. V come Veronica. PLV by Pulse nasce così, dall’unione<br />

e dalla creatività di due cugine milanesi. Bracciali e collier<br />

cento per cento made in Italy, interamente realizzati a mano e che si<br />

addicono in pieno al “<strong>Cortina</strong> style”. Cristalli, cachemire, cotone per<br />

splendide creazioni disponibili in ben 30 varianti di colore, inconfondibili<br />

grazie alla chiusura con bullone in ottone, da poco inciso<br />

con le iniziali del marchio. Il primo modello è stato RO, creato con<br />

piccoli cristalli e cotone. Il bracciale, venduto nei negozi di Milano,<br />

Forte dei Marmi e Santa Margherita, ha registrato un successo inaspettato.<br />

Sono così seguite altre novità: la linea in cachemire Ardo,<br />

la Aua con doppio filo di cristalli ed il collier Mavi. In occasione del<br />

Natale è stata realizzata la limited edition Mignon, caratterizzata<br />

dal cristallo tagliato a baguette<br />

mentre, a breve, sarà presentato<br />

il primo modello unisex, Toto,<br />

per rispondere alle numerose<br />

richieste del pubblico maschile.<br />

I cristalli creano magici riflessi<br />

di luci, pezzi unici per la realizzazione<br />

artigianale. Creazioni<br />

frutto di fantasia e amore per il<br />

proprio lavoro, da parte di due<br />

ragazze giovani con grande voglia<br />

di fare. Da settembre è possibile<br />

creare il proprio bracciale<br />

o collier online sul sito<br />

www.francescaerre.it.<br />

‘L’ as in Laura. ‘V’ as in Veronica. PLV by Pulse is the result of<br />

the creativity of the two cousins from Milan. Bracelets and chokers<br />

100% hand made in Italy that are in perfect “<strong>Cortina</strong> style.” Crystals,<br />

cashmere, cotton for wonderful creations available in 30 tones,<br />

unmistakable with the brass bold closures, just recently engraved<br />

with the brand initials. The first model was RO, created with small<br />

crystals and cotton. The bracelet was sold in stores in Milan, Forte<br />

dei Marmi, and Santa Margherita, with an unexpected success. It<br />

was then followed by new lines: Ardo with cashmere, Aua with a double<br />

string of baguette cut crystals, and a new unisex model, Toto,<br />

that will soon be introduced as well. The result of two young women<br />

with lots of creativity and a great love for their job. Starting from<br />

September you will also be able to create your own bracelet or choker<br />

on the website www.francescaerre.it.<br />

www.pulselv.com


Lo storico Loden di Schneiders<br />

Un mito senza tempo. Nato per riparare i pastori dal freddo delle<br />

Alpi, il loden è oggi considerato uno dei tessuti migliori per riparare<br />

da pioggia, neve e gelo. La collezione Schneiders Salzburg,<br />

da sempre i leader nel settore, propone svariati modelli, realizzati<br />

in diversi materiali. Per chi ama i classici, è perfetto il modello<br />

Hubertus, con il tradizionale “piegone” lungo la schiena, le maniche<br />

con spacco traspirante innestate nelle spalle a giro e le polsiere<br />

chiuse a bottone. Per chi predilige le novità, invece, è nato<br />

il modello Timmy, conosciuto anche come pocket Loden. Un capo<br />

dal taglio apparentemente classico, che si può ripiegare in una<br />

tasca interna e, senza stropicciarsi, si trasforma in una pratica<br />

borsa quadrata. Comodo e ideale per viaggiare e per una vacanza<br />

tra le Dolomiti. Tantissimi i tessuti in cui questo materiale è in<br />

grado di declinarsi: dal loden nobile, in mischia lana e cashmere,<br />

al Rainloden, impermeabile al cento per cento, fino al pregiato<br />

Cashmereloden, realizzato interamente in puro cashmere. L’ultima<br />

novità è il loden effetto vintage, con sfumature e raffinati<br />

effetti-usura in un gioco cromatico più “scarico”, come fosse una<br />

foto d’epoca (www.schneiders.com).<br />

A timeless legend. Created for the shepherds in the cold Alps, nowadays<br />

the Loden is one of the best fabrics for rain, snow, and cold<br />

weather. The Schneiders Salzburg collection, long-time leader, introduces<br />

a wide range of models in different materials. For classic<br />

lovers, the Hubertus model is perfect, with the traditional “crease”<br />

down the back, sleeves with transpiring slit in the lap shoulders,<br />

and button closed cuffs. If you prefer a new look, the Timmy model,<br />

also known as the pocked Loden, has a classic-cut that can be folded<br />

over in an inside pocket, and turned into a square bag without any<br />

wrinkles. Ideal for travelling and for a holiday in the Dolomites.<br />

Many fabrics use this material: noble Loden, Loden with wool and<br />

cashmere, 100% waterproof Rainloden, and Cashmereloden entirely<br />

made of pure cashmere. The latest trend is Loden with a vintage<br />

effect, with nuances and refined wear-and-tear effects that make it<br />

look like a vintage photograph (www.schneiders.com).<br />

110<br />

Ghedina Zuccaro<br />

Corso Italia, 95<br />

VEtRINE<br />

La classe firmata Borbonese<br />

È uno dei marchi storici del made in Italy. Una tradizione iniziata<br />

nel 1910 a Torino, come griffe di borse, gioielli e accessori,<br />

ma che in breve tempo si afferma tra i nomi più importanti nel<br />

mondo del lusso italiano. Simbolo di Borbonese è la stampa OP,<br />

occhio di pernice, nata negli anni Settanta e ancora oggi emblema<br />

del brand insieme al rivetto, la vite e la staffa. Dalle borse<br />

dell’esordio diventate poi icone, di cui rimangono intramontabili<br />

i modelli Luna, Sexy e Sexy Estensibile, fino alle collezioni<br />

più recenti, Borbonese si è sempre contraddistinto per l’elevata<br />

qualità delle tecniche di lavorazione artigianali e l’eleganza dei<br />

propri prodotti. La costante ricerca nell’attività produttiva e stilistica<br />

ha portato alla realizzazione della storica texture occhio<br />

di pernice in diverse varianti, caratterizzate da materiali e colori<br />

innovativi. I pezzi forti restano le borse e i foulard ma anche le<br />

nuove linee: dall’abbigliamento alla pellicceria alle proposte per<br />

la casa, dai complementi alla biancheria, per la creazione di un<br />

vero total living.<br />

One of the historical made in Italy brands. A tradition that started<br />

in 1910 in Turin with bags, jewellery and accessories that quickly<br />

became one of the most important Italian luxury brands. The typical<br />

bird eye, “OP,” print first used in the 70’s is still today emblem<br />

of the brand, together with the rivet, screw and clamp. Timeless icon<br />

bags — the Luna, Sexy, and Extendable Sexy models, and modern<br />

collections are all high quality, handmade, elegant products. A constant<br />

research brought to the historical bird eye texture in different<br />

nuances, with innovative colours and materials. Bags and scarves<br />

are pièces de résistance, but new lines also offer a true total living<br />

with apparel, furs, home accessories, and linen.<br />

Via Roma 4


Il tesoro racchiuso<br />

nello scrigno di Faraone<br />

La storia di Faraone inizia nel 1860 con il primo negozio aperto<br />

in Ponte Vecchio a Firenze. Nel 1960 Guido Settepassi rileva la<br />

maison di via Montenapoleone a Milano. Due delle città più importanti<br />

d’Italia, due scrigni di tradizione italiana, famosa in tutto<br />

il mondo: proprio qui è racchiusa l’arte di Faraone. Quattrocento<br />

anni di eccellenza nell’haute joaillerie, il cui ultimo traguardo è<br />

stato il rinnovamento dello showroom milanese. Uno spazio elegante,<br />

firmato dall’architetto Luigi Marchetti, in cui ogni dettaglio<br />

è studiato accuratamente per dare vita a un luogo raffinato e<br />

luminoso. «La volontà di cambiare ha la forma del gioiello»: con<br />

queste parole sono state presentate le due linee di gioielli firmate<br />

Faraone. La linea pret-à-porter chiamata I Composable e la linea<br />

di haute couture One of a kind. Due stili differenti ma entrambi<br />

caratterizzati da gioielli esclusivi con infinite combinazioni di forme<br />

e colori. I Composable è dedicata a una clientela più giovane,<br />

prevede la possibilità di comporre il proprio gioiello con preziosi<br />

charms. Con la linea One of a kind, invece, si ritorna alle origini,<br />

ci si riallaccia al passato e alla tradizione del gioielliere di famiglia.<br />

Ogni modello viene realizzato su misura oppure può essere<br />

personalizzato, diventando così un pezzo unico. Ultima novità, le<br />

creazioni Faraone nel campo dell’orologeria: due modelli esclusivi,<br />

in serie limitata e numerata. Il primo, Fwi, dal design sportivo,<br />

in acciaio brunito con vetro zaffiro antiriflesso e impermeabile<br />

fino a 5 Atm; il secondo, invece, dalle linee classiche, è il modello<br />

Fwx, con cassa in oro rosa illuminata da 48 diamanti brown e<br />

vetro antiriflesso. Entrambi sono alimentati con movimento al<br />

quarzo e si distinguono per il quadrante ovale.<br />

The history of Faraone begins in 1860 with the first store that was<br />

opened on Ponte Vecchio in Florence. In 1960 Guido Settepassi took<br />

over the maison in Via Montenapoleone in Milan. Two of the most<br />

important cities in Italy, treasure chests of Italian tradition, famous<br />

worldwide: this is where the art of Faraone lies. Four hundred<br />

years of excellence in haute joaillerie, with a recent renovation of<br />

the Milan showroom. An elegant space designed by architect Luigi<br />

Marchetti, with a great attention to details that give the space a<br />

refined and luminous touch. «The will to change takes shape in jewellery»:<br />

these are the words that introduced the two lines of jewellery<br />

signed by Faraone with exclusive jewels with infinite combinations<br />

of shapes and colours. The prêt-à-porter line called I Composable,<br />

designed for young customers who can create their own jewel with<br />

charms, and the haute couture One of a Kind, that goes back to<br />

original tradition of the family goldsmith, since each model is custom<br />

made or personalised. The latest from Faraone watches: two exclusive<br />

models in limited, numbered edition. The first, Fwi, athletic<br />

design in burnished steel with anti-reflective sapphire glass and water<br />

resistant up to 5 ATM, the second, Fwx, more classic, with a rose<br />

gold frame lit by 48 brown diamonds and anti-reflective glass. Both<br />

are powered by quartz movement and have a typical oval dial.<br />

Il 4x4 Suzuki cambia look<br />

È uno dei modelli più popolari tra le vetture 4x4 e, a 40 anni dal<br />

suo debutto, è ancora un’icona per gli appassionati dell’off-road.<br />

Suzuki Jimny Evolution ha rinnovato il proprio look con un restyling<br />

frontale, nuovi interni e nuovi equipaggiamenti. La vettura<br />

ideale per chi ama la guida sportiva e avventurosa ma non<br />

vuole rinunciare allo stile. Compatta e agile si muove benissimo<br />

in città ma anche sulle tortuose strade di percorsi off-road. Il<br />

cofano con presa d’aria centrale e la griglia ridisegnata conferiscono<br />

all’auto forza e sportività, mentre gli interni sono stati ridisegnati<br />

con nuovi tessuti e nuovi rivestimenti. Il motore è benzina,<br />

cilindrata di 1.3 con distribuzione a fasatura variabile. Jimny<br />

Evolution+, invece, è la versione più equipaggiata. Si caratterizza<br />

per dettagli pregiati: volante in pelle con impunture argentate,<br />

rivestimento dei sedili pelle/tessuto con logo Jimny e poggiatesta<br />

rivestiti in morbida pelle, maniglie interne delle portiere cromate,<br />

fendinebbia. Un connubio di design e tecnologia con la garanzia<br />

dell’esperienza Suzuki. Neanche la neve ampezzana incuterà più<br />

timore.<br />

One of the most popular 4x4s of all times, and 40 years after its debut<br />

it still is an icon for all off-road lovers. Suzuki Jimny Evolution<br />

renovated its look with a frontal restyling, a new interior and new<br />

equipment. The ideal car if you like adventurous driving with style.<br />

A small family car that is flexible in cities as well as on winding offroads.<br />

The engine hood has a central vent and a redesigned grille<br />

that give the car power and a sporty look, while the interior has new<br />

fabrics and coverings. Petrol engine, 1.3 cc with variable valve timing.<br />

Jimny Evolution+ is the more equipped version with prestigious<br />

details: leather steering wheel with silver stitching, leather/fabric<br />

seats with Jimny logo and soft leather headrests, chrome-plated inside<br />

door handles, fog lights. The perfect mix of design and technology<br />

with the Suzuki experience guarantee. With a car like this, not<br />

even the Ampezzan snow can scare you.<br />

111


© Paolo Tassi<br />

112<br />

lA MoNtAGNA CoME<br />

NoN l’AVEtE MAI<br />

VIStA: SCI dI FoNdo<br />

BY NIGHt, SKI toUR<br />

tEMAtICI, SlEddoG<br />

E, SoPRAttUtto,<br />

BAllooN SKI: IN<br />

MoNGolFIERA, SCI IN<br />

SPAllA, PER dISCESE<br />

tUttE dA SCoPRIRE<br />

tHE CoRtINA YoU<br />

WoUld NEVER ExPECt<br />

tHE MoUNtAINS AS<br />

YoU HAVE NEVER<br />

SEEN tHEM: BY<br />

CRoSS-CoUNtRY<br />

SKIING At NIGHt,<br />

tHEME SKI-toURING,<br />

doG-SlEddING ANd,<br />

ABoVE All, BAllooN<br />

SKIING FoR ExCItING<br />

dESCENtS<br />

Balloon ski<br />

Con le ali sotto ai piedi. Si parte<br />

in mongolfiera e si va… dove<br />

ti porta il vento. Destinazione<br />

a sorpresa, spettacolo – mozzafiato<br />

– assicurato. Da lassù si<br />

potrà tornare soltanto affrontando<br />

distese e cime innevate<br />

tra sci alpinismo e fuori pista.<br />

With the wings on your feet. Get<br />

started on an hot air-balloon and<br />

go… where the wind takes you.<br />

Surprise destination, guaranteed<br />

breathtaking views. From up<br />

there, only snow clad summits<br />

and slopes for ski mountaineering<br />

and back-country skiing.<br />

www.guidecortina.com<br />

Sleddog<br />

Polvere – di neve –, passione e<br />

storia. Con la slitta trainata dai<br />

cani si raggiungono luoghi ancora<br />

incontaminati e ci si immerge<br />

nella montagna più autentica.<br />

Powder snow, passion, and history:<br />

by dog-sled to the most<br />

pristine places to get immersed<br />

in the most authentic mountain<br />

wilderness.<br />

www.scicristallocortina.com<br />

FoCUS<br />

la cortina<br />

cHe non ti aspetti<br />

a cura di Eleonora Alverà e Angela Bolzicco<br />

dolomiti<br />

Nordicski Night<br />

Sci di fondo in versione notturna:<br />

grazie all’impegno e alla gestione<br />

della Gis <strong>Cortina</strong>, tutti i<br />

venerdì fino a fine stagione – nel<br />

periodo di Natale e Carnevale<br />

anche il sabato – le piste rimarranno<br />

aperte fino alle ore 21.00;<br />

al calar del sole, si accenderanno<br />

i fari del Fiames Sport Nordic<br />

Center, insieme alle pile frontali<br />

di atleti, appassionati e maestri<br />

della Scuola Fondo Ski <strong>Cortina</strong>.<br />

Per rifocillarsi niente di meglio<br />

del nuovo Bar Centro Sportivo.<br />

Nordic skiing by night: on Fridays<br />

until the end of the season,<br />

ski tracks are open until 9.00<br />

p.m – during Christmas and<br />

Carnival holidays also on Saturdays.<br />

At sunset, the beacons of<br />

the Fiames Sport Nordic Center<br />

will lit up together with the headtorches<br />

given to enthusiasts and<br />

athletes. A refreshment stop at<br />

the new Bar Centro Sportivo.<br />

Info: tel. +39 0436 4903<br />

mob. + 39 333 8460061<br />

Ski tour<br />

Sette tour per altrettante emozioni<br />

da vivere su neve. Tra le<br />

cime più belle che circondano<br />

<strong>Cortina</strong> (Marmolada, gruppo<br />

del Sella, Dolomiti di Sesto e<br />

la stesse cime ampezzane), alla<br />

scoperta del giro della Grande<br />

Guerra, dei sapori della Dolce<br />

Vita o della storia delle Olimpiadi<br />

del 1956: sette nuovi motivi<br />

per “andare in bianco”.<br />

Seven ski tours for as many exciting<br />

adventures on the snow.<br />

Across the most beautiful slopes<br />

of the Dolomites – Marmolada,<br />

Sella, the Sexten Dolomites, and<br />

the mountains around <strong>Cortina</strong> –<br />

to discover the Great War tour,<br />

the flavours of the Dolce Vita or<br />

the history of the 1956 Olympics.<br />

Seven new ways to go “white”.<br />

www.dolomitiskirock.com


© www.bandion.it<br />

© www.giuseppeghedina.com<br />

© www.giuseppeghedina.com<br />

114<br />

BIKE<br />

A ruota libera<br />

Free-wheeling<br />

KIdS<br />

Il paese delle<br />

meraviglie<br />

Wonderland<br />

Speciali pacchetti weekend e settimana lunga<br />

da vivere tra sport, enogastronomia,<br />

romanticismo e wellness su<br />

PREVIEW<br />

r-estate<br />

tra le Dolomiti<br />

FAMIlY<br />

Tutti insieme<br />

appassionatamente<br />

All together now<br />

© www.giuseppeghedina.com<br />

© www.giuseppeghedina.com<br />

© www.bandion.it<br />

HIKING<br />

Soli di fronte<br />

all’assoluto<br />

Alone before<br />

the absolute<br />

NAtURE<br />

Ascoltare i racconti<br />

del bosco<br />

Listening to the<br />

tales of the forest<br />

RoMANtIC<br />

Dream a little<br />

dream of me<br />

www.cortina.dolomiti.org<br />

© www.stefanozardini-.com<br />

© www.bandion.it<br />

© www.giuseppeghedina.com<br />

FRIENdS<br />

Il piacere del ritrovarsi<br />

The pleasure to meet<br />

Special weekend and weekly packages featuring<br />

sport activities, food and wine offers, romantic<br />

atmosphere and wellness on<br />

WAtERFAllS<br />

Adrenalina liquida<br />

Liquid adrenalin<br />

WEllNESS<br />

Il sesto senso<br />

The sixth sense


FIANO (TO)<br />

CIRCOLO GOLF TORINO LA MANDRIA<br />

www.circologolftorino.com<br />

ROYAL PARK GOLF & COUNTRY CLUB<br />

I ROVERI<br />

www.royalparkgolf.it<br />

ROMANO CANAVESE (TO)<br />

RELAIS VILLA MATILDE****L<br />

www.relaisvillamatilde.com<br />

TORINO<br />

SISMER - C.M.R.<br />

SISMER - Centro Artes<br />

RISTORANTE VINTAGE 1997<br />

www.vintage1997.com<br />

REALE SOCIETÀ CANOTTIERI CEREA<br />

www.canottiericerea.it<br />

GRuGlIASCO (TO)<br />

A.S.D. TENNIS CLUB MONVISO<br />

www.tennisclubmonviso.it<br />

AGRATE CONTuRBIA (NO)<br />

GOLF CLUB CASTELCONTURBIA<br />

www.castelconturbia.it<br />

GENOVA<br />

SISMER – Ente Ospedaliero Ospedali Galliera<br />

S.S.D. Fisiopatologia preconcezionale<br />

e prenatale<br />

TENNIS CLUB GENOVA 1893<br />

www.tennisclubgenova.it<br />

SANTA MARGHERITA lIGuRE (GE)<br />

GRAND HOTEL MIRAMARE****<br />

www.grandhotelmiramare.it<br />

IMPERIA<br />

CASTELLARO GOLF RESORT****<br />

www.castellarogolf.it<br />

SAN GIOVANNI IN VAllE AuRINA (BZ)<br />

ALPENPALACE DELUXE HOTEL & SPA<br />

RESORT*****L<br />

www.alpenpalace.com<br />

SAN CASSIANO IN BADIA (BZ)<br />

RELAIS & CHATEAUX ROSA ALPINA*****<br />

e RESTAURANT ST. HUBERTUS<br />

GRAND CHEF<br />

www.rosalpina.it<br />

116<br />

BEllAGIO (CO)<br />

GRAND HOTEL VILLA SERBELLONI*****L<br />

www.villaserbelloni.com<br />

PONTE CHIASSO (CO)<br />

CLINICA DENTISTICA DI COMO<br />

www.dentistacomo.com<br />

APPIANO GENTIlE (CO)<br />

CASA DI CURA LE BETULLE<br />

www.casadicuralebetulle.it<br />

AlMENNO SAN BARTOlOMEO (BG)<br />

GOLF CLUB L’ALBENZA<br />

www.golfbergamo.it<br />

lAGO DI GARDA<br />

(CAlVAGESE DEllA RIVIERA - BS)<br />

PALAZZO ARZAGA HOTEL SPA & GOLF<br />

RESORT<br />

www.palazzoarzaga.it<br />

MIlANO<br />

PARK HYATT MILAN<br />

e RISTORANTE VUN<br />

www.milan.park.hyatt.com<br />

POLIAMBULATORIO SANPIETRO<br />

www.poliambulatoriosanpietro.it<br />

CULTI DAY SPA MILANO<br />

www.culti.it<br />

FOUR SEASONS HOTEL*****L<br />

www.fourseasons.com<br />

RISTORANTE BIFFI<br />

www.biffigalleria.it<br />

RISTORANTE IL BOEUCC<br />

www.boeucc.com<br />

RISTORANTE SADLER<br />

www.sadler.it<br />

CATENA SINAHOTELS:<br />

HOTEL DE LA VILLE****S<br />

www.delavillemilano.com<br />

HOTEL THE GRAY*****L<br />

www.hotelthegray.com<br />

CONCESSIONARIA INFINITI<br />

www.infiniti.it<br />

TENNIS CLUB LOMBARDO<br />

www.tennisclublombardo.it<br />

TENNIS CLUB MILANO ALBERTO<br />

BONACOSSA<br />

www.tcmbonacossa.it<br />

ROZZANO (MI)<br />

SISMER – Istituto Clinico Humanitas<br />

MAGNANO (BI)<br />

GOLF CLUB LE BETULLE<br />

www.golfclubbiella.it<br />

PIEVE DI CADORE (Bl)<br />

SISMER – Ospedale Civile, Dott. Carlo Cetera<br />

DOBERDO’ DEl lAGO (GO)<br />

SISMER – Ambulatorio Dott. Marco Gergolet<br />

MARIANO DEl FRIulI (GO)<br />

TENUTA LUISA****<br />

www.tenutaluisa.com<br />

VENEZIA<br />

BAUER CASA NOVA*****<br />

BAUER HOTEL*****<br />

BAUER IL PALAZZO*****L<br />

BAUER PALLADIO HOTEL & SPA*****<br />

e RISTORANTE GOURMET DE PISIS<br />

www.bauervenezia.com<br />

CA’ SAGREDO HOTEL*****L<br />

www.casagredohotel.com<br />

CENTURION PALACE*****L SINAHOTELS<br />

www.centurionpalacevenezia.com<br />

HOTEL DANIELI*****L<br />

e RISTORANTE TERRAZZA DANIELI<br />

www.luxurycollection.com<br />

HOTEL GRITTI PALACE*****L<br />

www.venice-hotel-gritti.com<br />

PALAZZO SANT’ANGELO****L<br />

www.palazzosantangelo.com<br />

TREVISO<br />

SISMER – Poliambulatorio Salute+Cultura<br />

ZERMAN DI MOGlIANO VENETO (TV)<br />

GOLF CLUB VILLA CONDULMER<br />

www.golfvillacondulmer.com<br />

VERONA<br />

RISTORANTE IL DESCO**Michelin<br />

www.ildesco.com<br />

PEDEMONTE (VE)<br />

VILLA DEL QUAR*****<br />

e RISTORANTE ARQUADE**Michelin<br />

www.hotelvilladelquar.it<br />

PADOVA<br />

CONCESSIONARIA INFINITI PADOVA<br />

www.infiniti.it<br />

AlBIGNASEDO (PD)<br />

SISMER – Euganea Medica<br />

MONTEGROTTO TERME (PD)<br />

HOTEL BELLAVISTA TERME<br />

www.bellavistaterme.com<br />

RELILAX HOTEL TERME MIRAMONTI*****<br />

www.relilax.com<br />

ADRIA (RO)<br />

ADRIA INTERNATIONAL RACEWAY<br />

www.adriaraceway.com<br />

LE NOVITà<br />

DI QUESTO NUMERO<br />

Raffinatezza ed eccellenza sono da sempre i<br />

valori che contraddistinguono le strutture selezionate<br />

che entrano a far parte del già prezioso<br />

circuito distributivo di CORTINA.TOPic.<br />

Nasce con questo numero una golosa collaborazione:<br />

troverete infatti CORTINA.TOPic in tutti<br />

i ristoranti del circuito Chic – Charming Italian<br />

Chef – l’associazione che, grazie al talento dei<br />

propri chef, sostiene la grande cucina come fenomeno<br />

di cultura e strumento di conoscenza e<br />

promozione del territorio.<br />

www.charmingitalianchef.com<br />

Su www.cortina.dolomiti.org è possibile consultare<br />

l’elenco costantemente aggiornato e completo<br />

di descrizioni e immagini delle strutture<br />

che distribuiscono le riviste della collana editoriale<br />

ufficiale di <strong>Cortina</strong> d’Ampezzo.<br />

PIACENZA<br />

SOCIETÀ CANOTTIERI NINO BIXIO 1883 A.S.D.<br />

www.ninobixio1883.it<br />

Monticelli (PC)<br />

SOCIETÀ CANOTTIERI ONGINA A.S.D.<br />

www.canottieriongina.net<br />

FERRARA<br />

SISMER – Poliambulatorio Futura<br />

A.S.D. CANOTTIERI FERRARA<br />

www.canottieriferrara.it<br />

PARMA<br />

HOTEL PALACE MARIA LUIGIA****L<br />

SINAHOTELS<br />

www.palacemarialuigia.com<br />

VILLA EDEN HEALTH CLUB PARMA<br />

www.villa-eden.com/parma<br />

BOlOGNA<br />

POLIAMBULATORI ASTORIA<br />

Poliambulatorio Astoria Meraville<br />

Poliambulatorio Astoria Mezzolara (Mezzolara<br />

di Budrio)<br />

www.poliambulatorioastoria.it<br />

AUTOMOTIVE GROUP CONCESSIONARIA<br />

HONDA<br />

tel. +39 051 6350905<br />

CATENA ART HOTELS<br />

www.bolognahotels.it<br />

HOTEL CORONA D’ORO****L<br />

www.coronaoro.hotelsbologna.it<br />

HOTEL COMMERCIANTI****<br />

www.art-hotel-commercianti.it<br />

HOTEL NOVECENTO****<br />

www.art-hotel-novecento.it<br />

HOTEL OROLOGIO***S<br />

www.art-hotel-orologio.it<br />

CONCESSIONARIA INFINITI BOLOGNA<br />

www.infiniti.it<br />

SISMER sede centrale<br />

www.sismer.it<br />

MONTE SAN PIETRO (BO)<br />

GOLF CLUB BOLOGNA<br />

www.golfclubbologna.it<br />

SAN lAZZARO DI SAVENA (BO)<br />

MORINI CARS CONCESSIONARIA NISSAN<br />

tel. +39 051 4992511<br />

MORINI GROUP CONCESSIONARIA<br />

DAIHATSU, LEXUS, LOTUS,<br />

CADILLAC, CORVETTE, HUMMER<br />

tel. +39 051 4992511<br />

PORRETTA TERME (BO)<br />

HOTEL HELVETIA SPA & BEAUTY ****S<br />

www.helvetiabenessere.it<br />

IMOlA (BO)<br />

AUTOMOTIVE GROUP CONCESSIONARIA<br />

HONDA<br />

tel. +39 0542 640715<br />

RAVENNA<br />

DAICAR CONCESSIONARIA DAIHATSU<br />

tel. +39 0544 463013<br />

SISMER – Poliambulatorio Ars Medica<br />

MIlANO MARITTIMA (RA)<br />

GIOIELLERIE BARTORELLI<br />

www.bartorelli.it<br />

FORlì<br />

XTEAM CONCESSIONARIA HONDA<br />

Via Ravegnana, 422<br />

MISANO ADRIATICO (RN)<br />

MISANO WORLD CIRCUIT<br />

www.misanocircuit.com<br />

CATTOlICA (RN)<br />

HOTEL CARDUCCI 76 *****<br />

www.carducci76.it<br />

VICOLO SANTA LUCIA RESTAURANT<br />

www.carducci76.it<br />

RICCIONE<br />

SISMER – Poliambulatorio Pegaso<br />

ALBERTO VERNI<br />

www.albertoverni.it<br />

GIOIELLERIE BARTORELLI<br />

www.bartorelli.it<br />

IL NAUTILUS<br />

www.ilnautilus.com<br />

PESARO<br />

GIOIELLERIE BARTORELLI<br />

www.bartorelli.it<br />

PIETRASANTA (lu)<br />

STUDIO ODONTOIATRICO<br />

BOGGIANO CORSETTI<br />

www.boggianocorsetti.it<br />

FORTE DEI MARMI (lu)<br />

HOTEL BYRON*****L<br />

e RISTORANTE LA MAGNOLIA<br />

CATENA SOFT LIVING PLACES<br />

www.hotelbyron.net<br />

VIAREGGIO (lu)<br />

HOTEL ASTOR****L<br />

CATENA SINA HOTELS<br />

www.astorviareggio.com<br />

HOTEL PLAZA E DE RUSSIE****S<br />

e RISTORANTE LA TERRAZZA<br />

CATENA SOFT LIVING PLACES<br />

www.plazaederussie.com<br />

RISTORANTE ROMANO<br />

www.romanoristorante.it<br />

CAlAMBRONE (PI)<br />

GREEN PARK RESORT****S<br />

RISTORANTE LE GINESTRE<br />

e RISTORANTE LUNASIA<br />

CATENA SOFT LIVING PLACES<br />

www.greenparkresort.com


FIRENZE<br />

SISMER – Centro Demetra<br />

SISMER – Medical Service<br />

GRAND HOTEL VILLA MEDICI*****L<br />

CATENA SINA HOTELS<br />

www.villamedicihotel.com<br />

J.K.PLACE FIRENZE****<br />

www.jkplace.com<br />

PALAZZO VECCHIETTI Dimore d’epoca<br />

www.palazzovecchietti.it<br />

GRASSINA (FI)<br />

GOLF CLUB UGOLINO<br />

www.golfugolino.it<br />

CERBAIA IN VAl DI PESA (FI)<br />

RISTORANTE LA TENDA ROSSA<br />

www.latendarossa.it<br />

PORTO ERCOlE (GR)<br />

GOLF CLUB ARGENTARIO<br />

www.argentariohotelsparesort.com<br />

Monrif Hotels<br />

Continua la collaborazione con il gruppo Monrif<br />

Hotels, la catena di prestigiosi hotels, apprezzati<br />

per la tradizionale e impeccabile ospitalità, per il<br />

calore, lo stile e l’eleganza che li caratterizza. Il<br />

gruppo è presente a Milano con l’Hotel Hermitage<br />

e il Royal Garden Hotel, a Bologna con l’Hotel Internazionale<br />

e il Royal Hotel Carlton, e a Siena con<br />

La Bagnaia Resort. Oltre alla cura dei dettagli e<br />

all’alta qualità dei servizi rivolti al turismo d’affari,<br />

le strutture si distinguono per la raffinatezza dei<br />

Milano<br />

HOTEL HERMITAGE****S<br />

www.monrifhotels.it/HotelHermitage<br />

Assago (MI)<br />

ROYAL GARDEN HOTEL****S<br />

www.monrifhotels.it/RoyalGardenHotel<br />

PANICAlE (PG)<br />

GOLF CLUB LAMBORGHINI<br />

www.lamborghinionline.it<br />

PERuGIA<br />

HOTEL BRUFANI PALACE*****L<br />

CATENA SINA HOTELS<br />

www.brufanipalace.com<br />

TORGIANO (PG)<br />

MUSEO DEL VINO<br />

MUSEO DELL’OLIO E DELL’OLIVO<br />

www.lungarotti.it<br />

SuTRI (VT)<br />

GOLF CLUB LE QUERCE<br />

www.golflequerce.it<br />

ANCONA<br />

GIARDINO DEGLI EVENTI & RISTORANTE<br />

DELLE ROSE<br />

www.ristorantedellerose.it<br />

JESI (AN)<br />

SISMER – Villa Serena<br />

FERMO<br />

SISMER – Istituto Palmatea<br />

SulMONA (AQ)<br />

A.S.D. TENNIS CLUB SULMONA<br />

www.tennisclubsulmona.it<br />

ROMA<br />

SISMER – Artemisia<br />

EXEDRA BOSCOLO HOTEL ROMA*****L<br />

www.exedra.boscolohotels.com<br />

CONCESSIONARIA INFINITI ROMA<br />

www.infiniti.it<br />

GOLF CLUB PARCO DE’ MEDICI<br />

www.golfparcodemedici.com<br />

HOTEL ART****<br />

www.hotelart.it<br />

HOTEL BERNINI BRISTOL*****L<br />

CATENA SINA HOTELS<br />

www.berninibristol.com<br />

QUEEN’S CLUB ROMA<br />

www.queensclub.it<br />

TENNIS CLUB PARIOLI<br />

www.tcparioli.it<br />

A.S.D.CIRCOLO TENNIS EUR<br />

www.cteur.it<br />

CIRCOLO CANOTTIERI ROMA<br />

www.canottieriroma.it<br />

CAMPOMARZIO70<br />

www.campomarzio70.it<br />

Via di Campo Marzio, 70<br />

Piazza della Rotonda, 70<br />

Via Vittoria, 52<br />

CASTEl GANDOlFO (ROMA)<br />

RISTORANTE PAGNANELLI 1882<br />

www.pagnanelli.it<br />

NAPOlI<br />

CIRCOLO CANOTTIERI NAPOLI<br />

www.circolocanottierinapoli.it<br />

A.S.D. CIRCOLO ILVA BAGNOLI<br />

www.circoloilvabagnoli.it<br />

AVEllINO (NA)<br />

SISMER – Azienda Ospedaliera Moscati,<br />

Dip. Fisiopatologia della riproduzione<br />

ISCHIA (NA)<br />

CATENA GRUPPO LEOHOTELS<br />

IL MORESCO*****<br />

www.ilmoresco.it<br />

GRAND HOTEL EXCELSIOR TERME*****<br />

www.excelsiorischia.it<br />

HOTEL CONTINENTAL TERME****<br />

www.continentalterme.it<br />

L’ALBERGO DELLA REGINA ISABELLA *****L<br />

RESORT & HEALTH SPA<br />

www.reginaisabella.it<br />

SORRENTO (NA)<br />

GRAND HOTEL EXCELSIOR VITTORIA*****<br />

www.exvitt.it<br />

AMAlFI (NA)<br />

RISTORANTE LA CARAVELLA<br />

www.ristorantelacaravella.it<br />

ANACAPRI (NA)<br />

CAPRI PALACE HOTEL & SPA*****L<br />

e RISTORANTE GOURMET<br />

L’OLIVO**Michelin<br />

www.capripalace.com<br />

CAPRI (NA)<br />

J.K. PLACE CAPRI*****<br />

www.jkcapri.com<br />

SAlERNO (NA)<br />

SISMER – Mediterraneo Medicina<br />

della riproduzione<br />

SISMER – C.M.R. Centro Medicina<br />

della riproduzione<br />

CIRCOLO CANOTTIERI IRNO A.S.D.<br />

www.canottieriirno.com<br />

propri centri benessere. Specializzato in un’offerta<br />

rivolta al viaggiatore business e al cliente leisures,<br />

il gruppo Monrif Hotels ha nella tenuta La Bagnaia<br />

il suo fiore all’occhiello. Circondata da 1.100 ettari<br />

di campagna toscana e da un’eccellente tracciato<br />

golfistico a 18 buche, si propone come sede di lusso<br />

con prestigiose suite, un’eccellente Spa e un impeccabile<br />

servizio 5 stelle.<br />

www.monrifhotels.it<br />

Bologna<br />

ROYAL HOTEL CARLTON****<br />

www.monrifhotels.it/RoyalCarltonHotel<br />

HOTEL INTERNAZIONALE****<br />

www.monrifhotels.it/HotelInternazionale<br />

Località Bagnaia (SI)<br />

LA BAGNAIA RESORT*****<br />

TUSCAN LIVING GOLF SPA<br />

www.borgolabagnaia.com<br />

SANTA MARGHERITA DI PulA (CA)<br />

IS MOLAS GOLF CLUB<br />

www.ismolas.it<br />

POlTu QuATu (COSTA SMERAlDA)<br />

JASPE HOTEL MANOR & LIVING<br />

www.poltuquatu.com<br />

ORTIGIA (SR)<br />

HOTEL DES ETRANGERS<br />

ET MIRAMARE*****<br />

AMT HOTELS HISTORICAL & LUXURY SICILY<br />

COLLECTION<br />

www.desetrangers.it<br />

BARI<br />

SISMER – Dottor Filippo Boscia<br />

TARANTO<br />

RELAIS HISTO’ SAN PIETRO SUL MAR<br />

PICCOLO<br />

www.relaishisto.it<br />

lAMA (TA)<br />

TARANTO CANOA A.S.D.<br />

www.tarantocanoa.it<br />

NARDO’ (lE)<br />

SISMER - Tecnomed<br />

CuTROFIANO (lE)<br />

SANGIORGIO RESORT & SPA*****<br />

www.sangiorgioresort.it<br />

TAORMINA<br />

SAN DOMENICO PALACE HOTEL*****<br />

e RISTORANTE PRINCIPE CERAMI<br />

AMT HOTELS HISTORICAL & LUXURY SICILY<br />

COLLECTION<br />

www.hotelsandomenicotaormina.it<br />

PAlERMO<br />

SISMER – Clinica Candela<br />

SISMER – Centro Andros<br />

GRAND HOTEL ET DES PALMES****<br />

AMT HOTELS HISTORICAL & LUXURY SICILY<br />

COLLECTION<br />

www.hotel-despalmes.it<br />

MONDEllO (PA)<br />

CLUB CANOTTIERI ROGGERO DI LAURIA<br />

www.clublauria.it<br />

CATANIA<br />

GRAND HOTEL EXCELSIOR*****<br />

AMT HOTELS HISTORICAL & LUXURY SICILY<br />

COLLECTION<br />

www.hotelexcelsiorcatania.com<br />

117


CoRTINA.ToPic LE NOVITà<br />

in volo con...<br />

ESPERIA Aviation Service<br />

Specializzata nel settore della business aviation, Esperia,<br />

con base a Roma e Milano, effettua trasferimenti<br />

in elicottero e gestisce l’eliporto di <strong>Cortina</strong> d’Ampezzo.<br />

Sulle tratte da e per <strong>Cortina</strong>, i passeggeri possono<br />

sfogliare in volo CORTINA.TOPic.<br />

www.esperia-aviation.it<br />

AEROPORTI DI VENEzIA E TREVISO. Vip lounge<br />

Il sistema aeroportuale Venezia-Treviso, gestito dal gruppo<br />

Save, rappresenta un punto di forza imprescindibile<br />

per tutto il nord-est, in grado di assecondare le esigenze<br />

di mobilità di un territorio particolarmente vivace, sempre<br />

attento a cogliere le opportunità offerte dai nuovi mercati<br />

e interessato, al tempo stesso, a far conoscere al mondo le<br />

sue ricchezze culturali e ambientali.<br />

www.veniceairport.it www.trevisoairport.it<br />

AEROPORTO DI MONAcO. Spazio Italia<br />

Frutto della collaborazione tra Air Dolomiti Munich Airport<br />

International ed Eurotrade, Spazio Italia è l’esclusivo<br />

progetto che reinterpreta i momenti di transito in aeroporto<br />

per renderli più piacevoli e interessanti. Un “salone<br />

d’attesa” interattivo, situato tra i 12 gate riservati alle compagnie<br />

del gruppo Lufthansa Regional, che coniuga la risposta<br />

alle esigenze di relax dei passeggeri con l’opportunità<br />

di scoprire la qualità dei prodotti made in Italy in un’area<br />

dedicata all’italianità in tutte le sue declinazioni.<br />

www.airdolomiti.it<br />

AEROPORTO GALILEO GALILEI DI PISA<br />

In costante aumento del traffico passeggeri dal 1997, l’aeroporto<br />

è gestito da Sat, che si occupa non solo degli scali ma<br />

anche la programmazione e del finanziamento dello sviluppo<br />

globale dell’aeroporto. Grande attenzione è riservata alle<br />

infrastrutture, ai servizi per i passeggeri e allo sviluppo delle<br />

aree business aviation e business non aviation, attraverso<br />

un’offerta innovativa e di alto livello qualitativo.<br />

www.pisa-airport.com<br />

pronti<br />

a salpare...<br />

Un Salone Nautico a misura d’uomo, per chi vive la<br />

barca e il mare come vera e propria passione. Il Salone<br />

Nautico di Venezia, la cui dodicesima edizione si terrà<br />

dal 5 al 7 e dal 12 al 14 aprile 2013 a Parco San Giuliano,<br />

rappresenta la manifestazione di riferimento per la<br />

piccola e media nautica e il momento ideale per chi sta<br />

pensando all’acquisto della prima barca. L’edizione 2013<br />

presterà inoltre grande attenzione agli sport nautici,<br />

all’accessoristica e ai servizi al diportista. Oltre 180<br />

espositori nell’edizione 2012, 250 i marchi in mostra.<br />

www.salonenauticodivenezia.com<br />

118<br />

IL SISTEMA EDITORIALE DI cORTINA TURISMO<br />

CoRtINA toP FRIENdS<br />

DI QUESTO NUMERO<br />

Raffinatezza ed eccellenza sono da<br />

sempre i valori che contraddistinguono<br />

le strutture selezionate che<br />

entrano a far parte del già prezioso<br />

circuito distributivo di CORTINA.<br />

TOPic.<br />

Nasce con questo numero una golosa<br />

collaborazione: troverete infatti<br />

CORTINA.TOPic in tutti i ristoranti<br />

del circuito Chic – Charming Italian<br />

Chef – l’associazione che, grazie al<br />

talento dei propri chef, sostiene la<br />

grande cucina come fenomeno di<br />

cultura e strumento di conoscenza e<br />

promozione del territorio.<br />

www.charmingitalianchef.com<br />

Su www.cortina.dolomiti.org è possibile<br />

consultare l’elenco costantemente<br />

aggiornato e completo di<br />

descrizioni e immagini dei <strong>Cortina</strong><br />

TOP Friends.<br />

Riccardo Agostini<br />

Il Piastrino<br />

www.piastrino.it<br />

Riccardo Aiachini<br />

La Fermata<br />

www.lafermata-al.it<br />

Andrea Angeletti<br />

Le Busche<br />

www.lebusche.it<br />

Andrea Aprea<br />

Vun<br />

www.ristorante-vun.it<br />

Manuel Arcadu<br />

Pitrizza<br />

www.starwoodhotels.com/<br />

luxury/index<br />

Fabio Baldassarre<br />

Unico<br />

www.unicorestaurant.it<br />

Paolo Barrale<br />

Marennà<br />

www.marenna.it<br />

Enrico Bartolini<br />

Ristorante Devero<br />

www.deverohotel.it<br />

Leonardo Bassola<br />

Open<br />

www.openblog.it<br />

Michele Biagiola<br />

Enoteca Le Case<br />

www.ristorantelecase.it<br />

Antonio Borruso<br />

Gimmy’s<br />

www.hotelarisch.com<br />

Renato Bosco<br />

Saporé<br />

www.saporeverona.it<br />

Davide Botta<br />

Trattoria L’Artigliere<br />

www.artigliere.it<br />

Agostino Buillas<br />

Cafè Quinson<br />

www.cafequinson.it<br />

Teresa Buongiorno<br />

Già sotto l’Arco<br />

www.giasottolarco.it<br />

Roy Caceres<br />

Metamorfosi<br />

www.metamorfosiroma.it<br />

Carmine Calò<br />

Il Salviatino<br />

www.salviatino.com<br />

Vincenzo Candiano<br />

Locanda Don Serafino<br />

www.locandadonserafino.it<br />

Nicola Cavallaro<br />

Un posto a Milano<br />

www.unpostoamilano.it<br />

Valerio Centofanti<br />

L’Angolo d’Abruzzo<br />

www.ristorante<br />

langolodabruzzo.com<br />

Maria Cicorella<br />

Pashà<br />

www.pashaconversano.it<br />

Domenico Cilenti<br />

Porta di Basso<br />

www.portadibasso.it<br />

Enzo Coccia<br />

Pizzeria la Notizia<br />

www.enzococcia.it<br />

Luca Collami<br />

Ristorante Baldin<br />

www.ristorantebaldin.com<br />

Flavio Costa<br />

L’Arco Antico<br />

www.ristorantearcoantico.it<br />

Giuseppe Costa<br />

Il Bavaglino<br />

www.giuseppecosta.com<br />

Accursio Craparo<br />

Gazza Ladra<br />

www.ristorantelagazzaladra.it<br />

Pietro D’Agostino<br />

La Capinera<br />

www.ristorantelacapinera.com<br />

Renzo Dal Farra<br />

Locanda San Lorenzo<br />

www.locandasanlorenzo.it<br />

Mauro Elli<br />

Cantuccio<br />

www.mauroelli.com<br />

Donato Episcopo<br />

Quattro Spezierie<br />

www.vestas-hotels-lecce.com<br />

Alberto Faccani<br />

Magnolia<br />

www.magnoliaristorante.it<br />

Corrado Fasolato<br />

Spinechile Resort<br />

www.spinechileresort.it<br />

www.corradofasolato.com<br />

Andrea Fusco<br />

Giuda Ballerino<br />

www.giudaballerino.it<br />

Andrea Gabin<br />

Ristorante La Mondina<br />

www.ristorantelamondina.com<br />

Alessandro Gilmozzi<br />

El Molin<br />

www.elmolin.info<br />

Umberto Gorizia<br />

Grand Hotel Terme<br />

www.termedicastrocaro.it<br />

Giovanni Grasso<br />

La Credenza<br />

www.ristorantelacredenza.it<br />

Massimo Guzzone<br />

La Pista al Lingotto<br />

www.lapista.to.it<br />

Andrea Incerti<br />

Ca Matilde<br />

www.camatilde.it<br />

Pino Lavarra<br />

Rossellinis<br />

www.palazzosasso.com<br />

Raffaele Liuzzi<br />

Locanda Liuzzi<br />

www.locandaliuzzi.com<br />

Felice Lo Basso<br />

Alpenroyal Gourmet<br />

www.alpenroyal.com<br />

Giuseppe Mancino<br />

Piccolo Principe<br />

www.ristoranteilpiccolo<br />

principe.com<br />

Rosanna Marziale<br />

Le Colonne<br />

www.lecolonnemarziale.it<br />

Stefano Masanti<br />

Il Cantinone<br />

www.ristorantecantinone.com<br />

Athos Migliari<br />

Locanda La Chiocciola<br />

www.locandalachiocciola.it<br />

Nadia Moscardi<br />

Elodia<br />

www.elodia.it<br />

Martin Obermarzoner<br />

Jasmin<br />

www.bischofhof.it<br />

Mattias Peri<br />

Chalet Mattias<br />

www.chaletmattias.com<br />

Agostino Petrosino<br />

Hotel Parco dei Principi<br />

www.parcodeiprincipi.com<br />

Davide Pezzuto<br />

Cafè les Paillotes<br />

www.lidodellesirene.net<br />

Gunther Piccolruaz<br />

Trattoria Alla Fortuna<br />

www.allafortuna.it<br />

Stefano Pinciaroli<br />

PS<br />

www.ps-ristorante.it<br />

Antonio Pisaniello<br />

Locanda di Bu<br />

www.lalocandadibu.com<br />

Gianpaolo Raschi<br />

Guido<br />

www.ristoranteguido.it<br />

Errico Recanati<br />

Andreina<br />

www.ristoranteandreina.it<br />

Andrea Ribaldone<br />

andreariba@hotmail.it<br />

Francesco Rizzuti<br />

Dattilo<br />

www.dattilo.it<br />

Michele Rotondo<br />

Masseria Petrino<br />

www.masseriapetrino.it<br />

Angelo Sabatelli<br />

Masseria Spina<br />

www.masseriaspina.com<br />

Marco Sacco<br />

Piccolo Lago<br />

www.piccololago.it<br />

Stefano Santo<br />

Relais Borgo San Pietro<br />

www.villalavedettahotel.com<br />

Lino Scarallo<br />

Palazzo Petrucci<br />

www. palazzopetrucci.it<br />

Massimo Sola<br />

Arturo Spicocchi<br />

La Stüa de Michil<br />

www.hotel-laperla.it<br />

Antonio Strammiello<br />

Castello di Fighine<br />

www.fighine.it<br />

Massimiliano Torterolo<br />

Locanda dell’Angelo<br />

www.lalocandadellangelo.eu<br />

Paolo Trippini<br />

Ristorante Trippini<br />

www.trippini.net<br />

Antonio Tubelli<br />

Timpani & Tempura<br />

www.timpanietempura.it<br />

Domenica Vagnarelli<br />

Mediterraneo<br />

www.ristorantemediterraneo.com<br />

Viviana Varese<br />

Alice<br />

www.aliceristorante.it<br />

Sergio Vineis<br />

Il Patio<br />

www.ristoranteilpatio.it<br />

Piero Zanini<br />

La Taverna<br />

www.ristorantelataverna.it


“Fuitina”<br />

all’ampezzana<br />

a cura di Ennio Rossignoli<br />

Ci fu il tempo, a <strong>Cortina</strong>, di “Orsoline vs.<br />

Antonelli”, i due istituti dove si raccoglievano<br />

i rampolli delle famiglie bene d’Italia, destinati a<br />

studi garantiti da private e costose attenzioni. Le<br />

ragazze erano al nuovo Faloria, i giovanotti in quel di<br />

Zuel; le une affidate alle cure delle suore, gli altri alle<br />

pratiche di educatori votati al martirio. Fin qui, niente<br />

di speciale. Senonché, una sera sì e l’altra pure, i Romei<br />

di Zuel davano l’assalto alle fanciulle del Pra’ di<br />

Sole, con sorveglianze vanificate dalle reciproche<br />

complicità. Dopo ogni spedizione una delegazione<br />

antonelliana portava alla Madre superiora<br />

le scuse ufficiali dell’Istituto. Diventò una<br />

abitudine. Nacquero ovviamente<br />

amori e persino qualche ma-<br />

E sempre<br />

dalle orsoline…<br />

trimonio.<br />

Lo si poteva incontrare lungo la passeggiata<br />

dell’ex ferrovia: una figuretta un po’ curva<br />

e, dietro, la sagoma robusta di un guardiano. Lui,<br />

Giulio Andreotti, era allora di casa nelle estati della<br />

<strong>Cortina</strong> felix: passava dalla Cooperativa alla Sala<br />

Congressi del Savoia con lo understatement che è proprio<br />

del vero potere. Coerentemente non alloggiava in<br />

qualche grande albergo, ma dalle Orsoline e lo fece fino<br />

a quel brutto giorno in cui – per ragion burocratica –<br />

arrivò dal magistrato l’ordine: da un giorno all’altro il<br />

collegio dovette chiudere e gli ospiti fare in fretta e<br />

furia le valigie. Fu così che il “pluripresidente” del<br />

consiglio si prese su pure lui e se ne andò zitto<br />

e in punta di piedi proprio come era arri-<br />

120<br />

vato. Decisamente altri tempi, senza<br />

dubbio altri politici…<br />

NoJElES d’ANPEZo<br />

Libri in comune<br />

Siamo un paese del libro: quarant’anni<br />

fa nasceva il Mese Mondadori<br />

e da allora, con un crescendo che è arrivato<br />

a farne una montagna, il libro è stato il grande<br />

protagonista delle stagioni culturali d’Ampezzo.<br />

Libri che vanno, che vengono e libri che restano,<br />

come quelli che si stipano nella Biblioteca comunale,<br />

in cui si allineano qualcosa come 27.000 volumi.<br />

Ne hanno appena rinnovato per successione il<br />

responsabile, con una ulteriore garanzia di buon<br />

funzionamento: e in tanti salgono le scale del<br />

Comun vecio per entrare nel tempio dei frontespizi.<br />

Il segnale che nel regno del turismo<br />

c’è pure uno spazio per gli esercizi<br />

del pensiero.<br />

A ogni Natale<br />

il suo biglietto<br />

È di nuovo Natale, la festa dei migliori<br />

sentimenti per una umanità che sembra averli<br />

persi di vista. Ci sono stati Natali di guerra,<br />

con stremate speranze di pace, e Natali sfavillanti<br />

di luci consumiste; Natali poveri e Natali bulimici,<br />

di fede e di piacere, ma non si erano mai visti i “Natali<br />

dello scontrino”, come è stato l’anno scorso quello<br />

che ha fatto di <strong>Cortina</strong> un paradigma della infedeltà<br />

fiscale: così è sparita qualche Ferrari e i Suv sono<br />

finiti nel ludibrio universale, almeno fino a quando<br />

non si è capito il senso emblematico e pedagogico<br />

dell’operazione. Ora l’augurio è<br />

che stavolta i registratori di cassa non<br />

riprendano il posto delle stelle<br />

in cima agli abeti.


122<br />

ariete<br />

Tante energie differenti si affollano nel vostro cielo.<br />

Urano scompagina i piani della prima decade, ma offre<br />

anche opportunità inattese, se si ha il coraggio di cambiare.<br />

Seconda e terza decade hanno a favore i mesi di<br />

aprile, maggio e giugno.<br />

Partite per un cambio di armadio: tour per le vetrine e<br />

le boutique di Corso Italia in compagnia di un esperto<br />

personal shopper.<br />

toro<br />

Romanticismo e intuizioni aiutano i nati tra il 20 e il 23<br />

aprile, mentre i nati dal 24 al 30 devono curare la forma<br />

fisica. Tutti gli altri possono sfruttare la tenacia e la costanza<br />

tipiche del segno. Marte è ostile a gennaio, porta<br />

intraprendenza a febbraio e nervosismo a maggio.<br />

Allenate costanza e tenacia sulle pareti di roccia<br />

delle 5 torri. A <strong>Cortina</strong> le ferrate non sono più solo<br />

un must estivo, si sale e si scende anche in inverno<br />

accompagnati dalle Guide Alpine.<br />

GeMelli<br />

Il periodo è ricco di stimoli, perché godete della protezione<br />

di Giove, che attraversa il vostro segno, permettendovi<br />

di risolvere situazioni che vi stanno a cuore e<br />

di realizzare desideri importanti. Solo febbraio richiede<br />

uno sforzo in campo diplomatico.<br />

Avverate il desiderio di toccare il cielo con un dito – chi<br />

non lo ha mai avuto? Al Planetario Niccolò Cusano<br />

corsi e visite guidate. www.cortinastelle.it<br />

cancro<br />

Ancora un po’ di pazienza per voi che siete fantasiosi e<br />

romantici: vedrete schiudersi nuovi orizzonti solo nella<br />

seconda metà del 2013. Al momento, la situazione è in<br />

via di trasformazione, soprattutto per i nati tra fine giugno<br />

e inizio luglio.<br />

Ci vuole una remise en forme coi fiocchi in attesa<br />

di sbocciare: tappa consigliata al Centro benessere<br />

Coutry Club. www.centrobenesserecortina.it<br />

leone<br />

La prima decade deve affrettare alcune mosse in febbraio<br />

e marzo, tagliando i rami secchi; la seconda e la<br />

terza godono di un periodo propizio tra aprile e giugno.<br />

I sentimenti sono favoriti a inizio aprile e a fine maggio.<br />

Per tutti gennaio è da prendere con le molle.<br />

Se, potati i rami secchi, le rose fioriranno, non<br />

dimenticate che <strong>Cortina</strong> è anche Romantic Resort,<br />

luogo ideale per un matrimonio da favola.<br />

www.cortina.dolomiti.org<br />

verGine<br />

Non disperdete energie in cose futili: la ripresa dipende<br />

da voi. I nati intorno al primo settembre hanno di fronte<br />

meravigliose opportunità di crescita. Febbraio e giugno<br />

sono i mesi più delicati, aprile e maggio i più propizi.<br />

Sfruttate la primavera che a <strong>Cortina</strong> è ancora bianca.<br />

Calzate le ciaspole e, per ritrovare voi stessi, perdetevi<br />

nel Parco Naturale delle dolomiti d’Ampezzo.<br />

Bilancia<br />

Si parte con un Giove favorevole, che mitiga gli effetti di<br />

Urano e Plutone contrari. In difficoltà sono soprattutto<br />

i nati dall’1 al 6 ottobre, alle prese con questioni legate<br />

alla crescita personale o alle relazioni. Fretta e precipitazione<br />

creano problemi tra marzo e aprile.<br />

Keep calm and carry on: provate con le atmosfere zen<br />

dell’officina delle Piante di Annette Gottmann.<br />

www.officinadellepiante.com<br />

INFINE<br />

(speriamo di no...)<br />

a cura di Claudio Cannistrà<br />

Se ci state leggendo vuol dire che nulla, almeno<br />

di troppo traumatico, è accaduto.<br />

In questo anno di ricorrenze speciali – con<br />

ogni probabilità il 21 dicembre uscirà la nostra<br />

rivista; siamo nel 2012 e, come se non bastasse,<br />

CORTINA.TOPic è arrivato al decimo<br />

numero – ci è parso azzeccato chiudere con<br />

uno sguardo rivolto al futuro. Ecco – ma solo se<br />

i Maya avevano torto – cosa ha in serbo per noi<br />

l’anno che verrà<br />

scorpione<br />

Saturno costringe la prima decade a bilanci e a tagli<br />

inattesi. Meglio non esporsi troppo sotto il profilo economico,<br />

soprattutto in gennaio e in maggio. Ottime intuizioni<br />

per i nati dal 23 al 27 ottobre. Salute delicata.<br />

Siete cagionevoli, meglio accantonare lo sport. datevi<br />

alla cultura: al Museo Rimoldi vi aspetta una stagione<br />

di grandi nomi. www.musei.regole.it<br />

saGittario<br />

Sei mesi di sperimentazioni, piccole crisi, ma anche<br />

decisioni importanti vi attendono. Chi ha un’attività in<br />

proprio può decidere di fare entrare nuovi soci e anche<br />

il lato sentimentale può riaprirsi. Positivo l’aiuto offerto<br />

da Venere e Marte da metà marzo a metà aprile.<br />

A tavola, si sa, incontri di lavoro e non riescono<br />

meglio: concedetevi un peccato di gola in alta quota<br />

assaggiando i tradizionali casunziei all’ampezzana.<br />

Rigorosamente in compagnia.<br />

capricorno<br />

Plutone trascina inesorabilmente i nati tra il 30 dicembre<br />

e il 2 gennaio verso trasformazioni inattese, ma<br />

obbligate. Si stanno aprendo nuovi scenari, più concreti<br />

per la prima decade, meno definiti per la terza. Il periodo<br />

più fecondo è per tutti tra metà aprile e fine maggio.<br />

Il cambiamento è il sale della vita. Partite dalla<br />

casa, rinnovatela seguendo l’esperienza dei maestri<br />

artigiani di <strong>Cortina</strong> che tra le mura delle botteghe<br />

plasmano legno, ferro e vetro, trasformandoli in<br />

opere d’arte.<br />

acQUario<br />

Il quadrato di Saturno affligge i nati in gennaio, che<br />

sono sotto pressione nei primi due mesi dell’anno. I<br />

nati in febbraio hanno di fronte nuove opportunità, che<br />

vanno a concretizzarsi da marzo in avanti: meglio non<br />

rifiutare i cambiamenti.<br />

Il momento è delicato: aiutatevi con un buon libro. la<br />

libreria Sovilla non deluderà. www.libreriasovilla.com<br />

pesci<br />

Saturno con il realismo, Nettuno con le intuizioni e<br />

Plutone con la sua carica interiore vi spingono con forza<br />

in avanti. L’importante è mantenersi organizzati e non<br />

sprecare energie, vagando senza meta tra i flutti di un<br />

oceano, tutto sommato, tranquillo.<br />

Continuare a seguire i binari, magari quelli dell’antica<br />

Ferrovia delle dolomiti per un’affascinante gita su sci<br />

di fondo, anche sotto al cielo stellato.

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