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Occhi Bassano Gennaio

Malga Rossa, adesso, è completamente rinnovata, sia negli ambienti che nella cucina, estremamente curata e ricca di nuove proposte. In primo piano, i prodotti tipici del territorio. Ed ecco allora la pasta fresca e la pasta ripiena fatta a mano, i piatti di pesce che rivisitano la tradizione in chiave moderna, le costate, i fi letti e le fi orentine cotte alla brace, i dolci artigianali o di pasticceria, a seconda delle occasioni. Perché Malga Rossa è una location straordinaria anche per la banchettistica: battesimi, comunioni, cresime, anniversari, matrimoni. Una zona-giochi e una zona verde esterna sono riservate allo svago dei bambini e alla tranquillità degli adulti.

Malga Rossa, adesso, è completamente rinnovata, sia negli ambienti che nella cucina,
estremamente curata e ricca di nuove proposte. In primo piano, i prodotti
tipici del territorio. Ed ecco allora la pasta fresca e la pasta ripiena fatta a mano, i
piatti di pesce che rivisitano la tradizione in chiave moderna, le costate, i fi letti e le
fi orentine cotte alla brace, i dolci artigianali o di pasticceria, a seconda delle occasioni.
Perché Malga Rossa è una location straordinaria anche per la banchettistica:
battesimi, comunioni, cresime, anniversari, matrimoni. Una zona-giochi e una zona
verde esterna sono riservate allo svago dei bambini e alla tranquillità degli adulti.

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Con questa nuova rubrica “Libera le tue parole”, vogliamo dare spazio<br />

proprio ai nostri lettori. Raccontateci di voi, della vostra vita, delle vostre<br />

idee, delle vostre proposte. Raccontateci le vostre storie, quelle che vi hanno<br />

fatto emozionare e che emozioneranno chi leggerà le nostre pagine. Vogliamo<br />

darvi la possibilità di esprimere pareri e opinioni sull’attualità, di fare<br />

dediche e ringraziamenti. Alcune delle email che arriveranno in redazione<br />

all’indirizzo email lettere@occhi.it saranno pubblicate nelle nostre edizioni<br />

cartacee, altre verranno pubblicate nel nostro sito www.occhi.it.<br />

tati a “fare cassa” spostandoli da un posto all’altro per<br />

fare business. Ma sono sicura che, povero Cristo, non<br />

intendeva dire: ‘Indossate camicie bianchissime con<br />

polsini in oro, anelli in oro, catene al collo con allegato<br />

crocifisso, sempre in oro’. Non ha detto ‘Bardatevi con<br />

paramenti e copritevi la testa con cose preziose’. Certo,<br />

la fede dovrebbe andare diritta per la sua strada,<br />

ma come fa la popolazione dei fedeli più tiepidi a non<br />

distrarsi (e uso un verbo gentile) per tutti i privilegi che<br />

si concedono? Ma come fate, egregi signori vescovi, a<br />

non sentire il bisogno di tornare un po’ indietro e buttare<br />

tutto il superfluo? Perché non cominciate anche voi<br />

un cammino solo con un bastone, i sandali e il vestito<br />

che indossate (un altro, però!)? Come San Francesco,<br />

Madre Teresa, Don Gallo! Quando vedrà i suoi “eletti”<br />

chiederà loro ‘Cosa mi dici sulla superbia, l’egoismo, la<br />

poca carità?’. E mi fermo qui, tanto non cambia nulla,<br />

ma almeno un gentile segretario (anche lui molto umilmente),<br />

provvederà a cestinarmi dicendo una preghiera,<br />

mi auguro, per la salvezza della mia anima stufa.”<br />

er sempre...” e vissero per sempre felici e contenti”...<br />

PQuante volte lo abbiamo sentito e letto da bambini,<br />

alla fine delle favole, e quante volte, soprattutto noi bambine,<br />

abbiamo sperato di poter un giorno vivere una di<br />

quelle storie romantiche, di vivere al centro dei pensieri<br />

del nostro principe azzurro. Crescendo il sogno piano<br />

piano svanisce ma c’è sempre in un punto nascosto<br />

nel cuore, il desiderio romantico di raggiungere quel<br />

“per sempre”. Io posso dire di aver vissuto al centro dei<br />

pensieri del mio principe, di aver assaporato la pienezza<br />

di una vita di coppia trasformatasi presto in una vita di<br />

famiglia con bimbi da crescere nell’amore. Una vita con<br />

radici profonde, salde, ma con aspirazioni grandi, con la<br />

voglia di fare di più sempre, con il desiderio di diventare<br />

sempre migliori insieme. Il nostro non era un mondo<br />

Invia le tue lettere:<br />

- per posta a <strong>Occhi</strong> Vicolo Jacopo da Ponte 12<br />

36061 <strong>Bassano</strong> del Grappa VI<br />

- per email a lettere@occhi.it<br />

ovattato di privilegio, il nostro era il mondo della quotidianità<br />

fatto di lavoro, di conti da pagare, di progetti, di<br />

bimbi da far crescere. Sentivamo di avere una marcia in<br />

più e quella era la felicità che avevamo mentre vivevamo<br />

la nostra quotidianità. Più volte sentivo di essere così felice<br />

da averne paura. Mi chiedevo che meriti potevamo<br />

avere per tutto quello che di buono accadeva intorno a<br />

noi se non il fatto di credere profondamente nella propria<br />

famiglia e nell’Amore su cui esso fondava. Ma in questa<br />

favola non c’è il “vissero per sempre felici e contenti”,<br />

in questa di favola c’è un papà che si ammala, che lotta<br />

disperatamente per veder crescere i suoi bambini ma<br />

che alla fine non ce la fà... Il nostro “per sempre” ora è la<br />

morte con il senso di vuoto che ti lascia... Molto spesso<br />

alla sera mentre preparo la cena mi accorgo di essere<br />

in attesa di lui che ritorna a casa, di lui che apre la porta<br />

e con il suo entusiasmo dirompente saluta i bimbi, li abbraccia<br />

forte e viene da me per un bacio. Ma quella porta<br />

rimarrà chiusa e i bimbi non faranno a gara per vedere<br />

chi abbraccerà per primo il babbo. Io però, non so per<br />

quale motivo, mi scopro serena e battagliera come non<br />

mai. Vedo gli sguardi degli altri genitori che si chiedono<br />

come posso avere la voglia di sorridere ancora, Non<br />

lo so ma è così, i bimbi non vogliono che io sia triste, i<br />

bimbi non vogliono avere una mamma con gli occhi rossi<br />

di pianto, i bimbi giustamente reclamano la loro vita, la<br />

loro serenità e così deve essere. Insieme parliamo di ciò<br />

che ci è successo, ma non ci sentiamo abbandonati, ma<br />

sostenuti ancora di più, il nostro babbo è ancora con noi.<br />

E così ogni mattina si riparte, con il cuore abbattuto dal<br />

dolore ma con la voglia di continuare a fare bene come<br />

quando eravamo in cinque perché, come San Paolo<br />

scrive nella lettera ai Corinzi: “… L’Amore tutto copre,<br />

tutto crede, tutto spera, tutto sopporta, l’Amore non avrà<br />

mai fine...” Questo sarà il nostro “per sempre”!<br />

occhi.it<br />

C ’ è l a v i t a d e n t r o

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